        Viene voglia di dire "tra i due litiganti il terzo gode". Dove non &egrave; riuscita ancora ad approdare MV Agusta (causa le note vicissitudini legate prima all'avvincendamento di KTM e poi per difficolt&agrave; di quest'ultima) arriva Kove. Pelpi international, per la precisione. Doppio impegno nei rally-raid Nel 2025 Pelpi International ha visto un doppio impegno di grande rilevanza: la partecipazione sia alla Dakar che alla Africa Eco Race. Queste due competizioni, celebri per la loro durezza e spettacolarit&agrave;, sono state il palcoscenico ideale per un progetto commerciale capace di far sognare gli appassionati di rally e motorsport. Protagonista di questa avventura &egrave; stato il Team Kove Italia, che ha potuto contare su un partner iconico: Lucky Explorer. Questo storico marchio, simbolo del motorsport degli anni &rsquo;80, ha fatto il suo grande ritorno, sfoggiando il suo celebre logo circolare sulle carene delle Kove ufficiali. Un ritorno che ha catturato l&rsquo;attenzione degli appassionati e richiamato alla memoria le imprese leggendarie del passato.  L'immortale fascino dei Raid africani arriva in vetrina L&rsquo;operazione, fortemente voluta da Cesare Galli, patron di Pelpi International e grande appassionato di fuoristrada, ha portato oggi al lancio di un modello esclusivo che si rif&agrave; alle moto ufficiali Kove Italia portate in gara da Cesare Zacchetti e Ottavio Missoni.Al Motor Bike Expo di Verona, Kove ha svelato in anteprima la Kove 450 Rally Lucky Explorer, una versione speciale in edizione limitata di soli 50 esemplari. La moto si distingue per una grafica ufficiale, che replica fedelmente il design delle moto utilizzate alla Dakar, rendendo omaggio al fascino senza tempo dei grandi rally. Dal punto di vista tecnico, la Kove 450 Rally Lucky Explorer conserva tutte le caratteristiche della Kove 450 Rally gi&agrave; in commercio. Non ci sono quindi modifiche tecniche, ma il valore emozionale &egrave; il punto di forza di questa operazione, che mira a conquistare il cuore degli appassionati e degli estimatori dei raid epici. Kove 450 Rally Lucky Explorer: prezzo e disponibilit&agrave; La moto sar&agrave; disponibile a partire da aprile 2024 a un prezzo di 9.890 euro franco concessionario, promettendo di portare l&rsquo;energia e il prestigio delle gare di rally a un pubblico di appassionati. Con questa iniziativa, Pelpi International e il Team Kove Italia riaffermano il loro impegno nel mondo del fuoristrada, offrendo un prodotto che unisce storia, passione e spirito di avventura.       

Il marchio cinese, sotto la spinta di Cesare Galli, patron di Pelpi, ha svelato al Motor Bike Expo una in edizione limitata di 50 esemplari derivata dalla adventure che ha partecipato alla Dakar e all'Africa Eco Race

Lucky Explorer? Ci pensa Kove con la 450 Rally

        Per il 2025, il marchio KOVE, distribuito da Pelpi International, si prepara a conquistare gli appassionati di moto avventurose con una nuova gamma di modelli progettati per affrontare sfide su terreni impervi e nelle competizioni internazionali. I modelli di punta della nuova gamma sono la 800X Rally e la 450 Rally EX, entrambi pensati per percorsi di lunga distanza in fuoristrada e - perch&egrave; no - essere impegnati in dure competizioni.  Fatte apposta per gareggiare La "grossa", si distingue per la sua straordinaria versatilit&agrave;, equipaggiata con un potente motore bicilindrico, questa moto &egrave; progettata con un telaio robusto, rendendola la compagna ideale per lunghi viaggi su ogni tipo di terreno. Che si tratti di strade asfaltate o sentieri off-road, la 800X Rally &egrave; pronta a rispondere alle esigenze dei motociclisti pi&ugrave; audaci con sospensioni dalla corsa lunghissima e un peso ancora pi&ugrave; basso delle sorelle gi&agrave; presenti a listino. Dall'altro lato, la 450 Rally EX rappresenta la versione &ldquo;pronto gara&rdquo; della 450 Rally. Con un motore monocilindrico performante e tecnologie all&rsquo;avanguardia, &egrave; concepita non solo per i piloti professionisti, ma anche per gli appassionati di rally che desiderano testare i propri limiti. In un mercato in continua evoluzione, Kove vuole giocare le sue carte specializzandosi sempre di pi&ugrave; nel fuoristrada, con modelli che rappresentano una promessa di avventure senza confini e sfide emozionanti.  Presto conosceremo dati tecnici, prezzi e disponibilit&agrave;       

Il brand sportivo cinese va "all-in" nel mondo dei rally presentando le versioni estreme delle sue 800X e 450 Rally

Kove 800X Rally e 450 Rally EX: specialistiche è dir poco

Quanto conta per voi il mercato italiano?   &laquo;Per Kove &egrave; sicuramente uno dei mercati di riferimento, anche perch&eacute; l&rsquo;Italia &egrave;&nbsp;la prima nazione europea dove i cinesi sono arrivati col marchio Kove. L&rsquo;azienda adesso sta cercando distributori negli altri Paesi, ma direi che quello italiano &egrave; il pi&ugrave;&nbsp;importante, anche per il tipo di moto che l&rsquo;azienda ha in questo momento&raquo;.   Qual &egrave; la vostra moto pi&ugrave; venduta in Europa? Che obiettivi avete?   &laquo;Essendo il primo anno di vendita i numeri non sono cos&igrave;&nbsp;importanti, ma l&rsquo;obiettivo &egrave;&nbsp;comunque ottimo: credo che in Italia chiuderemo quest&rsquo;anno attorno alle 2.500 moto. La moto pi&ugrave;&nbsp;venduta &egrave;&nbsp;la 800, anche se quella che riscuote pi&ugrave;&nbsp;attenzione &egrave;&nbsp;la 450 Rally perch&eacute;&nbsp;ovviamente &egrave;&nbsp;quella della Dakar. Ovviamente vorremmo fare molte pi&ugrave;&nbsp;moto, ma c&rsquo;&egrave;&nbsp;ancora un piccolo limite legato alla produzione perch&eacute;&nbsp;i Paesi europei sono gli unici dove Kove produce con l&rsquo;omologazione Euro5, e chiaramente questo limita un po&rsquo; le quantit&agrave;&raquo;.   Elettrico: quanto ci investirete?   &laquo;Questo &egrave;&nbsp;un grosso punto di domanda. In fiera l&rsquo;anno scorso Kove ha presentato una moto elettrica, questo significa che stanno facendo ricerca. Sinceramente per&ograve;&nbsp;credo che per le moto elettriche servano almeno un paio d&rsquo;anni per entrare nel vissuto del mercato&raquo;.   Collaborate con aziende italiane?   &laquo;Al momento non ancora, ma uno dei nostri obiettivi &egrave;&nbsp;proprio questo. Da Kove ci &egrave;&nbsp;arrivata la richiesta di lavorare al design di un&rsquo;adventure nuova, per la stagione 2026, alla quale appunto parteciperanno anche aziende italiane. E&#39;&nbsp;un po&rsquo; troppo presto per fare nomi, anche perch&eacute;&nbsp;in questo momento Kove &egrave;&nbsp;in una fase di ristrutturazione importante per rispondere ai maggiori volumi di vendita&raquo;.   Che tipo di moto volete proporre al mercato?   &laquo;Kove si &egrave;&nbsp;gi&agrave;&nbsp;contraddistinta per le sue moto dai contenuti tecnici importanti ma comunque dal prezzo accessibile. Sia sulla 450 Rally sia sulla 800 ma anche sulla 510 hanno puntato molto sui materiali, vogliono fare moto sempre pi&ugrave;&nbsp;leggere ma senza arrivare ai prezzi di aziende blasonate. Una cosa su cui stanno puntando molto &egrave;&nbsp;il motocross. Ci hanno gi&agrave;&nbsp;presentato dei prodotti e attualmente in America hanno un pilota che corre con una loro moto: &egrave;&nbsp;un progetto che si stacca un po&rsquo; dal resto ma che comunque pu&ograve;&nbsp;essere un buon asset&raquo;.     KOVE 450 R, LA SORELLA NAKED DELLA 450 RR: ARRIVER&Agrave; IN ITALIA? 

