        Dopo l&rsquo;acquisto di &Ouml;hlins, il 2024 di Brembo si chiude con una nuova collaborazione, quella con Michelin. Le due aziende hanno infatti firmato un accordo globale per sfruttare il loro potenziale e&nbsp;rivoluzionare le prestazioni dei veicoli, offrendo ai conducenti standard di sicurezza pi&ugrave; alti e maggior comfort. La nuova collaborazione tra Brembo e Michelin Per questa partnership, Michelin e Brembo hanno unito le loro competenze: eccellenza nei sistemi frenanti, modellazione dei veicoli e intelligenza artificiale per Brembo; leadership nella modellazione degli pneumatici e nello sviluppo di algoritmi per Michelin. Il risultato &egrave; un&rsquo;innovazione basata sullo scambio continuo di dati in tempo reale tra il software delle soluzioni connesse di Michelin, che fornisce dati di aderenza degli pneumatici, e il sistema frenante Sensify di Brembo. Questi dati consentono agli ingegneri di perfezionare il sistema frenante con ancora pi&ugrave; precisione, migliorando ulteriormente le caratteristiche di Sensify.&nbsp; Gli strumenti Dalla sua, Michelin ha sviluppato un portafoglio di software in grado di fornire informazioni in tempo reale al veicolo, come l&rsquo;usura (Michelin SmartWear), il carico (Michelin SmartLoad) e l&rsquo;aderenza (Michelin SmartGrip). Il software di Michelin funziona con tutte le marche di pneumatici.&nbsp; Dall&rsquo;altra parte c&rsquo;&egrave; Brembo che con Sensify, sviluppato per qualsiasi veicolo moderno, stabilisce un nuovo standard per i sistemi frenanti. La sua alta flessibilit&agrave;, scalabilit&agrave; e adattabilit&agrave; lo rendono facile da integrare in qualsiasi modello. Sensify combina i componenti frenanti di Brembo con un cervello digitale che sfrutta l&rsquo;intelligenza artificiale, algoritmi e sensori per controllare indipendentemente ogni ruota. Il risultato &egrave; uno dei sistemi frenanti pi&ugrave; avanzati, progettato per offrire un&rsquo;esperienza di guida eccezionale e una maggiore sicurezza. I test I test iniziali, eseguiti virtualmente e sul campo, sono molto promettenti, fanno sapere le due aziende. Nella prima fase, i modelli di pneumatici e gli algoritmi di Michelin sono stati integrati con i modelli di frenata intelligenti di Brembo e le simulazioni dei veicoli in un ambiente completamente virtuale. Nella seconda fase, sono stati condotti test fisici sulle piste del Centro di Ricerca Michelin, dove i risultati delle simulazioni sono stati confermati.&nbsp; I test hanno dimostrato riduzioni delle distanze di frenata fino a quattro metri in situazioni di emergenza, con gli stessi pneumatici e in varie condizioni. Il sistema frenante ha anche mostrato tempi di risposta pi&ugrave; rapidi, minima perdita di trazione, migliore stabilit&agrave; laterale e assenza di bloccaggio delle ruote. CARO BABBO NATALE... (UNA LETTERINA DA UN MOTOCICLISTA)       

Le due aziende hanno siglato un accordo globale che, unendo le forze, permetterebbe di perfezionare il sistema frenante

Brembo collabora con Michelin per rivoluzionare sicurezza e comfort

        Il pianeta &egrave; un luogo sacro, da salvaguardare costantemente. Prendersene cura &egrave; un dovere per un futuro migliore, in cui l'inquinamento &egrave; ridotto e l'ambiente &egrave; molto pi&ugrave; favorevole per la prosecuzione della vita sulla terra. Ogni settore deve fare la sua parte, esattamente come Edison Next e Michelin Italiana, che insieme hanno inaugurato oggi un sistema di impianti per la decarbonizzazione e l&rsquo;ottimizzazione dei consumi energetici dello stabilimento di Cuneo, il pi&ugrave; grande sito del Gruppo in Europa occidentale per la produzione degli pneumatici, abbattendo le emissioni di CO2 di circa 18.000 tonnellate l&rsquo;anno. Obiettivo del 2030 quasi raggiunto, sguardo gi&agrave; al 2050&nbsp; Il sistema di interventi realizzati da Edison Next, la societ&agrave; del Gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione energetica, far&agrave; s&igrave; che la fabbrica Michelin di Cuneo possa anticipare il raggiungimento dell&rsquo;obiettivo al 2030 di riduzione delle emissioni del 50% rispetto al 2010 e di procedere pi&ugrave; velocemente verso il successivo target di neutralit&agrave; carbonica entro il 2050 potendo contare su un impianto gi&agrave; predisposto all&rsquo;utilizzo di biometano e idrogeno. Le carattersitiche dell'impianto Nello stabilimento Edison Next ha posizionato e avviato&nbsp;un impianto di trigenerazione ad alta efficienza e flessibilit&agrave; di potenza pari a 23 MWe&nbsp;capace di generare nello stesso momento energia elettrica, vapore per la produzione degli pneumatici e acqua destinata al riscaldamento e raffrescamento. A questo si affianca un sistema integrato di produzione di energia termica tramite un gruppo di caldaie, di cui una alimentata a biomassa legnosa da filiera corta certificata, valorizzando cos&igrave; le risorse e le sinergie a livello territoriale e contribuendo ulteriormente agli obiettivi di sostenibilit&agrave; del progetto. Sono stati installati in aggiunta tre impianti fotovoltaici - uno a terra e due sulle pensiline dei parcheggi - che alimentano la rete elettrica dello stabilimento. Come si riducono le emissioni di CO2 L&rsquo;insieme di questi impianti, gestiti e operati da Edison Next, consentono allo stabilimento produttivo di essere sostanzialmente autonomo da un punto di vista del fabbisogno energetico: il 97% dell&rsquo;energia necessaria &egrave; infatti autoprodotta e circa il 16% proviene da fonti rinnovabili, permettendo una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 18.000 tonnellate all&rsquo;anno. Infine, gli impianti sono gi&agrave; stati pensati per aumentare nel tempo la quota green: in particolare, l&rsquo;impianto di trigenerazione &egrave; gi&agrave; predisposto per l&rsquo;impiego di biometano al 100% e di idrogeno al 10%. Simone Rossi: "Siamo gi&agrave; vicini a raggiungere l&rsquo;obiettivo del 2030" Simone Rossi, direttore stabilimento Michelin Cuneo, ha dichiarato che &ldquo;il nuovo impianto di trigenerazione realizzato da Edison Next &egrave; un passaggio fondamentale nel percorso di decarbonizzazione dello stabilimento di Cuneo. Siamo gi&agrave; vicini all&rsquo;obiettivo che il Gruppo ci ha dato a orizzonte 2030, ovvero dimezzare le emissioni di CO2 rispetto al 2010 &ndash; oggi siamo a -47% &ndash; e questo impianto ci permetter&agrave; di raggiungere questo traguardo con largo anticipo e di mettere nel mirino i prossimi obiettivi. Dopo aver festeggiato i 60 anni di attivit&agrave; lo scorso anno ed avere inaugurato l&rsquo;Hub Innovazione del CIM4.0, questa nuova tappa &egrave; un&rsquo;ulteriore conferma dello spirito innovativo dello stabilimento di Cuneo, che continua a recitare un ruolo di primissimo piano all&rsquo;interno del Gruppo Michelin e nel panorama manufatturiero italiano.&rdquo; Per Giovanni Brianza, CEO di Edison Next, &ldquo;siamo molto lieti di aver raggiunto un&rsquo;altra importante tappa del percorso che abbiamo avviato con Michelin Italiana circa 3 anni fa. La messa in esercizio di questi impianti presso lo stabilimento Michelin di Cuneo, infatti, rappresenta la dimostrazione concreta di come, lavorando in partnership, sia possibile dare vita a dei percorsi che rispondano agli obiettivi di sostenibilit&agrave; delle singole aziende e che trasformino la decarbonizzazione in uno strumento per aumentare la loro competitivit&agrave; sui mercati di riferimento. Per questo progetto Edison Next ha attivato sinergie territoriali e messo in campo la propria piattaforma di servizi e competenze con l&rsquo;obiettivo di mettere a disposizione di Michelin tutte le tecnologie necessarie per traguardare gli obiettivi di medio periodo, integrando gi&agrave; la flessibilit&agrave; necessaria per poter rispondere a quelli di lungo.&rdquo; MERCATO MOTO E BICI, IN ITALIA: UNA FILIERA DA 14,8 MILIARDI DI EURO       

Le due aziende hanno unito le forze per abbattere l&rsquo;impronta carbonica dello stabilimento di Cuneo

Michelin riuscirà a ridurre del 50% le emissioni di CO2 prima del 2030: cosa c'entra Edison?

