        Dal 2003, Ducati e il suo Riding Experience hanno accolto oltre 32.000 motociclisti provenienti da ogni parte del mondo, desiderosi di perfezionare la loro guida. Anche per il 2025, c'&egrave; tanto in serbo, con experience pensate per ogni stile di guida: Racetrack, Track Warm Up e Adventure. Ogni partecipante avr&agrave; accesso alla flotta italiana presentata nella Ducati World Premi&egrave;re 2025, con la possibilit&agrave; di salire in sella alle nuove Panigale V2 S e Panigale V4 S, noleggiare l&rsquo;abbigliamento tecnico e acquistare il servizio foto-video. Nella sezione dedicata del sito&nbsp;Ducati.com&nbsp;sono disponibili tutte le informazioni e i dettagli per iscriversi agli appuntamenti della prossima stagione.  DRE RACETRACK: Mugello e Misano Sei corsi pensati per diversi livelli di abilit&agrave; e performance. Dalle Panigale V2 S nei corsi Racetrack Evo e Evo2, per affinare la consapevolezza di guida in pista, fino al Racetrack Master con la Panigale V4 S, per chi vuole spingersi oltre e ambire alle massime performance. Quest&rsquo;ultimo ripropone per la stagione 2025, la sua formula vincente che conta su piloti esperti, Action Cam, Ducati Data Logger (DDL) e un rapporto di due allievi per istruttore, per garantire un&rsquo;attenzione personalizzata e risultati concreti. Per concludere, il Racetrack One to One, suddiviso in tre categorie: One to One V4 S, One to One Panigale V4 R e One to One Superleggera V4. Un'immersione totale rivolta a chi vuole assaporare l&rsquo;adrenalina racing con accesso Open Pit, un istruttore 1:1, una postazione box riservata e molto altro. Michele Pirro, Karel Abraham, Lorenzo Zanetti e Franco Battaini&nbsp;guideranno i partecipanti del corso One to One in pista, fornendo indicazioni su traiettorie, punti di frenata, accelerazione e tecniche di guida. Tutti i corsi hanno durata giornaliera, preceduti da un briefing teorico a cura del Direttore Tecnico Dario Marchetti. &Egrave; prevista una pausa pranzo comune e, al termine dell&rsquo;attivit&agrave;, la consegna degli attestati di partecipazione. Il DRE Racetrack andr&agrave; in scena il&nbsp;4 e 5 giugno&nbsp;tra i cordoli del World Circuit "Marco Simoncelli" di Misano e l&rsquo;8 e il 9 luglio&nbsp;presso il tracciato del Mugello.  DRE TRACK WARM UP: a Modena con la nuova V2 in prima linea Buona la prima. Il format del corso &egrave; pensato infatti per preparare al meglio per il debutto in circuito. Anche in questo caso, dopo il briefing teorico tenuto dal Direttore tecnico Dario Marchetti che spiegher&agrave; posizione sella, visuale, frenata, steering e accelerazione, seguir&agrave; il training pratico in pista articolato in cinque sessioni. Tutta la nuova gamma mista Ducati, con la Panigale V2 in prima linea, sar&agrave; disponibile per essere testata su due chilometri di circuito, il contesto ideale per test ride e corsi dedicati, sempre in totale sicurezza. Dove? All&rsquo;Autodromo di Modena, il weekend del 14 e 15 giugno 2025.  DRE ADVENTURE: aperta a tutti Per gli entusiasti dell&rsquo;avventura Ducati propone un corso ad hoc: DRE Adventure Academy. Un programma intensivo di due giorni nel cuore dell&rsquo;Umbria, con quartier generale a Gubbio, pensato per padroneggiare le tecniche della guida in fuoristrada.&nbsp; La prima e la seconda giornata saranno scandite da esercizi tecnici mirati e 180 km di tour, accompagnati da un team qualificato, capitanato da Matteo Graziani. Multistrada V4 Rally, Multistrada V4 S,&nbsp;DesertX&nbsp;e&nbsp;DesertX Rally i destrieri votati all&rsquo;avventura. Ma il 2025 porta con s&eacute; una grande novit&agrave;: la possibilit&agrave; di partecipare al corso con la propria moto, Ducati o di altri brand, purch&eacute; pronta per l&rsquo;offroad e rispettosa di alcuni semplici requisiti. Di seguito una breve lista:&nbsp; Moto ammesse, caratteristiche:&nbsp;Cerchi a raggi,&nbsp;anteriore da 19" o 21"Gomme tassellate o semi tassellate ed in buono stato di usuraAssicurazione in corso di validit&agrave;&nbsp;Moto in regola con le norme previste dal Codice della Strada Quattro appuntamenti da segnare sul calendario: i primi due a maggio (20-21 e 22-23), seguiti da altri due a ottobre (30 settembre &ndash; 1&deg; ottobre e 2-3 ottobre).       

