Chiude il golfo di Salerno regalando scorci di assoluta bellezza. Un viaggio tra patrimioni Unesco e location da film
Battipaglia, patria della “zizzona” e di maestri casari... come si può resistere alla tentazione di partire all’esplorazione dei magnifici dintorni?
La prima tappa, puntando verso sud lungo la statale 18, è l’antica città greca di Poseidonia, poi diventata Paestum sotto il dominio romano. Un’area archeologica patrimonio Unesco, che regala meravigliose esplorazioni tra mura, possenti colonne, templi e antiche costruzioni. Poco più avanti, Agropoli è considerata la porta d’accesso alla costa cilentana.
Percorsa la caratteristica Salita degli Scaloni, il centro storico di origine medievale sorge sulla sommità di un promontorio che regala panorami mozzafiato sul golfo di Salerno. La costa sottostante, invece, nasconde autentiche meraviglie della natura come la Grotta dell’Elefante, così chiamata per la particolare forma delle rocce. Ma l’appuntamento da non mancare è quello con il Castello Angioino Aragonese a picco sul mare: simbolo della città, descritto da scrittori e poeti (come Giuseppe Ungaretti nel suo “Mezzogiorno”), le sue origini risalgono all’XI secolo, ha una struttura a pianta triangolare (con tre torri circolari a delimitarne le intersezioni) ed è circondato da un ampio fossato sormontato da un ponte levatoio.
Si prosegue in direzione Santa Maria di Castellabate con la strada che si aggroviglia tortuosa, disegnando belle curve da pennellare tutte d’un fiato. Prima, però, imperdibile è una deviazione a Castellabate. Posta su un’altura a circa 300 metri sul livello del mare, la cittadina è un intricato dedalo di vicoli acciottolati, ripide scalinate, antichi palazzi in pietra e belvedere che regalano paesaggi unici. Come ebbe a dire Gioacchino Murat a proposito di questo luogo: «Qui non si muore», in riferimento alla bellezza degli scorci e alla purezza dell’aria.
Affascinante è poi il castello fatto erigere nel 1123 dall’abate Costabile: un’imponente fortezza a pianta rotonda con alte mura e torri angolari. Scendendo verso il mare, Santa Maria di Castellabate (insieme a Castellabate, uno dei set principali del film “Benvenuti al Sud”) è un luogo che rimane nel cuore. Il porticciolo “Travierso”, con la spiaggetta e il prezioso lungomare sormontati dalla Torre Perrotti è conosciuto anche come “Porto delle Gatte” per le luci notturne dei porticati simili agli occhi di un felino.
Di nuovo in sella, si avanza verso Ogliastro Marina e Punta Licosa. Oasi di pace, rifugio prediletto per amanti del mare e della natura (meglio se fuori stagione), Ogliastro è una delle perle più preziose del Cilento. Seguendo le indicazioni per Punta Licosa, vi si giunge attraverso una stradina nel fitto di una pineta a ridosso del mare: un angolo di paradiso con un’isoletta, le belle insenature, il porticciolo e il suggestivo faro.
Questa località, che delimita a sud il golfo di Salerno, prende il nome dalla sirena Leucosia, che secondo la leggenda si buttò in mare a causa di un amore non corrisposto, diventando così uno scoglio. I fondali rocciosi e ricchi di vita sommersa sono considerati tra le aree marine più belle al Mondo. Un braccio di mare in cui sono stati rinvenuti anche reperti di epoca greco-romana, oggi conservati al Museo di Paestum, a testimonianza di come tanto splendore fosse già noto nell’antichità. Un luogo unico, da vivere con rispetto, e in cui tornare ogni volta che si può.
Nella pagina successiva consigliamo la moto più adatta con cui avventurarsi in questo itinerario!
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