Salire in sella all propria sportiva uscire dal garage la mattina, arrivare in circuito e godersi un track-day in totale sicurezza e senza troppi &ldquo;sbattimenti&rdquo; riguardo temperature e termocoperte? Una situazione ideale, per lo smanettone alla guida di una naked dal piglio agguerrito, o di una delle pi&ugrave;&nbsp;recenti sportive stradali, o SBK da 200 cavalli.  Le aziende di pneumatici da tempo guardano con interesse a questa tipologia di utenti, offrendo proposte sempre pi&ugrave;&nbsp;versatili e prestazionali. Ambito in cui un produttore come Michelin non si fa certo pregare, offrendo coperture che riescono a sposare alla perfezione la filosofia &ldquo;pista/strada&rdquo;; e con l&rsquo;ultimo Power GP2 arriva un salto generazionale importante.    Michelin Power GP2: COME SONO FATTI  La proposta pi&ugrave;&nbsp;recente nel segmento sportivo della Casa del Bibendum rappresenta l&rsquo;evoluzione dei precedenti Power GP. Come i predecessori, sono pensati per un utilizzo 50/50, ma puntano a giocare ancora di pi&ugrave;&nbsp;un ruolo da protagonista.  Le intenzioni bellicose dei Power GP2 si notano gi&agrave;&nbsp;ad occhio nudo, osservando l&rsquo;estremo rapporto pieni/ vuoti del battistrada. Un valore del&nbsp;6,5% che si avvicina molto al limite di omologazione per le gomme da usare su strada (del 4,5%). Una scelta, questa, che guarda all&rsquo;uso pi&ugrave;&nbsp;aggressivo, per avere la massima superficie di appoggio della gomma sull&rsquo;asfalto, sia in fase di accelerazione che nelle pieghe pi&ugrave;&nbsp;accentuate e al contempo, grazie a profondit&agrave;&nbsp;e disegno dei nuovi intagli (diversi rispetto alle precedenti GP), senza penalizzare la sicurezza di guida anche in situazioni di bagnato.  Le migliorie introdotte sui GP2 hanno incrementato in maniera significativa l&rsquo;aderenza sul bagnato, su asciutto, l&rsquo;handling e anche il chilometraggio. Per quanto riguarda la mescola, abbiamo sempre la tecnologia 2CT all&rsquo;anteriore, con l&rsquo;uso di nero di carbonio (Carbon Black) sulle spalle, per avere il massimo di grip e aderenza; e anche una maggiore percentuale di silice al centro per una maggiore durata (oltre che aderenza in condizioni di umido o bagnato). Al posteriore troviamo la tecnologia 2CT+: la mescola&nbsp;centrale qui si estende sotto quella pi&ugrave;&nbsp;morbida man mano che dal centro della copertura ci si sposta verso le spalle; in questo modo si ha pi&ugrave;&nbsp;supporto, e quindi un&rsquo;aderenza maggiore, nelle fasi di accelerazione a moto inclinata in uscita di curva.  Abbiamo, inoltre, l&rsquo;ultima generazione della tecnologia Radial-X EVO abbinata a tele in aramide che, rispetto all&rsquo;acciaio, garantiscono lo stesso grado di resistenza ai carichi ma con carcassa che risulta pi&ugrave;&nbsp;leggera, a vantaggio di maneggevolezza (minor effetto giroscopico) e riduzione delle masse non sospese.    A MISANO CON LA HONDA CBR600RR  Per saggiare le qualit&agrave;&nbsp;in pista della proposta Michelin abbiamo affrontato (&eacute;&nbsp;il caso di dirlo) le estreme temperature che aveva per noi in serbo l&rsquo;asfalto del circuito di Misano a met&agrave; luglio. Con valori che hanno raggiunto anche i 57 gradi, abbiamo messo alla prova, in sella ad una Honda CBR600RR, il comportamento degli pneumatici in una normale giornata dedicata ai track day. E in questi casi, dimenticatevi pure tranquillamente l&rsquo;uso delle termocoperte per avere una resa ottimale ed un rapido warm-up: i tecnici Michelin consigliano semplicemente di ridurre la pressione a 1,9 bar per la gomma posteriore e a 2,1 bar per quella anteriore. Ed &egrave;&nbsp;quello che facciamo subito, prima di entrare in pista.  In effetti, non pi&ugrave;&nbsp;di un paio di giri per &ldquo;pulire&rdquo; le gomme e si pu&ograve;&nbsp;iniziare subito a spingere. Quello che balza istantaneamente all&rsquo;attenzione &eacute;&nbsp;l&rsquo;estrema confidenza di manovra. Grazie al profilo dei Power GP2, molto pi&ugrave;&nbsp;neutro dei cugini pi&ugrave;&nbsp;sportivi Power Cup 2 (con i quali abbiamo fatto un rapido confronto), la moto balza tra una curva e l&rsquo;altra con estrema facilit&agrave;. Una sportiva come la CBR600RR &egrave;&nbsp;di per s&eacute;&nbsp;sinonimo di facilit&agrave;&nbsp;di guida, e coperture come queste Michelin ne esaltano le qualit&agrave;. Per esempio, nei &ldquo;pif-paf&rdquo;, i cambi di direzione tra una curva e l&rsquo;altra, non servono eccessivi contorsionismi, o esercitare troppa forza sui semi-manubri: la moto cambia inclinazione e linea impostata in modo immediato e quasi istintivo.  Ad angoli di piega pi&ugrave;&nbsp;accentuati, grazie anche ai fianchi praticamente slick, l&rsquo;aderenza percepita &eacute;&nbsp;notevole e soprattutto l&rsquo;anteriore riesce a trasmettere sempre una bella sensazione di solidit&agrave;. Una sensazione che consente anche di entrare tranquillamente con i freni in mano quando si &egrave;&nbsp;in fase di inserimento in curva, situazione dove non si percepisce, tra l&rsquo;altro, la tendenza al lift-up (raddrizzamento). Segno che la carcassa della gomma anteriore riesce a lavorare nel modo migliore anche con pressioni minori rispetto a quelle consigliate per uso stradale e in situazioni pi&ugrave;&nbsp;probanti come l&rsquo;uso in pista. Un lavoro che svolge al meglio anche il posteriore, regalando un bel supporto quando si apre il gas, consentendo di seguire la traiettoria impostata senza evidenti difficolt&agrave;.    CONCLUSIONI  La giornata termina dopo 5 turni su una pista rovente ma &ndash; a differenza nostra &ndash; con le gomme ancora in forma smagliante; pronte per l&rsquo;eventuale tragitto verso casa.&nbsp;Da segnalare, infine, come questi pneumatici, non espressamente specializzati verso un unico utilizzo, abbiano raggiunto oggi prestazioni notevoli per gli amatori che vogliono divertirsi tra i cordoli. Piacevole evidenziare, infine, come delle coperture 50-50 come i Power GP2 non abbiano nulla da invidiare, in termini di grip e performance nell&rsquo;utilizzo in pista, a gomme decisamente pi&ugrave;&nbsp;&ldquo;track oriented&rdquo; di appena 3-4 anni fa; con il vantaggio di offrire tanta sicurezza in pi&ugrave;&nbsp;e un bel supporto alle velleit&agrave;&nbsp;di guida anche su strada e in condizioni di minore aderenza.  MICHELIN POWER GP2: MISURE DISPONIBILI     Anteriore: 120/70-ZR17&rdquo; (58W)      Posteriore: 160/60-ZR17&rdquo; (69W)  180/55-ZR17&rdquo; (73W)  190/50-ZR17&rdquo; (73W)  190/55-ZR17&rdquo; (75W)  200/55-ZR17&rdquo; (78W)     &nbsp; 

In pista con l&#39;ultima proposta sportiva della Casa francese, una gomma che ha saputo regalare gioie per grip e grande naturalezza nell&rsquo;azione di guida

Prova, a Misano con le Michelin Power GP2

        Gli pneumatici, per la loro costruzione, sono compositi ultra-complessi che contengono materie prime con propriet&agrave; molto diverse &ndash; a volte opposte &ndash; che tendono a non unirsi tra loro. Insieme, comunque, sono capaci di fornire quelle che possono sembrare caratteristiche prestazionali contrastanti: dall'aderire all&rsquo;asfalto senza consumare eccessiva energia, frenare in maniera efficace mantenendo un&rsquo;elevata durata, fino a mantenere congiuntamente flessibilit&agrave; e resistenza. Michelin, fornitore dei pneumatici per la categoria Hypercar alla 24 Ore di Le Mans e nel mondiale endurance, sa bene di cosa si tratta. Pneumatici di valore Il carico aerodinamico generato da questi prototipi potenti e sofisticati sottopone gli pneumatici a sfide tecnologiche, spingendo gli esperti Michelin a lavorare specialmente sui materiali che compongono la struttura e le mescole di gomma. Stagione dopo stagione, i veicoli da corsa diventano sempre pi&ugrave; performanti, fungendo quindi da preziosi laboratori per lo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi materiali. Nel corso degli anni, Michelin ha inventato nuovi materiali e processi di produzione innovativi, ottenendo cos&igrave; materiali compositi sempre pi&ugrave; efficienti. Maggiori prestazioni, maggior durata, pi&ugrave; versatilit&agrave; e un continuo incremento della percentuale di materiali rinnovabili e riciclati presenti nei pneumatici: il costante progresso della tecnologia contenuta nei pneumatici Michelin Pilot Sport Endurance &egrave; notevole. Questo know-how apre oggi la strada a nuove applicazioni. La conoscenza e competenza di Michelin sui materiali derivati dai pneumatici, consente al Gruppo di avvicinarsi al suo obiettivo di diventare uno dei leader mondiali nel campo dei materiali compositi. Parallelamente, prosegue nella sua strategia di crescita esterna, con l'acquisizione di aziende che operano in nicchie di mercato ad altissimo valore aggiunto. &Egrave; il caso, ad esempio, della societ&agrave; Flex Composite Groupe (FCG), specializzata in materiali compositi innovativi per settori critici come l'industria automobilistica, marittima, sportiva, industriale e delle infrastrutture. Il know-how di FCG, unito a quello di Michelin, permetter&agrave; di andare ancora pi&ugrave; lontano nella gestione e nella messa a disposizione di questi materiali altamente tecnologici. KAWASAKI VERSO UN MONDO IBRIDO CON I NUOVI MODELLI       

