Il V-Strom Day 2024 e l'importanza della condivisione

Un raduno fra proprietari di un singolo modello che è in realtà un ritrovo fra gente che ha voglia di condividere sorrisi. E la moto diventa solo lo strumento per connettersi con gli altri

25.06.2024 ( Aggiornata il 25.06.2024 14:53 )

Suzuki ci ha invitato alla quarta edizione del V-Strom Day, l'evento in una giornata dedicato a tutti i proprietari della storica crossover di Hamamatsu che raccoglie per l'occasione gli appassionati di tutte le serie dalla prima - leggendaria - 1000 DL del 2002 alle ultimissime 800 DE e SE. L'evento è stato strutturato in maniera semplice: un massimo di 100 moto iscritte per una giornata in giro per i passi alpini (Mortirolo e Gavia per quest'edizione) con partenza e arrivo a Ponte di Legno, e sosta d'intermezzo per la classica mangiata del mototurista.

Un'organizzazione e un'atmosfera "rustiche" da classico giro del weekend in compagnia del passeggero o da soli, con l'obbiettivo di passare una giornata a guidare e godersi panorami in totale rilassatezza. Una cosa così, tendenzialmente, ogni motociclista la fa regolarmente, quindi perchè raggruppare tutte ste moto per fare un giro abbastanza semplice che ognuno potrebbe fare tranquillamente per conto suo? E perchè questo successo con l'intero evento sold-out?

Suzuki V-Strom Day 2024: le foto

Suzuki V-Strom Day 2024: le foto

In sella alla V-Strom 800 DE per tutto il weekend, ci siamo calati nella parte del "Vustrommista", mischiandoci nella folla dell'evento e confondendoci in mezzo alla moltitudine di modelli, versioni e annate

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Bella gente, i Vustrommisti

In sella alla V-Strom 800 DE per tutto il weekend, ci siamo calati nella parte del "Vustrommista", mischiandoci nella folla dell'evento e confondendoci in mezzo alla moltitudine di modelli, versioni e annate. Ogni club dedicato a uno specifico modello, ha delle caratteristiche a sè: quando si tratta di un raduno di Harley Davidson si possono riconoscere le similitudini fra tutti i partecipanti, sia fisiche che di carattere, di temi discussi, di gusti estetici e motociclistici, così come accade quando c'è un gruppo di supersportive o di vespisti.

Al V-Strom Day abbiamo invece incontrato un gruppo molto eterogeneo di persone comuni (e di età medio-alta), semplici e alla mano. E questo contesto di semplicità ha creato un contesto estremamente piacevole e sorprendentemente aperto. L'essere tutti in sella alla stessa moto non ha catalizzato le attenzioni su un solo argomento e tutti i partecipanti, sorridenti e felici di essere lì, hanno creato un'armonia di passione e condivisione molto rilassata, nonostante il caos creato dalle 100 moto in giro su strade dalla carreggiata strettissima come quelle dei passi Gavia e Mortirolo. Nessuna complicazione su strada, nessun folgorato che sgasa e attira l'attenzione. Solo amicizia e rispetto.

La condivisione è la chiave della felicità

Tornando a casa ho pensato a quanto il contesto vissuto fosse diverso dal solito radunone monomarca e più indicato a un incontro fra amici che si conoscono da tempo che a motociclisti di estrazione e culture diverse. Nei momenti di pausa si è parlato tanto di moto e molto meno di V-Strom: un chiaro segnale che ci dimostra come il Vustrommista medio è prima di tutto un motociclista che non idolatra la moto che guida, ma la usa come strumento per raggiungere il suo scopo: andare in giro e condividere.

L'aver scelto questa moto piuttosto che un'altra, è stata una questione di gusti e feeling alla guida e nulla più. Niente ideologie, niente campanilismi, niente classismi, ma una scelta spesso razionale che si è trasformata in affetto e dunque fedeltà alla serie. Ne va da sè che partecipare al V-Strom Day non è altro che una scusa per stare con altre persone e conoscere facce nuove, e magari incontrare di nuovo vecchi amici.

Viviamo in un'era nella quale chi si identifica in uno specifico contesto lo fa in maniera quasi reazionaria, cercando un gruppo con il quale identificarsi e andando in contrasto/competizione con gli altri gruppi, percepiti come diversi e opposti, stabilendo un dualismo fra cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa è bello e cosa è brutto, anche quando questa differenza non è necessaria.

È stato estremamente piacevole constatare che nel gruppo dei Vustrommisti, la motocicletta è soltanto un pretesto per creare socialità, sorridere con altri, condividere un'esperienza comune e unire la propria energia a quella degli altri con il fine ultimo di creare un bel ricordo e nulla più. Il Vustrommista non ha un opposto, non lo cerca perchè non ne ha bisogno e non si sente superiore o depositario di una verità che solo lui può comprendere. Abbiamo vissuto un contesto di umanità nell'essenza del termine, un esempio di bella gente totalmente libera da costrutti che ci ha caricato di energia positiva e insegnato che l'animo nobile del motociclista è ancora vivo nel mondo delle due ruote.

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