Continua la "saga" della rinata SWM anche nel settore supermotard.   La Casa di Cassinetto di Biandronno promette per il 2015 l'uscita della SM 450 R.  Una moto agile e scattante per divertirsi sia in pista che su strada, dal&nbsp;look sobrio caratterizzato dalla classica&nbsp;livrea bianca, rossa e gialla.  &nbsp;  Sul rosso telaio monotrave &nbsp;in acciaio &nbsp;poggia un&nbsp; monocilindrico da 449 cm3 a doppio albero a camme in testa e 4 valvole.   Il sistema di iniezione &egrave;&nbsp;elettronico e il raffreddamento a liquido; l'avviamento &egrave; solo elettrico (disponibile per&ograve; il kit con anche il&nbsp;"kick start").  Forcella anteriore a steli rovesciati da 50 mm e monoammortizzatore posteriore sono, come per le&nbsp;altre proposte della gamma SWM, marchiati rispettivamente Marzocchi e Sachs: entrambi regolabili in compressione ed estensione.  I cerchi da 17" sono gommati Pirelli Diablo Rosso II.  &nbsp;  L'uscita della moto &egrave; prevista&nbsp;nel 2015 ma SWM non ha ancora definito precisamente quando.  Bisogner&agrave; perci&ograve; frenare l'entusiasmo e attendere ancora un po' per potersi lanciare tra i cordoli con questa nuova&nbsp;motard.  Giulia Cassinelli  [gallery ids="14493,14492,14490"]  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

Si chiama SM 450 R la nuova motard di SWM: e promette divertimento sia in strada che in pista

La supermotard di Casa SWM

Non poteva naturalmente mancare nella gamma della nuova SWM &nbsp;il segmento che nel passato ne ha profondamente marchiato il DNA: l'enduro.  Ad EICMA 2014 sono state presentate le due gemelle diverse (differiscono solo nella cilindrata), RS 300 R &nbsp;e RS 500 R.  Il design delle due creature offroad &egrave; moderno e classico al tempo stesso, senza particolari voli pindarici.  I colori riprendono quelli storici del mitico Marchio italiano: rosso, bianco e giallo.  &nbsp;  Di derivazione Husqvarna (Casa da cui la neonata SWM ha acquisito know-how e&nbsp;parte di personale), il motore &egrave; per entrambe un monocilindrico DOHC a 4 valvole in testa, &nbsp;raffreddato a liquido e ad iniezione elettronica:&nbsp;297,6 di cilindrata per la RS 300 R e 501 cm3 per la RS 500 R.&nbsp;  Per la ciclistica la Casa Varesina ha pensato a soluzioni convenzionali ma con&nbsp;componenti di livello.  All'anteriore troviamo una forcella Marzocchi USD da 50 mm di diametro, regolabile in estensione e compressione. La sospensione posteriore,&nbsp;firmata SACHS , &egrave; un monoammortizzatore anch'esso completamente settabile.  Il telaio &egrave; un monotrave doppia culla in tubi di acciaio,&nbsp;mentre il&nbsp;telaietto posteriore &egrave; in lega leggera.  Punto forte delle nuove proposte &egrave; il peso estremamente contenuto: 107 kg&nbsp;per la piccola e 112 kg&nbsp;per la&nbsp;sorella maggiore.  Le due SWM sono equipaggiate con pneumatici Pirelli Scorpion Pro FIM.  &nbsp;  Queste due novit&agrave;, si spera, apriranno la via ad un futuro florido di proposte, anche nel campo del fuoristrada, di una&nbsp;Casa che ci auguriamo tutti possa tornare ai fasti di una volta.  &nbsp;  Giulia Cassinelli  [gallery ids="14475,14474,14467,14470,14473,14468"]  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

La Casa di Cassinetta di Biandronno propone una nuova creatura offroad declinata in due differenti cilindrate

