Moto cinesi: come Benelli ha battuto tutti

Moto cinesi: come Benelli ha battuto tutti

Alla TRK va il merito di aver acceso i riflettori su un segmento di mercato che ha aperto la strada a tante altre orientali. Poi è iniziata un'evoluzione del prodotto che oggi vede a listino molti modelli appetibili di tanti marchi differenti. Ed è solo l'inizio

18.09.2024 14:42

Top 100 moto più vendute: da dove arrivano?

Se guardiamo i Paesi di provenienza delle moto nella Top 100 dei mezzi a due ruote più venduti in Italia nei primi
quattro mesi del 2024, il Giappone ha 31 modelli, l’Italia ne ha 24, Taiwan 17, la Cina 11, il Regno Unito 6, la Germania 5, l’India e l’Austria 3. Salvo il fatto che alcune moto ufficialmente giapponesi, tedesche o inglesi, in realtà sono prodotte in Cina, a Taiwan o in Thailandia. Però abbiamo considerato le proprietà delle Case, piuttosto che il luogo di produzione.

E allora, chi lo fa il mercato fra gli asiatici emergenti, e con quali modelli?
Detto della Benelli, vanno forte la Moto Morini X-Cape e la Voge Valico 525 DSX, moto dello stesso segmento della TRK, endurone belle e pratiche, non troppo costose. E se si guarda alla loro evoluzione, si nota un percorso comune a tutte. La Morini è bella, ben rifinita. La Voge, che nella precedente versione aveva un’estetica un po’ troppo originale e poco europea, nella versione attuale è una bella crossover che non ha nulla da invidiare alla concorrenza più quotata. Così come è una moto bella e raffinata la leader del segmento 125, la Keeway RKF 125.

I nuovi cinesi sono sempre più lontani dall’immagine dei produttori di moto dalla linea bruttina e poco affidabili. Per il futuro, puntiamo allora sulla crescita commerciale della CFMOTO 800 MT, quella crossover nota per adottare il motore KTM 790, che CFMOTO assembla proprio per conto del costruttore austro-indiano (il 48% di KTM AG fa capo al gruppo Bajaj). Oggi la 800 MT è al 46° posto in classifica, ma è destinata a crescere. Così come crescerà la QJ Motor SRT 700 X, per ora piazzata solo all’86° posto nella classifica delle sole moto; ma fino a oggi il marchio QJ si è visto poco e ci vorrà un po’ per avviare la spirale delle vendite. Diamogli tempo. Scommetteremmo anche sul successo delle Kove, sebbene la società abbia visto l’uscita del suo facoltoso e visionario fondatore. Le moto ci sono, con tante motorizzazioni differenti: la Kove, anzi, potrebbe essere una Casa di rottura (assieme a CFMOTO), lanciando sul mercato e creando una domanda per moto cinesi più raffinate, rifinite e, ovviamente, costose. Mezzi di riferimento, di quelli che si contendono la vittoria nelle comparative.

Un po' quello che successe negli anni Settanta con le jap: moto molto ispirate a quelle inglesi, ma ben più affidabili. Poi iniziarono a introdurre la loro tecnologia proprietaria. E da lì in poi, in poco tempo, hanno iniziato a spingere sul mercato. Una storia già vista, anche se i cinesi hanno sicuramente dei tratti caratteriali diversi da quelli dei giapponesi e l’evoluzione non potrà essere uguale.

I CINESI HANNO INVASO IL MERCATO? COSA DICONO LE VENDITE

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