Un team di istruttori d'eccellenza, location da sogno e la nuova gamma di Borgo Panigale, oltre a corsi su misura per ogni pilota: Racetrack, Track Warm Up e Adventure

Ducati Riding Experience, aperte le iscrizioni per il 2025: debutto per la nuova V2

        Quando si partecipa a un'asta, non &egrave; raro trovare pezzi &ndash; da collezione &ndash; che sono stati reperiti da luoghi fatiscenti o abbandonati, come per esempio i fienili. Qui, sono soprattutto le auto ad essere ritrovate e riportate in vita, ma questa volta &egrave; il turno di una moto, una Ducati 750SS. Fascino immortale Questo modello era nella collezione &ldquo;Slow Joe&rdquo; Gardella, un costruttore molto rinomato, nonch&eacute; collezionista e restauratore di moto d'epoca del Michigan, negli States, conosciuto anche per aver preso parte a gare di cross country Cannonball. Ducati 750SS all'asta: le condizioni La Ducati 750SS messa allasta &egrave; del tutto originale, e a ben vederla sembra che il tempo non le sia passato addosso. Tutto &egrave; rimasto intatto, cos&igrave; com'era, dalle ruote Borrani con bordatura alta, dotate anche di cerchi Metzler C7 corretti per l'epoca, fino alle decalcomanie scrostate sul serbatoio, conferendole fascino ed eleganza.  Non solo 750SS: c'&egrave; un'altra Ducati all'asta Insieme a lei, sempre facente parte della collezione di Gardella, sar&agrave; venduta anche una 900SS, ed entrambe saranno all'incanto alla Mecum di Las Vegas il 1&deg; febbraio 2025. DUCATI RINNOVA LA COLLABORAZIONE CON L'UNIVERSIT&Agrave; DI BOLOGNA: PER UNIRE TEORIA E PRATICA        

La moto apparteneva a Gardella, un famoso costruttore nonch&eacute; restauratore di moto d'epoca, scomparso solo l'anno scorso

Ducati 750SS all'asta: trovata in un fienile

Verde da un lato, rossa dall&#39;altro. Ducati reinventa la livrea &quot;Tricolore&quot;, ormai un classico delle versioni speciali delle sue supersportive, e lo fa in una maniera che non era mai stata intrapresa prima, ovvero quella di ricreare la bandiera italiana ma in senso longitudinale, lasciando il verde sulla parte destra e il rosso su quella sinistra, affiancati al bianco centrale e all&#39;ormai immancabile trama a scacchi, che in questo caso copre tutta la carena inferiore della Panigale V4S 2025.    Esclusiva e raffinata  Ma non &egrave; solo una questione di colori, perch&egrave; la nuova Tricolore (in tiratura limitata di 1000 esemplari identificati dalla placca sulla piastra di sterzo ricavata dal pieno) &egrave; arricchita da alcuni accessori come&nbsp;frizione a secco, pedane regolabili ricavate dal pieno come anche il tappo sebatoio e piattaforma GPS. Chicche assolutamente racing anche i convogliatori d&#39;aria in carbonio per il raffreddamento delle pinze e il coperchio frizione sempre in fibra di carbonio. Completa il pacchetto la sella in alcantara specificatamente realizzata per il modello.&nbsp;  A livello tecnico, non cambia nulla. L&#39;ultima evoluzione del propulsore Desmosedici Stradale montato sulla Panigale &egrave; un&nbsp;V4 di 90&deg; da 1.103cc con distribuzione desmodromica, albero controrotante e fasatura Twin Pulse, che conferisce alla Panigale V4 un sound del tutto simile a quello della Desmosedici GP. &Egrave; omologato Euro5+ ed eroga&nbsp;216 CV a 13.500 giri con una coppia massima di 12,3 Kgm a 11.250 giri.&nbsp;Valori che crescono in configurazione pista: adottando lo scarico racing Ducati Performance by Akrapovic la potenza massima sale fino a&nbsp;228 CV.&nbsp;      Disponibilit&agrave; e prezzo  La Panigale V4 Tricolore, inoltre, verr&agrave; consegnata con certificato di autenticit&agrave;, telo coprimoto e scatola con placca in alluminio della serie speciale. Chi l&#39;acquister&agrave; avr&agrave; la possibilit&agrave; di abbinare una giacca e un casco in edizione limitata in pendant con la livrea. Prezzo? Costa cara: 54.000 euro! 

