Sono la massima espressione delle prestazioni su due ruote, i mezzi più vicini a una vera moto da gara. Le abbiamo messe a confronto, una contro l’altra: ecco la comparativa superbike 2020

Comparativa Superbike 1000 - COME SONO FATTE

IL BASTARDO. Maledetto virus. Il bastardo ci ha messo in ginocchio tutti, in qualunque modo e in qualunque ambito. Prendete questa comparativa superbike 1000: avevamo previsto 6 giorni di guida, tre dei quali da passare a tutto gas nella <a href="http://www.circuitodealmeria.com/" target="_blank" rel="noopener">pista di Almeria</a>. E invece…e invece per il rotto della cuffia siamo riusciti a guidare in strada nei dintorni della pista. Potete immaginare il senso di frustrazione quando, dopo mesi al telefono a organizzare complicati incastri logistici, una breve mail ci ha informato che la pista aveva (giustamente) chiuso per emergenza. Maledetto virus. 
TEATRO NUOVO - Come i più fervidi promotori dell’ottimismo però, abbiamo trasformato un problema in un’opportunità. È stata infatti l’occasione per guidare le superbike 1000 a lungo in un ambiente non così abituale, la strada, che da parte sua ha dato riscontri inaspettati. I risultati ovviamente sono diversi da quelli che avremmo ottenuto guidando tra i cordoli, perché molti fattori assumono più importanza di altri. Il confort di marcia sulle medie distanze, per esempio, o ancora le vibrazioni, la dolcezza del motore a gas parzializzato, tutte cose che in pista non vengono nemmeno considerate. In questa prima descrizione tecnica vi forniremo una breve descrizione per ciascuna moto, i dati di potenza dichiarati e il peso rilevato con il pieno, oltre alla pagella relativa ai parametri più… “statici” (ultima pagina). 
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<h2 class="p1">Aprilia RSV4 1100 Factory</h2>

Due moto di questa comparativa utilizzano un motore V4, un’architettura motoristica esotica, per molti aspetti più complessa da progettare (i pistoni della stessa bancata sono imbiellati sulla stessa manovella, con notevoli vantaggi in termini di peso e ingombri) ma che, almeno sulla carta, garantisce vantaggi in termini di trazione ed erogazione. Sono le due moto italiane e la prima è l’<a href="https://www.aprilia.com/it_IT/moto/road/rsv4/rsv4-1100-factory-MY20/" target="_blank" rel="noopener">Aprilia RSV4 1100 Factory</a>. 

Il suo 4 cilindri a V di 65° ha subito un’upgrade di cilindrata nel 2018 fino a 1.078 cc (è aumentato l’alesaggio, passato da 78 a 81 mm, mentre la corsa è rimasta di 52,3 mm), oltre a una lunga serie di modifiche sulla distribuzione e i rapporti del cambio. I suoi numeri parlano da sé: ci sono 217 CV a 13.200 giri e ben 122 Nm. Il telaio perimetrale lavora con sospensioni Ohlins semi-attive e offre un sacco di regolazioni (per esempio l’altezza del pivot forcellone o la posizione del motore nel telaio). L’elettronica è completissima, ma non è previsto il controllo dell’imbardata. Per contenere le sue straordinarie prestazioni, Aprilia ha sviluppato per l’RSV4 le rinomate “alette”, per generare deportanza alle alte velocità. Peso con il pieno: 208 kg.
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<h2 class="p1">BMW S 1000 RR</h2>

Procedendo in ordine alfabetico c'è la <a href="https://www.bmw-motorrad.it/it/models/sport/s1000rr.html" target="_blank" rel="noopener">BMW S 1000 RR</a>, rivoluzionata nel 2018. Il suo quattro cilindri in linea è molto compatto ed è dotato del sistema ShiftCam di fasatura variabile. Il sistema è attivo sull’asse a camme di aspirazione e grazie all’utilizzo di due attuatori elettrici (interagisce con centralina e Ride by Wire) modifica alzata e fasatura per migliorare erogazione e potenza. I 999 cc sono ottenuti da misure molto superquadre, con pistoni di 80 mm di diametro. La potenza massima è di 207 CV a 13.500 giri, la coppia di 113 Nm, ma oltre i 5.500 giri ci sono già più di 100 Nm a disposizione (che su strada possono far molto comodo).