Il mondo delle competizioni contribuisce alla vasta esperienza dell'azienda in questo campo

Michelin: il suo know-how al servizio dello sviluppo di materiali compositi

        L&rsquo;impegno di Michelin nel proporre nuovi pneumatici &egrave; notevole, sono senza dubbio tra i Costruttori pi&ugrave; importanti, se parliamo di due ruote (ma anche in altri ambiti&hellip;). Per stare al passo della concorrenza, sempre pi&ugrave; agguerrita, presentano in un colpo solo tre nuovi pneumatici: gli sportivi Power GP2, gli stradali Power 6 e gli Anakee Road. Scopriamoli in dettaglio.  MICHELIN RICEVE LA CERTIFICAZIONE PARIT&Agrave; DI GENERE UNI PDR 125 MICHELIN POWER GP2 I Michelin Power GP2 sostituiscono direttamente in gamma gli attuali Power GP. In generale, per costruire un nuovo pneumatico si interviene su tre aspetti: disegno degli intagli, struttura (dunque carcassa, ma non solo) e materiali. I Power GP2 sono pensati per un utilizzo 50/50 tra strada e pista, e basta guarda la bassa percentuale di intagli (6,5%) per rendersene conto. Quel genere di gomma che monti e hai la certezza di avere grandi prestazioni, anche in pista, senza dover utilizzare per forza le termocoperte. Rispetto ai Power GP, migliorano in maniera significativa l&rsquo;aderenza sul bagnato, su asciutto, l&rsquo;handling (precisione di guida, agilit&agrave; ecc.) e anche la durata. La mescola sulle spalle utilizza il nero di carbone, che rispetto alla silice garantisce pi&ugrave; aderenza e grip. Il posteriore invece utilizza anche la tecnologia 2CT+: la mescola centrale (pi&ugrave; dura) si estende sotto quella pi&ugrave; morbida sulle spalle, per avere maggiore rigidit&agrave; in piega e dunque pi&ugrave; stabilit&agrave;. Inoltre, i Power GP2 utilizzano l&rsquo;ultima generazione della tecnologia radiale Michelin (Radial-X EVO) e tele in aramide, che rispetto all&rsquo;acciaio garantiscono lo stesso grado di resistenza ai carichi ma sono pi&ugrave; leggere. Le misure disponibili sono 1 anteriore e 5 posteriori.  MICHELIN POWER 6 Per i Power 6 il lavoro &egrave; stato simile, ma comunque diverso. Prima di tutto, non sostituiscono immediatamente i Power 5, ma rispetto a questi dovrebbero offrire maggiore aderenza su bagnato e su asciutto, un tempo di warm up inferiore e un handling migliorato (durata bene o male identica). La pista? Possono &ldquo;assaggiarla&rdquo;: Michelin dichiara 10% pista, 90% strada (11% di intagli). A differenza dei Power GP2, qui si utilizzano mescole 100% Silice (no nero di carbone, che garantisce pi&ugrave; grip ma si consuma prima) e mescole 2CT+ sia per l&rsquo;anteriore sia per il posteriore. Confermate invece le tecnologie Radial-X EVO e le tele in aramide. Per quanto riguarda le misure, ci sono 2 anteriori e ben 8 posteriori.  MICHELIN ANAKEE ROAD Ultimi ma non certo meno importanti arrivano gli Anakee Road, pneumatici che mancavano e che Michelin ha realizzato praticamente su richiesta dei clienti; questi volevano delle gomme con caratteristiche prettamente stradali, ma che richiamassero il mondo dell&rsquo;enduro nel look. Ecco dunque gli Anakee Road, che di fatto sostituiscono gli Anakee 3 (presentati nel lontano 2013). A detta dei tecnici, dovrebbero garantire un&rsquo;ottima aderenza, sia su bagnato sia su asciutto, un&rsquo;eccellente stabilit&agrave; e una considerevole durata. Le tecnologie utilizzate sono le stesse del Power 6, quindi 100% Silice, 2CT+, Radial-X EVO e tele in aramide. 4 gli anteriori e 4 i posteriori. Gli intagli coprono il 17% della superficie (contro il 40% degli Anakee Adventure, per dirne una). NUOVI SEGNALI STRADALI: SEGNANO LA MIGLIOR TRAIETTORIA DI PERCORRENZA        

Power GP2 e Power 6 sono dedicati alle sportive, l'Anakee Road &egrave; pi&ugrave; specifico per le Enduro stradali. Tutti nascono dall'esperienza maturata sui circuiti

Michelin, i nuovi pneumatici adatti ad ogni occasione

        Michelin continua a confermarsi un punto di riferimento nel settore degli pneumatici da moto e le ultime novit&agrave; dell'azienda ne sono l'evidenza. Il Gruppo ha infatti deciso di presentare i nuovi Power 6, Power GP2, dedicate al segmento delle sportive e delle Hypersport, mentre gli Anakee Road sono riservate alle Enduro stradali. MICHELIN RICEVE LA CERTIFICAZIONE PARIT&Agrave; DI GENERE UNI PDR 125 Michelin Power GP2 Michelin Power GP2, frutto diretto dell'esperienza nel Campionato del Mondo FIM MotoGP, presenta un battistrada progettato per combinare prestazioni eccezionali su strada e in pista, oltre che un'aderenza senza pari. Le tecnologie all'avanguardia, come la Michelin Silica per una migliore aderenza sul bagnato e la Michelin Carbon Black per una eccellente aderenza sull'asciutto anche alle massime accelerazioni, conferiscono a questo pneumatico un'eccezionale versatilit&agrave; su ogni tipo di terreno. Il pneumatico Michelin Power GP2 adotta la tela in aramide insieme alla tecnologia Radial-XEVO per garantire stabilit&agrave; in tutte le condizioni. La tecnologia 2CT+ di Michelin utilizza una mescola dura al centro del battistrada e una pi&ugrave; morbida sulle spalle per migliorare ulteriormente la stabilit&agrave;.&nbsp;  Michelin Power 6 Il Michelin Power 6 offre una combinazione unica di aderenza, maneggevolezza e durata chilometrica superiore rispetto al suo predecessore, il Power 5. Progettato per garantire prestazioni ottimali in qualsiasi condizione, il Power 6 assicura un controllo perfetto sia su strada che su pista, grazie al suo disegno del battistrada asimmetrico e direzionale e alla tecnologia Michelin 2CT+. Il disegno del battistrada ha un rapporto vuoti-pieni dell'11% per migliorare la trazione sulla pioggia e mantenere un equilibrio prestazionale sull'asciutto. La zona "slick" sulle spalle migliora la stabilit&agrave;, adattandosi alle diverse dimensioni dei pneumatici disponibili. &Egrave; adatto per moto a partire da 300cc.  Michelin Anakee Road Sfruttando l'esperienza e l'innovazione di Michelin, questo pneumatico offre un mix unico di stile e funzionalit&agrave;. Prendendo ispirazione dal Michelin Road 6, l'Anakee Road &egrave; progettato per fornire agli appassionati di Enduro stradali con moto da 600cc e oltre un'eccellente maneggevolezza e sicurezza su strada, specialmente in condizioni di bagnato.&nbsp;  NUOVI SEGNALI STRADALI: SEGNANO LA MIGLIOR TRAIETTORIA DI PERCORRENZA       

Michelin, i nuovi pneumatici adatte ad ogni occasione

        Nell'ultima settimana di dicembre, Michelin Italiana si &egrave; confermata come un'eccellenza nella promozione della parit&agrave; di genere. La Certificazione Parit&agrave; di Genere UNI PDR 125, assegnata dall'Ente Italiano di Normazione (UNI), &egrave; stata il risultato di un audit condotto da un organismo indipendente, confermando la dedizione dell'azienda nel promuovere un ambiente di lavoro inclusivo. MICHELIN AD EICMA 2023 CON UNA NUOVA GAMMA DI PNEUMATICI Le iniziative per la parit&agrave; di genere e non solo Le aree di valutazione includono Selezione &amp; Assunzione, Gestione carriere, Equit&agrave; salariale, Genitorialit&agrave; e cura, Work Life Balance e Zero Molestie. Tra le molte iniziative messe in atto, spicca l'implementazione di un Codice Etico supportato da un Comitato e una Linea Etica per segnalazioni, anche in forma anonima. La presenza di una figura Responsabile dell'Applicazione delle politiche sulla Parit&agrave; di Genere sottolinea l'attenzione all'implementazione e al rispetto di tali politiche. Inoltre, Michelin Italiana ha adottato politiche e iniziative mirate a promuovere la genitorialit&agrave; e l'equit&agrave; salariale. La societ&agrave; si impegna attivamente a creare un ambiente lavorativo che favorisca la conciliazione tra vita professionale e personale, promuovendo cos&igrave; una Work Life Balance equilibrata.  "Ci impegniamo per garantire sempre un maggiore benessere delle persone, per un ambiente pi&ugrave; inclusivo, equo e rispettoso. Questo traguardo raggiunto &egrave; un primo passo verso l&rsquo;impegno che vogliamo rinnovare, di anno in anno, per assicurare un&rsquo;equit&agrave; salariale e pari opportunit&agrave; a prescindere dal genere di appartenenza. Sono orgogliosa di affermare che, ad oggi, il nostro gender pay gap si attesta su valori migliori rispetto alle medie nazionali&rdquo;, ha detto Emanuela Spizzo, Responsabile del Personale Michelin Italiana. CLICCA QUI PER GLI ANNUNCI MOTO USATO       