&Egrave; la prima volta che una Ducati di serie osa cos&igrave; tanto con la colorazione, diversa per entrambe le fiancate. Sar&agrave; una tiratura limitata da soli 1000 esemplari a prezzo folle

Ducati Panigale V4 Tricolore 2025: doppia faccia e solo 1000 esemplari

In comune, a parte il nome, solo qualche bullone. Ducati rinnova in maniera pesante la sua crossover media cambiando radicalmente l&#39;ispirazione e l&#39;utilizzo. Dal motore biclindrico Testastretta 11&deg; da 937cc derivato dalle supersportive e montato nella precedente Multistrada, si arriva al nuovo V2 da 890cc unicamente pensato per le nuove declinazioni sportive stradali come la Panigale V2 e la Streetfighter V2 di nuova generazione.  Ducati Multistrada V2: caratteristiche  E attorno a questo motore (senza pi&ugrave; il desmo) viene costruita una piattaforma condivisa che anche nella Multistrada utilizza lo stesso telaio e molta componentistica in comune con le sorelle &quot;basse&quot;, cambiando di fatto i connotati a un modello che pur essendo meno sportivo nell&#39;ispirazione, offre prestazioni maggiori sia per quanto riguarda la potenza del motore (120 CV) che per il peso, che con 200 kg in ordine di marcia abbassa l&#39;ago della bilancia di ben 18 kg.    Messe accanto, si nota quanto sono diverse  Ma a parte tutte le nuove chicche tecniche - che potete leggere nell&#39;articolo di presentazione del modello - a stupire gli appassionati &egrave; senza dubbio l&#39;estetica, che cambia radicalmente pur rimanendo molto simile al passato nelle proporzioni e nelle caratteristiche identitarie come il becco corto con le prese d&#39;aria a m&ograve; di &quot;narici&quot; e la silouette da tipica tourer, che ora risulta pi&ugrave; caricata all&#39;anteriore e un po&#39; meno sfuggente nella zona del cupolino.  Posizionamento del mono, forcellone e angolo della forcella sono totalmente diversi, cos&igrave; come cambia il telaio che passa da traliccio a monoscocca, rubando alla vista la bella struttura in acciaio e sostituendola con placche protettive in plastica molto ampie sotto il serbatoio che purtroppo nascondo la meccanica.      Da crossover aggressiva a linee pi&ugrave; sobrie  Le fiancatine hanno lo stesso andamento &quot;a boomerang&quot; ma nella vista laterale si nota il plexiglass molto pi&ugrave; verticale e distante dal manubrio. Nel complesso la linea sinuosa con muso alto e curva a scendere verso la sella della precedente serie &egrave; ora sostituita da una meno personale linea di cintura orizzontale che non fa per forza sembrare la moto pi&ugrave; moderna, ma di sicuro pi&ugrave; equilibrata.&nbsp;  Anche lo schema del cupolino, con i fari pi&ugrave; piccoli e sobri della nuova versione, potrebbero non sposare i gusti dei ducatisti pi&ugrave; sportivi che hanno da sempre apprezzato l&#39;aggressivit&agrave; del muso della precedente Multistrada. Nel complesso il modello &quot;switcha&quot; da una linea pi&ugrave; ondulata e meno regolare nelle proporzioni a una rassicurante silouette da viaggiatrice.  Alla prova su strada le considerazioni sul miglioramento tecnico, ma nel mentre cosa ne pensate dell&#39;estetica? preferite il passato o il futuro del design Ducati?     