Risponde Walter Chiocchio, direttore commerciale Pelpi International

5 domande a Kove: &quot;Nuova adventure nel 2026 in collaborazione con aziende italiane&quot;

        Kove &egrave; entrata nel mercato europeo con la sicurezza di chi sa di proporre un prodotto diverso. Fondata nel 2017, ne avevamo parlato in maniera approfondita alla fine del 2022, definendolo &ldquo;un brand che vale la pena tenere d'occhio, perch&eacute; i suoi prodotti prendono le distanze dal resto della produzione orientale e puntano a passione e leggerezza come elementi fondamentali di tutta la gamma mantenendo un prodotto di fascia economica&rdquo;. In questi anni la cinese Kove ha presentato i suoi modelli, tra adventure, roadster e scooter. Fino alla sportiva 450 RR, svelata nel 2023 e che (forse) dovremmo vedere quest&rsquo;anno. Ma la vera notizia &egrave; che si sta per aggiungere alla gamma una versione streetfighter, che dovrebbe chiamarsi 450 R. Kove 450 RR: la sua storia in breve A EICMA 2022, Kove porta il prototipo 400 RR, suscitando grande interesse tra gli appassionati. Una piccola sportiva dotata di un 4 cilindri in linea da 400 cc e 68 CV a 15.500 giri/min e 36 Nm a 12.000 giri/min. In seguito, a giugno 2023, ne presenta l&rsquo;evoluzione, la 450 RR: stesse caratteristiche premium ma con l'upgrade alla cilindrata, alla parte ciclistica e al design. La 450 RR, infatti, eroga una potenza di 71 CV a 13.000 giri/min, peso di 165 Kg e l'interasse di 1385 mm. Si caratterizza per le sue linee aggressive, appendici aerodinamiche, tipiche delle supersportive di pi&ugrave; elevata cubatura, e contenuti di peso come il telaio a traliccio e il forcellone in alluminio, ammortizzatore di sterzo e forcella regolabili, una dashboard con display TFT.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da KOVE MOTO (@kovemoto)      Come dovrebbe essera la nuova 450 R Secondo quanto si apprende, la nuova Kove 450 R dovrebbe condividere con la 450 RR lo stesso motore a quattro cilindri e telaio. Va da s&eacute; che la nuova 450R, rimuovendo la carenatura,&nbsp;&egrave; ancora pi&ugrave; leggera (di poco), non arriva a 164 kg. Pur essendo uguale, il 4 cilindri in linea &egrave; leggermente depotenziato, 64,5 CV. Un&rsquo;operazione piuttosto comune tra i costruttori, questa, anche se in realt&agrave; Kove non ha semplicemente diminuito la potenza e rimosso qualche elemento della carenatura, ma avrebbe abbondantemente rivisto l&rsquo;aspetto della moto, ridisegnando il serbatoio (che ora si fonde in due prese d'aria sovradimensionate ai lati della forcella) e pure la sella, il manubrio &egrave; pi&ugrave; alto, le pedane posizionate pi&ugrave; in basso. A questo punto viene da chiedersi quando vedremo questi modelli in Italia e in Europa. Perch&eacute; sebbene Kove abbia esportato molte delle sue moto, la 450 RR non &egrave; mai arrivata da noi, e non sappiamo neppure quando lo far&agrave; (forse quest'anno? Lo abbiamo detto all'inizio, ma niente di certo, anche sul sito ufficiale si legge "La moto potrebbe arrivare in Italia nel corso del 2024, con un prezzo ancora da definire"). Discorso analogo per la nuova 450 R.&nbsp; TEST KOVE 800X PRO: I VOTI DEL #SOTTOESAME       

Il Marchio cinese continua la sua avanzata proponendo la versione streetfighter, depotenziata e pi&ugrave; leggera

Kove 450 R, la sorella naked della 450 RR: arriverà in Italia?

Queste moto hanno tutti gli ingredienti richiesti dai motociclisti di oggi: poca spesa, equipaggiamento e comfort nei lunghi viaggi. Le abbiamo messe una accanto all&#39;altra analizzandole nel dettaglio

Crossover 500 per patente A2, la sfida tra: Benelli, Honda, Voge e Kove

Il brand Kove meriterebbe uno studio approfondito come fenomeno commerciale e di marketing, perch&eacute;, sbucato dal nulla ad Eicma 2022, ha immediatamente attratto l&rsquo;attenzione di tutti, e non grazie a qualche mirata campagna di comunicazione, ma solo perch&eacute; il suo staff ed i suoi prodotti hanno immediatamente trasmesso sensazione di seriet&agrave;, competenza tecnica e qualit&agrave;. Mai una casa cinese aveva sortito questo effetto sul pubblico Europeo.  La prima conferma &egrave; arrivata dalla 450 Rally e ora viene bissata con questa 800X in versione PRO, ovvero il modello che sta a met&agrave; strada tra la versione base della 800X e la pi&ugrave; estrema Rally. Kove e Pelpi, l&rsquo;importatore italiano, hanno fatto bene a mettere avanti a tutte questa PRO, perch&eacute; &egrave; decisamente quella pi&ugrave; adatta ai gusti di chi ama viaggiare anche su terra.  Indice:    Design  Contenuti tecnici e dotazioni/ Comfort/&nbsp;Piacere di guida e fattore emozionale (pag.2)  Rapporto qualit&agrave;-prezzo e conclusioni (pag.3)   Kove 800X Pro: Design  Alla fine &egrave; questione di gusti, ma questi volumi snelli e dalle forme leggermente appuntite, sanno molto di cavallo di razza e fanno venire voglia di guidarla al solo guardarla. Globalmente &egrave; compatta, quasi fosse di cilindrata minore, si riconosce immediatamente dal doppio faro poliellissoidale a led, che visivamente domina il frontale. Giuste le dimensioni del cupolino, a mezza via tra protezione e snellezza per la guida in off, con un parabrezza di ridotte dimensioni, purtroppo non regolabile in altezza. Risulta stretta anche ad altezza convogliatori del radiatore, dove sono fissati due furbi tubi di protezione in alluminio, ben integrati nel profilo della moto.  Il serbatoio da 19 litri, realizzato in plastica, si sviluppa anche verso il basso, infilandosi sotto la parte anteriore della sella. Quest&rsquo;ultima &egrave; molto scavata, nel tentativo di non risultare troppo alta e dare comunque un buon appoggio al fondoschiena. Magro e perfettamente raccordato sui fianchi anche il telaietto posteriore, che termina con un minimale, ma funzionale portapacchi in alluminio.  Nulla da dire su qualit&agrave; di materiali e finiture, non sono certo da classe premium, ma risultano totalmente all&rsquo;altezza del loro compito. Mancano la regolazione distanza delle leva frizione e un sistema rapido per quella in altezza di cambio e freno posteriore, accessori quasi essenziali per una vera dual come questa.  Voto: 8,5    &nbsp;  Kove 800X Pro: Contenuti tecnici e dotazioni  Qui non si gioca sulla ricchezza di accessori, perch&eacute; per esempio la voce elettronica va poco oltre l&rsquo;indispensabile, per&ograve; tutto quello che serve per godersi questa moto c&rsquo;&egrave;, ed &egrave; pure pensato bene.  Fabbricato da Kove stessa, il bicilindrico in linea, &nbsp;DOHC di 799 cc ha scoppi fasati a 270&deg;, comandi a cavo per gas e frizione antisaltellamento. Buoni i valori di 94,5 CV a 9.000 giri e 79 Nm a 7.500 giri di cui &egrave; capace.  Il telaio in acciaio &egrave; un semi-doppia culla, con il telaietto posteriore purtroppo saldato e non imbullonato. Bella e solida la forcella, una Kayaba da 40 mm &Oslash; e 240 mm di escursione, ultra regolabile anche nel precarico. Kayaba &egrave; pure il monoammortizzatore, dotato di tutte le regolazioni e con pomello per il precarico. Lavora con leveraggi sul forcellone in alluminio, con escursione ruta di 240 mm. La coppia di cerchi 21&rdquo;-18&rdquo; ha i raggi tangenziali, quindi adatta a pneumatici tubeless. Notevole l&rsquo;impianto il freno anteriore, con due dischi flottanti da 320 mm &Oslash;, morsi da pinze radiali monoblocco marchiate Taisko. La voce elettronica vede un ABS totalmente disinseribile e con mappa off-road, altre al controllo trazione a due livelli d&rsquo;intervento e possibilit&agrave; di esclusione totale. Minimali anche le mappe motore, che sono solo 2: &ldquo;Sport&rdquo; ed &ldquo;Eco&rdquo;. Bello il display verticale TFT a colori da 7&rdquo;, in futuro collegabile via blutooth per fare mirroring delle schermo degli smart phone  Voto: 8    Kove 800X Pro: Ergonomia e comfort  Bella sensazione quella di salire in sella ad una bicilindrica cos&igrave; snella e leggera! Eliminando un paio di nei, tra l&rsquo;altro facili da sistemare, potrebbe essere perfetta. La sella bassa &egrave; un pregio e allo stesso tempo un difetto. Da un lato permette un appoggio a terra ultrasicuro, che unito al peso contenuto della moto, permette relativamente facili manovre, su asfalto come in fuoristrada. Dall&rsquo;altro lato per&ograve; ti lascia in posizione molto bassa e meno incisiva nella conduzione dell&rsquo;avantreno, oltre a rendere meno agevole l&rsquo;alzarsi in piedi in fuoristrada. A questo proposito una sella pi&ugrave; alta e rettilinea, magari quelle della versione rally, potrebbe ottimizzare la postura. Per il resto tutto &egrave; al proprio posto, con manubrio alla giusta distanza, serbatoio decisamente stretto tra le gambe e pedane perfettamente posizionate per la guida su strada e in off. Funzionali i comandi al manubrio, con una frizione a cavo morbidissima (peccato senza regolazione distanza) e una manopola del gas da regolare bene per limitare il gioco a vuoto. Pratici e intuitivi anche i blocchetti elettrici, anche se le funzioni selezionabili, alla fine non sono tante. Appoggiando sulle pedane con l&rsquo;avampiede, nella guida in piedi il tacco destro dello stivale interferisce con il rigonfiamento del catalizzatore sullo scarico; la cosa non &egrave; particolarmente fastidiosa, ma l&rsquo;unica soluzione crediamo possa essere un decat con adozione di un collettore a sezione costante.  Voto: 9    Kove 800X Pro: Piacere di guida e fattore emozionale  Nonostante qualche difetto, anche qui perfettibile sulla versione definitiva, la 800X &egrave; uno strumento veramente affilato, con cui godersi a pieno la guida in off e pure quella su strada, qui con i dovuti limiti della lunga escursione sospensioni. La prima impressione &egrave; quella di un manubrio molto leggero da gestire, con grande facilit&agrave; nel dirigere l&rsquo;avantreno. Per fare un paragone, questa sensazione di leggerezza su una bicilindrica l&rsquo;ho avuta solo sulla Tuareg. Il testa &egrave; partito sulla pista da cross di Ceriano Laghetto, parzialmente ruspata, ma con ancora qualche buca e canali. Gli Scopion STR montati di serie non sono certo il massimo per un terreno semi sabbioso, ma nonostante questo, la naturalezza di gestione dell&rsquo;anteriore e la notevole precisione che regala anche passando nei canali, sono sensazioni quasi sconosciute su una bicilindrica, che rendono questa Kove davvero valida. Dati alla mano, temevo il motore non avesse sufficiente schiena in basso per essere efficace in off, invece, complice il peso decisamente ridotto, si riesce a sfruttare bene anche a bassi regimi, dove ci sono sufficienti spinta e reattivit&agrave;. Decisamente a punto il reparto sospensioni, all&rsquo;altezza di digerire perfettamente qualche salto e ogni sorta di buche della pista. Ci resta da fare un test su fondi sassosi, perch&eacute; in questa rapida prova non ne abbiamo trovati. In off ce l&rsquo;aspettavamo, ma che andasse cos&igrave; bene anche su strada, proprio no. A parte un fastidioso on-off alle basse andature, il motore &egrave; molto brillante quando lo si tiene pi&ugrave; alto di giri, dove risponde al gas con molta prontezza. Anche la agile ciclistica, nonostante le sospensioni a lunga &nbsp;escursione, mantiene un assetto relativamente stabile per essere precisa in rettilineo, come in piega. Voto: 9  &nbsp;  Kove 800X Pro: Rapporto qualit&agrave; prezzo  Siamo quasi ai confini della realt&agrave;, non capiamo come Kove possa offrirla a 9.790 euro&nbsp;f.c., un prezzo decisamente inferiore a tutta la concorrenza, vista l&rsquo;elevata qualit&agrave; d&rsquo;insieme della moto. Ci sembra quasi di rivedere i prezzi delle prime T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, che per&ograve; non erano cos&igrave; sofisticate, specialmente a livello sospensioni. A nostro avviso, fare meglio di cos&igrave; sarebbe impossibile. Ci auguriamo che, anche nel futuro, la Casa riesca a mantenere tale livello di prezzi e qualit&agrave;, portando a casa sufficienti profitti. Voto: 10  Kove 800X Pro: Conclusioni  Prima di decidere per una 800 X Pro, chiedetevi cosa cercate da una big enduro, perch&eacute; se siete disposti a qualche piccola rinuncia, del tipo non fare viaggi in coppia e non avere troppi gadgets elettronici, e se volete godere come non mai con una bicilindrica in off-road, allora questa Kove fa maledettamente al caso vostro, a prescindere dal prezzo, tra l&rsquo;altro super invitante. Ora gli unici punti ancora da verificare sono l&rsquo;affidabilit&agrave; e la bont&agrave; delle rete di assistenza, punto su cui Pelpi, l&rsquo;importatore, sta lavorando seriamente. Attenzione, perch&eacute; &nbsp;non &egrave; finita qui, in autunno arriver&agrave; la versione Rally, che non vediamo l&rsquo;ora di provare, viste le promesse. To be continued&hellip; Voto finale: 8,9     

