Name: XDiavel V4 Black
Brand: Ducati
SKU: x-diavel-v4-black
Price: 29290 EUR

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I Ducati Store di tutta Italia aprono le porte agli appassionati sabato 8 marzo, dalle 09:00 alle 18:30, per un Open Day dedicato alla nuova Panigale V2.&nbsp; La nuova bicilindrica sportiva sar&agrave; al centro di un evento esclusivo in cui sar&agrave; possibile vederla dal vivo e prenotare un test ride per scoprirne le prestazioni su strada.  Durante la giornata, i concessionari Ducati illustreranno le caratteristiche della Panigale V2, svelando i dettagli tecnici e progettuali che hanno reso questa moto un&rsquo;eccellenza nel segmento sportivo. Chi desidera partecipare pu&ograve; trovare il concessionario pi&ugrave; vicino tramite il sito Ducati.    Ducati Panigale V2: come &egrave; fatta e come va  Il cuore della nuova Panigale V2 &egrave; il bicilindrico a V di 90&deg; da 890 cc, che abbandona la distribuzione desmo a favore della fasatura variabile. Eroga 120 CV a 10.750 giri e 93 Nm, garantendo spinta anche ai bassi regimi. Pi&ugrave; leggero di 10 kg rispetto al Superquadro precedente, &egrave; elemento strutturale del telaio monoscocca. Sospensioni Marzocchi e Kayaba, Ohlins sulla versione S. L&rsquo;elettronica &egrave; avanzata con ABS Cornering, traction control e quattro Riding Mode. Peso? Solo 179 kg a secco. Per saperne di pi&ugrave; qui trovate la nostra prova con i voti del Sottoesame &nbsp; 

Sabato 8 marzo presso gli store ufficiali sar&agrave; possibile scoprire e soprattutto provare la nuova sportiva bicilindrica

Ducati, Open Day per provare la nuova Panigale V2

il mercato delle due ruote ha registrato un calo del 20,87% rispetto allo stesso mese del 2024, con 22.485 veicoli immatricolati. Questo andamento è in gran parte dovuto all’“effetto fine serie” generato dall’entrata in vigore della normativa Euro 5+. Ecco la classifica di questo mese

Top 10 mercato, le moto più vendute di febbraio 2025: Honda comanda, Voge e CMOTO si fanno strada

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La settima generazione della Panigale V4 S si arricchisce di due nuove configurazioni, pensate per chi desidera una moto ancora pi&ugrave; esclusiva, affascinante e performante. Gli allestimenti Carbon e Carbon Pro non solo migliorano l&rsquo;agilit&agrave; e la frenata della Superbike Ducati, ma ne esaltano anche il look racing, offrendo un vantaggio economico rispetto all&rsquo;acquisto dei singoli componenti.    Panigale V4 S : Allestimento Carbon  L&rsquo;allestimento Carbon introduce cerchi in fibra di carbonio a cinque razze, omologati biposto, che riducono il peso di 0,950 kg rispetto ai cerchi forgiati della Panigale V4 S. Questo abbassamento del momento d&rsquo;inerzia del 12% all&rsquo;anteriore e del 19% al posteriore per migliorare ulteriormente l&rsquo;agilit&agrave; nei cambi di direzione e la precisione in curva. Oltre ai cerchi ultraleggeri, il pacchetto Carbon include parafanghi e ali a doppio profilo in fibra di carbonio, che impreziosiscono la linea della Panigale e contribuiscono a un alleggerimento complessivo di 1 kg.    Panigale V4 S : allestimento Carbon Pro  Prestazioni a un livello superiore, aggiungendo al pacchetto Carbon un impianto frenante anteriore esclusivo: il Front Brake Pro. Questa configurazione include due dischi Brembo T-Drive alettati da 338,5 mm di diametro e 6,2 mm di spessore, derivati direttamente dalle competizioni. Utilizzati dai piloti Ducati nella Race of Champions 2024, questi dischi assicurano maggiore potenza frenante e costanza delle prestazioni, e sono abbinati alle nuove pinze Hypure, anodizzate in titanio con il logo Brembo. A completare il setup, la pompa freno anteriore MCS 19.21 con registro remoto della posizione leva freno, una tecnologia presa direttamente dalla MotoGP e dal Mondiale SBK.    Personalizzazione e disponibilit&agrave;  Entrambi gli allestimenti sono disponibili nella sezione dedicata del sito Ducati.com e selezionabili tramite il nuovo configuratore online, che permette agli appassionati di creare la propria Panigale V4 S su misura. Una volta definita la configurazione ideale, &egrave; possibile inviarla direttamente al concessionario per ottenere un preventivo oppure salvare e condividere l&rsquo;immagine in Full-HD. Le consegne della Panigale V4 S con allestimento Carbon inizieranno a giugno 2025. 

La sportiva bolognese si arricchisce di due nuove configurazioni, pensate per chi desidera un pacchetto ancora pi&ugrave; agile e performante&nbsp;

Ducati Panigale V4 S: ancora pi&ugrave; esclusiva con i kit Carbon e Carbon Pro

Più facile e maneggevole, la nuova Panigale V2 sarà anche più efficace? Abbiamo cercato di scoprirlo mettendola alla frusta sulla tortuosa pista di Siviglia. Ecco le foto della prova