L'azienda, oltre ad un Codice Etico, ha realizzato un Comitato e una Linea Etica per segnalazioni e ha adottato politiche e iniziative mirate

Michelin riceve la Certificazione Parità di Genere UNI PDR 125

        &Egrave; ufficialmente in arrivo la nuovissima gamma di pneumatici per moto sviluppata da Michelin. La linea &egrave; destinata ad entrare sul mercato a partire da gennaio 2024.&nbsp;L'anteprima sar&agrave; al Salone EICMA, in programma dal 7 al 12 novembre, dove Michelin presenter&agrave; i nuovi pneumatici installandoli su moto esposte durante l'evento a Milano.  Eccellenza e novit&agrave; Dagli pneumatici slick ai pneumatici radiali, passando per quelli asimmetrici, Michelin &egrave; stata costantemente la forza motrice di innovazioni rivoluzionarie nell'ambito delle gomme da moto negli ultimi cinque decenni. Oggi, i pneumatici per moto Michelin sono universalmente riconosciuti dai clienti come i leader indiscussi in termini di prestazioni in qualsiasi condizione di guida. Michelin si &egrave; guadagnata il titolo di marchio di pneumatici pi&ugrave; affidabile presso i consumatori in numerosi paesi. Negli ultimi anni, le gamme Michelin Power e Michelin Anakee sono state scelte come equipaggiamento originale da costruttori premium come BMW Motorrad, Triumph, KTM e Honda e non solo. Tra le principali novit&agrave; spicca il nuovissimo Michelin Power 6, un pneumatico destinato a una vasta gamma di motociclisti, in particolare coloro che guidano moto sportive. LA MOTO IDEALE ESISTE? 5 CONSIGLI PER ACQUISTARE QUELLA GIUSTA       

Tra i modelli della linea spiccano i Michelin Power 6, destinato a chi cerca una guida pi&ugrave; sportivasu strada

Michelin ad EICMA 2023 con una nuova gamma di pneumatici

Da anni, il segmento di moto che vende di pi&ugrave; in assoluto &egrave; quello delle maxienduro, moto che in origine nacquero per affrontare i grandi raid africani ma che oggi sono qualcosa di molto diverso. Uno dei costruttori pi&ugrave; importanti e con l&rsquo;offerta pi&ugrave; ampia in fatto di pneumatici dedicati &egrave; Michelin, che ci ha dato la possibilit&agrave; di mettere a confronto due diversi prodotti; stiamo parlando dei Road 6, gomme prettamente stradali dall&rsquo;indole turistica, e delle Anakee Adventure, pneumatici concepiti per essere utilizzati per l&rsquo;80% del tempo in strada e il 20% in off-road.

Video-Prova, Pneumatici Michelin Anakee Adventure e Road 6

Da anni, il segmento di moto che vende di pi&ugrave; in assoluto &egrave; quello delle maxienduro, moto che in origine nacquero per affrontare i grandi raid africani ma che oggi sono qualcosa di molto diverso. Uno dei costruttori pi&ugrave; importanti e con l&rsquo;offerta pi&ugrave; ampia &egrave; Michelin, che ci ha dato la possibilit&agrave; di mettere a confronto due diversi prodotti; stiamo parlando dei Road 6, gomme prettamente stradali dall&rsquo;indole turistica, e delle Anakee Adventure, pneumatici concepiti per essere utilizzati per l&rsquo;80% del tempo in strada e il 20% in off-road. Per metterli alla prova, li abbiamo montati su due fiammanti BMW R 1250 GS, il riferimento della categoria maxienduro, e li abbiamo provati sullo stesso percorso (esclusivamente asfaltato), una delle bellissime colline tosco-emiliane.  Le caratteristiche delle Road 6    Le Michelin Road 6, sono gomme concepite per le cosiddette sport tourer, una categoria che in realt&agrave; contiene al suo interno un sacco di generi diversi di moto: dalla naked di piccola cilindrata come pu&ograve; essere una 390 Duke fino alle maxi cruiser come la BMW K1600 GT, passando per le maxienduro proprio come la 1250 GS. Sono gomme difficili da progettare, perch&eacute; devono sapersi adattare a diversi pesi e potenze e soprattutto devono andare bene in ogni condizione di asfalto, asciutto, sporco e bagnato, senza tralasciare la resa chilometrica. Ed &egrave; proprio quest&rsquo;ultimo uno degli obiettivi di Michelin: le Road 6 infatti dovrebbero garantire un +10% di chilometraggio e + 15% di aderenza sul bagnato rispetto alle Road 5 da cui derivano. Per arrivare a questi risultati l&rsquo;azienda francese ha ottimizzato il rapporto vuoti/pieni, ora pari al 14%, e per migliorare la resa sul bagnato hanno utilizzato una tecnologia chiamata Water EverGrip: il design delle lamelle si modifica, aprendosi, con l&rsquo;avanzare dell&rsquo;usura dello pneumatico. Per quanto riguarda i materiali, Michelin ha previsto la tecnologia bimescola sia all&rsquo;anteriore sia al posteriore. Sono disponibili anche in versione GT, dedicate alle moto con massa pi&ugrave; elevata.    Sensazioni diverse con le Anakee Adventure    Presentate nel 2019, rappresentano un ottimo compromesso strada-fuoristrada. Non a caso, sono state scelte come primo equipaggiamento da molte aziende di moto, tra cui anche BMW per la sua GS 1250. Va detto innanzitutto che hanno la marcatura M+S, sono quindi catalogabili anche come pneumatici invernali. Anche in questo caso abbiamo la tecnologia bimescola davanti e dietro, ma nel caso del posteriore la mescola pi&ugrave; dura si estende sotto quella pi&ugrave; morbida, sulle spalle, cos&igrave; da offrire maggiore rigidezza strutturale, per migliorare la stabilit&agrave; a moto piegata. Ovviamente, grande attenzione anche per quanto riguarda la tenuta su asfalto bagnato: c&rsquo;&egrave; un aumento graduale degli intagli all&rsquo;aumentare dell&rsquo;angolo di piega, per migliorare la capacit&agrave; di drenaggio. Di derivazione Anakee Wild (il pneumatico tassellato &ldquo;cattivo&rdquo;) &egrave; la tecnologia Bridge che collega i tasselli della ruota posteriore con dei piccoli &ldquo;ponti&rdquo; in gomma che aumentano la stabilit&agrave; nelle pieghe ad alta velocit&agrave;.    Il Test degli pneumatici. Le considerazioni  Partendo dalle Road 6, la loro indole stradale si sente fin dai primi metri. Sono gomme che, invece che l&rsquo;estrema agilit&agrave;, privilegiano l&rsquo;appoggio in curva, il comfort di marcia (poca rumorosit&agrave;) e la stabilit&agrave;. Equipaggiata con questi pneumatici, la GS &egrave;&nbsp;meno agile ma pi&ugrave; stabile, una volta in angolo. La discesa in piega &egrave; molto omogenea, non si hanno scalini o strane sensazioni di cadere, e una volta trovato l&rsquo;appoggio c&rsquo;&egrave; tanta aderenza su cui poter contare (lo testimonia il fatto che, anche esagerando, il controllo di trazione entra davvero di rado, e sicuramente meno che con le Anakee Adventure). Ottime anche la stabilit&agrave; e la tenuta in frenata: l&rsquo;ABS entra tardi, dimostrazione di un grip piuttosto elevato, e non si percepiscono mai strani ondeggiamenti o contorsioni estreme, anche pinzando molto forte a moto piegata. Quello che manca, semmai, &egrave; un po&rsquo; di agilit&agrave; nei cambi di direzione e di grip quando l&rsquo;asfalto non &egrave; proprio perfetto. Frangenti in cui invece le Anakee Adventure fanno realmente la differenza. E&#39; incredibile quanto dei pneumatici possano cambiare il volto a una moto. Grazie al loro diverso profilo, le Anakee Adventure riducono in maniera esponenziale lo sforzo richiesto per far cambiare direzione alla moto. Questo, chi guida senza sporgersi con il busto, utilizzando pi&ugrave; il manubrio che il corpo, le apprezzer&agrave; sicuramente. Il grip ai massimi angoli &egrave; sempre garantito, anche in condizioni di asfalto sporco (a differenza dei Road 6), quello che manca semmai &egrave; un pizzico di stabilit&agrave; quando si va in appoggio. Anche in questo caso, ottimi i valori di rumorosit&agrave; e comfort: il leggero tassello non influisce sulle vibrazioni o sul rumore di rotolamento. Ottima la tenuta dell&rsquo;anteriore in frenata: l&rsquo;ABS entra tardi, come sulle Road 6, anche strizzando completamente la leva del freno sul medesimo tratto di strada (quindi con aderenza identica).    Conclusione  Se dovessimo fare un riassunto, potremmo dire questo: se amate la guida senza sforzo, utilizzando il manubrio come fosse un timone, oppure avete una maxienduro pesante e poco maneggevole, allora le Anakee Adventure fanno al caso vostro. Se al contrario volete smorzare il nervosismo della vostra moto, e vi piace la sensazione di stabilit&agrave; a elevati angoli di piega, le Road 6 sono la scelta corretta.  Promozione Michelin  Dal 1 aprile al 30 giugno &egrave; attiva la promozione &ldquo;Goditi le tue passioni con Michelin 2023&rdquo;: acquistando un set di pneumatici Michelin, si ha diritto a un buono carburante virtuale di ben 40 euro, da utilizzare in un distributore IP. Le gomme che rientrano in questa offerta sono le seguenti: Power Slick 2, Power Cup 2, Power GP, Power 5, Road 6, Road 6 GT, Anakee Adventure, Commander 3 Cruiser, Commander 3 Touring, Scorcher Adventure, Scorcher Sport, Scorcher 11, Scorcher 21, Scorcher 31. I pneumatici vanno acquistati presso un rivenditore ufficiale, visualizzabili al seguente indirizzo: https://promozioni.michelin.it/it/trovarivenditore.php?dlPromo=3 