SWM &egrave; enduro: RS 300 R e RS 500 R

Ispirandosi alla H400 di Steve McQueen, nel 2011 all'EICMA la Husqvarna, allora sotto il gruppo BMW, present&ograve; questa sensazionale moto on-off chiamata MOAB.  Il nome deriva dall'area desertica che si trova nello stato dello Utah negli Stati Uniti, ove sono stati girati numerosi film a tema.  La particolarit&agrave; di questa moto, oltre ad un design accattivante, era la strumentazione completamente digitale ricavata dentro al travesino del manubrio.  Nella meccanica trovava alloggiato il motore monocilindrico di 650 cm3 BMW che equipaggia la serie G, e i cerchi da 17 pollici e montavano pneumatici semitassellati.  Purtroppo questo prototipo rimase tale, anche perch&egrave; due anni dopo BMW vendette Husqvarna al gruppo KTM.  &nbsp;

Ispirandosi alla H400 di Steve McQueen, nel 2011 all'EICMA la Husqvarna, allora sotto il gruppo BMW, present&ograve; questa sensazionale moto on-off chiamata MOAB

Prototipo: Husqvarna Moab

Per verificare il corretto assemblaggio della forcella, Husqvarna Motorcycles richiama presso i concessionari ufficiali i modelli FC, FE, TC, TE della serie 2015 equipaggiati con la forcella WP 4CS  Il richiamo &egrave; necessario per controllare il corretto serraggio dell&rsquo;asta della forcella con il tappo a vite, per assicurare la massima sicurezza durante il funzionamento e la funzionalit&agrave;.  Husqvarna non ha finora ricevuto notizia di incidenti o malfunzionamenti risultati dal difetto di fabbricazione sopra descritto, ma invita i proprietari delle moto interessate a recarsi presso i propri concessionari per far eseguire un controllo.Comunque i proprietari delle moto gi&agrave; distribuite sul mercato sono gi&agrave; stati informati per iscritto e possono verificare anche online se il motociclo in loro possesso &egrave; interessato al richiamo.  Il controllo professionale della forcella deve essere eseguito esclusivamente da un concessionario ufficiale Husqvarna. La verifica viene effettuata completamente gratuitamente e richiede circa 30 minuti. Il richiamo interessa i seguenti modelli Husqvarna 2015: FC 250, FC 350, FC 450, FE 250, FE 350, FE 350S, FE 450, FE 501, FE 501S, TC 125, TC 250,TE 125, TE 250, TE 300.  &nbsp;  

Per verificare il corretto assemblaggio della forcella, Husqvarna Motorcycles richiama i modelli FC, FE, TC, TE della serie 2015 equipaggiati con la forcella WP 4CS