Test Ducati Panigale V2 S: LE FOTO DELLA PROVA

C&rsquo;&egrave; un nuovo concetto di sportivit&agrave; nell&rsquo;aria, l&rsquo;abbiamo capito. Le sportive di oggi non sono pi&ugrave; attrezzi specificatamente progettati per la pista. C&rsquo;&egrave; voglia di una sportivit&agrave; pi&ugrave; umana, declinabile anche in ottica stradale. La prima moto a interpretare questo desiderio &egrave; stata l&rsquo;Aprilia RS660, qualche anno fa. Leggera, immediata e anche sufficientemente comoda, &egrave; riuscita a riaccendere quel fuoco, quel desiderio per le moto sportive che si era ormai spento nel cuore dei motociclisti. Oggi, cavalcando quest&rsquo;onda, arrivano anche gli altri. Tra questi Ducati, che con la nuova Panigale V2 cambia rotta in maniera violenta, scardinando alcuni dogmi per abbracciare appunto l&rsquo;idea di una sportivit&agrave; pi&ugrave; accessibile ma comunque efficace.  L&rsquo;abbiamo spremuta tra i cordoli del nuovo circuito di Siviglia, vi raccontiamo com&rsquo;&egrave; andata in questo #SottoEsame. La prova completa invece, con contenuti esclusivi, la trovate sul prossimo numero di InMoto in edicola.    DUCATI PANIGALE V2 S: DESIGN  C&rsquo;&egrave; poco da fare, le moto sportive carenate sono la rappresentazione su due ruote del concetto di velocit&agrave;. E tra le sportive, le Ducati si sono sempre distinte proprio per la loro bellezza. Qualcuno le definisce le Ferrari delle due ruote&hellip;Questa nuova Panigale V2 S riprende i concetti espressi dalla sorellona V4, con la quale condivide il disegno dei fari e le forme della carena. In generale per&ograve; &egrave; una moto minuta, forse meno slanciata della sorellona superbike. VOTO 7,5    DUCATI PANIGALE V2 S: CONTENUTI TECNICI  Della Ducati Panigale V2 S ne abbiamo parlato pi&ugrave; volte (qui trovate l&rsquo;articolo dedicato, mentre sul nostro canale YouTube c&rsquo;&egrave; anche un approfondimento sul nuovo bicilindrico), quindi ci limiteremo a un riassunto. Fulcro di tutto &egrave; il nuovo motore, il bicilindrico a V di 90&deg; che ha fatto tanto discutere soprattutto per la mancanza della distribuzione desmo. Ha una cilindrata di 890 cc e in questa configurazione offre 120 CV a 10.750 giri e 93 Nm. Numeri ottenuti anche grazie alla fasatura variabile, che dovrebbe garantire un&rsquo;erogazione piena e vigorosa anche ai bassi-medi regimi. Motore molto leggero (quasi 10 kg meno del Superquadro della precedente Panigale V2) e che &egrave; elemento portante: a lui si agganciano infatti il forcellone bibraccio e le pedane, mentre davanti troviamo il fatidico telaio monoscocca. Le sospensioni sono composte da una forcella Marzocchi e un mono Kayaba, mentre la versione S &egrave; equipaggiata con sospensioni Ohlins (oltre ad adottare una batteria agli ioni di litio). L&rsquo;elettronica &egrave;, manco a dirlo, completissima: grazie alla piattaforma inerziale ci sono controllo di trazione, mappe motore, anti-wheelie, ABS Cornering con funzionalit&agrave; slide-by-brake, freno motore e quickshifter bidirezionale. Tutto si auto-regola attraverso i 4 Riding Mode (Race, Sport, Road, Wet), tutti modificabili. Il peso di tutto questo? Appena 179 kg senza benzina (serbatoio da 15 litri, quindi circa 11-12 kg: siamo comunque al di sotto dei 200 kg). VOTO 8,5    DUCATI PANIGALE V2 S: ERGONOMIA E COMFORT  Con questa nuova Panigale, Ducati ha voluto puntare anche al divertimento su strada. Ecco perch&eacute;, per esempio, i semimanubri sono montati in posizione rialzata rispetto alla piastra di sterzo. Non aspettatevi per&ograve; una sport-tourer: la nuova Panigale V2 rimane una sportiva senza se e senza ma, solo con manubri pi&ugrave; alti. La sella &egrave; a 837 mm, una buona via di mezzo, e le braccia sono piuttosto distese. Quello che colpisce per&ograve; &egrave; la sensazione di snellezza: grazie a tutti gli accorgimenti tecnici, in mezzo alle gambe c&rsquo;&egrave; davvero poco. La sensazione &egrave; di avere a che fare con una moto di cilindrata inferiore. Soltanto le pedane, cos&igrave; di serie, sono un filo troppo centrali per spingere come si deve tra i cordoli. VOTO 8    DUCATI PANIGALE V2 S: PIACERE DI GUIDA  La domanda che un po&rsquo; tutti si stanno facendo &egrave;: &ldquo;Meglio la vecchia o la nuova?&rdquo; . Per rispondere per&ograve; bisognerebbe avere due moto perfettamente confrontabili, della stessa categoria, ma la nuova Panigale V2 &egrave; prima di tutto una moto diversa. &Egrave; sicuramente una moto dove la leggerezza la fa da padrona. E la leggerezza &egrave; un bene in ogni fase della guida: accelerazione, frenata, percorrenza e uscita di curva. Questo suo essere minuta la rende una moto con cui hai voglia di azzardare, perch&eacute; te la senti in mano fin dai primi metri. Gi&agrave; la vecchia V2 era un&rsquo;eccellente portabandiera della facilit&agrave; (le prestazioni del motore erano perfettamente allineate alle capacit&agrave; della ciclistica) ma la nuova &egrave; un vero e proprio concentrato di semplicit&agrave;. Semplicit&agrave; che per&ograve; non va a discapito delle prestazioni, tutt&rsquo;altro che da moto entry level. Il motore per esempio ha una gran fame di giri, in qualunque marcia. Pochi, pochissimi secondi ed &egrave; gi&agrave; ora di cambiare marcia e nel frattempo il bicilindrico vi ha spinto con energia fuori dal tornante, anche in salita. Un gran bel &ldquo;pompone&rdquo;, per usare un termine caro ai ducatisti, ma con la dolcezza richiesta a un motore moderno. L&rsquo;erogazione in realt&agrave; &egrave; sorprendente soprattutto ai bassi e medi, con una risposta al gas a volte fin troppo esuberante (dopo un paio di turni ho preferito scendere col freno motore per smussare la risposta dal tutto-chiuso). Ai bassi c&rsquo;&egrave; tiro, tanto, poi un leggero plateau attorno ai 6-7.000 giri ma il bicilindrico non ha ancora finito le sue energie, che terminano solamente attorno agli 11.000 giri con l&rsquo;intervento del limitatore (anche se sembrerebbe voler girare ancora). S&igrave;, l&rsquo;allungo non sar&agrave; feroce ma &egrave; comunque presente e permette di &ldquo;tenere&rdquo; la marcia quando necessario. Difficile dire a distanza quanto paghi rispetto al vecchio Superquadro (oltre ovviamente al dato numerico), ma la sensazione &egrave; di avere a che fare con un motore tutt&rsquo;altro che lento o spompato, anche grazie ai rapporti piuttosto ravvicinati. La ciclistica &egrave; svelta, immediata. La nuova Panigale &egrave; una moto che ha quella piacevole capacit&agrave; di curvare col pensiero, &egrave; sufficiente un leggero input del corpo per farla voltare con estrema rapidit&agrave;. Rapidit&agrave; che per&ograve; non sfocia in reazioni nervose: l&rsquo;intento dei tecnici era realizzare una moto che fosse sempre facile e gestibile, anche da piloti meno che esperti, e in effetti &egrave; proprio cos&igrave;. Per quanto riguarda le sospensioni, di serie hanno una taratura pensata per massimizzare l&rsquo;agilit&agrave;, quindi non sono troppo sostenute (soprattutto la forcella): se si esagera con freni o acceleratore, i movimenti sono abbastanza accentuati. Questo aiuta ovviamente il neofita della pista, che in questo modo &ldquo;sente&rdquo; maggiormente le reazioni della moto, ma infastidisce il pi&ugrave; esperto che vorrebbe invece un avantreno pi&ugrave; solido. Poco male comunque: le Ohlins meccaniche di primo equipaggiamento offrono un sacco di regolazioni. In definitiva: su una pista tortuosa ma con allunghi comunque importanti, la nuova Panigale V2 non d&agrave; mai l&rsquo;impressione di essere &ldquo;poca&rdquo;. Allo stesso tempo per&ograve;, non &egrave; mai esistita una Panigale cos&igrave; adatta al neofita dei cordoli. E riuscire a unire questi due mondi &egrave; qualcosa di davvero speciale. VOTO 9    DUCATI PANIGALE V2 S: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  Tasto dolente? Il prezzo, manco a dirlo: si parte da 16.790 euro, ma per una S si sale a quota 19.190 euro. Sono tanti, tantissimi soldi per una sportiva di media cilindrata, che per&ograve; porta con s&eacute; tutto il blasone e le tecnologie di Ducati. Curiosit&agrave;: la versione depotenziata a 35 kW costa 1.000 euro in meno. VOTO 6    DUCATI PANIGALE V2 S: CONCLUSIONI  Ducati ha intrapreso da anni una strada molto fruttifera, che prevede da una parte mezzi sempre pi&ugrave; accessibili e &ldquo;facilmente divertenti&rdquo; (ma che riescono a non tradire la propria identit&agrave;), dall&rsquo;altra prezzi in costante ascesa (ma che il mercato sembra riuscire a digerire). La nuova Panigale rientra perfettamente in questo sentiero, che in realt&agrave; &egrave; meno di rottura di quanto si possa immaginare. VOTO FINALE 7,8 