In sella ad una BMW R&nbsp;1250 GS abbiamo provato le coperture del marchio del bibendum destinate alle endurone

Test pneumatici Michelin per maxi-enduro: Road 6 e Anakee Adventure

Il numero di giugno di InMoto che trovate in edicola &egrave; imperniato sulla comparativa tra le due crossover di media cilindrata del momento, la Honda XL750 Transalp e la Suzuki V-Strom 800DE, due enduro stradali facili e adatte anche a chi muove i primi passi in questo segmento di mercato

InMoto di giugno in Edicola: le novità

        Michelin annuncia il lancio della gamma di pneumatici Road 6, progettata per offrire a coloro che hanno naked, maxi enduro stradali, sport touring e tourer prestazioni ottimali per quanto riguarda aderenza sul bagnato, durata chilometrica, comfort e maneggevolezza. Accanto ai Road 6, c'&egrave; anche il pneumatico Road 6 GT, progettato per le moto da granturismo. Il nuovo pneumatico Road 6 consente un miglioramento del 15% nell'aderenza sul bagnato e un aumento del 10% della durata dei pneumatici rispetto al pneumatico Road 5. Questi miglioramenti nelle prestazioni avvengono grazie a un nuovo design del battistrada, ai progressi nell'utilizzo delle materie prime e a un'architettura ottimizzata degli pneumatici. Road 6 e Road 6 GT: caratteristiche  Il design del battistrada vanta un rapporto pieni vuoti ottimizzato, pari al 14% (il rapporto tra scanalature e gomma), che consente alti livelli di aderenza in condizioni di bagnato e asciutto. Questo rapporto non varia in curva in maniera da mantenere un feedback costante. La tecnologia Water EverGrip, sviluppata da Michelin stessa, promette alti livelli di aderenza sul bagnato e fiducia del pilota in queste condizioni. Il design di queste lamelle si modifica, aprendosi, con l'avanzare dell'usura del pneumatico. E infine nuove scanalature e nuove inclinazioni delle lamelle, con estremit&agrave; allungate per tagliare il film d'acqua e aderire al manto stradale. Per i materiali si ha una mescola con silice al 100% abbinata alla tecnologia Silica che permette un'aderenza con basse temperature e su strade umide e bagnate, senza alcun compromesso sulla durata degli pneumatici. Grazie alla tecnologia 2CT+ (2 Compound Technology), le diverse parti del battistrada sono ottimizzate per caratteristiche prestazionali differenti. Lo strato inferiore con la mescola pi&ugrave; dura della gomma del battistrada mantiene la rigidit&agrave; durante le fasi di curva, mentre lo strato superiore pi&ugrave; morbido a contatto con la strada conferisce un'ottima aderenza e un elevato chilometraggio in condizioni di asciutto e bagnato. Road 6 e Road 6 GT: architettura  Grazie alla tecnologia Radial X Evo,le tele di sommit&agrave; a 90&deg; permettono di avere un'ampia impronta al suolo. I fianchi della nuova generazione di pneumatici Radial X Evo hanno un design studiato per conferire una flessibilit&agrave; e un comfort ottimale, assorbendo le deformazioni della strada, e rimanendo stabile alle alte velocit&agrave;, rendendolo adatto anche alle moto con potenze elevate. L'effetto complessivo di questa tecnologia &egrave; che la maneggevolezza e la reattivit&agrave; del pneumatico sono ottimizzate per offrire piacere di guida e divertimento senza compromessi sulla sicurezza. MICHELIN E LA RICETTA PER LE GOMME: RESINA, SEMI DI GIRASOLE E BUCCE DI AGRUMI       

La nuova gamma di gomme conferisce aderenza sul bagnato, durata chilometrica, manegevolezza e comfort. Sono destinate a diverse categorie di moto

Michelin: nuovi Road 6 e Road 6 GT per naked, enduro stradali e sport tourer

Il 30 aprile prende il via il primo round della FIM MotoE World Cup 2022, sul circuito di Jerez, e le novit&agrave; non mancano. Non solo per le moto, ma anche per gli pneumatici, con l&rsquo;annuncio di Michelin che mette a disposizione dei piloti e delle due ruote gomme pi&ugrave; sostenibili, andando a utilizzare materiali decisamente &quot;green&quot;. Ecco quali.  Gomme a basso impatto ambientale  Facciamo una premessa. La MotoE nasce con l&rsquo;obiettivo di promuovere lo sviluppo delle moto elettriche, ma l&rsquo;aspetto della sostenibilit&agrave; punta a diventare sempre pi&ugrave; ampio, andando a coprire anche le altre componenti della moto, non solo il motore dunque. In questo senso si inserisce Michelin, che sta lavorando per far diventare le sue gomme sempre pi&ugrave; &ldquo;amiche dell&rsquo;ambiente&rdquo;. L&rsquo;azienda nel 2021 aveva comunicato che il suo pneumatico anteriore era composto per il 33% da materiali rinnovabili, mentre nel posteriore si raggiungeva il 40%. Oggi questo 40 &egrave; diventato 46%. &ldquo;Anche se ambizioso, questo obiettivo non &egrave; meno realistico per Michelin. I pneumatici MotoE ne sono una nuova dimostrazione&rdquo;, ha spiegato il direttore delle comunicazioni tecniche e scientifiche di Michelin, Cyrille Roget. &ldquo;&Egrave; soprattutto integrando pi&ugrave; gomma naturale e nerofumo riciclato negli pneumatici che siamo stati in grado di fare progressi&rdquo;. Le vera novit&agrave; Michelin &egrave; che oltre alla gomma naturale e agli pneumatici riciclati a fine vita, vengono integrati nella gomma da corsa anche materiali come la buccia di arancia o limone, la resina di pino, l&#39;olio di girasole e resti di acciaio. Questo ha permesso di raggiungere il 46% di materiali rinnovabili nella gomma posteriore. &ldquo;Alla Michelin il rispetto dei fatti &egrave; una parte fondamentale dei nostri valori. Questo &egrave; ci&ograve; che ci distingue e ci d&agrave; un&rsquo;altra buona ragione per credere che supereremo la sfida dei pneumatici sostenibili al 100% entro il 2050&rdquo;.  HORWIN, ACCORDO CON BCMM: BATTERIE AL NIOBIO PER LE MOTO ELETTRICHE 

L&rsquo;azienda francese ha annunciato un ulteriore incremento di materiali rinnovabili per la realizzazione degli pneumatici da corsa della MotoE

Michelin e la ricetta per le gomme: resina, semi di girasole e bucce di agrumi

        Al Motor Bike Expo 2022 anche Michelin, che a Veronafiere presenter&agrave; il nuovo pneumatico Road 6 al padiglione 4 stand 20N. La nuova gamma Road 6 &egrave; progettata per offrire ai possessori di moto naked, maxi enduro stradali, sport touring e GT delle prestazioni ottimali in termini di aderenza sul bagnato, durata chilometrica, comfort e maneggevolezza, grazie agli pneumatici standard Road 6 e ai Road 6 GT dedicati alle moto da granturismo. MOTOR BIKE EXPO 2022, GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE DESIGN E MATERIALI Michelin Road 6 migliorano del 15% l'aderenza sul bagnato e aumenta del 10% la durata degli pneumatici rispetto al loro predecessore, il Road 5. Questi miglioramenti nelle prestazioni sono stati resi possibili da un inedito design del battistrada - presente la tecnologia delle lamelle Water EverGrip, che si modificano, aprendosi, con l'avanzare dell'usura dello pneumatico -, all'utilizzo di materiali specifici - mescola con silice al 100% abbinata alla tecnologia Silica permette un'aderenza eccellente con basse temperature e su strade umide e bagnate, senza alcun compromesso sulla durata degli pneumatici, e con le diverse parti del battistrada ottimizzate per caratteristiche prestazionali differenti - e alla loro architettura. La gamma di pneumatici Michelin Road adotta inoltre la Premium Touch Design nella progettazione dei fianchi dei Road 6: tale tecnologia crea un contrasto, grazie all'assorbimento della luce tramite una micro-geometria sui fianchi dello pneumatico, che conferisce un aspetto elegante ed attraente allo pneumatico, che ben si abbina all'aspetto della moto. MISURE DISPONIBILI Gi&agrave; disponibile sul mercato, gli pneumatici Michelin Road 6 standard comprende sei misure anteriori e otto posteriori, a cui si affianca la gamma Road 6 GT disponibile in una misura anteriore e tre posteriori. Questa gamma pu&ograve; equipaggiare varie moto, dalle piccole naked come la KTM 390, o le moto sportive, passando anche alle maxi enduro stradali, per arrivare a granturismo come BMW K1600 GT/GTL.  PNEUMATICI SPORTIVI STRADALI: QUALI SONO I MIGLIORI?       

