Con il cerchio di 21 pollici, la adventure di Hamamatsu si trasforma in una vera ammiraglia giramondo, come forme voluminose e una guida rotonda e piacevole. Ecco come se l’è cavata
Alcuni nomi sono quasi sacri, nel mondo del motociclismo. Spesso si tratta di moto sportive, che nel corso della loro carriera sono riuscite a vincere importanti campionati, altre volte si tratta di moto particolarmente amate. La V-Strom 1000 rientra con merito in questa seconda categoria: fin dalla prima edizione del 2002 ha saputo conquistarsi un’ampia fetta di estimatori, soprattutto grazie alla sua versatilità e al suo poderoso bicilindrico a V. Oggi, 2023, si presenta con numerosi aggiornamenti a motore, ciclistica ed elettronica, ma soprattutto in questa possente versione V-Strom 1000DE, che grazie al cerchio anteriore di 21 pollici strizza l’occhio al mondo del fuoristrada. L’abbiamo provata attorno a una congelata Atene, in Grecia, in strada e fuoristrada, e vi raccontiamo come se l’è cavata nel nostro consueto #SottoEsame.
Rispetto all’ultima versione poco o nulla è cambiato: la musa ispiratrice della Suzuki V-Strom 1050DE è chiaramente la DR Big dei primi anni 90, con quel faro squadrato e il becco puntuto. Forme che convincono, anche oggi, specialmente nelle colorazioni più audaci. Il cerchio di 21 pollici poi si incastona perfettamente nella sagoma, la rende anche più slanciata, trasformando la versione standard in una specie di motard da viaggio. Sì, ci piace! VOTO 8
Per il 2023 come anticipato la Suzuki V-Strom 1050 è cambiata in parecchi aspetti. Ora infatti le versioni disponibili sono due, la standard (cerchi in lega e anteriore di 19 pollici) e la DE con ruote a raggi e anteriore di 21 pollici. Il bicilindrico a V di 1.037 cc non cambia nei valori fondamentali (eroga sempre 107 CV a 8.500 giri e 100 Nm) ma utilizza la tecnologia delle valvole al sodio, per migliorare l’efficienza e l’affidabilità. Sulla versione DE ci sono anche una catena di trasmissione più robusta e la leva del cambio adatta alla guida in off-road, mentre per entrambe c’è di serie il quickshifter bidirezionale. Diversa rispetto al passato è anche la rapportatura: prima e sesta si allungano, mentre la finale si accorcia (la corona passa da 41 a 45 denti). A livello di elettronica debutta la piattaforma inerziale, che assieme al Ride-by-Wire permette di avere controllo di trazione sensibile all’angolo di piega (presente il livello “Gravel” sulla DE, che permette di derapare fino a un certo angolo limite), mappe motore e ABS Cornering, disattivabile al posteriore. Il telaio non è cambiato nella sostanza: rimane un perimetrale in alluminio, che però sulla DE ha quote ciclistiche decisamente più aperte, sia per via di sospensioni dalla corsa maggiorata (170 - 168 mm, entrambe regolabili), sia per le diverse piastre di sterzo, sia per una modifica al telaio nella zona del cannotto. Tutto per un peso di 252 kg (+10 kg rispetto alla standard, soprattutto per via dei cerchi a raggi, delle barre di protezione e della coppa paramotore). Tra le due cambiano anche il manubrio, più largo sulla DE (+40 mm), l’altezza della sella (880 mm non regolabile su DE), le pedane (più ampie) e gli pneumatici: sulla DE c’è una soluzione con camera d’aria all’anteriore, tubeless al posteriore, una scelta unica nel panorama motociclistico. Non manca infine un inedito cruscotto TFT a colori. VOTO 7,5
Alzarla dal cavalletto non è facile: questa è (ahinoi) la prima cosa che viene in mente con la Suzuki V-Strom 1050DE. Un po’ perché il peso c’è, un po’ perché il baricentro è alto e questo non aiuta i meno forzuti. Poi però in sella si è trattati come dei re: c’è tanto spazio a bordo, la sella è molto ben imbottita e il manubrio è largo, dando una bella sensazione di controllo sulla ruota anteriore. Peccato per il plexi non regolabile (solo sulla DE, scelta a nostro avviso discutibile), come pure l’altezza della sella. VOTO 7
Uno dei motivi del successo della Suzuki V-Strom è stato senza dubbio il suo bicilindrico, che a fronte di numeri tutto sommato ragionevoli ha sempre offerto un vigore e un’erogazione sorprendentemente gustosi. Un vigore che tuttavia era andato un po’ perduto con la versione Euro5, strozzata dai limiti imposti dalla normativa. Beh, possiamo già confermarlo: la nuova V-Strom 1050DE ha ritrovato quella forza a metà scala del contagiri che l’ha sempre contraddistinta. Non sappiamo se il merito sia della rapportatura accorciata o delle leggere modifiche al motore, ma il risultato è che ora il bicilindrico a V giapponese spinge come e più che in passato, esattamente dove e quando serve. Non aspettatevi un bicilindrico esplosivo come KTM o BMW , ma ha tanta coppia e quando serve permette di tenere la marcia tra una curva e l’altra. L’altra sorpresa è stata scoprire quanto poco influisca sul piacere di guida la ruota anteriore di 21 pollici. Anzi. Sempre precisa e stabile, la Suzuki V-Strom 1050DE non sarà forse un riferimento di agilità (se si forzano troppo gli ingressi in curva tende un po’ ad allargare), ma il suo avantreno regala un sacco di fiducia al pilota, che in questo modo si sente autorizzato a spingere sulle pedane, a frenare tardi, ad accelerare presto. Le sospensioni non sono così sfrenate: c’è il giusto sostegno per poter guidare forte, molto forte. Rispetto alla 1050 standard è una moto più alta, lunga e pesante. Ma non significa andare più piano: significa guidare una moto più stabile e rigorosa, ma un pizzico meno agile. Anche in off-road la V-Strom 1050DE rimane sempre rassicurante. La risposta del Ride-by-Wire è pastosa, morbida, ma allo stesso tempo è capace di tirarvi fuori dai guai. L’avantreno si indirizza con precisione, ma anche in questo caso accusa un po’ di mancanza di agilità, come se ci fosse un po’ troppa inerzia nelle manovre più strette. Ma ci può stare: è l’ammiraglia di Suzuki, con tutto ciò che questo comporta. Il quickshifter? Preciso, ma non sempre così rapido. VOTO 8
Suzuki V-Strom 1050DE, LE FOTO DELLA PROVA
Con il cerchio di 21 pollici, la V-Strom si trasforma in una vera ammiraglia giramondo, come forme voluminose e una guida rotonda e piacevole. Ecco le foto della prova
Guarda la galleryConsiderato ciò che offre, la Suzuki V-Strom 1050DE è considerabile un vero affare, soprattutto di questi tempi: con 15.990 euro (700 euro in meno la 1050) ci si porta a casa una maxi enduro completa, bella da guidare, concreta in quello che offre, solida come una roccia. VOTO 9
Con qualche modifica più o meno leggera, Suzuki ha ringiovanito una moto che era sull’orlo della crisi di mezza età. Oggi, con queste due versioni, la V-Strom 1050 si ripresenta come una valida alternativa allo strapotere europeo (e non solo), a un prezzo tra l’altro estremamente competitivo. Se cercate una maxi enduro di sostanza, potrebbe davvero interessarvi. VOTO FINALE 7,9
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