Pi&ugrave; facile e maneggevole, la nuova Panigale V2 sar&agrave; anche pi&ugrave; efficace? Abbiamo cercato di scoprirlo mettendola alla frusta sulla tortuosa pista di Siviglia. Ecco i voti del #SottoEsame

Test Ducati Panigale V2 S, i voti del #SottoEsame

L&#39;ultimo bicilindrico a V che resisteva nella gamma alta di Ducati, la XDiavel, ha lasciato il listino in favore della nuova versione V4 con meccanica e ciclistica derivata dalla gi&agrave; conosciuta ultima serie Diavel.  L&#39;impostazione di questo nuovo modello, per&ograve;, rimane fedele a quello che va a sostituire, con l&#39;estetica sinuosa ed aggressiva e le pedane in posizione avanzata. Tecnica a parte (qui tutte le specifiche del nuovo modello), vediamo come viene adattato lo stile della precedente serie alla nuova piattaforma a quattro cilindri.    Stessa linea, sostanza diversa  Nella visuale laterale possiamo notare che la parte che pi&ugrave; cambia - anche a livello di impatto estetico - &egrave; la tecnica. Nella V2 il telaio era protagonista indiscusso dello stile, con quel traliccio in linea con la tradizione del marchio, mentre nella nuova V4 sparisce dalla vista (c&#39;&egrave; un monoscocca in alluminio nascosto, come da nuovo corso Ducati) e lascia posto a dei deflettori che canalizzano l&#39;aria verso le gambe del pilota per limitare il calore che arriva dal motore. Rimangono i bei fianchetti satinati a proteggere il radiatore, ma hanno forma diversa.  Per il resto stupisce come - nonostante la profonda differenza meccanica - le proporzioni e gli ingombri siano rimasti sostanzialmente invariati, e la nuova sezione serbatoio-sella-coda ricalca in toto quella precedente, pur con diverse linee. L&#39;unica vera differenza in termini di &quot;volumi&quot; la notiamo sull&#39;anteriore, dove l&#39;intera linea &egrave; leggermente pi&ugrave; caricata in avanti, pi&ugrave; vicina alla ruota anteriore.&nbsp;      Si distinguono soprattutto da dietro  Se da tre quarti anteriore e laterale sembrano molto simili, a marcare la sostanziale differenza fra i due modelli &egrave; la visuale posteriore, soprattutto quella a destra nella quale si pu&ograve; apprezzare il nuovo scarico con quadrupla uscita, che rimarca la presenza di due cilindri in pi&ugrave; rispetto alla precedente, famosa per l&#39;aggressiva doppia uscita a fetta di salame.&nbsp;  Il codino, a sua volta, punta su una parte ottica interamente ridisegnata per rimarcare il nuovo carattere della XDiavel V4, puntando su una coppia di LED a boomerang che attraversano tutta la parte bassa del codone, in luogo del doppio faro verticale della precedente. Nel complesso, la coda risulta pi&ugrave; larga nella nuova V4, ma non si riesce a percepire dalle foto se si tratta di un effettiva differenza di ingombri o di un effetto dato dal nuovo faro molto pi&ugrave; ampio. Monobraccio, gommona da 240 e targa sospesa sulla ruota ci fanno capire che alla fine, sempre di XDiavel si tratta.      Voi che versione preferite? La nuova V4 o la precedente V2?  &nbsp; 

La Casa di Borgo Panigale manda in pensione il bicilindrico anche sulla sua Power Cruiser. Vediamo come cambia rispetto alla precedente V2

Ducati, XDiavel V4 Vs. V2: Come Cambia

Si presenta con look completamente inedito e motore V4 della sorella Diavel, ma è molto più aggressiva e pensata per mordere l'asfalto