Stesso nome ma moto completamente diverse! Vediamole una accanto all&#39;altra per capire quali sono le differenze pi&ugrave; evidenti

Ducati Multistrada V2 2024 Vs. 2025: Come Cambia

        Per il 2025 Ducati affila gli artigli della sua media crossover. La Ducati Multistrada V2 si presenta rivista in molti dettagli, dalla ciclistica al nuovo motore V2,&nbsp; per essere ancora pi&ugrave; maneggevole e facile da guidare, ma senza rinunciare alle prestazioni e al comfort delle "Multimoto" bolognesi e che per il prossimo anno migliorano ulteriormente.  Ducati Multistrada V2 2025: come &egrave; fatta Uno dei punti di forza l'abbiamo nel peso dichiarato: parliamo di 199 kg in ordine di marcia (senza carburante). La Multistrada V2 2025 risulta quindi ben 18 kg pi&ugrave; leggera rispetto al modello precedente. Un risultato che &egrave; stato possibile grazie al telaio monoscocca in alluminio rimodulato nella rigidit&agrave; laterale (-39%), del peso di soli 4 kg e che sfrutta il&nbsp; motore come elemento stressato, al nuovo telaietto posteriore in acciaio e al forcellone in alluminio; elementi che lavorano con il nuovo motore V2 dal peso 54,9 kg: 5,4 kg in meno rispetto al Testastretta Evoluzione 11&deg;.. Ducati Multistrada V2 2025: il nuovo motore 890 Gi&agrave; visto sulle prossime Panigale V2 e Streetfighter V2, il cuore della Multistrada V2 &egrave; il nuovo bicilindrico a V di 90&deg;, da 890 cc con potenza qui dichiarata di 115 CV a 10.750 giri/min e una coppia massima di 92 Nm a 8.250 giri/min. Grazie alla fasatura variabile IVT, il motore vede il 70% della coppia massima disponibile gi&agrave; a 3.500 giri. Questo si traduce in una risposta fluida all&rsquo;acceleratore e il volano maggiorato migliora il comfort di guida, soprattutto nei lunghi viaggi o nel traffico urbano.&nbsp;Il cambio, con rapporti rivisti per la guida a basse velocit&agrave;, &egrave; dotato del sistema Ducati Quick Shift 2.0, per cambiate rapide e precise. Buona notizia sul fronte manutenzione: il controllo gioco valvole &egrave; fissato ogni 30.000 km. Ducati Multistrada V2 2025: design e aerodinamica affinati L&rsquo;estetica aggiornata vede una zona anteriore caratterizzata da un nuovo &ldquo;becco&rdquo; pi&ugrave; corto e armonioso, che si integra&nbsp; con il cupolino regolabile in altezza. I proiettori a LED e il DRL (Daytime Running Light) hanno i tratti ispirati alle Panigale e alla Multistrada V4, conferendo un look generale decisamente aggressivo oltre che moderno.Dal punto di vista aerodinamico, la V2 &egrave; dotata di deflettori laterali e convogliatori d&rsquo;aria che migliorano il comfort termico, indirizzando aria fresca verso le gambe del pilota. Gli indicatori di direzione sono stati riposizionati per ottimizzare il flusso d&rsquo;aria e garantire una migliore visibilit&agrave;.  Ducati Multistrada V2 2025: comfort e ergonomia Anche sotto questo aspetto sono state apportate modifiche rispetto al passato, il tutto - ovviamente - con lo scopo di avere maggiore comfort sia per pilota che passeggero. La sella, compresa la porzione posteriore,&nbsp; &egrave; stata ridisegnata per migliorare l&rsquo;abitabilit&agrave;, con opzioni di altezza regolabile che vanno da 850 mm a 830 mm. Per chi lo desidera, &egrave; possibile scegliere una sella rialzata a 870 mm o ribassata a 810 mm. Inoltre, nella versione V2 S con sospensioni semiattive Ducati Skyhook Suspension (DSS), la funzione Minimum Preload consente di abbassare la seduta fino a 790 mm con la semplice pressione di un tasto, facilitando il contatto dei piedi a terra, anche a pieno carico.&nbsp; A proposito di sospensioni, per la Multistrada V2 abbiamo una diversa forcella Marzocchi da 45 mm e mono (sempre Marzocchi) con link progressivo, entrambi completamente regolabili. La versione V2 S &egrave; dotata delle gi&agrave; citate sospensioni semiattive a controllo elettronico, con funzioni come l&rsquo;antidive (che riduce l&rsquo;affondamento in frenata) e l&rsquo;antisquat (che limita l&rsquo;abbassamento in accelerazione). Le ruote, da 19&rdquo; all&rsquo;anteriore e 17&rdquo; al posteriore, sono equipaggiate con pneumatici Pirelli Scorpion Trail II; mentre l&rsquo;impianto frenante Brembo conta su un doppio disco anteriore da 320 mme su un disco singolo da 265 mm  Tecnologia ed Elettronica Il nuovo cruscotto TFT da 5&rdquo; consente di monitorare i cinque Riding Mode (Sport, Touring, Urban, Enduro e Wet) che regolano potenza, risposta del motore, ABS cornering, controllo di trazione (DTC) e controllo impennata (DWC). La versione V2 S include anche il Ducati Multimedia System, che consente di collegare lo smartphone per gestire chiamate, musica e navigazione tramite il sistema Turn-by-turn. Il Cruise Control e la funzionalit&agrave; Coming Home, che mantiene accese le luci per facilitare l&rsquo;accesso a casa, completano il pacchetto. Disponibilit&agrave;, prezzo e accessori Non manca una vasta gamma di accessori: valigie laterali, cavalletto centrale, protezioni in acciaio e scarichi Termignoni sono solo alcune delle opzioni disponibili. Inoltre, gli amanti dell&rsquo;avventura possono optare per ruote a raggi, ideali per affrontare percorsi off-road. La nuova Ducati Multistrada V2 sar&agrave; disponibile da gennaio 2025 in due versioni: V2 e V2 S, con colori Ducati Red e Storm Green, e anche in versione 35 kW per i possessori di patente A2. I prezzi partono da 16.690 euro f.c. per la V2 Standard e 19.390 euro f.c. per la versione S e nella colorazioni Ducati Red. Come sempre, per le versioni di 35 Kw, Ducati taglia 1.000 euro al prezzo di listino.&nbsp;       

