Poche modifiche per la Transalp, che però migliora proprio dove serve e dove i clienti richiedevano. Ecco i voti del #SottoEsame
Transalp per Honda non è soltanto il nome di una moto. È la ricetta che ha fatto innamorare migliaia, se non milioni, di motociclisti. Presentata nell’85 con un motore da 500 cc, è sempre stata una moto in equilibrio fra avventura, utilizzo quotidiano e turismo su strada, rimanendo però sempre economica e facile da guidare. Potremmo definirla un’antesignana dell'adventouring. Avanti veloce di qualche anno, arriva la nuova Transalp che con la sua antenata centra poco o nulla, se parliamo di scheda tecnica, ma che riesce da subito a far segnare importanti numeri sul mercato.
E arriviamo a oggi, 2025, con la normativa Euro5+ che è stata l’occasione per molti costruttori di mettere mano ai propri modelli, soprattutto quelli di punta come la Transalp, che in Italia è la Honda più venduta dopo l’Africa Twin. Scopriamo come se l’è cavata alla prova del consueto #SottoEsame.
Test Honda XL750 Transalp: LE FOTO DELLA PROVA
Poche modifiche per la Transalp, che però migliora proprio dove serve e dove i clienti richiedevano. Ecco le foto della prova
Guarda la galleryÈ stato proprio il design una delle aree oggetto di aggiornamento, e il risultato è decisamente riuscito. La precedente Honda XL750 Transalp condivideva il faro con la Hornet 750, ora invece sfrutta un elemento sdoppiato che la rende molto più adventure, molto più originale e molto più “mini-Africa Twin”. Anche le grafiche sono state ritoccate (la scritta TRANSALP sul serbatoio ha un font più grande); in generale rimane una moto dalle linee dolci, morbide, ma ora è meno anonima. Bravo Valerio (Aiello, capo designer Honda), lavoro riuscito. VOTO 9
Per quanto riguarda la meccanica non ci sono grandi novità, ma qualche aggiornamento c’è. Basandosi sui feedback dei clienti, Honda ha cambiato la taratura delle sospensioni (che rimangono Showa, forcella con funzioni separate e mono con leveraggio Pro-Link) e le ha rese più sostenute. A livello di equipaggiamento c’è una strumentazione inedita, più leggibile sotto il sole, e dei nuovi comandi al manubrio retroilluminati. Confermata il resto dell’elettronica (no piattaforma inerziale), come pure la meccanica (bicilindrico parallelo da 755 cc e 92 CV, telaio in acciaio e cerchi a raggi 21 - 18” con camera d’aria).
Cosa le manca secondo noi?
I cerchi tubeless, un comando di regolazione remota del precarico del mono e il cruise control, anche optional. VOTO 8
La Transalp è sempre stata una moto confortevole, adatta anche ai lunghi viaggi, e questa nuova versione non fa eccezione. Ci si trova a bordo di una confortevole endurona, che però non è assolutamente intimidatoria come una maxi. I piedi poggiano facilmente a terra e questo perché la sella, nella zona del serbatoio, è piuttosto sciancrata (850 mm da terra). Il serbatoio è stondato, non ha spigoli vivi.
Manubrio alto e largo, non lontano dal busto, peso in basso e piuttosto contenuto, busto eretto e pedane centrali (forse un pelo troppo avanzate, quando si aumenta il ritmo), tutti elementi che la rendono comoda e intuitiva. Buona la protezione dall’aria, ora volendo regolabile (plexi optional). VOTO 8
“Sembra di guidarla da sempre”: quante volte è stato detto, a proposito di una Honda? Allora saremo ripetitivi, perché anche per la Transalp vale questa regola. La prendi e vai, senza paranoie. La frizione è morbida e stacca dove ti aspetti, senza strattonare, i freni rispondono con coerenza. È anche leggera da far voltare, e questo la rende intuitiva fin dalla prima rotonda. In città puoi divincolarti con facilità grazie al ridotto raggio di sterzo e al baricentro basso. E quando dalla città ci sei uscito, per dirigerti verso la tua strada preferita, la Transalp saprà soddisfarti. Anche perché ora puoi contare su sospensioni ben frenate; non sportive, ma comunque sostenute. È effettivamente una moto più precisa, lo si intuisce subito. L’avantreno non ciondola come in passato, ora è uno strumento con la quale disegnare traiettorie precise. Anche il mono risulta più composto nella guida brillante (e infatti ha sacrificato una piccola parte di comfort, che tuttavia rimane di ottimo livello). La forcella invece ha una discesa lineare, controllata, non “rimbalza” alla prima frenata decisa (come invece accade spesso sulle adventure con ruota da 21”).
È una moto che non allarga, né in ingresso né in uscita, e scende in piega in maniera dolcemente armonica. Non è svelta, non è lenta: è giusta. Questo ti consente di aumentare il ritmo, volendo, più di quanto ti aspetteresti: nonostante il cerchio di 21 pollici, ti senti autorizzato a frenare tardi, anche a moto un po’ piegata. L’appoggio nei curvoni non è granitico come su una moto da strada, naturalmente, ma nei cambi di direzione mostra una buona agilità. In questo quadretto fatto di equilibrio e precisione, il motore ha un carattere fin troppo appuntito.
Ha un'erogazione abbastanza lineare, ma il fatto che esprima il meglio di sé oltre i 6.000 giri e la rapportatura sia piuttosto lunga…Lo rende più sportivo che giocherellone. Il cambio invece (quickshifter optional, lo ricordiamo) è un vero fulmine, corto e preciso negli innesti.
Vibrazioni? Qualcuna a 5.000 giri, avvertibile più che altro sulle pedane; ma è poca cosa. VOTO 8,5
Non si conosce ancora il prezzo effettivo della nuova Transalp, ma secondo le indiscrezioni non dovrebbe discostarsi molto da quello attuale. Dunque, un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Novità da segnalare: la gamma accessori ora è più ricca.
VOTO 8
Honda ha fatto bene a evolvere un modello così importante. Un po’ perché la concorrenza non si ferma, un po’ perché la Transalp si meritava da subito quello che finalmente possiede, ovvero un look più originale e delle sospensioni più sportive. Ci fossero anche i cerchi tubeless…VOTO FINALE 8,3
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