Attesissima da tutti, sulla carta ha numeri che spaccano, ma sul campo (anche da motocross) e su asfalto, mantiene le tante promesse? Scopriamolo&nbsp;

TEST Kove 800X Pro: I VOTI DEL #SOTTOESAME

        Per coloro che hanno gi&agrave; conosciuto il modello 500F di Kove, l'arrivo della nuova 510F scatena una forte curiosit&agrave;. Con performance quasi identiche, entrambe montano un motore con potenza di 47 CV e sono guidabili dai possessori di patente A2, che permette di sfrecciare alla velocit&agrave; massima di circa 170 km/h.  KOVE 510 X ADVENTURE: PICCOLA CROSSOVER, GRANDE DOTAZIONE VIDEO Due motori diversi Nonostante le somiglianze nelle prestazioni, &egrave; evidente che le due moto ospitano motori distinti. La 500F si avvale di un bicilindrico parallelo da 471cc, gi&agrave; presente su modelli come la Honda CBR500R, mentre la nuova 510F monta un'unit&agrave; da 498cc. La 510F presenta inoltre un numero maggiore di manopole off-road rispetto alla 500F. La nuova versione ha inoltre un peso appena superiore, 191 kg contro i 188 kg della precedente. Estetica e prezzo Sotto il profilo estetico, il 510F segue da vicino quello della 500F. Con poche modifiche, tra cui una coda leggermente modificata, un nuovo portatarga montato sul forcellone e scarichi adattati al nuovo motore, la moto mantiene l'aspetto di una off-road retr&ograve;. La struttura rimane fedele al telaio a forma di diamante, mentre la sospensione KYB, presente anche sulla 500F, sembra leggermente diversa. Le ruote montano pneumatici Pirelli Scorpion e passano da 19 pollici davanti e 17 pollici dietro a 18 pollici e 17 pollici. In Italia, il prezzo &egrave; fissato a 6.990 euro. KOVE 450 RALLY EX E KEEWAY TX450R: QUANDO L'AFRICA PARLA CINESE       

La moto monta un'unit&agrave; da 498cc, mentre la precedente ha un propulsore da 471cc. Qualche modifica anche nell'estetica

Kove 510F, ma è davvero così simile alla 500F?

Dopo la presentazione in anteprima mondiale all&#39;HAT Adventourfest di Ponte Legno, l&#39;inizio delle vendite a settembre e l&#39;esposizione ad EICMA 2023, la Kove 510 X continua a far parlare di s&eacute;. Sotto l&#39;occhio dei riflettori c&#39;&egrave; la grande somiglianza con la BMW R 1250 GS. Ma sarebbe riduttivo stringere un semplice cappio di &quot;clone della GS&quot; attorno alla proposta di casa Kove. Quello che si fa valere sono le caratteristiche di alto livello per&nbsp;moto di questa cilindrata. &nbsp;  Kove 510 X&nbsp;: come &egrave; fatta a come va in questo VIDEO    TOP 5, MOTO ADVENTURE: LE NOVIT&Agrave; 2024 DA TENERE SOTT&#39;OCCHIO 

La moto &egrave; equipaggiata con un bicilindrico da 498 cc, con una potenza limitata a 35 kW per consentire la guida con patente A2

Kove 510 X Adventure: piccola crossover, grande dotazione VIDEO

        Nella scorsa edizione della Dakar ha fatto molto scalpore il percorso trionfale della Kove che, al suo debutto nella classica dei rally raid ho portato al traguardo tutte e tre le moto in gara. Il marchio cinese ha in seguito lanciato due versioni fortemente legate a quella moto. Parliamo della la 450 Rally Regular Edition e la 450 Rally Factory Edition: quest'ultima &egrave; una replica delle moto che hanno concluso il rally, con la stessa livrea che esalta il suo Paese d'origine e sar&agrave; prodotta in soli 50&nbsp;esemplari. A distanza di un anno, la Cina ci riprova nuovamente e non escludiamo l'arrivo di un nuovo competitor: Keeway con la novit&agrave; TX450R, presentata come concept all'ultimo EICMA. Vediamo come sono fatte queste due hard enduro cinesi che presto potrebbero scontarsi sulle dune d'Africa:  KOVE PUNTA FARE STRAGE DI CUORI TRA GLI ENDURISTI: ECCO LA 450 RALLY EX (VIDEO) Kove 450 Rally Factory Edition La 450 Rally EX monta un monocilindrico, raffreddato a liquido e a iniezione elettronica, e ha una cilindrata di 449,9 cc. Pu&ograve; erogare ben 65 CV. Kove, poi, ha deciso di distribuire il peso del carburante in modo pi&ugrave; uniforme sulla moto, che adesso sfrutta tre serbatoi. Il peso dichiarato a secco &egrave; di 128 Kg. Inoltre, sono state potenziate anche le sospensioni, con una robusta forcella rovesciata da 49 mm all'anteriore e un monoammortizzatore a leveraggi progressivi al posteriore; i freni sono Taisko. Kove lancer&agrave; la 450 Rally EX in una serie limitata di 50 unit&agrave;. Ci sar&agrave; anche Keeway alla prossima Dakar? All'EICMA 2023 &egrave; emersa una nuova sorpresa in entrata nel segmento: si tratta della nuova Keeway TX450R, equipaggiata con un monocilindrico 449 c.c., 4 tempi, DOHC, da 44 CV a 8.000 giri/min, con 38 Nm di coppia e un cambio a 6 rapporti. Il telaio e il forcellone sono in alluminio, con sospensioni Fast Race, una forcella a steli rovesciati multiregolabile con escursione di 280 mm e un monoammortizzatore posteriore con leveraggio progressivo. Le ruote, come sulla Kove, sono a raggi da 21" e 18". Con serbatoi su entrambi i lati, in stile KTM Adventure e un altro sotto la sella, vanta 28 litri di capacit&agrave;. Entrambi i modelli dovrebbero essere lanciati sul mercato ad un prezzo di listino che si aggira sui 9mila euro.  KEEWAY V302N, PICCOLA ROADSTER PER PATENTE AA2       

