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Itinerari moto, Veneto: sotto lo sguardo delle Dolomiti 

Itinerari moto, Veneto: sotto lo sguardo delle Dolomiti 

Alla ricerca di curve e vedute spettacolari, scalando, in moto, alcune delle vette più imponenti dell'arco alpino

Veneto
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Cortina, una località attiva, non solo d'inverno

L'itinerario

Un viaggio di 191 km formando due anelli che passano, il primo per il lago del Mis e il secondo per Cortina D'Ampezzo 

Girare in moto fra le Dolomiti Bellunesi è come guardare un bel film d'autore: un'esperienza che, quando la termini, lascia un'impronta profonda nella memoria e ogni tanto riaffiora anche a distanza di tempo. Ricordate queste parole se e quando deciderete di replicare l'itinerario di queste pagine, perchè siamo sicuri potrete anche voi sperimentare qualcosa di meraviglioso, e a fine tour capirete anche perchè.
Il nostro giro a 8 ha come centro principale Agordo, che figura come punto di partenza, passaggio e arrivo: il centro abitato che dà il nome alla zona (Agordino) è anche il più popolato della valle e ha una lunga storia mineraria alle spalle. Lo si nota dall'architettura povera e il carattere molto umile dei locali, che sono anche custodi della cultura e della lingua ladina del Veneto. Prendiamo direzione sud e con la vetta dolomitica della Croda Granda che ci osserva alla nostra destra, ci infiliamo in una serie di tornanti in salita sulla SP347 verso Forcella Aurine (1.299 metri), per poi preseguire in discesa saltando sulla SP3 dopo l'abitato di Gosaldo.
Attorno a noi notiamo ancora i segni della tempesta Vaia, che ha devastato le Dolomiti nel 2018. Prendiamo dunque la strada della Valle Del Mis e ci troviamo immersi in un paesaggio incantevole, con la strada scavata nella roccia del costone, il torrente Mis sotto di noi e il verde brillante della vegetazione che gioca con i raggi del sole creando un'atmosfera da fiaba. Il Lago del Mis è la prima meta per una sosta e magari un tuffo veloce nelle sue acque pulite (e freddissime), consigliatissimo nei mesi di giugno e luglio. Fuori dalle gole della valle, ci troviamo nell'abitato di Mis e andiamo in direzione Agordo sulla SR203, che ci riporterà all'abitato di partenza e ancora più in là verso la nostra prossima meta, il Lago di Alleghe.
Arrivati al piccolo paesino sulle sponde del lago, troviamo un'atmosfera ben diversa dall'agordino, è un paesino elegante e curato, meta turistica per italiani, germanofoni e di recente per appassionati di "true crime", essendo il teatro della misteriosa serie di cinque omicidi avvenuti a cavallo della Seconda Guerra Mondiale attorno all'Albergo Centrale. Questo aspetto molto misterioso dà al contesto del lago un fascino macabro e romantico. Dopo una sosta rifocillante vista lago al ristorante La Cambra e una passeggiatina digestiva sulla riva, ci rimettiamo in sella per proseguire il nostro tour direzione nord sulla SR203, lasciandoci alle spalle la vista del Monte Civetta (altra cima leggendaria delle Dolomiti, con i suoi 3.220 metri s.l.m.), proseguendo su un percorso curvoso dall'asfalto ad elevato grip che tenta gli istinti di chi ama la guida sportiva. In queste strade, sopratutto nei weekend estivi, è facile trovare traffico quindi il nostro consiglio è di affrontarle in settimana per godersi a pieno la scorpacciata di curve raccordate, un destra-sinistra-destra di pura goduria che ci porta fino a Passo Falzarego, con i suoi tornanti stretti e il suo panorama da cartolina. Siamo a 2.109 metri e l'aria punge e rinfresca.
La vista sulla valle e sulle celebri Tofane ci racconta di meravigliose imprese sportive sia nello sci d'inverno che nel ciclismo in primavera: qui, nel 1946, andò in scena la prima mitica sfida fra Coppie e Bartali, una delle battaglie in salita più leggendarie del Giro d'Italia.
Dopo un caffè con vista, rimontiamo in sella e passiamo attraverso il vicino abitato di Cortina d'Ampezzo, possibile sosta per un bel gelato, e poi continuiamo giù per la SS51 e la zona del Cadore, con la splendida vetta dell'Antelao che ci benedice dall'alto. Passati i paesini di San Vito, Borca e Vado (tutti "di Cadore"), svoltiamo a destra per infilarci nuovamente nella tortuosa e poco frequentata SP347, che ci permette di attraversare l'isolata e ancora incontaminata Val di Zoldo fra boschi di conifere imponenti e un'atmosfera di calma in totale equilibrio con la natura circostante. In questo contesto, nonostante le curve a ripetizione, viene la voglia di rallentare e respirare a grandi boccate l'aria fresca del cuore delle Dolomiti Venete, danzando lentamente in equilibrio con la natura e riportandoci ad Agordo con la pace nel cuore. Scesi dalla sella, datevi il tempo di interiorizzare l'esperienza che vi ha appena rapito i sensi, e portatela con voi per sempre.

Veneto
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La curiosità

Misteri e delitti

La storia è raccontata nel libro "I misteri di Alleghe" e nel film "La donna del lago"

Il 9 maggio 1933, Emma De Ventura, una cameriera dell'Albergo Centrale di Alleghe, venne trovata morta in una delle stanze che stava rassettando. Inizia così la storia macabra e misteriosa dei delitti di Alleghe, cinque morti difficilmente collegabili tra loro da un filo logico ma che al termine del processo, terminato nel '58, hanno portato alla luce una storia ben più contorta, crudele e spietata che ha coinvolto la famiglia Da Tos - proprietaria dell'Albergo Centrale - e una serie di altre persone del paese di Alleghe che hanno assistito a fatti che non avrebbero mai dovuto vedere. Segreti e intrighi che si possono leggere nel libro "I misteri di Alleghe" di Sergio Saviane e guardare nella trasposizione cinematografica del 1965 "La donna del lago".

Veneto - Info itinerario
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Veneto - Info itinerario

Lunghezza
191 km
Durata (indicativa)
4h 15 min
I laghi visitati
Lago del Mis

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