Husqvarna richiama l'off-road

A EICMA Husqvarna ha svelato la concept-bike 401 Svartpilen, che segna il ritorno della Casa di origini svedesi nel settore delle moto stradali.  Facendo un passo indietro, i leggeri monocilindrici prodotti da Husqvarna negli anni &rsquo;50 divennero molto popolari nell&rsquo;era post bellica, e le vendite salirono costantemente fino al periodo d'oro degli anni &lsquo;60 e &lsquo;70. La rapida crescita del movimento fuoristrada in Europa si diffuse presto in America e and&ograve; a toccare nel profondo i sentimenti di una generazione affascinata dall&rsquo;emozione di cavalcare moto selvagge ed esplorare nuovi orizzonti, lontani dai sentieri battuti. La leggenda del motociclismo sportivo statunitense Malcolm Smith e l'icona del grande schermo Steve McQueen grazie al film &ldquo;On Any Sunday&rdquo; del 1971 hanno fatto conoscere le rivoluzionarie moto Husqvarna a un'intera generazione.  Molto tempo prima dell'esplosione di notoriet&agrave; negli Stati Uniti, per&ograve;, lo spirito pionieristico era gi&agrave; evidente nelle prime moto stradali di Husqvarna. Dopo aver provato varie configurazioni con ingombranti V-twin negli anni '20 e '30, la casa svedese scelse negli anni &lsquo;40 il design pi&ugrave; compatto e leggero del motore monocilindrico. Questo nuovo concetto ha dato vita a modelli iconici come la "Svartkvarna", la "Drombagen" e la "Silverpilen".  Lo stesso progetto originale di un monocilindrico stradale compatto e leggero &egrave; stato ripreso oggi con le nuove concept-bike introdotte a EICMA, che reinterpretano in chiave moderna il design dell&rsquo;epoca utilizzando le soluzioni pi&ugrave; evolute in termini di tecnologia, processi costruttivi e materiali ricercati. Il risultato &egrave; una coppia di moto che rendono omaggio al concetto originale, ma con livelli di prestazione che quasi un secolo fa i progettisti pionieri di Husqvarna avrebbe solo potuto sognare.  La concept-bike Husqvarna 401 Svartpilen (svedese per 'Freccia Nera') &egrave; una moderna stradale d&rsquo;ispirazione &ldquo;golden-age&rdquo; che riprende il design delle motociclette pi&ugrave; rappresentative del passato di Husqvarna. Ridotta alla mera essenza, la 401 Svartpilen &egrave; priva di espedienti, gadget e decorazioni stravaganti, alla ricerca di un&rsquo;esperienza di guida che onora la semplice idea che stava alla base dei modelli pionieristici di Husqvarna.  Con un motore compatto a quattro tempi monocilindrico racchiuso in una ciclistica rastremata, la Husqvarna 401 Svartpilen offre una posizione di guida eretta e naturale, progettata per riflettere l'autenticit&agrave; senza tempo che &egrave; tornata d'attualit&agrave; nella scena motociclistica attuale.  Stile e funzionalit&agrave; sono stati elementi fondamentali nella progettazione di ogni aspetto delle nuove 401. Semplicit&agrave; e facilit&agrave; d'uso si fondono con la massima attenzione ai dettagli.  Faro anteriore / manubrio - Un manubrio in posizione verticale offre ampie leve di forza e il massimo controllo quando l&rsquo;asfalto finisce. Il potente faro a LED &egrave; racchiuso in una gabbia integrata che lo protegge da urti e oggetti scagliati accidentalmente.  Scarico / portapacchi posteriore - Fedele al design minimale della serie 401, lo scarico della 401&nbsp; Svartpilen &egrave; alloggiato direttamente sotto la superficie laterale della sella, per lasciare pi&ugrave; spazio libero alla ruota (utile in fuoristrada) e offrire una migliore protezione dagli elementi. Un portapacchi posteriore integrato nella sella fornisce spazio per bagagli, attrezzi.  Portapacchi serbatoio - Il portapacchi multiuso da serbatoio non solo protegge lo stesso da piccoli urti, ma fornisce anche un supporto per il trasporto di mappe e borse.  Pedane offroad - Su strada e fuori, queste pedane sottili in stile offroad sono abbastanza robuste da gestire qualsiasi situazione di guida si potrebbe incontrare.  Protezione motore - Se si sceglie di portare la 401 Svartpilen fuori dal sentiero battuto, un paramotore leggero ma robusto protegge i carter motore da eventuali rocce o sassi imprevisti.  Motore &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;   Tipo di motore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Monocilindrico 4 tempi, doppio cam, da 46 cavalli  Trasmissione&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 6 marce  Alimentazione&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Iniezione elettronica  Frizione&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Dischi multipli in bagno d'olio  Ciclistica &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;   Telaio&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; A traliccio in acciao  Telaietto posteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; Acciaio  Sospensione anteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; WP-USD &Oslash; 43 mm  Sospensione posteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; WP-Monoammortizzatore  Freno anteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Pinza a 4 pistoncini, attacco radiale, disco singolo &Oslash; 300 mm  Freno posteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Pinza flottante a pistoncino singolo, disco &Oslash; 230 mm  Altezza sella&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 800 mm  Peso (a secco)&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; circa 135 kg

In svedese significa "Freccia Nera": &egrave; la concept-bike di una moderna stradale d&rsquo;ispirazione &ldquo;golden-age&rdquo; 

