Itinerari moto Dolomiti: toccando il cielo con un dito

Itinerari moto Dolomiti: toccando il cielo con un dito

In alto Adige le strade e i panorami sono così belli che c'è l'imbarazzo della scelta. Abbiamo percorso un tour misto fra strade poco battute e grandi classici del mototurismo dolomitico

07.05.2024 15:53

Si imbocca la LS23 che sale sull’altopiano dello Sciliar e attraversa i bellissimi paesini dallo stile tipicamente tirolese di Fiè, Siusi e Castelrotto.
Qui si inizia a fare sul serio perché alla nostra destra compaiono le prime vette grigio-bianche di dolomia: si tratta del complesso Sciliar/Catinaccio, una meraviglia per escursionisti e appassionati di fotografia che potranno trovare presso l’Alpe di Siusi alcuni dei panorami più fotografati d’Europa. Ma noi, che siamo sulla strada in sella alla nostra moto, tiriamo dritti e ci inerpichiamo verso la Val Gardena, che raggiungiamo nella zona di Ortisei inserendoci nella SS242.

Val Gardena e Passo Sella: punto di massimo splendore paesaggistico

La Val Gardena è un posto magico, circondata da alcuni dei più affascinanti massicci dolomitici, che sono raggiungibili con le funivie e cabinovie della zona. Dalla statale che sale appena superato l’abitato di Selva di Val Gardena ci godiamo una magnifica vista sulla valle e cominciamo a inerpicarci verso il Sassolungo, uno dei monumenti delle dolomiti sudtirolesi.
Arrivati al bivio per Passo Gardena, non prendiamo la svolta ma proseguiamo verso Passo Sella, che raggiungiamo dopo una serie di curve mozzafiato dove il panorama è l’unico pericolo che possiamo incontrare, perché potrebbe distrarci... Vale la pena fare qualche stop foto in più, piuttosto che rischiare, e prendersi del tempo anche per qualche scatto sul Passo Sella, che raggiungiamo dopo pochi chilometri. È il punto di massimo splendore paesaggistico dell’intero tour e ci accoglie con il Sassolungo alla destra e il Piz Boè alla sinistra. Magia pura, soprattutto nei giorni tersi senza nuvole, con l’aria fresca che dilata le narici e riempie i polmoni di profumi d’alta quota, una combinazione che ci ricorda come madre natura riesca sempre a stupirci. Un caffè o un tè caldo all’Hotel Passo Sella è d’obbligo prima di risalire sulla moto e scendere verso Canazei, entrando di fatto nel territorio del Trentino e della Val di Fassa, che attraverso i bellissimi comuni di Campitello, Pozza e Vigo ci conduce di nuovo a quote basse. Torniamo quindi verso Bolzano dalla Val d’Ega, che ci regala le ultime due meraviglie di questo giro in compagnia: tutto il complesso del Catinaccio ben visibile alla nostra destra e il lago di Carezza, che vale la pena non perdere per uno stop fotografico e un ultimo ricordo in un contesto ameno che sembra uscito da una favola.

Fine dell'itinerario: la via del ritorno

Le ultime curve che separano la Val d’Ega da Bolzano corrono attraverso una gola stretta e aspra, e il ritorno anche troppo improvviso alla frenesia della città ci fa venire voglia di fare inversione a U e tornare in mezzo ai boschi e alla pace dell’alta quota.
Ma il giro è arrivato al termine dopo 342 km da gustare appieno.
C’è giusto il tempo per tornare al Safety Park e dare un ultimo saluto a nostri compagni di avventura, e alla guida che ci ha portato con sicurezza e ritmo allegro a scoprire (o riscoprire) alcuni degli scorci più belli dell’Alto Adige. Durante il nostro itinerario non abbiamo percorso il classico anello che collega il Sella a Passo Pordoi e Passo Gardena, ma i giri Riding Experience Alto Adige possono cambiare a seconda della stagione, con un raggio di azione ampissimo che va dalle valli al confine con l’Austria fino alle sponde del lago di Garda.

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