L'off-road è vietato in Italia? Cosa dice la legge

Facciamo chiarezza sul decreto legislativo per la regolamentazione di questa attività. Primo punto: ogni regione ha un suo protocollo disciplinare

Redazione - @InMoto_it

27.05.2024 ( Aggiornata il 27.05.2024 09:58 )

L’AVVOCATO RISPONDE è una rubrica di InMoto in cui l'Avv. Giacinto Bocchino risponde alle curiosità, dal punto di vista legale, che riguardano il mondo delle due ruote ma, spiegate in termini semplici e comprensibili.

Questo mese, la lettera arrivata allo studio legale è stata la seguente: “Buongiorno avvocato, sono appassionato di motocross e mi piace esplorare posti nuovi in mezzo alla natura, ma mi domando se devo rispettare dei limiti e se ci sono restrizioni a percorrere strade sterrate o boschive... Un mio amico, infatti, mi ha detto che per colpa di un decreto del 2021, forse, non potrei più avventurarmi fuoristrada e, se è così, sino ad ora ho sbagliato? Federico”. 

Indice:

  • La risposta dell'avvocato Giacinto Bocchino
  • Cosa dice effettivamente la legge (pag.2)
  • L’intento del decreto legislativo n. 34 del 3 aprile 2018 (pag.2)
  • Cosa fare prima di uscire in off-road (pag.2)

La risposta dell'avvocato Giacinto Bocchino

Caro Federico, il provvedimento cui fa riferimento il tuo amico è il decreto del 28 ottobre 2021 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, recante “Disposizioni per la definizione dei criteri minimi nazionali inerenti agli scopi, le tipologie e le caratteristiche tecnico-costruttive della viabilità forestale e silvo-pastorale, delle opere connesse alla gestione dei boschi e alla sistemazione idraulico-forestale”.

Il decreto si pone in continuità con il precedente decreto legislativo del 3 aprile 2018, ed entrambi gli atti si pongono come obiettivo quello di salvaguardare l’ambiente ed il territorio, garantendo l’espletamento di:

  • normali attività agro-silvo-pastorali,
  • attività di vigilanza, di prevenzione e di soccorso,
  • la conservazione del paesaggio tradizionale come patrimonio di interesse pubblico.

La norma che, in particolare, aveva suscitato delle perplessità – non solo al tuo amico, ma a tutta la schiera di “fuoristradisti” – sulla transitabilità o meno delle strade sterrate forestali o silvo-pastorali è stata l’art. 2, comma 3, primo periodo, del decreto del 2021 che testualmente recita: “Indipendentemente dal titolo di proprietà, la viabilità forestale e silvo-pastorale ... sono vietate al transito ordinario e non sono soggette alle disposizioni discendenti dagli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285” (n.d.a.: ovvero dagli art. 1 e 2 del Codice della Strada)".
Come se non bastasse, ad alimentare i dubbi è stato anche il fatto che la norma richiama più volte il decreto legislativo n. 34 del 3 aprile 2018, dove si afferma che la viabilità forestale risulta “inibita al traffico ordinario. Ad una prima lettura della normativa, pertanto, a tutti gli appassionati di fuoristrada è parso che il decreto ponesse la parola “fine” alle gite off-road con il proprio mezzo prediletto, sia esso moto, jeep, quad o bici.

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