Husqvarna a EICMA: 401 Svartpilen

La nuova concept-bike Husqvarna 401 Vitpilen attinge allo spirito ribelle nato nel periodo d'oro di Husqvarna.  Compatta e agile, la nuova moto &egrave; realizzata per offrire uno stile minimalista.  La Husqvarna 401&nbsp;Vitpilen (svedese per 'Freccia bianca'), attinge dal DNA della Silverpilen, una vera e propria icona di Husqvarna: realizzata nel 1953, la Silverpilen fu disegnata dal famoso progettista industriale svedese Sixten Sason e diede inizio a una vera rivoluzione nel motociclismo.  La nuova 401&nbsp;Vitpilen ha un design innovativo a s&eacute; stante che interpreta la semplicit&agrave; funzionale della classica Silverpilen ('freccia d'argento' in svedese), combinandola con la tecnologia moderna, il design all'avanguardia e i componenti di qualit&agrave; pregiata. L&rsquo;obiettivo &egrave; regalare una pura e genuina esperienza di guida, senza compromessi.  Spogliata fino alla sua nuda essenza, la carrozzeria semplicissima della 401&nbsp;Vitpilen fornisce grande facilit&agrave; di movimento e pone l&rsquo;accento sull&rsquo;eleganza delle sue linee. Elementi come le staffe porta faro sono realizzati per assolvere molteplici funzioni, riducono il numero delle parti e semplificano le linee generali della 401 Vitpilen.  Motore &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;   Tipo di motore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Monocilindrico 4 tempi, doppio cam da 46 cavalli  Trasmissione&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 6 marce  Alimentazione&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Iniezione elettronica  Frizione&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Dischi multipli in bagno d'olio  Ciclistica &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;   Telaio&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp; Telaio a traliccio in acciao  Telaietto posteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp; Acciaio  Sospensione anteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp;&nbsp; WP-USD &Oslash; 43 mm  Sospensione posteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; WP-Monoammortizzatore  Freno anteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Pinza a 4 pistoncini, attacco radiale, disco singolo &Oslash; 300 mm  Freno posteriore&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Pinza flottante a pistoncino singolo, disco &Oslash; 230 mm  Altezza sella&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 800 mm  Peso (a secco)&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; circa 135 kg  &nbsp;

La concept-bike attinge allo spirito ribelle nato nel periodo d'oro di Husqvarna ed &egrave; spogliata fino alla sua nuda essenza

Husqvarna a EICMA: 401 Vitpilen

  Saranno ben tre le novit&agrave; presentate da Husqvarna a EICMA: ad annunciarlo &egrave; la Casa di origini svedesi, entrata a far parte di Pierer Industries/KTM dopo la&nbsp; cessione da parte di BMW Motorrad due anni fa. Nota soprattutto per i suoi modelli off-road, Husqvarna &egrave; pronta a sorprendere con tre novit&agrave; tutte stradali. Del resto, agli inizi del secolo scorso, poco dopo la sua fondazione, i primi successi nelle competizioni li aveva raccolti proprio con le gare in pista. Un ritorno alle origini, dunque.  Uno sar&agrave; un modello gi&agrave; pronto per la commercializzazione.&nbsp;E&igrave; lecito aspettarsi che derivi'concept 701 presentato lo scorso anno (nella foto, lo stand di Husqvarna a EICMA 2013).&nbsp; In Casa Husqvarna fanno sapere che si tratta di un monocilindrico di grossa cubatura con componentistica di alto livello e diverse voci parlano una dotazione elettronica allo stato dell&rsquo;arte. Il tutto senza dimenticare il functional design.  Le altre due novit&agrave; sono costituite da due concept, ma che offriranno la possibilit&agrave; di capire quali sono le tendenze del&nbsp; futuro del marchio Husqvarna:&nbsp;un design "senza compromessi", materiali premium e strutture leggere progettate nell'ottica della funzionalit&agrave;. Queste le parole chiave che emergono per il momento dalla Casa di origini svedesi. Per il resto, dovremo attendere la presentazione a EICMA.  

Saranno ben tre le novit&agrave; presentate da Husqvarna a EICMA. La sorpresa &egrave; che si tratta di tre modelli stradali, di cui due concept

Husqvarna a EICMA con tre novit&agrave;

Torsten Hallman, pilota svedese laureatosi quattro volte campione del mondo di motocross, racconta il motocross degli anni Sessanta: il video s'intitola "Hero Talk" ed &egrave; stato realizzato da Husqvarna Motorcycles, per raccontare lo spirito dei tempi gloriosi della Marca svedese.  Nel video il pluricampione &ndash; che &egrave; stato tra i pionieri del motocross &ndash; racconta aneddoti singolari sulla vita dei piloti ufficiali negli anni 60, arricchiti da rare scene d&rsquo;azione delle gare dell&rsquo;epoca. Torsten, che celebra oggi (17 ottobre) il suo 75&deg; compleanno, &egrave; stato uno dei grandi campioni di un&rsquo;era chiave per lo sviluppo del motocross. Hallman sullo schermo si rivolge con saggezza agli attuali piloti ufficiali Husqvarna, invitandoli a proseguire la tradizione gloriosa del marchio e a scrivere i prossimi capitoli di una storia di successo iniziata nel lontano 1903.  Torsten Hallman ha vinto il suo primo campionato del mondo di motocross nel 1962 e successivamente ne ha conquistati altri tre. E&rsquo; stato uno degli artefici dello sviluppo e del successo del motocross negli Stati Uniti, alla fine degli anni 60. Hallman ha vinto un totale di 37 Gran Premi in 14 anni di gloriosa carriera di pilota ufficiale Husqvarna. Nel 2000 &egrave; entrato nell&rsquo;AMA Motorcycle Hall of Fame.    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