Due moto che ricalcano il medesimo schema tecnico e nate per solcare le peggiori mulattiere o le affascinanti dune africane. Con queste armi i cinesi preparano i (possibili) futuri trionfi nel pi&ugrave; famoso dei rally

Kove 450 Rally EX e Keeway TX450R: quando l'Africa parla cinese

Arrivata alle passserelle di EICMA 2022 e vista in versione definitiva alla recente kermesse 2023, la Kove 800X fa il suo debutto ufficiale quest&#39;anno, presentandosi al pubblico declinata in tre versioni: Adventure, Adventure Pro e Rally.    Prezzi per le tre versioni  Si tratta di una enduro da turismo dotata di un motore bilindrico in linea da 799 cc, raffreddato a liquido, capace di erogare una potenza compresa di circa 97 CV a 9.000 giri/min e una coppia massima di 80 Nm a 7.500 giri/min. La moto presenta un telaio a diamante in acciaio, con un robusto forcellone in alluminio, abbinato a sospensioni Yu-An che vantano un&#39;escursione di 210 mm. La Kove 800X ha una luce da terra di 245 mm di altezza e poggia su di una sella a 835 mm dal suolo. Presente anche ad EICMA 2023, la versione Adventure &egrave; venduta nelle concessionarie al prezzo di 9.240 euro, mentre la versione Adventure Pro, arricchita di ulteriori dettagli, &egrave; disponibile al costo di 10.040 euro. Per coloro che aspirano al massimo delle prestazioni, la versione Rally &egrave; proposta a 13.230 euro.  KOVE PUNTA FARE STRAGE DI CUORI TRA GLI ENDURISTI: ECCO LA 450 RALLY EX (VIDEO) 

L&#39;enduro vanta un motore da circa 97 CV ed &egrave; realizzata in tre diverse varianti, tutte disponibili nelle concessionarie: Rally, Adventure e Adventure Pro

Kove 800X, svelati i prezzi delle tre versioni

Kove &egrave; uno dei marchi pi&ugrave; giovani presenti nel mercato e forte del suo successo, scaturito soprattutto dall&#39;ampia offerta di modelli e del suo impegno nel mondo delle corse (tra Dakar e Mondiale SS300), &egrave; riuscito a crearsi dello spazio anche a EICMA, dove ha debuttato lo scorso anno i gbrande stile. Quest&#39;anno, Kove &egrave; tornato alla Fiera milanese presentando la sua nuova e migliorata moto da rally, la 450 Rally EX. Il modello Limited Edition &egrave; basato sulla gi&agrave; collaudata 450 Rally Pro, ma &egrave; stato rivisto puntando a prestazioni migliori: c&#39;&egrave; una maggiore potenza, il telaio &egrave; aggiornato e sfoggia una struttura generale pi&ugrave; &quot;leggera&quot;.  COME &egrave; FATTA LA  450 Rally EX    La 450 Rally EX monta un monocilindrico, raffreddato a liquido e a iniezione elettronica, e ha una cilindrata di 449,9 cc. Pu&ograve; erogare ben 65 CV. Kove, poi, ha deciso di distribuire il peso del carburante in modo pi&ugrave; uniforme sulla moto, che adesso sfrutta tre serbatoi affinch&eacute; questi possano migliorare la maneggevolezza e la stabilit&agrave; ad alta velocit&agrave; sui terreni fuoristrada.  Da quanto si apprende, chi sta alla guida pu&ograve; selezionare quale serbatoio rifornir&agrave; il motore tramite gli interruttori sul cruscotto. Inoltre, sono state potenziate anche le sospensioni, con una robusta forcella rovesciata da 49 mm all&#39;anteriore e un monoammortizzatore a leveraggi progressivi al posteriore; i freni sono Taisko. Kove lancer&agrave; la 450 Rally EX in una serie limitata di 50 unit&agrave;, al prezzo premium di 19.999 euro.    Kove, a EICMA parla la Dakar con la 450 Rally  &nbsp; 

Una &quot;dakariana&quot; che monta un monocilindrico di 449 cc, raffreddato a liquido e a iniezione elettronica

Kove punta fare strage di cuori tra gli enduristi: ecco la 450 Rally EX (VIDEO)

        Si &egrave; appena conclusa l'80esima edizione di EICMA e, fra i protagonisti che hanno esposto i loro &ldquo;gioielli della Casa&rdquo;, spicca anche Kove, azienda cinese fondata nel 2017. Il marchio ha porta allo stand la nuova gamma motocross per il 2024, composta dalla MX250, dalla MX450 e dalla E-MX. Vediamole bene. Le moto  La 250 e la 450 montano motori monocilindrici con iniezione elettronica e raffreddamento a liquido. Il comparto sospensioni &egrave; affidato all&rsquo;azienda Yu-An mentre l&rsquo;impianto frenante, firmato Taisko, prevede un disco flottante all&rsquo;anteriore e un disco al posteriore. La E-MX, oltre a una batteria che promette 270 km di autonomia, ha alcune caratteristiche in comune con le sorelle dotate di motore a scoppio, come l&rsquo;altezza della sella (960 mm) e la lunghezza dell&rsquo;interasse (1490 mm). La moto elettrica sar&agrave; per&ograve; pi&ugrave; lunga (2.178 mm contro 2.168 mm) e pi&ugrave; larga (810 mm contro 805 mm).  EICMA 2023, L'EDIZIONE DELLA PRIMA (VERA) SFIDA ASIA VS EUROPA?       

Tra le novit&agrave; della Casa cinese anche la E-MX a batteria che promette 270 km di autonomia&nbsp;

Kove spinge sull'Off-Road, anche elettrico: la gamma MX 2024

In un panorama dove tutto va uniformandosi e standardizzandosi, la Kove lancia coraggiosamente un sasso nello stagno. In una pletora di moto bicilindriche parallele, la casa cinese azzarda la mossa di un quattro cilindri sportivo. Un quattro in linea, e neanche di elevata cilindrata: un 450.  COME &egrave; FATTA LA KOVE 450 RR Pro    Lei &egrave; la 450RR PRO,&nbsp;all&#39;apparenza agile, sicuramente sportivissima, con la carena integrale e le winglets che saltano all&rsquo;occhio. A leggere i dati si nota un rapporto potenza/peso molto favorevole: 70,7 cavalli per 165 kg di peso dichiarato a secco. Gira a 13.000 giri/min il motore, quindi non elevatissimo: in passato abbiamo visto i 15mila su moto da 600 cc. Per&ograve; le prestazioni promesse sono buone, con una coppia alta (39 Nm a 10.500 giri) che spinger&agrave; a tenere su il motore. Insomma, una sportiva!  Dotato di doppia mappatura Sport ed Eco, non mancano il quick-shift, il launch control e la frizione antisaltellamento, per scalare le marce in maniera selvaggia nelle staccate. Le dotazioni includono una strumentazione TFT da 5 pollici con contagiri in evidenza e molte funzioni, compresa la connettivit&agrave; Bluetooth oltre a due prese USB, di cui una tipo C, per alimentare possibili device.  La ciclistica si basa su un telaio in acciaio, con telaietto posteriore e forcellone in alluminio, sospensioni KYB regolabili e un sistema frenante con pinze radiali Taiko e ABS escludibile.  IL SASSO NELLO STAGNO    Tutto nell&rsquo;ottica molto cinese di avere una moto bella, performante, dotata di elettronica a un prezzo accettabile. Ha i freni Taiko e non Brembo, certo. Magari ha delle scelte costruttive che per certi versi possono essere razionali in fase di produzione, forse anche economiche. Come il telaio in tubi d&rsquo;acciaio. Ma la moto c&rsquo;&egrave;, e quando ne scopriremo il prezzo, probabilmente scopriremo che sar&agrave; anche conveniente. Perch&eacute; la filosofia cinese &egrave; questa, e chiss&agrave; che non funzioni anche con una sportivissima come questa. In fin dei conti le classifiche delle vendite sono piene di moto cinesi. E reinterpretare la sportiva con i quattro cilindri in una cilindrata ridotta potrebbe funzionare. Soprattutto sui nuovi motociclisti, quelli che stanno crescendo e dagli scooter e dalle moto entry level ora si stanno orientando su prodotti pi&ugrave; specialistici.    &nbsp; 

Una moto diversa, che rilancia il segmento delle hypersport e prova a catturare una classe nuova di motociclisti. Tutto con un carattere cinese che potrebbe&hellip; pagare