 Come la maggior parte di queste moto, utilizza un telaio perimetrale in alluminio, qui accoppiato a sospensioni semi-attive chiamate DDC. L’elettronica è completissima: sfruttando la piattaforma inerziale implementa tutti i controlli che servono, tra cui traction control predittivo, controllo dell’impennata (incluso nel controllo di trazione), diverse mappature, Cornering ABS e controllo elettronico del freno motore. Peso con il pieno: 198,8 kg.
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<h2 class="p1">Ducati Panigale V4 S</h2>

L’altra moto a utilizzare un propulsore V4 è italiana ed è la <a href="https://www.ducati.com/it/it/moto/panigale/panigale-v4" target="_blank" rel="noopener">Ducati Panigale V4 S</a>. I tecnici hanno recentemente smussato gli spigoli del suo 4 cilindri a V di 1.103 cc chiamato Desmosedici Stradale (albero motore controrotante), ritenuto fin troppo irruento per la maggior parte degli utenti, senza però intaccare i valori di potenza e coppia massima, 214 CV a 13.000 giri e 124 Nm. Ingegneri e collaudatori hanno lavorato soprattutto sulle mappature del Ride-by-wire e della centralina, senza modificare l’architettura principale: il V4 bolognese ha un angolo di 90 gradi, che permette un’equilibratura naturale delle inerzie (non ci sono contralberi). Naturalmente, la distribuzione è Desmodromica. 

La superbike bolognese utilizza un telaio molto particolare, chiamata Front Frame: è una struttura in alluminio che collega i due cilindri anteriori con la forcella, mentre il monobraccio è infulcrato direttamente ai cilindri posteriori. È anche quella con l’interasse più lungo, 1.469 mm. Anche in questo caso, ci sono sospensioni Ohlins semi-attive, e l’elettronica è al top della categoria (controllo di trazione predittivo, mappe motore….). Le sue alette aerodinamiche generano 9 kg di carico aggiuntivo a 150 km/h. Peso con il pieno: 203,7 kg.
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<h2 class="p1"><a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/honda">Honda</a> CBR 1000 RR-R Fireblade SP</h2>

Proseguendo nella lista si arriva alla Honda <a href="https://www.honda.it/motorcycles/range/super-sport/cbr1000rr-r-fireblade-sp/overview.html" target="_blank" rel="noopener">CBR 1000 RR-R Fireblade SP</a>. Il suo 4 in linea è uno screamer ed è stato progettato partendo da un foglio bianco (non centra nulla con il 4 cilindri della precedente CBR) in collaborazione con HRC, il reparto corse, per ottenere un’incredibile valore di potenza massima (217,5 CV a 14.500 giri). Naturalmente le sue misure sono molto superquadre, ancora più di BMW: l’alesaggio è 81 mm, lo stesso valore utilizzato in MotoGP. Come hanno fatto? La strada per ottenere tanti cavalli è quella di salire di regime: i tecnici hanno ridotto all’osso pesi e inerzie, ad esempio le valvole sono azionate da bilancieri a dito anziché a bicchierino (più leggeri), le camme hanno uno speciale trattamento DLC…

la ciclistica segue uno schema collaudato, quello del telaio perimetrale a doppia trave, accoppiato a sospensioni semi-attive Ohlins. Anche l’elettronica è al top: piattaforma inerziale a 6 assi che gestisce tutti i controlli (anche in questo caso, l’anti-wheeling è separato dal controllo di trazione, che però include il controllo dell’imbardata). La CBR è equipaggiata con delle alette molto discrete, che privilegiano lo sviluppo verticale a quello orizzontale di, ad esempio, Ducati. Peso con il pieno: 203 kg.
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<h2 class="p1">Kawasaki Ninja ZX-10 RR</h2>