La versione standard &egrave; dedicata alle naked, le sportive e le maxienduro stradali, mentre la variante GT &egrave; rivolta alle moto da granturismo: la presentazione a Veronafiere

Michelin Road 6, al Motor Bike Expo 2022 i nuovi pneumatici

Quasi la met&agrave; degli pneumatici moto venduti nel mondo appartiene alla categoria degli sportivi stradali. Basterebbe questo dato a spiegare perch&eacute; le aziende di gomme sono cos&igrave; attente, in fase di progettazione e sviluppo. Anche perch&eacute; sono estremamente complicate da costruire, basti pensare a tutte le esigenze che devono soddisfare. Sono richieste prestazioni elevate su strada e adeguate in pista. Servono maneggevolezza, grip sul bagnato e anche una &ldquo;vita&rdquo; interessante. Non &egrave; facile, soprattutto se consideriamo che possono essere montati su mezzi di qualunque genere, dalle moto per neopatentati alle superbike, passando anche per le crossover (170 CV e 250 kg).&nbsp;  Per giudicare in maniera scientifica le migliori protagoniste del mercato, le abbiamo messe alla frusta su una delle strade pi&ugrave; rinomate a livello europeo: la SS 65 della Futa, nel tratto che parte da Loiano e arriva a Livergnano, per un totale (tra andata e ritorno) di circa 20 km. Un toboga perfetto per capire certe cose perch&eacute; ha molti settori che stressano l&rsquo;anteriore, vuoi per i cambi di pendenza, vuoi per le curve a lunga percorrenza. Due invece le moto scelte per la prova: una naked con pneumatico posteriore 180/55 (Ducati Monster) e una crossover sportiva con il 190/55 (BMW S 1000 XR).&nbsp;    Di carne al fuoco ce n&rsquo;&egrave; davvero tantissima, ma ancora non vi abbiamo svelato i nomi dei protagonisti: Bridgestone Battlax Hypersport S22, Continental RaceAttack 2 Street, Dunlop Sportsmart MK3, Metzeler Sportec M9 RR, Michelin Power 5 e infine Pirelli Diablo Rosso IV. Dopo aver spiegato le nostre intenzioni a ciascuna azienda (e dopo avergli suggerito quale fosse il loro modello pi&ugrave; idoneo per un confronto simile), alcune di queste hanno deciso di partecipare con un altro modello di pneumatici. Ci riferiamo soprattutto alla scelta di Continental, i RaceAttack 2 Street, che nascono come pneumatici estremamente sportivi, &ldquo;ideali anche per gli spostamenti tra un circuito e l&rsquo;altro&rdquo; per citare l&rsquo;azienda stessa. Per quanto ci riguarda, noi avremmo ritenuto pi&ugrave; idonei i Continental SportAttack4, pneumatici sportivi/stradali fatti e finiti. Ma bando alle ciance, tuffiamoci in questa prova! (Alla fine trovate anche la pagella con i nostri voti).&nbsp;  &nbsp;  Bridgestone Battlax Hypersport S22    Le S22&nbsp;sono sul mercato gi&agrave; da un paio d&rsquo;anni (scarsi); sono ottime secondo Bridgestone per soddisfare le richieste sempre pi&ugrave; esigenti degli amanti della guida sportiva su strada, ma allo stesso tempo non disdegnano saltuarie scorribande tra i cordoli di un circuito.&nbsp;L&rsquo;anteriore &egrave; un bimescola ad alta percentuale di resina: questo dovrebbe garantire un ottimo grip, specialmente alle basse temperature.&nbsp;Il posteriore invece utilizza la tecnologia 5LC, che sfrutta cio&egrave; tre mescole differenti:&nbsp;dura nella fascia centrale pi&ugrave; altre due, via via pi&ugrave; morbide procedendo verso la spalla.    Bridgestone dichiara un utilizzo 50/50 strada/pista, e in effetti la loro intrinseca sportivit&agrave; si percepisce da subito. La carcassa &egrave; rigida, pi&ugrave; della maggior parte dei concorrenti, e questo influisce su tutta la guida. Fin dai primi metri infatti ogni avvallamento &egrave; trasmesso senza troppe esitazioni alle terga del pilota, e a risentirne &egrave; proprio il comfort. Questo per&ograve; significa anche che, quando si fa sul serio, si viene ripagati con una grande sensazione di appoggio e un grip notevole. Sono gomme rigide, ferme, che anche se maltrattate col gas o con il freno anteriore non trasmettono strani ondeggiamenti e il manubrio &egrave; sempre ben saldo tra le mani.&nbsp;    La discesa in piega &egrave; neutra: non &egrave; la pi&ugrave; rapida, ma nemmeno la pi&ugrave; lenta. Soltanto nei cambi di direzione richiedono uno sforzo maggiore dei concorrenti pi&ugrave; agili, Pirelli e Michelin in primis, ma una volta superata questa leggera inerzia si appoggiano sulla spalla e l&igrave; rimangono. Sono ottimi pneumatici per chi cerca una via di mezzo, tra strada e pista, sempre precisi e decisamente molto stabili a moto inclinata.&nbsp;  &nbsp;  Continental ContiRaceAttack 2 Street    Come gi&agrave; anticipato, i RaceAttack2 Street sono pneumatici fortemente orientati all&rsquo;utilizzo in pista ma che non disdegnano anche qualche sgambata per strada. Il battistrada privo di intagli sulle spalle, il profilo studiato per la massima superficie d&rsquo;appoggio e la costruzione ottimizzata per l&rsquo;uso con pressioni ridotte sono tutte caratteristiche in comune con le gomme da pista, come anche la fascia centrale del battistrada piena (maggiore area di contatto a terra e quindi maggiore durata). Al posto del multimescola utilizzano la tecnologia MultiGrip, che dona a una singola mescola diverse caratteristiche a seconda della zona.&nbsp;    La loro indole sportiva &egrave; evidente gi&agrave; alla vista: gli intagli sono molto ridotti e il profilo dell&rsquo;anteriore nella zona delle spalle (praticamente slick) &egrave; molto verticale. Questo comporta una discesa in piega poco omogenea, tipica degli pneumatici pi&ugrave; sportivi: la prima parte &egrave; rapida, quasi nervosa, ma una volta arrivati nella zona delle spalle rallenta vistosamente, come se si appoggiasse sull&rsquo;asfalto.&nbsp;    Ecco perch&eacute; non ci sentiamo di consigliarle a chi &egrave; meno esperto. D&rsquo;altra parte, una volta piegati si pu&ograve; contare su un appoggio granitico e su una stabilit&agrave; eccezionale, che permettono di aprire il gas anche a moto molto inclinata. Le consigliamo dunque a chi ha gi&agrave; esperienza di guida in pista: apprezzerete la loro estrema maneggevolezza nella prima parte di piega e il loro grande appoggio a moto piegata, a patto di tenerle sempre bene in temperatura.  &nbsp;  Dunlop Sportsmart MK3    L&rsquo;azienda inglese ha una vastissima gamma di pneumatici pensati per il cosiddetto sport-touring. Il primo posto nella catena alimentare &egrave; occupato dagli SportSmart TT, 50/50 strada/pista, ma un gradino appena sotto troviamo questi MK3 (90/10 strada/pista). Anteriore monomescola, posteriore bimescola, gli MK3 (presentati ormai nel corso del 2019) dovrebbero essere gli pneumatici della svolta, per Dunlop, che da sempre divide un po&rsquo; i pareri: o si ama, o si odia. Parlando in senso generale, Dunlop infatti predilige carcasse rigide, che a discapito di un po&rsquo; di comunicabilit&agrave;, offrono tanto grip e trazione, soprattutto a moto inclinata.    Questi MK3 non sono una rivoluzione, piuttosto un&rsquo;evoluzione (in meglio) di questa filosofia. Richiedono infatti un discreto sforzo per inclinare la moto, come se ci fossero pi&ugrave; chili da spostare rispetto alle altre gomme (in effetti sono le pi&ugrave; pesanti&hellip;sar&agrave; per questo?), ma una volta fatto questo piccolo sacrificio, si pu&ograve; contare su un rigore assoluto.&nbsp;    La discesa in piega &egrave; neutra, senza scalini, e l&rsquo;appoggio a centro curva &egrave; eccezionale. Una volta infilata la traiettoria giusta si pu&ograve; contare su una stabilit&agrave; strabiliante, come se l&rsquo;avantreno entrasse in un binario. Freno in mano, inserimento in curva, nessun movimento strano da segnalare e una volta mollati i freni la traiettoria viene mantenuta perfettamente. Sono pneumatici precisi, stabili, che a discapito della maneggevolezza estrema di alcuni concorrenti offrono un rigore invidiabile. Le consigliamo quindi a chi fa un utilizzo della moto spiccatamente sportivo e soprattutto ai possessori di moto agile: la loro stabilit&agrave; smorza in parte il nervosismo intrinseco delle naked (per esempio la Monster), ma forse penalizza la maneggevolezza di moto gi&agrave; di per s&eacute; pesanti (per esempio l&rsquo;XR).  &nbsp;  Metzeler Sportec M9 RR    Metzeler &egrave; l&rsquo;unico marchio al mondo a produrre solo ed esclusivamente pneumatici moto. Per quanta riguarda gli sportivi stradali, nel corso del 2020 hanno presentato questi nuovi M9 RR, che oltre alle grandi prestazioni dovrebbero garantire un&rsquo;ottima versatilit&agrave;.&nbsp;Per questo hanno optato per la soluzione bimescola su entrambi gli pneumatici.&nbsp;La tecnologia Cap&amp;Base prevede che la mescola dura, al centro, si infili sotto a quella morbida, ai lati, per migliorare la stabilit&agrave; ed evitare discontinuit&agrave; di comportamento.&nbsp;    RR sta per Road Races, le gare su strada, dove Metzeler dice di aver sviluppato questi M9. E in effetti l&rsquo;indole &egrave; decisamente sportiva, a sensazione pi&ugrave; dei cugini Pirelli Diablo Rosso IV. La discesa in piega &egrave; leggermente pi&ugrave; lenta e macchinosa ma al tempo stesso pi&ugrave; controllata: se cercate pneumatici che enfatizzino l&rsquo;agilit&agrave;, rivolgetevi altrove. Poi per&ograve; la moto si inclina e si arriva alla zona delle spalle, dove le M9 assicurano una rassicurante sensazione di appoggio. Solamente Dunlop e Continental sono pi&ugrave; rigorose.&nbsp;    Come nel caso di Pirelli, hanno il grande pregio di saper comunicare con il pilota, aumentando cos&igrave; la fiducia per entrare pi&ugrave; forte in curva. Di effetto auto-raddrizzante non vi &egrave; traccia e nemmeno di strani ondeggiamenti. Forse a moto molto inclinata si vorrebbe ancora pi&ugrave; precisione e stabilit&agrave;, ma parliamo di andature decisamente oltre i limiti della guida su strada. Sono dunque pneumatici sportivi molto versatili, che si adattano bene a qualunque genere di moto.&nbsp;  &nbsp;  Michelin Power 5    Anche nel mondo&nbsp;degli pneumatici&nbsp;si adottano economie di scala, si sviluppano cio&egrave; diverse soluzioni sulla stessa piattaforma tecnica. Michelin questo lo sa bene: ecco perch&eacute; la carcassa dei suoi pneumatici stradali &egrave; la stessa per tutti, mentre a fare la differenza subentrano i materiali, oltre naturalmente al battistrada e le mescole. I Power 5 sono pensati per naked e sportive (ma non sono indicati per l&rsquo;utilizzo in pista) e promettono aderenza in tutte le condizioni, bagnato compreso, grazie alla tecnologia 2CT per l&rsquo;anteriore (classico bimescola) e 2CT+ per il posteriore (bimescola con quella rigida centrale che scivola sotto la mescola morbida laterale per dare pi&ugrave; sostegno).&nbsp;    La Casa del Bibendum non &egrave; mai stata un riferimento tra i motociclisti duri&amp;puri, ma con questi nuovi Power 5 ha compiuto un gran bel salto generazionale. Sono pneumatici che non richiedono particolari tempi di warm-up o periodi di adattamento: con i Power 5 si gira la chiave e si va, senza grandi preoccupazioni. Anche se c&rsquo;&egrave; ancora la cera sulle spalle. Il loro punto forte infatti &egrave; senza dubbio la facilit&agrave; di guida. La discesa in piega &egrave; veloce ma non furibonda. Questo rende la moto agile e svelta, intuitiva, senza per&ograve; risultare nervosa. Si ha sempre tanto feeling, anche in frenata, ma quando si fa sul serio emergono i primi limiti.&nbsp;    A elevati angoli di piega le Power 5 non danno la sensazione di essere aggrappate al suolo, e in effetti non &egrave; soltanto una sensazione. A centro curva c&rsquo;&egrave; poca stabilit&agrave;, soprattutto se si percorre con il freno leggermente azionato, e in uscita di curva il controllo di trazione interviene di frequente, specialmente nel caso della S 1000 XR, potente e pesante. In generale quindi non sono pneumatici precisi ad andature molto sostenute; sono pensati per un utilizzo spensierato, che alle forti frenate e accelerazioni prediligono la guida rotonda e fluida.  &nbsp;  Pirelli Diablo Rosso IV    L&rsquo;italianissima Pirelli ha recentemente presentato i Rosso IV, progettati a partire da un foglio bianco e sfruttando tantissimo l&rsquo;esperienza nelle gare. Uno degli obiettivi era ottenere la massima omogeneit&agrave; di funzionamento per tutte le misure, andando letteralmente a personalizzarle. Per esempio, le misure posteriori fino al 190/50 sono bimescola e disposte secondo uno schema Cap&amp;Base. Dal 190/55 in poi invece si passa al tri-mescola: quella centrale, pi&ugrave; dura, fornisce stabilit&agrave; e alto chilometraggio. Quella intermedia invece &egrave; pi&ugrave; morbida e deriva direttamente dalle mescole del Supercorsa SC. Lo stesso discorso vale per le carcasse.    L&rsquo;azienda italiana ha investito tantissimo in termini di risorse, tempo e denaro, per sviluppare questi Rosso IV, e i risultati sono evidenti. Dimenticate le Rosso III: siamo su un altro pianeta. Il vero punto di forza di questi pneumatici &egrave; la loro capacit&agrave; di trasmettere informazioni. Il pilota ha sempre l&rsquo;esatta percezione di cosa stia accadendo sotto le ruote, sia a moto dritta, sia a moto inclinata. Specialmente l&rsquo;anteriore, che sembra collegato direttamente alle sinapsi del pilota.&nbsp;    Questa loro caratteristica lavora a braccetto con profili dei battistrada molto neutri, che quindi contribuiscono alla piacevole sensazione di naturalezza. Sono cose difficili da spiegare con numeri e tabelle, ma credeteci quando diciamo che con nessun&rsquo;altra gomma viene cos&igrave; naturale iniziare a spingere. Anche perch&eacute; quando si tratta di guidare, non si tirano certo indietro. Il grip &egrave; sempre elevato, la stabilit&agrave; ottima anche a moto molto inclinata e la loro capacit&agrave; di comunicarvi tutto (senza per&ograve; incidere negativamente sul comfort) permette di tenere i freni tirati fin dentro la curva. Forse non garantiscono l&rsquo;appoggio ai massimi angoli di piega di pneumatici pi&ugrave; sportivi, ma il livello &egrave; comunque eccellente.  Gira pagina per leggere i voti finali:&nbsp;  &nbsp;  Voti finali e considerazioni  Come avrete notato, non abbiamo messo la somma dei punti e c&rsquo;&egrave; un motivo: ciascuno di noi, in base allo stile di guida e all&#39;uso che fa della moto, d&agrave; il proprio peso ai singoli parametri. Perci&ograve;, meglio controllare i voti per singola categoria. Ne trovate una per il 180/55 (montata sul Monster) e un&#39;altra per il 190/55 (montata su una BMW S 1000 XR). I tester hanno guidato sempre e solo la propria moto, per non farsi confondere o influenzare, ed ecco perch&eacute; anche la compilazione delle pagelle &egrave; avvenuta senza confrontarsi.&nbsp;     