EICMA, Kove 450RR PRO: ne vedremo delle belle

KOVE &egrave; un&rsquo;azienda cinese fondata pochi anni fa, nel 2017, e gi&agrave; salita al quarto posto nella classifica delle vendite sul mercato interno, con una forte crescita continua. Sul suo sito l&rsquo;azienda si presenta con un reparto R&amp;D di 113 persone, due linee produttive e la capacit&agrave; di farsi tutto in casa. Ed &egrave; gi&agrave; attiva sia nel fuoristrada internazionale &ndash; lo scorso anno sono giunte al traguardo della Dakar tre 450 Rally di serie - sia nel Campionato Mondiale Supersport 300. Ora, dopo aver avviato le vendite in Spagna, aggredisce anche il mercato italiano.  Ad EICMA Kove presenta una raffica di novit&agrave;, una gamma completa che va dalla Supersportiva 4 cilindri allo scooter, passando per moto Adventure, Cross, Enduro, Naked, Rally e Scrambler. In gamma ci sono ben 11 propulsori diversi: da 1, 2 o 4 cilindri; da 125 a 800cc, e non manca un elettrico ad alte prestazioni.   La 321 RR &egrave; la replica della moto che corre il Campionato Mondiale Supersport 300  I primi modelli in arrivo sono la 510X ADVENTURE, gi&agrave; vista e in arrivo entro la fine dell&rsquo;anno, la 510F SCRAMBLER, stilosa e non disdegna il fuoristrada, la 450 RALLY.    ANTEPRIME MONDIALI  In Eicma ci sono poi delle novit&agrave; mondiali. Si comincia con la 450 RALLY EX, la monocilindrica da Rally pi&ugrave; leggera al mondo, pronta per la Dakar 2023, la 800X RALLY, la bicilindrica pi&ugrave; leggera, per le gare e per il fuoristrada estremo, la MX450, una moto da cross per competere ai massimi livelli, la E-MX, moto da cross elettrica, potentissima, silenziosa e con una buona autonomia, il DAE 125/150, lo scooter modern classic che non t&rsquo;aspetti.  Poi ci sono delle novit&agrave; europee. La 800X ADVENTURE, compromesso perfetto fra asfalto e fuori, a soli 183 kg di peso, la 800X PRO: pi&ugrave; fuoristrada che asfalto, grazie a sospensioni e freni al top, a soli 185 kg di peso, la 450RR PRO, supersportiva a 4 cilindri, leggera ed esaltante, la MX250, evoluzione del prototipo visto l&rsquo;anno scorso, pronta a scendere in pista la MX250 ENDURO, omologata e con un motore tutto suo, per le mulattiere pi&ugrave; impervie, la 321R, naked estremamente aggressiva, ispirata alla moto del WorldSSP300, la 125R, naked dedicata ai giovani.    &nbsp; 

La Casa cinese stupisce presentando una gamma completa di moto. Dal fuoristrada specialistico alle naked e alle carenate. Senza trascurare gli scooter e una off-Road elettrica

Kove, quante novit&agrave;: dalla sportiva 450 RR allo scooter, passando per l&rsquo;adventure