Ducati XDiavel V4 2025: LE FOTO

Il segmento delle cruiser ad alte prestazioni si arricchisce con la nuova Ducati XDiavel V4, una moto che unisce lo spirito sportivo di Borgo Panigale alla filosofia delle cruiser e rivoluziona il modello precedente introducendo ovviamente il nuovo motore V4&nbsp;e innovazioni significative sia sul piano estetico che ciclistico e elettronico, mandando in pensione il glorioso bicilindrico 1260.  L&#39;estetica della XDiavel V4 viene totalmente reinventata rispetto al modello precedente. Il serbatoio &egrave; imponente e il posteriore &egrave; valorizzato dal forcellone monobraccio in alluminio, che esalta il cerchio posteriore con pneumatico da 240/45. L&rsquo;impianto di illuminazione full-LED con DRL a doppia C e il sistema di indicatori di direzione dinamici sottolineano il carattere high-tech e prendono le distanze dalla serie Diavel V4, pi&ugrave; turistica anche nello stile.    Motore V4 Granturismo e ciclistica affinata  Il cuore della XDiavel V4 &egrave; il motore V4 Granturismo da 1.158 cc, capace di erogare 168 CV e 12,8 kgm di coppia. L&rsquo;adozione dell&rsquo;albero motore controrotante tipica di questo motore migliora l&rsquo;agilit&agrave; riducendo l&rsquo;effetto giroscopico. Il sistema di deattivazione estesa dei cilindri posteriori consente al motore di funzionare come un bicilindrico a bassi giri, migliorando efficienza e consumi. L&rsquo;ordine di scoppio Twin Pulse, invece, garantisce un&rsquo;erogazione corposa e progressiva, mentre l&rsquo;impianto di scarico a quattro uscite promette un sound di carattere, degno dell&#39;estetica da power cruiser.  La nuova XDiavel V4 pesa 229 kg in ordine di marcia senza carburante, 6 kg in meno rispetto alla precedente XDiavel 1260 S. La ciclistica prevede un telaio monoscocca in alluminio ripreso dalla Diavel V4 e sospensioni completamente regolabili: nello specifico, forcella rovesciata da 50 mm all&rsquo;anteriore e un ammortizzatore posteriore con schema cantilever. L&rsquo;impianto frenante Brembo Stylema con doppio disco da 330 mm promette pinzate di alto livello. La rapportatura del cambio e la geometria del telaio contribuiscono a un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi.  Ducati ha dotato la XDiavel V4 di un pacchetto elettronico di ultima generazione, che include quattro Riding Mode (Sport, Touring, Urban e Wet) e tre Power Mode per adattare la risposta del motore alle condizioni di guida. Il sistema prevede il Ducati Traction Control (DTC) in versione Cornering, il Ducati Wheelie Control (DWC), l&rsquo;ABS Cornering e il Ducati Power Launch (DPL). Il cambio Ducati Quick Shift up/down serve a guidare belli sportivi e il Cruise Control migliora il comfort nei lunghi tragitti. Il nuovo cruscotto TFT da 6,9&rdquo; con connettivit&agrave; Bluetooth e navigazione turn-by-turn ormai sono uno standard nelle moto di alto livello.    Ergonomia e accessori&nbsp;  La posizione di guida &egrave; stata ottimizzata con una sella pi&ugrave; confortevole, disponibile anche in versione ribassata o con maggiore imbottitura per piloti pi&ugrave; alti. Le pedane regolabili e la possibilit&agrave; di configurare la moto in versione monoposto evidenziano la vocazione sportiva del modello. Per chi intende sfruttare l&rsquo;XDiavel V4 in ottica touring, invece, Ducati offre un set di valigie semirigide da 48 litri e plexi specifici per una maggiore protezione aerodinamica. Sul fronte delle prestazioni, &egrave; disponibile uno scarico omologato con terminali in titanio.  Ducati XDiavel V4 2025: prezzo e disponibilit&agrave;  La Ducati XDiavel V4 sar&agrave; disponibile nelle concessionarie in due colorazioni, Burning Red e Black Lava, a partire da maggio 2025. Prezzi ancora da definire.   

Va in pensione il bicilindrico a V 1260 per fare spazio a una nuova &quot;X&quot; con motore e ciclistica derivate dalla Diavel V4. Eccola in tutta la sua aggressivit&agrave;

Ducati XDiavel V4 2025: ciao ciao bicilindrico!

La Casa di Borgo Panigale presenta una Multistrada V2 totalmente rivisitata e cos&igrave; facendo dimostra grandi fermezza e saggezza, spostando il focus dalla pura sportivit&agrave;, alla ricerca della migliore fruibilit&agrave; nel pi&ugrave; &ldquo;normale&rdquo; utilizzo stradale. Forme e linee, anche se meno spigolose rispettano gli standard del marchio ma &egrave; nel motore il cambio sostanziale. Con il nuovo V2, via il Desmo, la cilindrata passa da 930 a 890 cc e cala di 18 kg il peso. La potenza, invece, rimane pressoch&eacute; invariata salendo da 112 a 115 CV.

Test Ducati Multistrada V2 S: la più maneggevole di sempre

Le moto sono state le pi&ugrave; colpite, con un calo del 25,79% rispetto a gennaio 2024 e solo 6.964 unit&agrave; immatricolate. Gli scooter hanno resistito meglio, registrando una flessione dell&rsquo;1,42% e 10.548 mezzi venduti

Top 10 mercato, le moto più vendute di gennaio 2025: Benelli grande esclusa

Finalmente una nuova moto che non deve crescere in dimensioni, cilindrata e potenza per fare meglio del vecchio modello!