Due moto, 24 gomme: ci siamo vestiti da collaudatori per giudicare, con metodo scientifico, il comportamento dei migliori pneumatici sportivi stradali. Ecco com&rsquo;&egrave; andata

Pneumatici sportivi stradali: quali sono i migliori?

        Michelin ha annunciato l'intenzione di diventare carbon neutral entro il 2050. Un progetto con vista sul futuro, da concludere fra trent'anni, e che avr&agrave; come tappe intermedie soluzioni necessarie come la riduzione del 50%, rispetto al 2010, di emissioni di CO2 nei propri stabilimenti, e aumentare del 40% la presenza di materie prime sostenibili nei propri prodotti, per raggiungere una quota del 100% proprio nel 2050. Michelin, brevettato un motore posteriore che aiuta nelle manovre I PROPOSITI DEL MARCHIO FRANCESE Insomma, il marchio francese si prefigge di continuare nella propria offerta industriale tenendo doverosamente conto dele esigenze del pianeta e dell'ambiente. Lo vuole fare implementando l'efficienza dei propri processi industriali, espandensosi anche in settori diversi della mobilit&agrave;, ma anche nella stampa 3D, nelle produzione mediche e nel sempre pi&ugrave; in voga mercato dell'energia rinnovabile a idrogeno. Prova Michelin Power Cup 2 e Power 5: gusto lungo Michelin lo far&agrave; soprattuto nel modo che le &egrave; pi&ugrave; congeniale, ossia realizzando pneumatici, impegnandosi anche a eliminare le emissioni nocive di CO2 associate alla realizzazione e al trasporto delle gomme. Il marchio finanzier&agrave; anche diversi progetti legati a questa tematica.       