Torsten Hallman, la leggenda svedese del motocross, racconta in un video le gare degli anni &lsquo;60, quando i piloti erano anche meccanici  

 Il motocross: ecco com'era!

La nuova sfida di Jonathan Barragan: vincere nell'enduro. E' uno dei migliori piloti spagnoli nella storia del motocross recente, vincitore di sette GP iridati, ma dopo anni trascorsi sui campi da cross ha deciso di cimentarsi nella disciplina dell&rsquo;enduro gareggiando nei primi due Gran Premi della stagione in Spagna e Portogallo. Dopo un 11&deg; posto nella prima vera giornata di gara corsa nel torneo iridato, il ventottenne spagnolo si &egrave; subito messo in evidenza conquistando la quarta posizione nella combattuta classe E2 in Spagna, domenica, e poi ancora si &egrave; piazzato ottavo e quinto in Portogallo con la Husqvarna FE 450.  "Non mi aspettavo di ottenere un buon risultato come quello della seconda giornata - ha detto. - Sono davvero contento di come sono andate le gare. Ma &egrave; stata dura, molto dura! "C'&egrave; una grande differenza tra motocross ed enduro - &egrave; difficile mettere a confronto i due sport. L&rsquo;enduro &egrave; molto lungo e faticoso per il fisico. Si trascorrono molte ore sulla moto. &Egrave; necessario ricordare le speciali ed &egrave; molto difficile. Guidare al 100% senza ricordare bene dove andare, come accade nei primi giri, per me &egrave; ancora una sensazione molto strana. "Ho faticato molto nella prova speciale di enduro nel primo giro, in Spagna. Era lunga circa 12 minuti e in alcuni momenti mi sentivo quasi perso. Ma non appena ho avuto una linea da seguire, tutto &egrave; diventato molto pi&ugrave; semplice.&rdquo; I primi tre classificati nella E2 al GP di Spagna erano tutti ex piloti di motocross... "Quei ragazzi sono incredibilmente veloci. In alcuni momenti non ero troppo lontano dai loro ritmi, ma loro sono molto costanti durante la gara mentre in questo momento a me manca proprio la continuit&agrave;. L&rsquo;enduro &egrave; un modo diverso di guidare la moto. Penso ancora come un pilota di motocross. A volte spalanco troppo l&rsquo;acceleratore mentre serve una guida pi&ugrave; fluida e rilassata soprattutto nelle curve. Speriamo che tutto questo arrivi con un po&rsquo; di esperienza, la mia intenzione &egrave; fare sempre meglio."  Barraghan per ora non ha programma altre gare del Mondiale, ma le intenzioni ci sono... &ldquo;Dopo il GP del Portogallo vorrei concentrarmi sul campionato nazionale spagnolo di enduro. Non sono sicuro di partecipare alle altre gare del mondiale. Mi piacerebbe correre in tutto il campionato, vedremo...&rdquo;  

Uno dei migliori piloti spagnoli nella storia del motocross recente, vincitore di sette GP iridati, ha aperto un nuovo capitolo della sua carriera agonistica

