Per circa 200 km, tra gli oliveti della Sardegna, riparte il 14 dicembre il raid motociclistico non competitivo che unisce un’esperienza di guida intensa a suggestivi paesaggi
Sardegna, isola dalle mille bellezze anche per le due ruote. Il 14 dicembre, infatti, torna il Raid degli Oliveti. Si tratta del primo raid motociclistico non competitivo, giunto alla terza edizione, che permette ai partecipanti di fare un tour di circa 200 km tra gli oliveti sardi.
Raid degli Oliveti: le foto più belle
Ecco una gallery di immagini delle scorse edizioni del raid motociclistico non competitivo alla scoperta degli oliveti sardi
Guarda la galleryIL PERCORSO – Il Raid degli Oliveti, dicevamo, si percorre su 200 km, per circa otto ore (anche di notte) e con cinque città dell’olio da visitare. Ecco i numeri della manifestazione. C’è, però, la possibilità di scegliere due diverse tipologie di tour. Quella su strada, più lineare, e quella che mixa tragitti sterrati di medi difficoltà a percorsi lungo strade panoramiche. Si può optare, inoltre, per un raid in autonomia (utilizzando la traccia GPS fornita) oppure seguendo un tour leader. Apripista d’eccezione, il dakarista sardo Maurizio Sanna. Da Cagliari fino al Montiferru (nella parte centro-occidentale dell’isola), salendo per quasi mille metri. Il Raid degli Oliveti, per la varietà di strade che offre, permette al pilota di vivere un’esperienza di guida intensa e, contemporaneamente, godere dei paesaggi olivicoli, come quello che si trova nel piccolo borgo di Sini con il suo olivo millenario.
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LE CITTÀ DELL’OLIO – Lungo il tragitto si incontrano cinque città dell’olio: Dolianova, Escolca, Gergei, Sini e, infine, Seneghe. Ogni luogo ha le sue caratteristiche e peculiarità, in più, a supporto del raid (organizzato dall’Associazione Pastori in Moto A.S.D) ci sono sia alcuni fra i produttori d'olio più prestigiosi della Sardegna e anche i concessionari dell’isola.
SUL FINALE – Alla conclusione del percorso c’è il Raid Campo, un’area campeggio di montagna circondata da querce secolari. Una sfida nella sfida, insomma, che tempra il pilota con il clima invernale dell’isola.
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