Ducati Multistrada V2 S: le foto del test

        Ducati lancia un docufilm alla scoperta dellle meraviglie dell&rsquo;Australia pi&ugrave; selvaggia. Un viaggio a tappe, quasi una caccia al tesoro, passando dai deserti alle montagne incontaminate. Un&rsquo;avventura raccontata attraverso immagini uniche. I due piloti, Andrea Rossi e Nick Selleck, in sella alle loro DesertX Rally equipaggiate con scarico Termignoni, protezioni motore e gomme Pirelli Scorpion Rally, hanno dichiarato:&nbsp; Andrea Rossi: "Non potevo immaginare che mi sarei trovato in mezzo al nulla" Andrea Rossi, product Sponsor Multistrada e DesertX, ha commentato cos&igrave; la sua esperienza:&nbsp;&ldquo;Quando Nick mi ha proposto questa avventura non ho esitato, sapendo che avrei vissuto un&rsquo;esperienza unica. E non riesco a immaginare moto migliore della DesertX Rally per vivere un&rsquo;avventura cos&igrave; affascinante in una terra selvaggia e incontaminata. Non potevo per&ograve; immaginare che mi sarei trovato in mezzo al nulla, dopo essere atterrato con un piccolo aereo in una pista di terra, o che avremmo trasportato le moto con un elicottero in una area remota per continuare il viaggio. La DesertX Rally &egrave; stata incredibile, sempre affidabile ed emozionante in ogni condizione, dagli asfalti pi&ugrave; tortuosi, alle mulattiere pi&ugrave; impegnative, fino ai guadi pi&ugrave; profondi.&rdquo; Nick Selleck: "mi sono divertito da matti a saltare e derapare" Nick Selleck, Ducati Product Specialist e Istruttore DRE Adventure Academy.&nbsp;&ldquo;Guidare con Andrea &egrave; stato fantastico. Primo, perch&eacute; gli ho potuto far vivere l&rsquo;Australia pi&ugrave; vera, secondo perch&eacute; mi sono divertito da matti a saltare, derapare e giocare con quella moto incredibile che &egrave; la DesertX Rally. Un&rsquo;esperienza memorabile!&ldquo;  *Il video del docufilm a pag.2  &nbsp; Il docufilm di Ducati: il VIDEO Buona visione!         

Andrea Rossi e Nick Selleck partono per un viaggio a tappe, quasi una caccia al tesoro, alla scoperta di deserti infuocati e montagne incontaminate

Alla scoperta dell’Australia con la DesertX Rally: il docufilm di Ducati VIDEO

        Ducati sceglie l'evento a Veronafiere (il Motor Bike Expo 2025, dal 24 al 26 gennaio) per presentare le novit&agrave; legate al mondo Scrambler. Ducati, le novit&agrave; della gamma Scrambler al Motor Bike Expo 2025 Come riportato anche in occasione di EICMA 2024, quest'anno Ducati presenta due&nbsp;nuovi modelli della famiglia: l'Icon Dark&nbsp;e la nuova&nbsp;Full Throttle,&nbsp;allo stand, per&ograve; saranno presenti anche la speciale Scrambler Ducati 10&deg; Anniversario Rizoma Edition: una moto da collezione in edizione limitata a 500 esemplari numerati, disegnata in collaborazione con Rizoma per celebrare i 10 anni della Land of Joy e caratterizzata da un motore&nbsp;bicilindrico Desmodue da 73 CV, completamente a vista.&nbsp;Il modello speciale sar&agrave; disponibile da marzo 2025.  Ducati presenta il concept CR24I al Motor Bike Expo 2025 Il concept&nbsp;CR24I&nbsp;reinterpreta lo stile Caf&egrave; Racer, ma in chiave pi&ugrave; moderna&nbsp;prendendo&nbsp;ispirazione dalle Scrambler del 2017, e ai leggendari locali britannici negli anni 60. Presentato lo scorso maggio al Bike Shed Show di Londra, verr&agrave; esposto in Italia per la prima volta. Il concept CR24I, disegnato dal Centro Stile Ducati presenta una&nbsp;carenatura&nbsp;montata sul serbatoio, stretta e avvolgente che&nbsp;richiama icone della storia Ducati&nbsp;come la&nbsp;Pantah&nbsp;e la&nbsp;750 SS,&nbsp;reinterpretate&nbsp;per ottenere&nbsp;quell&rsquo;aspetto contemporaneo&nbsp;e post-heritage.  Ducati, i test ride presenti al Motor Bike Expo 2025 Oltre alla presentazione della nuova gamma Scrambler e al nuovo concept CR24I, i presenti, avranno anche l'opportunit&agrave; di provare sia lo Scrambler Nightshift, nell'area esterna della fiera, che la nuova Multistrada V4 S e la DesertX Rally.        

La Casa Bolognese, dal 24 al 26 gennaio a Verona, presenter&agrave; la nuova gamma Scrambler e il nuovo concept CR24I

