La Streetfighter V4 S è una naked pazzesca, con prestazioni devastanti e una tecnologia da superbike; ma la nuova, incredibile versione SP riesce a fare ancora meglio. L’abbiamo scoperto in questo #SottoEsame
Diciamoci la verità: la Ducati Streetfighter V4 S non aveva bisogno di chissà quale un aggiornamento. È la regina delle hyper-naked: il suo Desmosedici Stradale V4 da 208 CV è decisamente il più potente e, in pista, gira più veloce di qualsiasi altra naked della storia... Ma, diavolo, in Ducati l'hanno aggiornata comunque. Ma come si rende ancora più speciale una naked che, già di per sé, è il riferimento del mercato? Scopriamolo in questo #SottoEsame.
I designer in questo caso si sono limitati a fornire una nuova livrea, che come nel caso delle altre SP riprende quella dei test invernali: un nero minaccioso, accompagnato dall’alluminio lavorato del serbatoio, lasciato di proposito a vista. Se a questo aggiungete gli ulteriori maniacali dettagli, come i cerchi in carbonio o le pedane lavorate dal pieno, beh…così agghindata, la Streetfighter V4 SP diventa un oggetto davvero provocante. VOTO 9
Mentre il V4 sulla SP rimane identico, il telaio ora lavora con ruote in carbonio leggerissime (più leggere di 1,4 kg, per la precisione), una frizione a secco STM-EVO SBK , sospensioni Öhlins Smart EC 2.0 più orientate alla pista e pinze freno Brembo Stylema R. Non mancano poi le pedane regolabili in alluminio. Come accennato, Ducati non ha toccato il Desmosedici Stradale e ha fatto bene, dato che 208 CV a 13.000 giri e 123 Nm a 9.500 giri sono ben più che sufficienti. Tuttavia, come per la Panigale SP2, hanno aggiunto una frizione a secco, richiamo alle superbike Ducati degli anni d’oro. Secondo i tecnici, la frizione a secco “garantisce un sistema anti-saltellamento più efficace” - ed è più facile sostituirla, ovviamente - ma sappiamo qual’è il vero motivo per cui l’hanno montata: il suo sferragliante e inconfondibile rumore. Lungo la pit lane dell'autodromo di Cremona, il tintinnio della frizione che risuonava tra i box e alcuni colpi di acceleratore per raggiungere lo start... Mi hanno fatto sentire subito un po' speciale. VOTO 9
Naturalmente è difficile valutare il comfort su una naked iper-sportiva, figuriamoci guidando al limite tra i cordoli; ma tant’è, la Streetfighter si rivela insospettabilmente comoda. Non è esasperata come altre sue colleghe; al contrario, offre una sella molto ben imbottita e un manubrio che carica i polsi quanto basta. Rispetto alla standard però qui ci sono una sella adatta alla guida in pista e pedane in alluminio regolabili leggermente più alte. VOTO 7
Ducati ci ha concesso tre sessioni sulla V4 S prima di provare la Streetfighter SP. Nonostante le moto condividano lo stesso motore, dopo mezzo giro giurerei che la SP ne ha di più. Anche a un ritmo relativamente blando, sembra più vivace. Uscendo di seconda marcia dal tornante che lancia sul rettilineo, si gira completamente il gas - con l’elettronica impegnata nel controllare l’impennata e la derapata - e la SP accelera in maniera esagerata, ancora più forte della già velocissima V4S. Ma non è il motore a fare la differenza, sono le ruote. I leggerissimi cerchi riducono significativamente l’inerzia; questo aiuta la SP ad accelerare con un'aggressività ancora più folle. Un po' come correre con scarpe da ginnastica invece che con gli stivali Dr. Martin, ma forse il paragone non è ancora sufficiente. La poca inerzia e il pugno da campione di boxe del Desmosedici Stradale consentono di guidare la SP come una moto da corsa, sfruttando tutte le marce e pizzicando talvolta il limitatore. Certo, si può guidare in modo convenzionale utilizzando la coppia del motore e il cambio fluido e preciso, ma per avere i migliori risultati occorre fare un respiro profondo, fidarsi degli eccellenti aiuti elettronici e…mettercela tutta. Una differenza palpabile tra le due moto, tanto che a parità di condizioni ho girato due secondi più forte. E facendo anche meno fatica. La grande differenza tra i due modelli è soprattutto la maneggevolezza. La SP è più facile da gestire e gira con meno sforzo. Le sospensioni tengono la moto incollata a terra; c'è meno effetto squat e con le pedane leggermente più alte c’è anche più luce a terra. Nella parte di pista più lenta, la SP si è rivelata più veloce anche nei cambi di direzione, richiedendo decisamente meno sforzo per girare e rivelandosi anche più precisa nel fiondarsi alla corda. VOTO 9,5
Dato che la Panigale V4 SP2 è andata esaurita in poco più di una settimana, è comprensibile che a Borgo Panigale abbiano deciso di produrre una versione SP anche della popolarissima Streetfighter. Per la bellezza di 33.490 euro non si può certo definire economica, ma Ducati ha già fatto il tutto esaurito: se ne volete una, occorre mettersi in coda (Ducati non conferma quante SP verranno prodotte). VOTO 6
Ducati Streetfighter V4 SP, LE FOTO DELLA PROVA
La Streetfighter V4 S è una naked pazzesca, con prestazioni devastanti e una tecnologia da superbike; ma la nuova, incredibile versione SP riesce a fare ancora meglio. Ecco le foto della prova
Guarda la galleryDucati non ha aumentato la potenza o la coppia massima, né ha modificato in alcun modo il Desmosedici Stradale; nonostante ciò ho girato due secondi più veloce rispetto alla V4 S, nelle stesse condizioni. Tralasciando un attimo le pure prestazioni, possiamo dire che la SP è una moto più facile e veloce, perché la maneggevolezza, la frenata e l'accelerazione sono tutti migliorati, il che inevitabilmente riduce i tempi sul giro. La SP è senza dubbio la naked più veloce, esotica e desiderabile sul mercato: il suo unico difetto è che è già andata esaurita. VOTO FINALE 8,1
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