Test Yamaha R9: i voti del #Sottoesame

Test Yamaha R9: i voti del #Sottoesame#sottoesame

Abbiamo messo alla prova le doti della sportiva 3 cilindri di Iwata, una delle moto più attese del 2025.  Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, avrà meritato la lode?

Marco Marini

06.03.2025 14:42

Da una alluvionata Jerez alla nuovissima pista di Siviglia, il test della nuova Yamaha R9 è stato turbolento, ma siamo riusciti a portarlo a casa e possiamo dirvi come va la nuova sportiva di riferimento, tra quelle targate, della Casa di Iwata. Siamo di fronte a una moto nata sulla base motoristica della MT-09, quel tre cilindri in linea che fa della coppia la sua miglior arma; il risultato è una sportiva molto efficace ma non estrema come le 4 cilindri R6 ed R1.

Di seguito, l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo; sul numero 5 di InMoto, invece, la prova completa con tanti approfondimenti esclusivi.

Yamaha R9: le foto del #SottoEsame

Yamaha R9: le foto del #SottoEsame

Quel codino spigoloso e sparato in aria insieme alle forme pulite con le ali aerodinamiche ben integrate nella linea creano un pacchetto che si sposa bene con questa nuova sportiva

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Test YAMAHA R9: DESIGN

Quel codino spigoloso e sollevato è un chiaro esempio del family feeling delle nuove sportive Yamaha R-Series... e non ci dispiace affatto; così come il cupolino, che presenta il piccolo faro centrale al centro, proprio sopra la classica presa d’aria. Le linee sono pulite e anche le ali aerodinamiche si integrano perfettamente nel design. La loro funzione antidrag inizia a fare effetto oltre i 150 km/h, ma i passaggi d'aria interni contribuiscono anche a deviare l'aria calda in uscita dai radiatori lontano dalle gambe del pilota. In questo modo, forma e funzionalità si combinano alla perfezione sulla R9. Molto apprezzato anche il serbatoio, che si rastrema verso la sella, offrendo un buon comfort quando ci si distende sulla carena. Le uniche note stonate sono la forma poco sagomata delle ali e le grafiche troppo minimaliste, oltre alla mancanza del bellissimo schema bianco/rosso, disponibile solo nei mercati giapponese e americano.

Voto: 8

YAMAHA R9: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE

C'è un dato fondamentale: lo sforzo di dare un'anima racing a una moto con un motore non da competizione, ma comunque prestazionale. Yamaha si è affidata a Tsuya Kouji, project leader della R9, con un background che va ben oltre il racing: ha progettato le moto MotoGP di Iwata, dal primo prototipo 4T fino alla 500 2T di Biaggi. Il risultato è un telaio nuovo che regala alla R9 doti da vera sportiva, supportato da sospensioni KYB ultra regolabili, freni Brembo Stylema e un pacchetto elettronico simile a quello della R1M. Non manca il sistema GPS per il data logging e il Virtual Pit Board per le informazioni dal muretto box.

Voto: 9

YAMAHA R9: ERGONOMIA E COMFORT

Un po' un retaggio delle sportive giapponesi, che da sempre prediligono manubri spioventi, nonostante la tendenza degli ultimi anni sia quella di sportive con manubri più alti e aperti, in grado di offrire maggiore comfort, controllo e maneggevolezza. La posizione di guida della R9 non è cattiva, ma risulta un po' troppo caricata in avanti, soprattutto considerando che è pensata per coniugare divertimento su strada e in pista. Bene le pedane, correttamente distanziate dalla sella, e buono la spazio longitudinale per il busto. Avremmo preferito un rivestimento della sella con più grip, per evitare di scivolare in staccata.

Voto: 7

Test YAMAHA R9: EFFICACIA E PIACERE DI GUIDA

Ci sono molti aspetti degni di nota, già ben a punto in una moto appena nata: il cambio è preciso, con un quickshift rapido, la frizione modulabile in partenza e poi quasi impercettibile, il motore spinge bene dai 4.000 agli 8.000 giri, sotto è regolare e dagli 8.000 ai 10.000 spinge con forza, pur senza fare miracoli. La spinta ai medi regala una progressione che non fa percepire un netto cambio di carattere agli alti regimi, ma la performance complessiva è valida. Fin dai primi metri, l'equilibrio generale e il feeling che trasmette la R9 sono eccellenti. La sensazione di avere tutto sotto controllo, anche su un tracciato umido e sconosciuto come quello di Siviglia, è palpabile e regala piacere di guida. Con la pista che migliorava, sono emerse altre doti e qualche difetto: la stabilità sul veloce è ottima, ma su asfalto ondulato si avvertono sbacchettate e si sentirebbe il bisogno di un ammortizzatore di sterzo. La maneggevolezza è buona, ma non eccezionale, e la frenata è modulabile, ma non molto potente a causa delle pastiglie stradali.

Voto: 9

Test YAMAHA R9: RAPPORTO QUALITÀ PREZZO

Dinamicamente, la moto è notevole e riesce a divertire piloti di diversi livelli di esperienza, perché non è estrema né nell’erogazione del motore, né nelle scelte ciclistiche. Questo è un grande pregio. Se aggiungiamo a tutto ciò la componentistica di alto livello (sospensioni e freni di qualità superiore) e la dotazione elettronica completa (piattaforma inerziale a 6 assi, regolazione di ogni parametro, dal traction control all'ABS cornering, dal freno motore all'anti-impennata, dal launch control al cruise control per un viaggio più comodo), insieme al sistema di acquisizione dati e laptimer, non possiamo fare altro che fare i complimenti ai tecnici Yamaha. Con un prezzo di 13.499 euro f.c., non sono stati fatti grandi compromessi..

Voto: 9,5

Test YAMAHA R9: CONCLUSIONI

Una moto che incarna il concetto di sportiva tuttofare, capace di divertire tra i cordoli e con un motore ricco di coppia, che offre più emozioni di una 600 a quattro cilindri nella guida su strada. È adatta anche per l’uso quotidiano (disponibile anche per patente A2 con 35 kW) . È progettata per eccellere in molteplici ambiti: infatti, tra i vari kit di accessori, oltre alle decine di parti speciali ultra racing GYTR per creare la propria replica da corsa, ci sono anche valigie morbide e borse da serbatoio. È una sportiva vera, con doti di guida che regalano tanto divertimento anche in pista, ma con un approccio meno estremo e più amichevole. I meno esperti troveranno una buona compagna di smanettate, mentre chi ha più esperienza anche in pista la apprezzerà per l’efficacia, anche se siamo certi che non tarderà a kittarla con diverse parti speciali, primo tra tutti l’Akrapovic, per darle un timbro più sportivo, dato che con lo scarico di serie è super silenziosa.

Voto: 8,5

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