Ducati: tutte le novità che porterà al Motor Bike Expo 2025

        Gennaio. &Egrave; tempo di bilanci e di pubblicazione dei risultati delle vendite 2024 da parte delle Case costruttrici. In Europa, lo sappiamo, il mercato si contraddistingue per un mix interessante di marchi motociclistici del vecchio continente, giapponesi e di nuovi player che arrivano dall'oriente con interessanti blend a propriet&agrave; cinese ma con nome italiano. I due nomi storici pi&ugrave; riconoscibili del continente, per&ograve;, sono sempre loro due: Ducati e BMW.&nbsp;&nbsp; Con i successi nella MotoGP e il blasone tutto italiano, &egrave; facile pensare - per noi - che Ducati sia in cima ai desideri di tutti i motociclisti occidentali, ma il confronto diretto con il colosso motoristico bavarese offre uno scenario diverso. Analizziamo un po' di dati di vendita e scopriamo chi ha venduto di pi&ugrave; nell'anno appena concluso.  Vendite totali: BMW domina Partiamo con i numeri generali: BMW ha venduto in tutto il 2024 la bellezza di 210.408 unit&agrave;, il risultato migliore della sua storia, mentre Ducati chiude l'anno con 54.495 moto consegnate in tutto il mondo, in leggera flessione rispetto al 2023. Nonostante i due brand siano venduti in pi&ugrave; o meno gli stessi mercati, i tedeschi riescono a vendere circa quattro volte pi&ugrave; motociclette rispetto al costruttore italiano. Questo perch&egrave; pur essendo diretti concorrenti nel segmento premium, BMW allarga le sue braccia ad un pi&ugrave; ampio ventaglio di segmenti a partire dalle piccole cilindrate, e ha una gamma di moto di categoria media decisamente pi&ugrave; variegata e a buon mercato rispetto ai prodotti bolognesi, il che rende BMW Motorrad un marchio che spesso sconfina anche nelle scelte di chi non cerca un prodotto di livello alto. Inoltre, c'&egrave; da considerare l'incredibile popolarit&agrave; del modello bandiera della Casa di Monaco, la BMW GS con motore Boxer, che da sola ha venduto la bellezza di oltre 68.000 unit&agrave; dei modelli 1300 e 1250 in configurazione standard e Adventure, ovvero un buon 25% in pi&ugrave; di tutte le vendite di Ducati messe assieme. Per quanto riguarda il modello pi&ugrave; venduto di Ducati, la Multistrada V4, le immatricolazioni si fermano a poco pi&ugrave; di 13.000 moto.  Perch&egrave; tutto questo distacco? Ma perch&egrave; Ducati, nell'anno del dominio MotoGP e della presentazione di grandissime novit&agrave; di mercato, si &egrave; trovata perdere vendite? Il responsabile global sales di Borgo Panigale, Francesco Milicia, dice che "Il risultato deve essere anche considerato nel contesto dell&rsquo;importante piano di rinnovamento della gamma, che nel 2025 vede il lancio sul mercato di ben dieci nuovi modelli, influenzando inevitabilmente le vendite delle versioni precedenti". Questa operazione, BMW l'ha eseguita gi&agrave; nel 2024 con l'introduzione del nuovo modello GS e di parecchie altre novit&agrave;, compresa la F 900 GS, ma &egrave; chiaro che la nuova 1300 &egrave; il motivo per il quale le vendite hanno continuato a crescere.&nbsp;  I volumi sono, comunque, molto diversi per i due marchi. La struttura tedesca fa affidamento su una molto pi&ugrave; vasta rete di vendita mondiale basata sulla stessa filiera distributiva delle auto, con concessionari in tutto il mondo. Il discorso di Ducati &egrave; molto pi&ugrave; ristretto perch&egrave; seppur legata ad Audi, non &egrave; strettamente legata a questo marchio e quindi continua con una struttura vendita e di servizio indipendente. Questo rende molto difficile avere la stessa diffusione di BMW sopratutto al di fuori dell'Europa, dove ci sono alcuni mercati molto difficili da penetrare se non si fanno numeri ragguardevoli.  Claudio Domenicali dichiara, a proposito di export: "Va detto che in Italia abbiamo un leggero aumento delle vendite e che in Europa ce la stiamo cavando bene, la difficolt&agrave; ora &egrave; in Cina, dove il mercato del lusso &egrave; in crisi, e anche negli Stati Uniti, dove le consegne hanno subito alcuni problemi interni di produzione e logistica. In ogni caso, valutiamo il 2024 come positivo."  Chiss&agrave; se in futuro i due brand diventeranno diretti concorrenti anche in termini di vendite, lo speriamo soprattutto per quelli di Borgo Panigale!         

Sono brand concorrenti, coprono gli stessi segmenti e hanno entrambi un profilo premium. Ma chi fra i due ha immatricolato pi&ugrave; moto lo scorso anno?

Ducati Vs. BMW Motorrad: chi ha venduto di più nel 2024?

         Ducati ha ricevuto per l&rsquo;undicesimo anno consecutivo&nbsp;la certificazione&nbsp;Top Employer Italia 2025. Questo riconoscimento conferma che la Casa di Borgo Panigale &egrave;, di nuovo, tra le eccellenze che offrono ai propri dipendenti le migliori condizioni di lavoro.Questa certificazione riflette, quindi, ci&ograve; che c'&egrave; dietro al successo Ducati che va oltre al mercato motociclistico e ai sette titoli mondiali conquistati nel 2024 tra MotoGP, WorldSBK e WorldSSP. Cosa vuol dire ricevere la certificazione Top Employer Italia La certificazione viene assegnata dal Top Employers Institute dopo un&rsquo;analisi approfondita delle politiche aziendali rivolte alla gestione e allo sviluppo delle risorse umane, valutando le strategie adottate e la loro implementazione. Il processo si sviluppa su 6 macroaree e comprende 20 categorie, ognuna rappresentativa di pratiche virtuose, tra cui&nbsp;People Strategy, Work Environment, Talent Acquisition, Learning, Wellbeing e molte altre. Cosa rappresenta questa certificazione La certificazione &egrave; uno strumento per valutare, quindi, la qualit&agrave; dell'ambiente di lavoro, in particolare, se sia stimolante e gratificante, orientato alla crescita personale, al rispetto dei valori etici e alla promozione di una cultura inclusiva e sostenibile. Raffaella Ponticelli: "Ducati &egrave; stata scelta come uno dei migliori posti di lavoro per 11 anni" &ldquo;Per undici anni consecutivi, Ducati &egrave; stata scelta come uno dei migliori posti di lavoro in Italia. Questo riconoscimento &egrave; motivo di grande orgoglio per tutti noi.&rdquo;&nbsp;dichiara Raffaella Ponticelli, Direttrice Risorse Umane e Organizzazione Ducati:&nbsp;&ldquo;Essere parte della famiglia Ducati significa appartenere ad un team appassionato e dinamico, dove ogni giorno &egrave; un'opportunit&agrave; per crescere e realizzare i propri sogni."       

La Casa di Borgo Panigale ottiene questa certificazione per l&rsquo;undicesimo anno consecutivo la certificazione. Ecco cosa celebra e in cosa devono distinguersi le aziende per riceverla

Ducati, Top Employer Italia anche per il 2025: ma cosa significa?

