In quasi quarant'anni di storia la XT che porta questo glorioso nome è cambiata diverse volte. Ma l'ultima versione ha davvero qualcosa da condividere con le progenitrici? Un veloce excursus storico ci dà la risposta
Dal 1983 al 2022. Quasi quarant'anni separano la prima versione della dakariana di Yamaha dall'ultima, che sta avendo un grande successo sul mercato. In mezzo ci sono state tante altre interpretazioni di questo nome che si è evoluto fino ai giorni nostri in quella che per molti rappresenta il miglior equilibrio fra una moto fuoristrada e una stradale d'avventura. Mettendo a confronto la prima versione e l'ultima non possiamo notare alcuna somiglianza, ma osservando tutti i modelli che hanno portato questa sigla negli anni possiamo capire l'evoluzione e la continuità del concetto.
Yamaha ci aveva visto lungo, a inizio anni '80, perchè con il debutto di questa nuova e bizzarra gara a tappe da Parigi a Dakar si è aperto un mondo fino a quel momento inesplorato: quello dei rally raid. La prima vittoria a questa competizione fu proprio di una Yamaha, la XT500 guidata dal francese Cyril Neveu, ed è proprio grazie a questo debutto con i fiocchi che a Iwata iniziarono a sviluppare una versione della XT dedicata alle grandi traversate. Il nome Ténéré arriva dalla lingua Tuareg e significa Deserto, e la prima a portare questo "nomignolo" era una XT 600 con serbatoio maggiorato, freni rivisti e un boost di potenza al monocilindrico da 40 a 45 cavalli grazie all'adozione del raffreddamento misto aria/olio.
Grazie al successo di questa versione, Ténéré venne percepito come un vero e proprio modello, così negli anni a seguire fu sempre più riconosciuta con il semplice appellativo che convinse Iwata ad adottarlo come nome proprio del modello. E' nel 1988 che cambiano un po' i connotati, perchè da enduro con il serbatoio grosso si passa ad un'estetica con cupolino fisso, doppio faro anteriore e grande protezione aerodinamica. Questo è lo stile delle "dakariane" che hanno avuto più successo a cavallo dei '90 benchè sotto le carene si tratti solo di una naturale evoluzione del progetto monocilindrico originario.
1 di 3
AvantiLink copiato