Il marchio francese di pneumatici intende ridurre drasticamente le emissioni di CO2: ecco come

Michelin, neutralità di carbonio entro il 2050

        Il futuro delle due ruote viaggia spedito. Lo fa ancora pi&ugrave; rapidamente, poi, se a dare un contributo con nuove soluzioni tecniche e ingegneristiche sono importanti aziende come Michelin. La famosa casa produttrice di pneumatici, infatti, ha da poco depositato un particolare brevetto riguardante un piccolo motore elettrico alloggiato all'interno del parafango posteriore e che, se messo in commercio, potrebbe aiutare i motociclisti nelle manovre a bassa velocit&agrave; e nelle fasi di retromarcia. Kawasaki e la moto a tre ruote: cosa bolle in pentola? ALCUNI DETTAGLI  L&rsquo;idea alla base - da quanto si vede nelle foto pubblicate dai colleghi di Motorcycle.com - &egrave; piuttosto semplice: il dispositivo &egrave; dotato di un piccolo rullo alimentato da un motore elettrico a batteria autonoma e azionabile tramite apposito pulsante installato sul manubrio. Premendo quest&rsquo;ultimo, dunque, l&rsquo;intero dispositivo dovrebbe essere in grado di inclinarsi, imprimendo forza al rullo, che a quel punto far&agrave; muovere il pneumatico posteriore in avanti o all'indietro grazie al motore elettrico da 3,6 V. Ovviamente, ancora non si hanno a disposizione tutte le informazioni per quanto riguarda i tempi di messa in produzione e se, appunto, verr&agrave; concretamente sviluppato da Michelin. Tuttavia, la cosa certa &egrave; che, qualora fosse messo in commercio (vista la probabile compatibilit&agrave; con la maggior parte dei forcelloni), tale dispositivo aiuterebbe i motociclisti ad eseguire manovre in punti stretti, parcheggi o anche semplicemente aiutare i meno esperti nello spostare la propria moto. Flat Track 125, ripreso brevetto FB Mondial: fu errore       

Il famoso costruttore di pneumatici ha recentemente depositato il brevetto per un dispositivo elettrico che sar&agrave; in grado di aiutare i motociclisti nelle manovre pi&ugrave; ardue

Michelin, brevettato un motore posteriore che aiuta nelle manovre

La nuova gamma Michelin Power si rivolge a tutti i proprietari di naked o sportive, offrendo quattro soluzioni per coprire una vasta gamma di esigenze. Si parte infatti dal Power 5, pneumatico sportivo dedicato all&rsquo;utilizzo stradale, per passare al Power GT adatto all&rsquo;utilizzo misto strada-pista. Intagliato, ma consigliato al 90% per la pista, il Power Cup 2 &egrave; il pi&ugrave; estremo della gamma con omologazione stradale: anticipa il Power Slick 2, pneumatico utilizzabile solo in pista. In questa prova abbiamo analizzato il comportamento dei Power 5 e dei Power Cup 2.  Michelin, Federica Pellegrini &egrave; la nuova testimonial  MICHELIN POWER CUP E POWER 5: COME SONO FATTI    Anche nel mondo pneumatici viene adottata un&rsquo;economia di scala, ovvero una piattaforma tecnica di partenza sulla quale sviluppare diverse soluzioni. La carcassa &egrave; quindi la stessa per tutta la gamma, mentre a fare la differenza subentrano materiali e strutture diverse, oltre naturalmente al battistrada in differenti disegni e mescole. Il grosso vantaggio costruttivo che ne consegue &egrave; la possibilit&agrave; di fabbricare i diversi modelli utilizzando la stessa linea di montaggio, con minime modifiche, col risultato di un guadagno per il produttore, ma anche per l&rsquo;utente, vista la minor incidenza del prezzo di produzione sul costo finale.  SU STRADA CON I MICHELIN POWER 5    Banco di prova del test Michelin il pavese, nello specifico il circuito Tazio Nuvolari di Cervesina e le ampie curve della val Curone. Sui cerchi delle Dorsoduro 900 e Tuono V4 sono stati installati i Power 5, dei bimescola che all&rsquo;anteriore presentano l&rsquo;area centrale del battistrada ad alto contenuto di silice: questa copre il 68% del battistrada, la restante pi&ugrave; morbida arriva fino alla spalla per offrire grip in piega. Al posteriore l&rsquo;area centrale pi&ugrave; dura occupa il 55%, le laterali il restante 22,5%.  Una della caratteristiche dei modelli sportivi del Bibendum &egrave; da sempre la grande maneggevolezza, che anche questa volta si &egrave; confermata essere l&rsquo;attributo principale del pneumatico anteriore. La discesa in piega &egrave; quindi molto rapida, a cui segue un appoggio molto solido in percorrenza. Ancora pi&ugrave; solido il posteriore, che trasmette un ottimo feedback sul dritto e in piega. Tutto perfetto finch&eacute; il ritmo di guida resta entro un certo limite, mentre iniziando ad aprire il gas con decisione, nella fase di uscita curva si innescano decisi scuotimenti del manubrio e mantenere la traiettoria diventa difficile. La cosa si &egrave; evidenziata maggiormente su tutte le Dorsoduro piuttosto che sulle Tuono, dove l&rsquo;anteriore &egrave; pi&ugrave; caricato. Sinceramente pensiamo possa essere derivato da qualche anomalia non meglio specificata, forse nel montaggio o nella partita di pneumatici. Ma ad oggi il nostro responso &egrave; che sia un pneumatico adatto a moto con impostazione e caratteristiche prettamente sportive.  IN PISTA: POWER CUP    Alcune &ldquo;chewing gum&rdquo; perdono subito il loro sapore diventando presto anche poco piacevoli da masticare, altre invece lo mantengono a lungo, mostrandosi molto pi&ugrave; longeve e gustose. Potendoli masticare, i Power Cup 2 farebbero parte della seconda categoria. Questi sportivi si riconoscono subito per l&rsquo;ampissima zona laterale priva d&rsquo;intagli: qui infatti sia sull&rsquo;anteriore, sia sul posteriore, l&rsquo;area centrale con compound pi&ugrave; duro non va oltre il 28%, offrendo sul resto del battistrada laterale una mescola morbida. Entrambe le mescole sono prive di silice, che significa riscaldamento pi&ugrave; lento, maggior resistenza al calore e poco grip sul bagnato. Chi volesse usarli su strada &egrave; avvertito! Sulla tortuosa e impegnativa pista di Cervesina, con le Power Cup 2 e le Aprilia Tuono V4 e RSV4, abbiamo apprezzato il &ldquo;gusto lungo&rdquo; di questo pneumatico, che ci ha impressionato per la notevole costanza di rendimento, quasi insensibile ai tanti chilometri di pista.   Qui lo strano comportamento del fratello stradale &egrave; solo un ricordo, perch&eacute; l&rsquo;anteriore fila via liscio e preciso in modo perfetto, magari allargando solo leggermente la traiettoria in uscita curva. Lode piena per il posteriore, perch&eacute; nonostante le due lunghe accelerazioni in piega a destra della pista, capaci di stressare parecchio il battistrada, il comportamento &egrave; stato eccellente per tutti i turni del pomeriggio, con un solido appoggio anche con i quasi 220 CV della RSV4.  Moto e scooter sul bagnato: come scegliere le gomme giuste 

Sulla pista di Cervesina e sulle curve dall&rsquo;Oltrep&ograve; pavese abbiamo provato le due proposte della Casa del Bibendum, destinati rispettivamente ai track days e alla strada, nati per equipaggiare le naked e le sportive di ultima generazione

Prova Michelin Power Cup 2 e Power 5: gusto lungo

In occasione della prova su strada e in pista, Valerio Sonvilla, Product Manager Michelin, ci parla di alcune importanti differenze tra questi due pneumatici dedicati rispettivamente alla guida sportiva su strada (Power 5) e in circuito (Power Cup 2, omologati anche per uso stradale).

Michelin Power 5 e Cup 2, stessa carcassa ma diversa struttura Video

        Ogni motociclista che si rispetti non ha bisogno di avere un motivo per fare qualche tour in sella alla sua moto. Se poi si ha la possibilit&agrave; di farlo come lavoro, la situazione si fa pi&ugrave; interessante del previsto. L'opportunit&agrave; arriva da Michelin. Che accanto alla costruzione di pneumatici, si dedica ad alcune attivit&agrave; correlate legate al turismo. Gli ultimi sforzi dell'azienda francese si stanno concentrando sui motociclisti. L'intenzione di Michelin &egrave; quella di fornire una sorta di nuova guida turistica in grado di informare i rider sui migliori punti di ristoro e le bellezze paesaggistiche della Francia. Ecco perch&eacute; Michelin sta offrendo un lavoro a tutti i motociclisti che vogliano aiutarli a realizzare la "Guida Michelin per le moto", compiendo dei tour per tutto il Paese durante l'estate fino al termine del mese di settembre: Michelin Voyage &egrave; il nome dell'iniziativa. Michelin, Federica Pellegrini &egrave; la nuova testimonial COME CANDIDARSI  Per candidarsi, come ha spiegato la stessa Michelin sui social, basta pubblicare una foto o un video di un viaggio in moto su Instagram con l'hashtag #guidemotoMichelin, taggare Michelin Voyage e condividere poi una storia o un aneddoto in moto cos&igrave; accattivante da poter essere selezionato. La possibilit&agrave; di candidarsi scadr&agrave; il 19 giugno. A fine mese, sar&agrave; Michelin a contattare i fortunati vincitori e a offrire il contratto.       

L'azienda francese, in vista della pubblicazione di una nuova guida, offre lavoro a chi abbia voglia di girare il Paese per recensire le bellezze turistiche e i migliori punti di ristoro

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