        Da quando ha fatto la sua apparizione all'EICMA 2022, Kove sta dimostrando di poter anno dopo anno essere nelle condizioni di competere con i grandi marchi, soprattutto dal punto di vista del prezzo. Un esempio lampante &egrave; stato dato durante l&rsquo;HAT Sanremo-Sestriere in cui &egrave; stata messa a disposizione la prima Kove 450 Rally in Italia per una prova. La storia di Zhang, il fondatore di Kove  Al briefing serale nella sala del teatro di Sanremo, un interprete sul palco ha reso le sue dichiarazioni comprensibili per il pubblico. Quello che la maggior parte delle persone non sa &egrave; che Zhang &egrave; cresciuto in un ambiente poverissimo, nella provincia scarsamente popolata di Hunan. I suoi genitori si sono separati quando lui aveva 10 anni, insieme alla sorella ha vissuto a casa della nonna, all&rsquo;et&agrave; di 16 anni ha lasciato la scuola per aprire una piccola officina di motociclette. In un video quasi sconvolgente su Youtube, si pu&ograve; vedere come il diciannovenne cerchi disperatamente di ottenere un lavoro nella squadra corse di un'azienda cinese. Per farlo, pedina e segue i dirigenti finch&eacute; questi non assistono a una dimostrazione delle sue abilit&agrave; di guida sotto la pioggia battente su una moto completamente scassata, senza parafanghi n&eacute; luci. Lo spettacolo acrobatico, durante il quale il pilota non mostra alcuna sofferenza per il freddo, convince i dirigenti della forza di volont&agrave; straordinaria del giovane ragazzo. Alla fine ottiene il posto da meccanico nella squadra e dal 2007 in poi partecipa anche come pilota al campionato cinese di motocross con discreto successo, ma come tecnico fa pi&ugrave; strada, perch&eacute; le sue moto sono messe a punto bene e brillano per la loro leggerezza. Nel 2009 entra in una fabbrica di moto come meccanico, 4 anni dopo esce con l'esperienza da ingegnere e costruisce la sua prima moto. Nel 2013, questo progetto si trasforma in una piccola azienda con 10 persone, dove Zhang si occupa di tutto: progettazione, costruzione, produzione, vendite e servizio post-vendita. A un certo punto della storia, la sua strada si incrocia con l'azienda motociclistica "Tibet New Summit Motor Co., Ltd.", fondata in Tibet nel 1994, che nel 2017 diventa Kove con sede a Chongqing. La fabbrica conta su un'altissima verticalit&agrave; di fabbricazione: componenti strategici come telai, motori, sistemi di scarico e serbatoi di benzina sono prodotti internamente. Per il 2023 i 600 dipendenti puntano ad una produzione annuale di 50.000. &nbsp; Alla HAT Sanremo-Sestriere con Kove  Quanto &egrave; affidabile? Il motore ha abbastanza potenza? Domande legittime per una moto che arriva dalla Cina. I primi indizi si trovano nella classifica finale dell'ultima Dakar: i tre debuttanti Sunier Sunier, Deng Liansong e Fang Mingji hanno clamorosamente concluso il Rally in sella alle Kove al 46&deg;, 67&deg; e 77&deg; posto. Ulteriori indicazioni per capire qualcosa in pi&ugrave; del fenomeno Kove, tuttavia, sono derivate dall'Hardalpitour 2023, perch&eacute; il fondatore, proprietario e amministratore delegato dell'azienda, Zhang Xue, si era iscritto per il Raid che parte da Sanremo con destinazione (non-stop) Sestriere. Dopo un volo di 15 ore, Xue si &egrave; presentato davvero nel paddock di Sanremo. Zhang ha pazientemente stretto le mani ridendo negli obiettivi dei fotografi senza un briciolo di arroganza. Al check-in della HAT sotto il tendone gli &egrave; stato fatto cenno di passare, perch&eacute; la comunicazione con lui &egrave; difficile visto che l&rsquo;uomo proveniente dalla citt&agrave; Huaihau Mayang al centro della Cina non parla una sola parola di inglese, figuriamoci italiano. Hardalpitour 2023: Giorno 1  Durante il briefing a Sanremo, anche i rappresentanti di aziende affermate si congratulano con lui per i successi ottenuti. A cena, Zhang si prende spesso delle pause per fumare e per osservare da vicino gli innumerevoli scooter e moto parcheggiati ai lati della strada. Poco dopo, torna a tavola con nuove idee di prodotto e il classico tovagliolo di carta deve servire per i primi schizzi di design. Non c'&egrave; dubbio, quell'uomo &egrave; un vulcano ribollente di idee, sempre pronto a scattare! La mattina dopo, siamo in tre sotto l&rsquo;arco di partenza: Zhang e Cesare Galli sulle 450 Rally, mentre chi scrive guider&agrave; la 510 X Adventure bicilindrica. Il mio compito &egrave; quello del navigatore per guidare la squadra sui 600 km attraverso la Liguria e il Piemonte. Gi&agrave; i primi chilometri diventano una sfida per tenere unito il gruppo nel caos dello shopping cittadino del sabato. Sui primi 25 km asfaltati in salita sento costantemente il rombo della moto di Zhang, mentre superiamo tanti &ldquo;concorrenti&rdquo; a una velocit&agrave; piuttosto allegra per trovarci pi&ugrave; avanti sulle piste polverose. Zhang guida con decisione e un buon ritmo su strada, scegliendo delle traiettorie pulite senza tagliare le curve e mantenendo una distanza di sicurezza decente, il che fa sperare in un bel raid insieme. Nei primi 10 km di fuoristrada tra San Romolo e Bajardo, lascio volare il bicilindrico in discesa. Mentre Galli e Zhang lottano con la polvere, io mi amalgamo con la 510 X che guido per la prima volta, e sono sorpreso dalle prestazioni della ciclistica: la forcella affronta senza problemi i canaloni d'acqua trasversali, anche se arrivo lungo, la moto non si scompone, questa piccola moto ADV comincia a piacermi veramente tanto.Per la prima pausa sigaretta, Zhang emerge dalla nuvola di polvere esaltato e con il pollice alzato. Dopo la prima bagarre sentiamo che moto, ritmo e velocit&agrave; sono giusti per tutti e tre; siamo una squadra perfetta per la HAT 2023! I piloti che seguono si fermano per scattare delle foto con lui, poco dopo arriviamo al primo, leggendario ristoro nel centro del piccolo villaggio di montagna di Pigna. Sotto i portici, la gente del posto ha preparato un banchetto di prelibatezze locali su un tavolo infinito, accompagnato da un gruppo musicale che suona dal vivo. Zhang si lascia andare a forti sfoghi di eccitazione e filma l'intera scena tra decine di moto ADV e scorci storici. Il suo entusiasmo &egrave; contagioso, non servono parole comprensibili per capire le emozioni di un uomo altrimenti freddo e riservato (che ammette per&ograve; di sfuggita che l'arrivo di tutte e tre le moto Kove al traguardo della prima tappa della Dakar gli aveva fatto venire le lacrime agli occhi). Sulla strada in salita per il Colle Melosa la bicilindrica 510 X lavora in zona rossa, mentre dietro di me il mono della Rally 450 pompa a debita distanza, non mi sarei aspettato tanta placidit&agrave; da uno come Zhang! Al Rifugio Allavena lo lascio andare avanti sullo sterrato lungo il confine francese, come se non aspettasse altro da tempo, sparisce a tutto gas in un'enorme nuvola di polvere. Galli ed io ci guardiamo allibiti, 30 km pi&ugrave; tardi lo incontriamo rilassato alla galleria di Garezzo mentre gira un video col cellulare. Ormai, l'intelligentissimo uomo ha capito ed interiorizzato la navigazione con il Garmin Montana e potrebbe concludere la HAT 2023 anche da solo. Pedalare dietro e ingoiare polvere &egrave; stata probabilmente un'esperienza nuova per lui, ma sorprendentemente ha accettato questo ruolo quasi umilmente per due ore. Ora per&ograve;, prende in mano la situazione e sfreccia via con Galli, mentre io riesco a malapena a tenere il passo sulla mia bicilindrica. Dopo 50 km ci ritroviamo alla stazione di servizio di Garessio, dove lui indica al barista, con gli indici allungati ai lati della testa, una Red Bull!Nella nostra categoria Classic, la volata finale del primo giorno si svolge sui sentieri sterrati del comprensorio sciistico di Prato Nevoso, la salita sui ghiaioni con pietre smosse &egrave; impegnativa. Con un'altezza di circa 150 cm, Zhang non riesce ad appoggiare i piedi, quindi adotta la stessa tecnica di guida di Gaston Rahier: quando si ferma, salta semplicemente gi&ugrave; dalla moto! Nella fitta foresta e sulle mulattiere devo navigare particolarmente bene, perch&eacute; le inversioni a U nel sottobosco lo infastidiscono. Tuttavia, nei pochi momenti in cui ho potuto seguirlo direttamente, ho notato una certa eleganza nel suo stile di guida: piccolino come un fantino su un cavallo da corsa, &egrave; seduto in maniera raccolta sulla moto, i piedi lasciano a stento le pedane e i gomiti sono alzati, come ci hanno insegnato i crossisti statunitensi fin dagli Anni '80.La sessione fotografica sotto il sole della sera con diverse inversioni probabilmente l&rsquo;hanno un po' innervosito: &egrave; stato visto per l'ultima volta fumare e filmare vicino al Rifugio Balma a 1883 m di altitudine, dopo di che &egrave; scomparso, prendendo la discesa diretta a valle sulle piste da sci. Per la cena comune di tutti i partecipanti al mercatino di Boves, lo ritroviamo all'improvviso, sempre con uno sguardo che dice: "e adesso? Che facciamo?". &nbsp; Hardalpitour 2023: Giorno 2  Il mattino dopo siamo di nuovo in sella verso le ore 6 e ci immettiamo sul percorso vicino a Melle, dove assistiamo a un&rsquo;alba fantastica sulla roccia esposta di San Bernardo delle Sottole con incisioni preistoriche. Poco prima di raggiungere la stazione sciistica di Rucas, ci fermiamo per un caff&egrave; e Zhang guarda il cellulare - come spesso accade &ndash; e guarda video su Tik Tok. Ovviamente, non siamo ancora riusciti a fargli capire che quello che stiamo facendo &egrave; fra le cose pi&ugrave; belle al mondo che si possano fare in sella ad una moto&hellip;Poco dopo invece, la gita rischia di prendere una piega disastrosa: il nostro ospite fa un'inversione (vietata) su un prato alpino sotto l&rsquo;osservazione di un carabiniere, appena arrivato sul passo sterrato con un 4x4. L&rsquo;ufficiale inizia a interessarsi al pilota e la moto con targa provvisoria, la scena vista da lontano fa ridere perch&eacute; sembra di vedere un pilota da Minicross con le braccia allargate al fianco della moto. Gli faccio segno con la mano di sparire senza dare nell'occhio, grazie alla presenza di decine di moto riusciamo alla fine a passare inosservati e salviamo la situazione per pochissimo...Lentamente, il jet lag si fa sentire in lui, gli intervalli tra le pause si accorciano, quando incontriamo gruppi di moto lente, lui spinge con impazienza per sorpassare. La discesa dal Col delle Finestrelle sprofonda nella polvere, sulla strada principale della valle verso Susa scompare improvvisamente di nuovo, lo ritrovo fermo ad ammirare il Forte di Exilles. I cinesi sono apparentemente molto ricettivi ai simboli militari e marziali.La salita al tunnel del Seguret sotto lo Jafferau &egrave; ancora una volta ardua e polverosa, e a grande sorpresa, alla sosta fotografica al forte, Zhang non tira fuori il cellulare! Si siede contemplativamente invece nell'erba accanto alla sua moto e si limita a guardare le maestose montagne. Bingo, finalmente ce l'abbiamo fatta! Dopo quasi 600 polverosi chilometri, la terapia Tik Tok inizia a funzionare: ormai anche Zhang capisce il paesaggio travolgente e annuncia, dopo aver tagliato il traguardo, che torner&agrave; l'anno prossimo con un grande gruppo di amici!Vediamo se per allora avr&agrave; raggiunto il suo obiettivo per la seconda Dakar, un posto tra i primi 20 con una Kove. Conclusioni Dopo 2 giorni a fianco di una persona straordinariamente volitiva che dice di se stesso di aver fatto tutto da solo dall'et&agrave; di 14 anni... gli credo che possa farcela. La vittoria, tra l'altro, &egrave; prevista per l'edizione del 2027. KTM, Honda, Hero e Sherco sono avvertiti!        

Insieme all'attuale CEO del marchio cinese abbiamo partecipato alla HAT in sella alla 450 Rally