Rinnovata rispetto alla versione precedente, punta ancora di pi&ugrave; lo sguardo verso maneggevolezza e migliore ergonomia. E' pi&ugrave; leggera grazie (anche) al nuovo motore 890&nbsp;

Ducati Multistrada V2 2025: cala il peso, cresce il comfort

        Lo scorso 3 dicembre, al Padiglione 29 di BolognaFiere, si &egrave; tenuta l&rsquo;edizione 2024 di Campioni in Festa, dedicata alla Ducati. La festa ha omaggiato la grande stagione sportiva e i risultati ottenuti e ha avuto inizio con una cerimonia&nbsp;privata dedicata ai dipendenti Ducati. In seguito, la serata &egrave; entrata nel vivo con la Ducati Band, il gruppo musicale guidato dal Direttore Tecnico Ducati Corse, Davide Barana.&nbsp;  Campioni in Festa: i dettagli dell'evento Ducati Si &egrave; poi esibito il comico Paolo Cevoli, che ha poi lasciato il palco a Barbara Pedrotti, la quale ha guidato il pubblico attraverso il racconto di una stagione sportiva da incorniciare. Presenti anche i protagonisti di motocross, SBK e MotoGP, come Alessandro Lupino, trionfatore nel Campionato Italiano MX1 con il prototipo Desmo450 MX e Tony Cairoli,&nbsp;i dirigenti Ducati Off-Road, i quali hanno presentato anche i nuovi piloti Jeremy Seewer e Mattia Guadagnini. Sul palco, si sono presentati poi i campioni di WorldSBK e WorldSSP, &Aacute;lvaro Bautista, Nicol&ograve; Bulega e il neo campione Adri&aacute;n Huertas.&nbsp; La sezione MotoGP ha concluso l'evento in bellezza, con gli interventi dei team principal di Gresini Racing e VR46 Racing e infine con i piloti: Jorge Mart&iacute;n, Pecco Bagnaia, Marc M&aacute;rquez ed Enea Bastianini. Presente anche LEGO-Ducati, che ha presentato un modello in scala 1:2 della Panigale V4 S, costruito interamente con i mattoncini. I partecipanti hanno anche potuto costruire tutti insieme il logo Ducati con pezzi LEGO. Ducati riceve a sorpresa il premio Barsanti e Matteucci: perch&eacute; e di cosa si tratta        

Dalla cerimonia riservata ai dipendenti, fino alle celebrazioni per i campioni della sezione Off.Road e MotoGP