La nuova sfida di Jonathan Barraghan: l'enduro

Mentre (speriamo) state sfogliando il nuovo numero di InMoto, noi iniziamo a preparare il prossimo cercando di offrirvi sempre pi&ugrave; contenuti, spunti e occasioni di riflessione.  Un'anticipazione ve la diamo gi&agrave;: sul numero 2-2014, in edicola il 10 di Gennaio, troverete fra le altre una interessante comparativa fra alcune delle moto da enduro specialistiche pi&ugrave; interessanti presenti sul mercato. Si tratta della nuova Husqvarna TE 300, della KTM 300 EXC e della Beta 300 RR. Moto dure e pure: motori a due tempi, ciclistiche ultra-specialistiche e prestazioni di altissimo livello.  Siamo andati a provarle sull'Appennino bolognese in compagnia di un tester d'eccezione, Denis Pregnolato che ha appena provato per noi anche la Freeride 250.  Delle moto vi racconteremo a breve, ecco invece qualche immagine del "dietro le quinte". In questa foto il nostro Denis &egrave; impegnato in una coreografica impennata su un tratto roccioso in salita. Marco, il nostro fotografo, &egrave; invece appostato per lo scatto. Secondo voi chi sta rischiando di pi&ugrave;?    In questa foto invece c'&egrave; buona parte dell'essenza dell'enduro: tre moto, un bosco silenzioso e bellissimo e quell'ombra che risalta tutti i colori. Sono poche le esperienze pi&ugrave; belle e coinvolgenti di questa. Chi va in fuoristrada lo sa...    Ecco invece cosa vuol dire essere enduristi nell'animo. Denis, alla guida della KTM guarda il muro davanti a se' e si gira verso il fotografo. Indovinate cosa &egrave; successo dopo...    L'ultima foto la dedichiamo alla nuova, bellissima, Husqvarna che con le sue grafiche e le sue linee si &egrave; aggiudicata il premio di regina del bosco. Siete d'accordo o no?    Come vanno? Abbiate solo un po' di pazienza...  Federico Garbin

Stiamo facendo una comparativa tra enduro 300 a due tempi

Dietro le quinte di una comparativa

Si formalizza un legame tra due dei marchi da sempre presenti sui campi gara internazionali: la nota Casa californiana produttrice di impianti di scarico ha siglato un accordo per seguire le squadre Husky iscritte al mondiale motocross ed enduro. FMF fornir&agrave; quindi scarichi e pieno supporto tecnico alle due e alle quattro tempi ufficiali della Casa, supportando anche la squadra &ldquo;extreme enduro&rdquo;.