Kove, alla Sanremo-Sestriere con il fondatore Zhang Xue e la sua storia

La prima Kove 450 Rally, disponibile in Italia per una prova, si presenta con un biglietto da visita importante, l&#39;arrivo di tutti e tre i piloti del team cinese alla Dakar 2023 in Arabia Saudita. Nemmeno KTM ci era riuscita al debutto ai tempi di Heinze Kinigadner. C&rsquo;&egrave; una certa somiglianza - almeno nella vista laterale - con l&#39;ultima moto vincitrice di Marc Coma alla Dakar sudamericana 2015 (KTM, nde). Colpisce il prezzo della versione base che, per i motociclisti appassionati di Rally, provocher&agrave; notti insonni, perch&eacute; improvvisamente l&#39;idea di volare sugli sterratoni come i grandi idoli &egrave; a portata di mano, perch&eacute; il biglietto di ingresso non arriva ai 30.000 euro della KTM o ai 16.000 della Fantic Replica ma, resta di molto al di sotto.    Kove 450 Rally: com&rsquo;&egrave; fatta    La moto che ci ha messo a disposizione l&rsquo;importatore italiano Pelpi, &egrave; la versione &quot;High&quot;: la corsa delle sospensioni &egrave; da 305/300 mm per un&rsquo;altezza sella da 960 mm. L&rsquo;idraulica in compressione ed estensione &egrave; regolabile sulla forcella USD con steli da 49 mm di diametro mentre sull&rsquo;ammortizzatore centrale, collegato con biellismi progressivi al forcellone monoblocco fuso in alluminio, si pu&ograve; cambiare anche il precarico della molla. Gli interruttori sul manubrio (diametro da 28/22 mm, fissato alla piastra superiore della forcella tramite un sistema di silentblok) vengono utilizzate anche su altre moto europee, leve e manopole sono funzionali, mancano solamente i paramani. La torretta che regge la strumentazione &egrave; in materiale plastico e non &egrave; predisposta per fissare un supporto Roadbook o un navigatore. Questo dettaglio &egrave; l&rsquo;unico che ci sembra un po&rsquo; debole rispetto al resto della moto che lascia un&rsquo;ottima impressione. La strumentazione TFT da 5&rdquo; visualizza tutte le informazioni importanti della moto: per togliere l&rsquo;ABS, il pilota deve entrare nel menu di gestione con i tasti del blocchetto sinistro (un po&rsquo; complicato, ci vorrebbe un tasto dedicato). L&rsquo;ergonomia &egrave; corretta per una moto da fuoristrada, la Kove si guida bene sia in posizione seduta che in piedi, gli stivali trovano un solido appoggio sulle ampie pedane microfuse in acciaio e la sella stretta permette di spostarsi in cima alla moto senza fatica. La moto in prova &egrave; una preserie omologato Euro 5 che sar&agrave; disponibile in Europa a partire dalla fine dell&rsquo;anno. Non &egrave; la Replica della moto ufficiale della Dakar, per questo motivo monta le gomme CST, anch&rsquo;esse di origine cinese e con un profilo da Enduro stradale.    Le caratteristiche tecniche della Kove 450 Rally: meccanica e motore  Prima di provare la Kove 450 Rally abbiamo smontato la sella ed i due serbatoi anteriori (ca. 7 lt di capacit&agrave; ciascuno, il posteriore con 15 litri &egrave; autoportante) per studiare la meccanica. Il telaio della moto &egrave; realizzato con tubi ovali in acciaio e segue una struttura convenzionale a forma di diamante con culla inferiore chiusa. Sorprende la buona qualit&agrave; degli accoppiamenti e i fissaggi, le minuterie sono da standard occidentale, piastre e supporti hanno dimensioni robuste e le plastiche si presentano senza bave o risucchi. I passaggi dei cavi e tubi (ce ne sono tanti) sono in ordine, i supporti dei serbatoi anteriori sono regolabili, per lo smontaggio basta una brugola lunga da 6 mm mentre la carena anteriore &egrave; tenuta con 6 fissaggi rapidi e viene via in un&rsquo;attimo. Il filtro dell&rsquo;aria &egrave; posizionato in alto sopra il motore, due radiatori d&rsquo;acqua di dimensioni diverse, ciascuno con una ventola, garantiscono una temperatura d&rsquo;esercizio corretta al propulsore, sotto di loro troviamo un piccolo radiatore dell&rsquo;olio.  Il motore eroga 51 CV a 9.500 giri/min invece dei 54 CV della versione Rally Pro e divide il basamento con la Fantic Caballero 500 mentre il gruppo termico &egrave; specifico per la Kove con due alberi a camme in testa. Sotto il motore c&rsquo;&egrave; un paracoppa in fibra di carbonio con spessore 2 mm (un p&ograve; esile) che porta un piccolo compartimento per attrezzi sul lato destro.    Le sensazioni in sella  Dopo l&rsquo;avviamento, il motore rivela una rumorosit&agrave; meccanica non eccessiva, ma un regime del minimo leggermente irregolare. La frizione &egrave; ben dosabile e facilita i cambi di marcia, mentre la ricerca del folle a volte &egrave; un po&rsquo; difficile. Le prestazioni del motore sono decenti per un monocilindrico da 450 cc, ma non me lo sentirei di definirle &ldquo;racing&rdquo;. &Egrave; adeguato per una adventurebike leggera e basta per divertirsi in fuoristrada perch&eacute; la coppia motore ai bassi regimi &egrave; discreta, vibrazioni e rumorosit&agrave; rimangono sempre sotto la soglia del fastidio. Migliorabile la risposta parzializzando il gas e ai bassi regimi. La Kove 450 Rally dimostra una maneggevolezza degna di una moto da Enduro (il peso a secco dichiarato &egrave; 145 kg), le sospensioni reagiscono bene alle asperit&agrave; delle piste sterrate mentre sui salti accentuati arrivano presto al limite perch&eacute; progressivit&agrave; e freno idraulico non sono proprio pensati per questo tipo di utilizzo. Su strada si viaggia bene grazie ad una protezione aerodinamica sufficiente e all&rsquo;assenza delle vibrazioni. Avremmo preferito una migliore sensibilit&agrave; e progressivit&agrave; dell&#39;impianto frenante.    Kove 450 Rally: il prezzo  La versione base della Kove 450 si propone con un prezzo di 8.990 euro come alternativa valida e molto pi&ugrave; economica delle moto bicilindriche per i piloti che si muovono di pi&ugrave; in fuoristrada che su strada e vuole essere una adventurebike facile che si posiziona fra moto tipo Honda CRF300 e le pi&ugrave; grosse monocilindriche del gruppo KTM. Chi vorrebbe usarla per partecipare a gare del Motorally dovrebbe prendere in considerazione la sostituzione del supporto strumenti per montarne uno robusto per il roadbook.  &nbsp; 

newslManeggevolezza degna di una Enduro ma si viaggia bene anche su strada grazie alla buona&nbsp;protezione aerodinamica. Scopriamo come &egrave; fatta&nbsp; e come se l&#39;&egrave; cavata

Prova Kove 450 Rally: la Dakar alla portata di tutti

        Due CEO d'azienda hanno partecipato alla HAT Sanremo-Sestriere 2023. Una storia incredibile, che ha come protagonisti Xue Zhang e Cesare Galli, rispettivamente CEO di Kove e Pelpi, i quali hanno preso parte all'evento con le 450 Rally e 510X Adventure. Questo racconto comincia con Nicola Poggio, organizzatore con Corrado Capra, della HAT Sanremo- Sestriere (evento di adventouring fra i piu? conosciuti in Europa), che invita Cesare Galli, distributore di Kove e CEO di Pelpi International, a partecipare con le nuove enduro, fra le pi&ugrave; attese del momento. Cesare raccoglie con entusiasmo la proposta e la rilancia a Xue Zhang, fondatore e CEO della Casa cinese. Una grande emozione  Dopo un primo momento di organizzazione, ad affiancarli viene chiamato il giornalista internazionale 8e collaboratore di InMoto) Klaus Nennewitz, gia? esperto dell&rsquo;evento, il quale viene designato per accompagnarli a bordo della Kove 510X Adventure. Ed eccoli quindi alla partenza, fasciati nei loro completi Alpinestars, con occhiali Ehten e i navigatori Garmin a completare l&rsquo;equipaggiamento. Tutto e? andato nel migliore dei modi: le moto hanno funzionato ed hanno assecondato un ritmo di guida anche piuttosto deciso, dove possibile, considerando il passato (e presente) racing di tutti e tre i partecipanti. E infatti anche i piloti hanno dato il massimo, portando a termine tutto il percorso senza tagli o ritardi, totalizzando ben 620km sui contachilometri azzerati alla partenza. L'esperienza ha fatto in modo di rafforzare ulteriormente il legame fra i tre partecipanti, stimolando anche spunti per iniziative che andranno a svilupparsi nei prossimi mesi.  HAT SANREMO SESTRIERE 2023: NUMERI IMPORTANTI PER LA 15A EDIZIONE VIDEO          

Xue Zhang e Cesare Galli di Pelpi, insieme al nostro Klaus Nennevitz hanno partecipato all'evento in sella alle novit&agrave; enduro

HAT Sanremo-Sestriere 2023: i CEO di Kove con le 450 Rally e 510X Adventure

Si parla tanto di questa nuova ondata di supersportive di piccola cilindrata, capitanate dalla Kawasaki ZX-4RR e dalla Kove, che allo scorso EICMA ha presentato al mondo la 400RR. Cosa hanno di particolare queste moto? Senza dubbio i motori estremi, che girano molto in alto e che regalano emozioni da moto da corsa: la cinese con il suo 4-in-linea da 400cc &egrave; capace di 68CV a 15.500 giri/min e 36 Nm a 12.000 giri/min.  Essendo prodotti di nicchia non era scontato l&#39;arrivo sul mercato Europeo, dove la diffusione di certe due ruote sar&agrave; giocoforza limitata. Per fortuna dopo la conferma dell&#39;importazione in Europa della Kawasaki &egrave; arrivata anche la conferma di Kove, che per l&#39;occasione aggiorner&agrave; la 400RR in 450RR, modificando diversi aspetti tecnico-estetici per adattarla al meglio ai gusti italiani e del vecchio continente.  Che differenze ci saranno?      Probabilmente la nuova filiale europea del marchio cinese ha letto le discussioni in giro per internet, dove ad un generale apprezzamento del progetto si contrapponevano dubbi riguardo il design un po&#39; troppo squadrato e non proprio armonico. La scelta di cambiarlo con qualcosa di pi&ugrave; morbido e filante &egrave; la conferma della cura che il brand sta ponendo nella crescita sul nostro mercato.  Ma come cambia davvero? Nella foto di copertina, con la 400RR in alto e la 450RR in basso, possiamo notare come le linee siano pi&ugrave; morbide e decisamente usuali per l&#39;occhio del motociclista italiano. Sul frontale, le aperture squadrate lasciano il posto a un cupolino &quot;a V&quot; con il doppio proiettore basso che ricorda in parte il muso della famiglia Panigale di Ducati. Sulla fiancata le carene rimangono molto simili (come anche lo scarico basso, bello e curato) ma il serbatoio della 450 ha un profilo pi&ugrave; squadrato e piatto nella parte superiore per accogliere meglio il pilota in carena.&nbsp;  Anche il codino cambia leggermente, c&#39;&egrave; un faro diverso anche se forme e proporzioni della porzione dedicata al passeggero sono molto simili. A rimarcare le differenze ci pensano anche le colorazioni aggiornate, pi&ugrave; sobrie e rifinite, molto pi&ugrave; adatte ai gusti dei nostri motociclisti.  Meccanica aggiornata, ma nessuna rivoluzione    Infine la meccanica, perch&egrave; il boost di cilindrata porta il motore a 443cc e rivede sia la curva di potenza che di coppia. Il motore che verr&agrave; omologato in Europa avr&agrave; 71 CV (75 con l&#39;airbox in pressione) a 13.000 giri/min, quindi i cavalli saranno un po&#39; di pi&ugrave; e arriveranno un po&#39; prima rispetto alla pi&ugrave; &quot;tirata&quot; 400.  La vedremo a EICMA in versione definitiva, per poi entrare direttamente nelle concessionarie italiane. Kove &egrave; un brand che sta velocemente entrando nella rete di rivenditori italiani grazie alla collaborazione con l&#39;importatore Pelpi International (di FB Mondial e KL) che porter&agrave; a breve a una diffusione capillare sul suolo nazionale.  La carica delle 400: piccole sportive crescono 

