Tourist Trophy: riflessioni su quelle vite al limite

Tourist Trophy: riflessioni su quelle vite al limite

Il Covid-19 ha stoppato l'edizione 2020 Il TT è una gara che apre spesso discussioni sul senso della vita, sulla libertà di affrontare il Mountain. Ecco il pensiero di alcuni grandi protagonisti

Mario Donnini

11.04.2020 ( Aggiornata il 11.04.2020 12:37 )

Già. Ma dove, come, quando e quanto? Analizzando i 259 incidenti mortali del Mountain - che comprendono le cadute occorse al TT, al TT Classic e al Manx Grand Prix - si scoprono alcuni aspetti che, anziché chiarire le cose, aumentano il mistero, dando i brividi.

L’indice di frequenza degli incidenti mortali da quando si corre sull’Isola di Man non presenta minimi e massimi tipici di una semplice e regolare parabola. Sembra più che altro una sinusoide indecifrabile che traccia una linea irrazionale indifferente alle epoche, alle cilindrate e alle potenze delle moto e alla bravura dei centauri. Al Mountain si muore e non poco. Punto. Sempre, chiunque e ovunque. Non è possibile stabilire una correlazione causa-effetto. Cadono campioni e debuttanti, pivelli e veterani, su moto di cilindrata grande o piccola, su due o tre ruote. Invariabilmente. Anche se il TT si corresse coi Mosquito. E se si riporta una crocetta per ogni caduta fatale sulla piantina del Mountain, si scopre che non v’è tratto né anfratto vergine di drammi. Fine del discorso.

Anzi, no. È bene far chiudere questo discorso a chi l’ha cominciato, il grande John McGuinness: "Vedete? Alla fine di qualsiasi dialogo aperto e privo di pregiudizi sul TT, si comincia a percepirne il fascino e a delimitarne gli aspetti gradevoli o meno. E a capire che chi lo corre, lo segue e lo ama, che sia pilota o spettatore, è mosso da sentimenti umanissimi e positivi. Sfido chiunque a mettersi a bordo strada del Mountain e ad assistere al passaggio delle moto sfreccianti senza sentire il flusso impazzito della propria adrenalina più che altrove, in qualsiasi altra esperienza lecita, al mondo. Se non ti succede una cosa simile vuol dire, semplicemente, che non sei un essere umano".

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