La Vitpilen di oggi è una naked dall’animo sportivo ma con un’ergonomia più confortevole che in passato. Potente e ben equipaggiata, rimane un riferimento di stile
Ben presto però arriva il momento di lasciare la strada costiera e raggiungere i passi di montagna. Tre modalità di guida – Sport, Street e Rain – sono di serie mentre la modalità Dynamic è optional. Questa consente di regolare finemente l’anti-wheelie e il controllo di trazione (9 livelli). Sulle strade tutte curve è bello constatare che la Vitpilen non ha perso nulla in termini di giocosità e divertimento rispetto alla 790 Duke. Il telaio è quasi identico, il peso leggermente più alto ma c’è più potenza, ed è quel genere di potenza che non guasta. Ma la Vitpilen in realtà non è solo leggera e facile da guidare; è anche sorprendentemente comoda. Anche dopo un’ora di guida in montagna, non si percepiscono indolenzimenti o fastidi.
L’impostazione "Supermoto" disattiva l'ABS posteriore, permettendoti (in teoria) di entrare in curva spazzolando col posteriore. Un bel plus per chi volesse portare la 801 in pista. E no, non sarebbe così fuori luogo come si potrebbe pensare. Le sospensioni WP APEX sono più che adatte per qualche turno in pista; dopotutto, la sorella-gemella 790 Duke ha come slogan “Ready to Race”.
La forcella è dotata di regolazione della compressione su uno stelo e dell’estensione sull’altro, con un sistema a farfalla facile da usare e senza attrezzi. Al posteriore invece il mono è regolabile in estensione e precarico, ma i registri sono un po’ più difficili da raggiungere. Il bicilindrico da 105 CV è più che all’altezza e la luce a terra è abbondante; semmai, ad alzare bandiera bianca troppo presto (immaginando un utilizzo spinto tra i cordoli) sono i freni J.Juan e le gomme Michelin. In realtà, nella maggior parte degli scenari di guida, i due dischi di 300 mm e le pinze radiali a quattro pistoncini sono più che sufficienti e ragionevolmente progressivi, ma a volte occorre utilizzare tutte e quattro le dita, specialmente nelle frenate in discesa. E sebbene gli pneumatici Michelin Road 6 funzionino bene in condizioni miste, su curvoni dove si rimane molto tempo in angolo non danno mai una bella sensazione di appoggio. Con delle gomme più sportive, la Vitpilen sarebbe ancora più affilata. Ma stiamo divagando.
La maggior parte dei proprietari troverà l’assetto della Vitpilen impeccabile e solo i motociclisti più esperti ed esigenti potrebbero desiderare qualcosa in più per le giornate in pista.
Nella guida più rilassata si apprezzano anche altre cose. Per esempio il comfort, sorprendentemente buono: oltre all’imbottitura della sella, il fatto che un motociclista di poco più di 1,70 possa toccare con entrambe le piante a terra non è affatto male. E chiedendo a colleghi più alti, anche loro non hanno avuto di che lamentarsi. Il serbatoio del carburante offre soltanto 14 litri, ma dovrebbe essere sufficiente per poter percorrere oltre 230 km.
Ovviamente non è una moto progettata per il turismo, ma si prende cura di te. Il cruscottoè di facile lettura e può connettersi al telefono per ricevere chiamate, messaggi e per navigare. I comandi e i pulsanti danno una sensazione di qualità, mentre il quickshifter e la risposta al gas rispondono con coerenza sia ai blandi ritmi dei pendolari, sia full-gas. In definitiva, è una moto difficile da criticare.
Ha un bell’aspetto, uno stile personale e le sembianze di qualcosa di artigianale piuttosto che di una moto di serie. Il motore è incisivo e offre abbastanza potenza per essere divertente, ma è tutt’altro che intimidatorio. Lo sterzo è leggero, il telaio reattivo e prevedibile; con pneumatici orientati alla guida sportiva, non sfigurerebbe in una giornata tra i cordoli. Cosa altrettanto importante, è bassa, leggera e facile da guidare in città - e gli eccellenti aiuti elettronici sono sempre vigili. Se non resistete al suo fascino, beh, sappiate che state acquistando un’ottima naked da sparo, capace all’occorrenza di coccolarvi tutti i giorni.
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