FMF e Husqvarna insieme

Due versioni per una monocilindrica dal prezzo abbordabile, facile da gestire anche per chi comincia e offerta in allestimento enduro o strada  &nbsp;  &nbsp;  Se &egrave; vero che le mode esistono in tutti i settori, l&rsquo;attuale trend per le due ruote pare essere quello di creare modelli modulari, capaci cio&egrave; di generare diversi modelli cambiando pochi semplici particolari. Ma forse, pi&ugrave; che una moda, &egrave; un obbligo dettato dalla sempre pi&ugrave; esasperata ottimizzazione dei costi di produzione; fatto sta che stiamo vedendo nascere sempre pi&ugrave; moto che condividono un&rsquo;unica base; Honda &egrave; partita per prima con molta decisione e ora anche BMW (e Husqvarna) si muove decisa in tale direzione, perlomeno sui modelli pi&ugrave; economici. Sempre parlando di ottimizzazione, quella svoltasi a Jerez &egrave; stata la prima presentazione in cui abbiamo concretamente assistito alla sinergia tra BMW e Husqvarna, che nell&rsquo;identico ambito hanno svelato alla stampa la HP4 (alle pagine 68-75) e le due TR 650 Terra e Strada, ottimizzando intelligentemente tempi, spazi e spese. Come ci &egrave; stato velatamente accennato, questo &egrave; solo l&rsquo;inizio di una collaborazione che verr&agrave; spesso adottata in futuro dai due marchi. In fondo se la tendenza attuale &egrave; quella di creare modelli modulari, perch&eacute; non applicare i concetti anche alle presentazioni stesse? Le novit&agrave; in cantiere a Cassinetta di Biandronno sono parecchie e oltre alle gi&agrave; note concept Moab e Baja, sappiamo che &egrave; in realizzazione un telaio totalmente nuovo per le 250 e 450 da cross. Nel frattempo la Husqvarna presenta due monocilindriche di fascia economica, una pi&ugrave; orientata al fuoristrada (Terra) e una all&rsquo;asfalto (Strada, appunto), che stringono l&rsquo;occhio ai motociclisti pi&ugrave; giovani e a chi cerca una pratica e facile due ruote per muoversi agilmente anche nel fuoristrada non impegnativo. Il fattore sicurezza &egrave; garantito dall&rsquo;ABS montato di serie. Entrambi i modelli sono gi&agrave; disponibili presso i concessionari al prezzo di 6.690 &euro; f.c. Per chi puntasse ad utilizzare la Terra prevalentemente in fuoristrada, esiste una versione con ruota posteriore di 18&rdquo; e priva di ABS a 6.290 f.c. Si pu&ograve; anche richiedere la variante con potenza ridotta a 35 kW (48 CV) a 7.250 giri/min.  &nbsp;  DA FERMO   La prima sensazione che le TR ci hanno trasmesso &egrave; stata quella di essere di fronte alle discendenti delle vecchie enduro monocilindriche di fine anni &lsquo;80, che diedero inizio a quello che fu una gettonatissima tipologia di moto e che a nostro avviso oggi meriterebbe pi&ugrave; successo. Le linee delle sovrastrutture riconducono immediatamente al marchio della H cerchiata, logo questo che viene elegantemente accennato anche dalla forma sul fondello dei due terminali di scarico. Ruote a parte, gli elementi distintivi tra Terra e Strada sono il colore delle plastiche laterali al serbatoio, rosso sulla prima e nero sulla seconda, e il parafango anteriore, che &egrave; alto e pi&ugrave; protettivo sulla enduro e schiacciato sulla ruota di piccole dimensioni sulla stradale. Il posteriore &egrave; caratterizzato dai voluminosi doppi terminali di scarico in acciaio e dalla elegante luce a led, che viene leggermente nascosta dal piccolo portapacchi in materiale plastico. Bello anche il fanale anteriore, che insieme alla mascherina ha forma molto slanciata e accattivante. Particolari e rifiniture sono di tipo economico, mentre sulle plastiche abbiamo notato qualche segno residuo degli stampi e qualche verniciatura perfettibile. Sulla Terra avremmo preferito avere pedane passeggero imbullonate al telaietto piuttosto che saldate, visto che in questo modo &egrave; impossibile asportarle guidando in fuoristrada col rischio di piegarle in caso di caduta. Sul propulsore spicca il coperchio valvole rosso fuoco, altro segno distintivo della Casa.   IN SELLA Sono le 6:45 e a Jerez &egrave; ancora buio quando saliamo in sella alle TR 650. Vestiti con abbigliamento super areato per affrontare i 32-33&deg;C che troveremo a mezzogiorno, ci troviamo del tutto impreparati per affrontare i primi 30 km di autostrada, che dovremo percorrere a 16&deg;C di temperatura e senza alcuna protezione aerodinamica! Il peso non eccessivo e il largo manubrio rendono semplice anche il primo approccio, specialmente sulla Strada, che risulta leggermente pi&ugrave; bassa da terra. A dire il vero la sella &egrave; bassa per una enduro, ma piuttosto alta se rapportata a una stradale. La postura &egrave; quella tipica di una enduro, con le braccia che arrivano comodamente al manubrio e le gambe in posizione molto naturale. Notiamo la strana configurazione che vede la leva frizione regolabile e quella del freno fissa, quando noi avremmo preferito almeno il contrario. Il resto dei comandi, compresi quelli elettrici, sono