L&#39;abbiamo vista allo scorso EICMA nella versione 400RR, ma nel 2024 dovrebbe debuttare la versione aggiornata della piccola supersportiva a 4 cilindri, pi&ugrave; indicata per il mercato occidentale

Come Cambia: Kove 450RR per il mercato europeo

Kove ha fatto il suo debutto all&#39;EICMA 2022 con il prototipo&nbsp;400 RR, la quale ha suscitato grande interesse tra gli appassionati. Si trattava di una piccola sportiva dotata di un quattro cilindri in linea da 400 cc da&nbsp;68 CV a 15.500 giri/min e 36 Nm a 12.000 giri/min. In seguito, a giugno, &egrave; stata presentata l&#39;evoluzione 450 RR che mantiene le stesse caratteristiche premium con l&#39;upgrade alla cilindrata, alla parte ciclistica e al design.  La moto vede linee aggressive con un frontale dalle linee spigolose e caratterizzato dalla presenza di appendici aerodinamiche come la moda delle supersportive di pi&ugrave; elevata cubatura ormai impone. Ma non mancano nemmeno i contenuti che la avvicinano alle maxi in termini di dotazioni: abbbiamo telaio a traliccio e forcellone in alluminio, ammortizzatore di sterzo e forcella regolabili, una dashboard caratterizzata da un display TFT oltre al gi&agrave; citato 4 in linea degno della migliore tradizione sportiva. La Kove 450RR, eroga una potenza di 71 CV a 13.000 giri/min (75 CV con Ram Air), avvicinandosi alla potenza della Kawasaki Ninja. I lpeso dichiarato &egrave; di 165 Kg e l&#39;interasse di 1385 mm&nbsp;Si tratta sicuramente di prestazioni interessanti per un mezzo molto accattivante.  Dopo al ZX-4RR spazio ad una nuova piccola belva?    Non molto tempo fa Kawasaki ha annnunciato l&#39;arrivo in Europra della pepata ZX-4RR, una piccola Ninja con motore 4 in linea che riporta un po&#39; in auge (o almeno ci prova) l&#39;epopea della plurifrazionate di minore cubatura. Parliamo di un trend in voga soprattutto in Giappone, dove le sportive in &quot;scala 400&quot; spopolavano tra i bikers del Sol Levante. Questo per vari motivi, legati soprattutto alle difficolt&agrave; - e non era roba da scherzare - di prendere la patente per guidare medie e maxi cilindrate. E qualche esemplare delle varie CBR400RR, FZR 400R o GSX-R 400 oltre che la ZXR 400 arriv&ograve; anche in Europa, in un periodo in cui vi erano norme protezionistiche riguardo le moto inferiori ai 600 cc provenienti da fuori il Vecchio Continente.  Kawasaki presenter&agrave; la ZX-4RR a settembre, Kove potrebbe cogliere la palla al balzo per proporre una rivale per la Ninja nella prossima stagione?  AD EICMA LA RISPOSTA    Attualmente la Casa cinese ha gi&agrave; dichiarato battaglia con la 321RR, bicilindrica, tra l&#39;altro impegnata nel mondiale SS300. Ma la 450 si mostra come un gradino pi&ugrave; in alto in fatto di prestazioni complessive. Importante sar&agrave; ilcprezzo&nbsp;che potrebbe avere la 450 RR. Un problema sentito per un&nbsp;mercato&nbsp;gi&agrave; di per s&egrave; poco attratto in questo periodo storico dalla proposte sportive. Inoltre la limitazione della categoria A2 porterebbe la cavalleria&nbsp;a 48 CV e trasformare il motore quattro cilindri in linea in una cosa ben diversa dall&#39;averne 68. Ma - riflettendoci - se lo fa Kawasaki... In ogni caso, la 450 RR rappresenta un interessante proposta per chi vorrebbe una sportiva senza cavallerie esasperate oltre che un passo in avanti su questo fronte per il rampante marchio Kove e il prossimo EICMA in scena a novembre, potrebbe darci conferme. In un verso o nell&#39;altro.&nbsp; 

Qualche riflessione sulla nuova quattro cilindri cinese che offre un pacchetto&nbsp;di gran pregio e potrebbe essere una rivale della Ninja ZX-4RR, in Asia come eventualmente in Europa

Kove 450 RR, arriver&agrave; in Europa nel 2024? Cosa attenderci

Sembrava impossibile e invece&hellip; Finora in Cina non avevano ancora sfoggiato moto di alta cilindrata, limitandosi alla fascia di medio piccola, ossia fino alle 500 cc. In pi&ugrave;, se si pensa in generale al &ldquo;Made in China&rdquo;, si immaginano prodotti di bassa qualit&agrave;, convinzione che nel mondo motociclistico (e non solo) per&ograve; inizia a farsi sempre pi&ugrave; da parte anche grazie alle collaborazioni strette da QJ Motor, CFMoto e Kove con alcune Case europee che permettono loro di realizzare prodotti di alto contenuto tecnico.  Il nuovo prodotto di punta QJ Motor: la SRK 1000 RR  La SRK 1000 RR sar&agrave; la prima moto sportiva di grossa cilindrata che verr&agrave; realizzata in Cina, per&ograve;, al suo interno, nasconde un motore&nbsp;MV Agusta. Si tratta del quattro cilindri in linea attualmente utilizzato sulla Brutale 1000 RR, cos&igrave; come anche l&rsquo;impianto di scarico con quattro uscite in titanio. Le aspettative riguardo le prestazioni, di conseguenza, sono molto alte, essendo questo un motore che sviluppa 208 CV (153 kW) a 13.000 giri/minuto e 116,5 Nm a 11.000 giri/minuto. Anche il telaio rimanda alla sportiva varesina, in quanto costituita da una struttura a traliccio di tubi combinata con piastre in alluminio forgiato e forcellone monobraccio. A completare il pacchetto, l&rsquo;impianto frenante che non riduce il livello della qualit&agrave; essendo un Brembo con pinze monoblocco a quattro pistoncini e pompa radiale.    CFMoto lavora ad una supersportiva con motore V4  Il progetto non &egrave; ancora ancora ufficiale ma si tratterebbe comunque di una configurazione inedita per la casa cinese che starebbe lavorando ad una supersportiva da 1000 cc con la particolarit&agrave; del motore V4 (e non in linea come nel caso della SRK 1000 RR di QJ Motor) accreditato - secondo i rumors - di&nbsp;potenza dichiarata di 204 CV. Tutto sorprendente, ma non troppo, se si pensa alla partnership in essere con il gruppo&nbsp;KTM. Come gi&agrave; annunciato in un articolo precedente, non &egrave; possibile rilevare maggiori dettagli a causa della bassa qualit&agrave; dell&#39;immagine circolata durante la giornata dei test, per&ograve; l&rsquo;idea &egrave; che la nuova supersportiva possa essere la versione mille della 450SR. Infine, sembrerebbe quasi certo che, questo modello, potrebbe arrivare sul mercato gi&agrave; nel 2024.    Kove, la cinese che punta alla SBK  Oltre alle supersportive di serie, a cui puntano QJ Motor e CFMoto, l&rsquo;altra Casa cinese, gi&agrave; impegnata nella Supersport 300, per mostrare il suo vero potenziale punta sulle competizioni. Nel 2024, infatti, sembra quasi certa la sua presenza nella griglia nella Supersport 600, ma, se mantiene la promessa di voler arrivare in Superbike nel giro di 3 stagioni, non dovremmo aspettare molto per vederla competere insieme alle altre big.    Stessa qualit&agrave; al minor costo  In conclusione, ipotizzando che il prodotto finale sia qualitativamente simile alle concorrenti, sarebbe un bel problema per quest&rsquo;ultime perch&eacute; sappiamo quanto il costo delle materie prime e della manodopera in Cina rappresenti un bel vantaggio competitivo. La conseguenza di ci&ograve; infatti mostra un palcoscenico orientale che vede da una parte le giapponesi ferme da anni con gli aggiornamenti (tolta la Honda) e con Suzuki addirittura di fatto fuori dal mercato delle supersportive e dall&rsquo;altra le cinesi che vogliono affacciarsi sul mercato americano ed europeo con un prodotto valido e competitivo ad un prezzo (scommettiamo?) molto allettante. Un futuro insomma che appare intrigante per gli appassionati di supersportive. I giapponesi reagiranno a questo assalto dall&#39;Oriente? E le Case europee, che faranno? Ne potremmo vedere delle belle nei prossimi anni... 

Grazie anche alle joint-venture con MV Agusta e KTM i brand cinesi ora puntano a competere seriamente nel mercato delle maxi da 200 CV

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