Campioni in Festa: Ducati festeggia così un anno di successo

        Dalle corse alla strada e viceversa. Il motore V4 &egrave; da sempre una configurazione che affascina i motociclisti. I 4 cilindri con bancata a V, a prescindere da fasi e quale sia l'angolo scelto dai progettisti, ha segnato la storia delle due ruote, alternando momenti di trionfo ad altri di oblio, fino a essere oggi in auge con modelli sempre pi&ugrave; raffinati. La recente introduzione da parte di Aprilia, con RSV4 e Tuono V4 o Ducati, con Multistrada V4&nbsp; e Panigale V4, aggiornate alle normative Euro5+, &egrave; solo l&rsquo;ultima conferma che il V4 &egrave; pi&ugrave; che mai "vivo e lotta insieme a noi" su strada ma protagonista in MotoGP oltre che del futuro delle moto ad alte prestazioni.  Origini del motore V4: tra innovazione e sperimentazione L'idea del V4 risale agli anni '30, con il marchio britannico AJS che introdusse una V4 da corsa incredibilmente avanzata per l'epoca, dotata di raffreddamento a liquido e compressore volumetrico, un&rsquo;innovazione che precorreva i tempi. Anche Ducati speriment&ograve; questa configurazione decenni prima della Panigale o della Multistrada, con la Apollo 1260 del 1964, un progetto ambizioso che tuttavia non raggiunse mai la produzione in serie. Anche Harley-Davidson per un periodo flirt&ograve; con il V4: era il motore del progetto Nova, sviluppato in collaborazione con Porsche dal 1976 a 1981, e&nbsp; poi accantonato a favore dell'iconico propulsore V-Twin Evolution; H-D prefer&igrave; continuare il suo percorso con i motori bicilindrici lasciando in disparte quel discorso.  Gli anni &lsquo;80: il debutto delle GP-replica Gli anni '80 videro l&rsquo;affermazione del V4 come motore sportivo grazie all&rsquo;introduzione di modelli leggendari e, in un caso, ispirati direttamente alle competizioni dove con il V4 due tempi and&ograve; man mano a soppiantare i precedenti motori in linea e in "quadrato". Parliamo della Yamaha RD500LC (1984) che prendeva spunto dalla YZR 500 portata in gara in quel periodo da gente come Kenny Roberts o Eddie Lawson. La quattro cilindri di Iwata rappresent&ograve; una delle prime vere "repliche GP" su strada, sebbene il suo V4 a due tempi non rappresentasse un V4 "puro" avendo due alberi motore. Nonostante ci&ograve;, oggi questa magnifica replica &egrave; una delle moto pi&ugrave; amate e ricercate dai collezionisti d'epoca. Sempre da Yamaha arriv&ograve;, e sempre a met&agrave; anni '80, la monumentale Yamaha Vmax 1200. Siamo nel 1985 quando quella naked dallo stile hot-rod, port&ograve; il V4 nel mondo delle muscle bike, offrendo 140 CV e una coppia strappa copertone di 12.4 kgm a 7,500 giri con prestazioni che ridefinirono il concetto di cruiser sportiva. &nbsp; Honda: il perfezionamento del V4 La Casa di Tokyo &egrave; forse il marchio che pi&ugrave; ha contribuito a evolvere il V4, trasformandolo da layout poco pi&ugrave; che sperimentale a motore di riferimento: Gli esempi? Basti pensare - e molti di voi la conoscono bene&nbsp; - alla VFR750F (siamo nel 1986), una sportiva (per il periodo) arrivata in seguito alla meno appetibile serie VF, la VFR750F divenne rapidamente una delle moto pi&ugrave; apprezzate per il suo equilibrio tra prestazioni, affidabilit&agrave; e comfort. Una infaticabile amica adatta ai viaggetti come alle "sparate" tra i tornanti e, per non farsi mancare nulla, fu protagonista anche in pista usata nelle gare delle derivate come il Transatlantic Trophy e portata in pista da piloti come Ron Haslam o Wayne Rainey. Negli anni poi si &egrave; evoluta passando da sportiva a sport-tourer in piena regola dal 1990 in poi. Nel 1987 poi fu la volta della "moto" per eccellenza in quel periodo: la VFR750R (RC30) &egrave; ad oggi considerata una delle migliori moto sportive di produzione e da corsa.