Il mercato moto di questo periodo bada molto alla sostanza e a mezzi che riescono a dare tanto facendo spendere relativamente poco. I piani alti delle classifiche europee, infatti, sono dominati da mezzi al di sotto dei 15.000 euro e&nbsp; sembra che le grosse cilindrate siano solo comparse, con pochi modelli che ancora tengono botta per blasone e status, come ad esempio la BMW R 1300 GS.  E nonostante la tendenza alla &quot;fascia bassa&quot; sia palese, tutti i motociclisti sognano le top di gamma costose ma perfette e bellissime, ipertecnologiche e prestazionali. In questa fascia del lusso, c&#39;&egrave; la nicchia del super lusso che consta di pochi modelli, alcuni di questi capaci di superare addirittura i 30.000 euro. Abbiamo preso proprio alcune di queste moto in considerazione, escludendo dal nostro calcolo le versioni a tiratura limitata (troppo facile mettere una Serie Oro di MV o una CVO di Harley Davidson) e moto pi&ugrave; popolari ma riempite fino all&#39;orlo di accessori (La stessa R 1300 GS e la Multistrada V4, per esempio, possono superare i 30k se ben acchittate). Unici extra ammessi: valigie e top case.  Honda Goldwing DCT  Lei &egrave; la regina delle moto esagerate, con un motore a 6 cilindri boxer 1800 e un&#39;impostazione di guida da ammiraglia vera. Non esistono moto pi&ugrave; comode di lei e il suo blasone arriva da una storia lunghissima che mette le radici negli anni &#39;70, quando il primo modello a 4 cilindri boxer ha debuttato sul mercato.&nbsp;  Nell&#39;ultima versione la Gold Wing &egrave; dotata di un sistema multimediale da auto di lusso, l&#39;ultima e affinata versione del cambio automatico DCT a doppia frizione e tutta una serie di accessori adatti a rendere ogni viaggio una vera e propria esperienza di lusso.  Quanto costa la Honda Goldwing DCT  Il prezzo, ovviamente, &egrave; all&#39;altezza dell&#39;esclusivit&agrave; del prodotto, e bench&egrave; parta da appena sotto i 30.000, basta aggiungere l&#39;immancabile baule da 61 litri per far salire il prezzo a 31.800 euro, al netto dei pacchetti optional.    &nbsp;  Ducati Panigale V4S  Le regine delle Superbike sono loro. Prestazioni incredibili e una tecnologia derivata dalle competizioni che non ha pari sul mercato. Negli ultimi 20 anni le moto supersportive hanno alzato sempre pi&ugrave; l&#39;asticella trasformandosi da moto prestazionali ma comunque alla portata di molti, a bestie da pista con la targa e prezzi che per la maggior parte dei comuni mortali sono inarrivabili.  Per Ducati ci sono 216 CV a 13.500 giri con una coppia massima di 12,3 Kgm a 11.250 giri.&nbsp;Valori che crescono in configurazione pista: adottando lo scarico racing Ducati Performance by Akrapovic la potenza massima sale fino a&nbsp;228 CV.&nbsp;Tutta la ciclistica &egrave; studiata per dare il meglio in condizioni estreme in pista e i controlli elettronici sono pari a quelli di una MotoGP di qualche anno fa.  Quanto costa  Per lei (in versione S) il prezzo parte da 32.190 euro. Mica bruscolini.    BMW M1000RR  Sempre in tema Superbike, se preferite i prodotti teutonici ecco l&#39;estremizzazione del concetto secondo BMW, la M1000RR, che nella versione 2025 offre non solo una moto profondamente rivista ma anche una configurazione aerodinamica mai vista prima, con le ali pi&ugrave; larghe che si siano mai viste su una moto di serie (ma anche da gara). Per lei i numeri sono altrettanto esagerati con un&nbsp;incremento della potenza&nbsp;del motore quattro cilindri nell&rsquo;ordine dei 6 CV, raggiungendo cos&igrave; quota&nbsp;218.   Quanto costa  Per lei servono ancora pi&ugrave; soldi: 37.450 euro.    &nbsp;  Bimota Tera  Questa &egrave; davvero una crossover particolare. Il&nbsp;telaio, totalmente inedito, &egrave;&nbsp;un&#39;evoluzione della Tesi H2, inleghe di alluminio&nbsp;lavorate dal pieno efibra di carbonio che permette di non variare l&#39;avancorsa in frenata, di sterzare fino a 35&deg; e di regolare l&#39;altezza da terra con un range di 30 mm. Le&nbsp;sospensioni semi-attive&nbsp;sono targate&nbsp;Marzocchi, i&nbsp;freni&nbsp;sono&nbsp;Brembo Stylema  E sotto il vestito? Un&nbsp;4 cilindri sovralimentato 998 cc da 200 cv&nbsp;(quello della&nbsp;Kawasaki H2 SX), una bomba di esuberanza con una coppia che strappa le braccia. Il tutto condito da una carena in fibra di carbonio e un look decisamente esclusivo e raffinato.   Quanto costa  Ovviamente per lei bisogna spendere un sacco di soldi, e bench&egrave; il listino non si ancora stato pubblicato, si parla di una cifra&nbsp;intorno ai 40.000 euro.&nbsp;    &nbsp;  Kawasaki H2 SX SE&nbsp;  Motore 4 cilindri sovralimentato con compressore per una potenza di 200 CV, un pacchetto tecnico da sport-tourer di alta gamma con sospensioni elettroniche e una suite di controlli elettronici al massimo della tecnologia moderna con radar anteriore e posteriore e sistema ARAS con anticollisione, cruise adattivo e controllo angolo cieco. In partica il corrispettivo a due ruote di un&#39;auto sportiva Gran Turismo.  Il tutto &egrave; condito da finiture curatissime e una serie di dettagli tecnici e ciclistici che non sono in comune con nessun&#39;altro modello Kawasaki, e che quindi la rendono una moto unica nel panorama motociclistico giapponese, con un prezzo che &egrave; altrettanto impegnativo, perch&egrave; senza dover configurare nulla e semplicemente aggiungendo le valigie laterali in tinta, si arriva a sfiorare i 31.000 euro.    &nbsp;  Harley Davidson Road e Street Glide  Le Harley sono moto costose, lo sono sempre state e oggi lo sono pi&ugrave; che mai. Con una gamma decisamente ampia che comprende anche nuovi modelli pi&ugrave; adatti ai gusti degli europei, la Casa di Milwaukee non rinuncia alle sue ammiraglie che fanno parte della storia del marchio fin dal primo dopoguerra. Fra queste ci sono le versioni &quot;Grand American Touring&quot; rappresentate soprattutto da Street Glide e Road Glide.  Questi due modelli partono dalla stessa base di listino e affiancano forme mastodontiche a un motore tradizionalmente americano dalla incredibile corposit&agrave; d&#39;erogazione e tonalit&agrave; di scarico. Il&nbsp;bicilindrico a V di 45&deg;, che in questa versione ha una cilindrata di 117 cubic inches, vale a dire&nbsp;1.923 centimetri cubi &egrave; capace di 107 cavalli a 4.600 giri/min, ma soprattutto di176 Nm di coppia massima a soli 3.250 giri/min.  Quanto costa  Piace l&#39;idea? Allora preparatevi a sborsare 32.200 euro   

Se il vostro portafoglio &egrave; bello profondo, ci sono moto da sogno pronte a farvi provare emozioni mozzafiato. Ecco le 5 scelte da noi per il 2025

Top5: le migliori moto del 2025 per chi vuole spendere 30.000 euro

La Desmo450 MX è l’unica moto da cross al mondo dotata di sistema Desmodromico per il richiamo delle valvole. Questo sistema, utilizzato da Ducati anche in MotoGP e in WorldSBK, consente di raggiungere regimi di rotazione più elevati rispetto ad un sistema tradizionale a molle. A sua volta, ciò permette ai piloti di ridurre il numero di cambi marcia tra una curva e l’altra a tutto vantaggio delle performance in pista. La Desmo450 MX sarà anche protagonista di un’esposizione speciale nella Ducati Island, l’area del circuito riservata ai ducatisti nel Gran Premio delle Americhe, in Texas, il prossimo 30 marzo.

