PROVA Benda LFC 700: un alieno a due ruote

PROVA Benda LFC 700: un alieno a due ruote#sottoesame

Una moto così anacronistica e singolare non la vedevamo da tempo sul nostro mercato, ma accola qua in tutta la sua eccentrica presenza scenica

22.07.2024 10:08

Benda LFC 700: come è fatta?

La LFC 700 è più un modello di rappresentanza che una moto fatta per avere successo sul mercato, perchè la sua irrazionalità e illogicità la relegano a mezzo per pochi ed eccentrici appassionati che vogliono una moto da gustare più con gli occhi che con altri sensi. La cosa che più è conforme alle regole generali del motociclismo è di sicuro il motore: un 4 cilindri in linea da 676 cc nato da un approfondito studio dell'ormai leggendario motore CB (è copiato o c'è una partnership nascosta fra Benda e Honda? Dall'azienda preferiscono non rispondere).

In questa configurazione eroga 78 CV a circa 11.000 g/min, per una coppia di 60 Nm che spingono a 8.000 g/min. Dati inferiori rispetto al motore CB 650 ma che sono dovuti anche all'omologazione Euro5+ per il mercato europeo. La versione venduta in oriente è accreditata di cerca 94 CV. A livello di elettronica, la LFC propone controllo di trazione e ABS, entrambi non regolabili e non disinseribili. La strumentazione è un TFT semplice nella grafica e nel funzionamento, associabile allo smartphone tramite bluetooth. Il peso? l'azienda non dichiara un dato tecnico preciso ma dice che siamo intorno ai 270 kg o.d.m. con il pieno.

Ciclistica fuori di testa

E adesso entriamo nel succo di un modello fatto per stupire, la ciclistica: l'intero progetto è costruito attorno al telaio in alluminio, dalla forma decisamente singolare non semplice da lavorare a livello industriale, e contraddistinto da un trattamento sulla superficie tramite una speciale tecnica di sabbiatura che lo rende come goffrato. Anche il forcellone è realizzato in questo modo e l'impatto generale lascia abbastanza senza parole, soprattutto per la parte centrale del telaio che è a dir poco monolitica, massiccia e unica nel suo genere.

A fare il paio con questa strana struttura aliena ci pensano le ruote, con l'anteriore da 18" che calza una gomma 130/70, e il gigantesco posteriore sempre da 18" con pneumatico 310/35. Avete letto bene, 310 mm di sezione, manco fosse una supercar ad alte prestazioni. Ovviamente queste misure sono fatte per stupire e lasciare a bocca aperta tutti, soprassedendo sul disequilibrio ciclistico che questa enorme differenza di gommatura fra anteriore e posteriore crea, unita oltretutto all'interasse di 1720 mm e all'enorme avancorsa che rendono la LFC 700 una moto chiaramente impegnativa da guidare.

Benda LFC 700: come va su strada?

E arriviamo appunto al discorso guida, perchè non sapevamo davvero cosa aspettarci una volta seduti in sella. La posizione di guida ricorda molto quella di alcuni modelli Harley-Davidson della serie V-Rod, con le braccia distese davanti al petto e le gambe allungate e rilassate, confortevole fino a un certo punto, perchè non permette grande movimento in sella.

Nei primi metri si capisce subito, poi, che abbiamo a che fare con una moto dalla guida peculiare. Il baricentro è basso e la lunghezza totale si sente molto nelle manovre da fermo, ma è alla prima curva che ci troviamo spiazzati davvero: la moto scende in modo agile e veloce nei primi 10-15 gradi di piega, ma superata questa soglia una forza contraria spinge forte verso l'autoraddrizzamento della ciclistica obbligando a guidare in "due fasi", leggeri all'inizio e poi forzando parecchio la discesa in piega.

È chiaro che la gomma posteriore dalle dimensioni improbabili è la principale imputata di questa strana guida, che forse soltanto i proprietari di special superartigianali possono vantare di aver sperimentato prima. Oltretutto, il 4 in linea sembra quasi fuori posto su una moto così, che suona come una superbike e si comporta come un chopperone, e anch'esso ha la sua peculiarità: un cambio a 6 rapporti davvero ravvicinati, il più corto in assoluto che abbiamo mai provato su un 4 cilindri, con il motore che frulla a 3.500 g/min già a 60 all'ora in sesta, e urla a oltre 7.500 g/min a velocità autostradale di 120/130 km/h. L'udito ne giova, perchè il sound è sibilante e coinvolgente, ma le vibrazioni ad alta frequenza si sentono su pedane e sella.

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