&nbsp; La RC30 domin&ograve; le competizioni per anni su strada e soprattutto in SBK nel biennio '88 '89 diventando un&rsquo;icona. Compatta nelle forme, grazie anche al suo motore V4 con cilindri ricavati in blocco nella parte superiore del basamento; raffinata quanto grintosa nelle linee della carena, con un caratteristico doppio faro di derivazione Endurance. Infine, come non citare forcellone monobraccio, bielle in titanio e distribuzione a cascata di ingranaggi? Il tutto per una potenza di 112 CV a 11.000 giri.  &nbsp; L&rsquo;era moderna: il ritorno del V4 come standard di eccellenza Negli ultimi due decenni, il motore V4 &egrave; stato protagonista di una vera e propria rinascita (in MotoGP, al netto di Yamaha che per&ograve; presto cambier&agrave; il suo 4 in linea, ormai il V4 &egrave; universalmente preferito) con moto che ad oggi rappresentano nei listini il massimo della tecnologia applicata su strada. Le sportive Aprilia vantano l'iconico V4 a 65 gradi; un'unit&agrave; nata nel 2009 e che ha contribuito ridefinire il concetto di superbike moderna, vincendo titoli nel campionato mondiale Superbike e stabilendo nuovi standard in termini di elettronica e prestazioni. Ed oggi, con l'aggiornamento 2025 si ripresenta in forma e con nuovi primati.&nbsp; Non da meno la Panigale V4, arrivata nel 2018 a prendere il posto della precedente V2. Era il 2018 quando a Borgo Panigale avvenne la svolta con l'abbandono (per le maxi) del suo tradizionale V-twin per abbracciare il nuovo Desmosedici Stradale e Stradale R, raggiungendo nuovi livelli di potenza e guidabilit&agrave;. La pi&ugrave; recente Panigale V4 S, che abbiamo provato solo poche settimane fa, con la sua tecnologia e i 216 CV dichiarati &egrave; certamente una delle moto pi&ugrave; avanzate sul fronte sportivo. Ma chi l'ha detto che il V4 sia solo per sportive o sport-tourer? Gi&agrave; in passato Honda present&ograve; la Crossrunner, ma non riusc&igrave; a farsi strada nel cuore dei motociclisti. Il V4 per&ograve; si prende oggi la sua rivincita su questo fronte con la crossover Ducati Multistrada V4. Una moto che ha portato il V4 nel segmento adventure, combinando prestazioni del Granturismo a un&rsquo;elettronica raffinata e una manutenzione ridotta, grazie a intervalli di controllo delle valvole estesi fino a 60.000 km(!).  Un futuro radioso per il V4 Oggi, il V4 non &egrave; solo sinonimo di potenza e velocit&agrave; pura, ma rappresenta un buon equilibrio tra prestazioni, affidabilit&agrave; e versatilit&agrave; al netto per&ograve; dei costi. Le Case - almeno non tutte - non mollano e continuano a investire in questa configurazione, sviluppando motori sempre pi&ugrave; sofisticati, capaci di soddisfare le normative ambientali senza sacrificare le prestazioni. E all'orizzonte sono in arrivo i brand cinesi come Benda o CFMOTO che, nel secondo caso, stanno sviluppando un unit&agrave; (progetto V.04) per equipaggiare una prossima SBK, e con Benda che punta, invece, sul segmento cruiser con il V4 di 950 cc. Il V4 per alcuni &egrave; morto? Assolutamente no e, in un mondo dei motori, a volte fin troppo... piatto, questa &egrave; solo una bella notizia. E speriamo possa durare ancora a lungo.       