ben posizionati. Il propulsore si avvia facilmente e gira regolare al minimo senza troppe vibrazioni. Non appena partiamo notiamo la principale delle caratteristiche di questo mono, che consiste in una risposta dolcissima nella prima fase di apertura del gas. Memori della nostra prova con la Husqvarna 630 SMR, notiamo una modulabilit&agrave; del gas estremamente maggiore su questa TR, che ci pare ottima per le basse andature cittadine o in fuoristrada, ma che al tempo stesso richiede di aprire con decisione quando si vuole una risposta pi&ugrave; pronta come nei sorpassi. Nel primo tratto di autostrada ci congeliamo per bene, visto che il motore dimostra di gradire pienamente i decisi allunghi che proviamo in quinta marcia. Se non fosse per l&rsquo;aria che ci colpisce con decisione, potremmo viaggiare ai 130 km/h in tutta tranquillit&agrave;, contando sulla stabilit&agrave; di una ciclistica che ben si comporta anche alle alte velocit&agrave;. Lasciata l&rsquo;autostrada, affrontiamo strade tortuose con salite e discese. Qui la ciclistica della Strada si comporta bene, anche se nelle fasi di percorrenza di curva l&rsquo;anteriore trasmette una sensazione di eccessiva pesantezza in relazione al ridotto peso della moto. Questo rende la Strada leggermente pi&ugrave; lenta a scendere in piega rispetto a quello che si saremmo aspettati.  La Terra, invece, pur essendo svantaggiata dai pneumatici con pi&ugrave; tassello, su asfalto ci &egrave; piaciuta di pi&ugrave;. La diversa distribuzione dei pesi, data dalla ruota di 21&rdquo; e dalla forcella pi&ugrave; sfilata, le donano una maggior reattivit&agrave;, che permette una guida pi&ugrave; appagante e intuitiva nel misto stretto. Anche i pneumatici fanno una grande differenza tra le due, visto che i Metzeler Tourance EXP della Strada trasmettono reazioni molto pi&ugrave; dirette e vantano un grip molto maggiore, permettendo ingressi in curva molto decisi. Il largo posteriore non viene mai messo in crisi dalla non eccessiva potenza del propulsore, trasmettendo grande fiducia a chi guida. I Metzeler Enduro 3 Sahara della Terra sono un ottimo compromesso on-off, con tasselli ben distinti e bassi, che con il loro flettersi rendono tutte le sensazioni molto pi&ugrave; &ldquo;liquide&rdquo; su asfalto. Richiedono pi&ugrave; attenzione in ingresso curva, ma non fanno rimpiangere i pneumatici stradali. Su entrambe i trasferimenti di carico in accelerazione e frenata sono ben contenuti dalle sospensioni, mentre ci &egrave; parso scarsamente potente il singolo disco anteriore, che richiede un notevole sforzo sulla leva quando si cercano decelerazioni decise. Per contro, la modulabilit&agrave; dell&rsquo;anteriore &egrave; notevole e permette di dosare con precisione la frenata, risultando perfetta alle basse e medie andature. Ottimo anche il comportamento del freno posteriore, che si dimostra buona via di mezzo tra modulabilit&agrave; e potenza ed evita bloccaggi indesiderati. Il sistema ABS si comporta molto bene su strada, dove interviene spesso sul posteriore, specialmente nelle frenate decise quando il retrotreno si alleggerisce, ma nei 200 km percorsi per la prova non &egrave; mai capitato ci allungasse in maniera fastidiosa la frenata. Nel caso lo si voglia escludere, basta premere per qualche secondo il comodo tasto a fianco della strumentazione a moto ferma. Per ragioni di sicurezza il sistema si riabilita automaticamente ogniqualvolta si gira la chiave di avviamento. Per rendere al meglio nel misto, il propulsore va tenuto sopra i 5.000 giri e il comando del gas va trattato con una certa decisione, in questo modo si ottiene una corposa spinta che rende la guida appagante. L&rsquo;allungo di questo mono ci &egrave; piaciuto e lo abbiamo sfruttato parecchio; probabilmente con l&rsquo;aggiunta di una sesta marcia, per ridurre gli spazi tra i rapporti, si riuscirebbe a sfruttarlo ancora meglio. Nel breve tratto di fuoristrada che abbiamo percorso con la Terra abbiamo apprezzato la buona posizione che si assume nella guida in piedi, quando si riesce ad ancorarsi bene stringendo le gambe sui fianchetti e ci si deve chinare in avanti pi&ugrave; del normale per impugnare il manubrio, che quindi preferiremmo leggermente pi&ugrave; alto. Sullo sterrato la Terra non sembra quasi di portarsi appresso i 184 kg in ordine di marcia, visto che il buon bilanciamento della ciclistica la rende neutra e relativamente facile da gestire nelle curve veloci cos&igrave; come in quelle strette intorno a un paletto. La taratura delle sospensioni &egrave; tendenzialmente morbida, ma sostiene ancora bene le piccole buche affrontate in velocit&agrave;, mentre subisce decisi fondocorsa se si prova qualche salto. Tutto sommato ci saremmo aspettati meno da una moto non certo specializzata per l&rsquo;off-road, invece abbiamo trovato la Terra adatta anche a percorsi medio-facili, a patto di mantenere ritmi tranquilli.   

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