Desmo450 MX pronta per il Supercross: le foto di Ducati e Troy Lee Designs insieme nel paddock

Claudio Domenicali, via Linkedin, ha espresso la sua soddisfazione nel vedere l'asso spagnolo in sella: "È riuscito a segnare un tempo sul giro di 1’12.2 secondi! Secondo il mio team, questo tempo corrisponde al record sul giro non ufficiale per la classe Supersport! Marc ha poi provato anche la Panigale V2 2024 in versione da gara completa, ottenendo lo stesso incredibile tempo. Tuttavia, la vera sorpresa è stata la Panigale V2 2025: una versione completamente stradale, dotata di scarico catalizzato omologato, fari anteriori e posteriori, e persino il cavalletto laterale!"

Ducati, Marquez scende in pista con la Panigale V2: le foto

Con l&rsquo;inizio del 2025, Marc M&aacute;rquez ha ufficialmente iniziato la sua avventura come pilota Ducati, segnando un&rsquo;importante svolta nella sua carriera. Dopo aver ripreso confidenza con la moto nei primi giorni dell&rsquo;anno ad Alcarr&agrave;s, praticando flat track, il pilota di Cervera &egrave; tornato in pista gioved&igrave; 9 gennaio al nuovo Aspar Circuit.  Ad accoglierlo c&rsquo;era la nuovissima Ducati Panigale V2, la Supersport bolognese di ultima generazione, presentata ad EICMA 2024. Un progetto di stampo pi&ugrave; stradale, se paragonato alla precedente V2 ma che, pur abbandonando la tradizionale distribuzione desmodromica, si &egrave; dimostrato evidentemente gi&agrave; all&rsquo;altezza delle aspettative.&nbsp; Claudio Domenicali, via Linkedin, ha espresso la sua soddisfazione nel vedere l&#39;asso spagnolo in sella, ma soprattutto nel constatare come la neonata bicilindrica con motore 890 si sia dimostrata velocissima oltre che facile da gestire.&nbsp;    &quot;La curiosit&agrave; di sentire il parere di Marquez sulla nostra nuova moto era troppa&quot;  &quot;Era poco prima - esordisce Domenicali - di Natale quando, durante la consueta telefonata di auguri con Marc, ho scoperto che aveva programmato una sessione di allenamento all&#39;Aspar Circuit di Valencia&quot;.  &quot;L&rsquo;idea era di provare una Panigale V2 2024, dato che il nostro modello 2025, completamente rinnovato, non era ancora disponibile in versione da pista. La curiosit&agrave; di sentire il suo parere sulla nostra nuova moto era troppa. Cos&igrave;, durante il mio viaggio verso le montagne per una vacanza sugli sci, mi sono attivato per organizzare qualche giro con la moto usata per il video e le foto ufficiali del lancio&quot;.    Panigale V2:&nbsp;erogazione fluida e tempo record (non ufficiale)  &quot;Con mia grande sorpresa - continua il CEO di Ducati - alla fine della giornata, Marc mi ha chiamato entusiasta. Mi ha raccontato di aver apprezzato la maneggevolezza rapida, la posizione di guida eccezionalmente comoda e l&rsquo;erogazione di potenza cos&igrave; fluida da sembrare &ldquo;elettrica&rdquo;. Ma non &egrave; tutto: &egrave; riuscito a segnare un tempo sul giro di 1&rsquo;12.2 secondi! Secondo il mio team, questo tempo corrisponde al record sul giro non ufficiale&nbsp;per la classe Supersport.&nbsp;  Marc ha poi provato anche la Panigale V2 2024 in versione da gara completa, ottenendo lo stesso incredibile tempo. Tuttavia, la vera sorpresa &egrave; stata la Panigale V2 2025: una versione completamente stradale, dotata di scarico catalizzato omologato, fari anteriori e posteriori, e persino il cavalletto laterale&quot;.    Panigale V2: presto il Kit&nbsp;da 126 CV  &quot;Ora non vediamo l&rsquo;ora di testare la Panigale V2 2025 in configurazione da gara completa, sia con Marc che con Pecco. Questa nuova versione sar&agrave; dotata di 126 CV, un incremento rispetto agli attuali 120 CV, e beneficer&agrave; di quasi 10 kg di risparmio di peso grazie all&rsquo;eliminazione di tutte le componenti omologate per l&#39;uso stradale.Sono estremamente soddisfatto delle prestazioni di questa moto, progettata per bilanciare al meglio i tempi sul giro in pista con il piacere di guida sulle strade di montagna&quot;.  &quot;Grazie, Marc, per il tuo feedback - conclude Domenicali - e complimenti agli ingegneri Ducati per questo straordinario risultato!&nbsp;Benvenuta in famiglia, nuova Panigale V2! Ancora una volta, il peso ridotto&nbsp;(la nuova V2 pesa 179, in ordine di marcia ma senza carburante,nda) si dimostra la chiave del successo!&quot; 

Il CEO della Casa di Borgo Panigale commenta le performance della nuova sportiva stradale con in sella il pluri-iridato che debutter&agrave; quest&#39;anno sulla D16 ufficiale

XDiavel V4 Black

Prezzo Franco concessionario

Peso a secco

Potenza kW / Giri motore

Scheda tecnica Ducati XDiavel V4 Black

MISURE Ducati XDiavel V4 Black

MOTORE Ducati XDiavel V4 Black

CICLISTICA Ducati XDiavel V4 Black

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