La quinta casella è occupata dalla <a href="https://www.kawasaki.it/it/products/Supersport___Sport/2019/Ninja_ZX-10RR/overview?Uid=08D2UQlZDltQX1tdDA1cXFANXgpcUFgMWg1RC14JCg1bXVA" target="_blank" rel="noopener">Kawasaki Ninja ZX-10 RR</a>. Per il 2019 il suo 4 cilindri screamer ha guadagnato importanti modifiche, anche in questo caso tutte volte a ridurre i pesi, come ad esempio i bilancieri a dito con rivestimento DLC (come Honda e BMW) e, nel caso della RR (oggetto della nostra prova, realizzata in edizione limitata a 500 esemplari) anche bielle in Titanio. Risultato: raggiunge la bellezza di 204 CV a 13.500 giri, valore notevole se si pensa che il suo è il motore meno superquadro di tutte (76 mm di alesaggio) assieme a <a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/suzuki">Suzuki</a> . Una curiosità? Gli ingegneri hanno modificato la testata, prevedendo già lo spazio per alloggiare alberi a camme con grandi alzate e fasature. 

Classico telaio perimetrale in alluminio per lei, accoppiato a sospensioni meccaniche regolabili Showa. L’elettronica è quasi al pari delle più evolute e prevede un controllo di trazione di tipo predittivo. Peso con il pieno: 208 kg.
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<h2 class="p1">Suzuki GSX-R 1000 R</h2>

Suzuki è ferma da qualche anno con lo sviluppo della sua supersportiva, la <a href="https://moto.suzuki.it/modelli/702/gsx-r1000r-abs.aspx" target="_blank" rel="noopener">GSX-R 1000 R</a>, nonostante la sigla GSX-R abbia segnato più di un’era di pistaioli. Il suo 4 in linea è comunque un’ottima unità: è stato il primo tra i motori sportivi a utilizzare la fasatura variabile. Si chiama SR-VVT (Suzuki Racing Variable Valve Timing System) e agisce sulle valvole di aspirazione. 

È ad attivazione puramente meccanica (a differenza del sistema BMW). Grazie a un sistema di pulegge e sfere metalliche sfrutta l’effetto centrifugo per cambiare la fasatura di distribuzione (non l’alzata) a seconda del regime. Il tutto per 202 CV a 13.200 giri e 117 Nm. Come Kawasaki, al telaio doppia trave in alluminio abbina sospensioni Showa completamente regolabili, mentre l’elettronica è la meno evoluta del gruppo. Peso con il pieno: 206,5 kg.
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<h2 class="p1">Yamaha YZF-R1 M</h2>

Unica per scelte progettuali è la <a href="https://www.yamaha-motor.eu/it/it/products/motocicli/supersport/yzf-r1m/" target="_blank" rel="noopener">Yamaha YZF-R1 M</a>, aggiornata profondamente per il 2020. Sfrutta un 4 cilindri in linea a scoppi irregolari (albero motore Crossplane), soluzione che permette grande trazione. La testa è praticamente tutta nuova: ha condotti più corti, camere di scoppio riprogettate, cuscinetti di banco più larghi, nuovi corpi farfallati, iniettori posizionati più vicini alla camera di combustione, diversi alberi a camme e nuovi bilancieri a dito. 

La potenza massima dichiarata è di 200 CV (113,3 Nm), il valore più basso della compagnia, ma come vedremo la potenza stampata sul libretto non è tutto…al telaio Deltabox abbina sospensioni semi-attive Ohlins e un’elettronica all’ultimo grido, regolabile in qualunque parametro (anche il livello d’imbardata). Peso con il pieno: 204,1 kg.
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<h2 class="p1">Pagella con voti "da ferme"</h2>
Ecco la pagella con i voti dei parametri "statici". Ma chi avrà vinto alla fine? Tra non molto lo saprete, con la descrizione specifica della guida di ciascuna moto...restate connessi!

Sono la massima espressione delle prestazioni su due ruote, i mezzi più vicini a una vera moto da gara. Le abbiamo messe a confronto, una contro l’altra: ecco la comparativa superbike 2020