Un itinerario dedicato agli appassionati di storia medievale, architetture fortificate e cucina emiliana, lungo le fantastiche strade da moto di quello che fu il Ducato di Parma e Piacenza
Un viaggio nella storia do di 355 km
Esiste in Emilia-Romagna, tra le città di Parma e di Piacenza, un territorio magico e ricco di storia, delimitato da fiumi e torrenti, monti e pianura, dove antichi cavalieri hanno sfidato nemici, invasori e sortilegi, tracciando percorsi divenuti poi meta di pellegrinaggi per tante generazioni di motociclisti. Ad impreziosire questo scenario, una miriade di fortificazioni medievali e seducenti eccellenze gastronomiche.
Si parte dal Castello di Rivalta risalente al 1025. Tra il XV e il XVIII secolo la struttura subì profonde trasformazioni per adattarla alle nuove necessità militari causate dall’introduzione dell’artiglieria. Terminata la visita, una passeggiata nel pittoresco borgo fortificato e si torna a guidare verso ovest raggiungendo la Statale 45 di Val Trebbia per fare tappa nell’incantevole Bobbio. Qui, a catturare immediatamente lo sguardo, è lo straordinario Ponte del Diavolo costruito a cavallo del fiume Trebbia, simbolo più appariscente del paese, vestigia d’epoca romana e reminiscenza di un passato ancor più remoto.
Si prosegue sulla SS45 e poi, a sinistra, sulla Provinciale 586R della Val d’Aveto: ricavata sulla sponda orientale del torrente, questo percorso si fa ancora più tortuoso e suggestivo, a tratti vertiginoso, fino a raggiungere la Liguria. Si doppia Santo Stefano D’Aveto, ai piedi del Passo del Tomarlo, per poi sfruttare la SP654 e rientrare in Emilia-Romagna verso la costruzione militare più inespugnabile di tutto il Ducato: la Fortezza di Bardi. Edificata su uno sperone roccioso, sorveglia da più di mille anni la confluenza del torrente Noveglia con il fiume Ceno. Uno dei massimi esempi di architettura militare in Italia, un tempo capace di resistere a un assedio di un anno, grazie alla presenza di tre pozzi d’acqua interni e di un sistema di fortificazione mai violato.
Tornati in sella, una manciata di chilometri conducono a Compiano, dove sorge l’omonimo castello, la cui prima testimonianza storica è datata 1141. Qui, una sorpresa gastronomica attende il visitatore appena superato l’arco di ingresso: nell’antica casa del custode è ubicato il ristorante “Al Panigaccio”, il cui nome è dovuto proprio a questo tipo di pane povero (tipico della Lunigiana), non lievitato e cotto in uno speciale piatto di terracotta e mica.
Si avanza doppiando Borgo Val di Taro, sede del Consorzio del Fungo di Borgotaro e, all’altezza di Solignano, si prosegue sulla SP110 fino a scorgere dall’alto il Castello Pallavicino di Varano de’ Melegari, che da uno scoglio di arenaria controlla la vallata del Ceno. A pochi chilometri di distanza, il quartier generale della Dallara, l’azienda italiana costruttrice di automobili da competizione fondata nel 1972 dall’ingegner Giampaolo Dallara.
Alla confluenza del torrente Ceno col fiume Taro si devia lungo le serpeggianti SP39 e SP61, cesellate su morbide colline. Langhirano, cittadina ubicata sulla “Strada del Prosciutto e dei vini dei colli” è la storica “capitale” del Prosciutto di Parma (qui si trova il museo dedicato a questo delizioso salume). Impossibile non programmare una sosta; come anche una visita alle stanze affrescate del vicino Castello di Torrechiara all’interno delle mura nel quattrocentesco borgo. Si tratta di uno tra i più pregevoli, scenografici e meglio conservati castelli italiani. Un altro avviso ai buongustai: a circa 4 km e mezzo in linea d’aria si trova il Castello di Felino, che ospita nei sotterranei il Museo del Salame (di Felino).
A Fontanellato è ubicata la bellissima Rocca Sanvitale, un’imponente fortezza del XIV secolo con uno scenografico fossato. Tornando verso la collina si incontra il castello di Tabiano che anticipa l’attraversamento di Salsomaggiore Terme; e poche curve più avanti s’incrocia il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino. L’avanzata nei territori del Ducato conduce alla conquista del borgo di Castell’Arquato. Attraversato l’arco del Palazzo Stradivari si spalanca alla vista la monumentale Piazza del Municipio in cui ammirare - a pochi metri l’uno dall’altro - la Collegiata, la Rocca e il Palazzo del Podestà.
Puntando verso ovest, superato il castello di Riva, l’itinerario culmina nel borgo di Grazzano Visconti, per la visita dell’ultimo maniero in programma; e del curioso borgo in larga parte edificato in stile “neo-medievale” a partire dal 1906 dal Duca Giuseppe Visconti di Modrone, padre del regista Luchino Visconti.
Langhirano, la storica “capitale” del Prosciutto di Parma.
Vera gloria della zona, questo salume DOP ha un passato di tutto rispetto: se la tradizione plurisecolare degli insaccati risulta disciplinata verso la fine del Medioevo - come arte dei Lardaroli Parmensi - la fama del prosciutto locale era già nota in età romana. Uno dei posti migliori per concedersi il piacere di un assaggio è la Salumeria Ugolotti, dov’è possibile fermarsi anche a mangiare. I tavoli sono ubicati nello stesso spazio dove si trova il bancone con salumi e formaggi. Comodo il parcheggio di fronte l’ingresso. Per info: salumeriaugolotti.com.