Il 4 cilindri a V da anni &egrave; protagonista su strada e in gara, alternando momenti di trionfo ad altri di oblio. Oggi &egrave; ancora in auge su proposte sempre pi&ugrave; raffinate

Il motore V4: storia e modelli di un layout che è un'icona

        Finora il premio internazionale Barsanti e Matteucci, il riconoscimento giunto alla XXIII edizione, istituito dal Comune di Pietrasanta (Lucca) con il Rotary Club Viareggio Versilia per ricordare Eugenio Barsanti, co-ideatore del primo prototipo di motore a scoppio insieme a Felice Matteucci, &egrave; stato sempre assegnato ad aziende automobilistiche. Quest&rsquo;anno per la prima volta &egrave; una casa motociclistica a ottenerlo: si tratta di Ducati. Premio internazionale Barsanti e Matteucci: quando sar&agrave; la cerimonia La cerimonia di consegna del trofeo, realizzato dalla Fonderia D'Arte Massimo Del Chiaro, &egrave; in programma sabato 30 novembre alle 18, con ingresso libero, nel salone dell'Annunziata all'interno del chiostro di Sant'Agostino a Pietrasanta: a riceverlo sar&agrave; l'ingegnere Vincenzo De Silvio, direttore ricerca e sviluppo dell'azienda di Sant&rsquo;Agata Bolognese. "&Egrave;&nbsp;come un ponte tra passato, presente e futuro" "Identit&agrave; e internazionalit&agrave; sono le linee che uniscono, idealmente, Pietrasanta e Ducati &ndash; dichiara il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti &ndash; realt&agrave; entrambe portatrici di un'impronta forte e distintiva, rispettivamente nell'arte e nel mondo delle due ruote e in costante dialogo con il mondo. Il premio 'Barsanti e Matteucci', d'altronde, &egrave; dedicato proprio a chi, con la sua genialit&agrave;, il mondo l'ha cambiato per sempre: &egrave; come un ponte tra passato, presente e futuro perch&eacute; oltre al trofeo per chi ha scritto pagine memorabili di storia sportiva e non, come Ducati". "Ci impegniamo quotidianamente a trasformare la bellezza in tecnologia e la tecnologia in bellezza, dando vita a moto che sono autentiche opere d'arte su due ruote &ndash; aggiunge l'ingegnere Vincenzo De Silvio &ndash;. &Egrave; un riconoscimento che ci riempie di orgoglio e ci conferma che il nostro impegno verso la continua ricerca di innovazione e perfezione rappresenta la direzione giusta da percorrere". VIAGGIO NELLA STORIA DUCATI ATTRAVERSO "THE SPEED OF INNOVATION"       

La Casa di Borgo Panigale &egrave; la prima azienda motociclistica a ricevere tale riconoscimenti. Finora infatti era stato sempre assegnato all'automotive

Ducati riceve a sorpresa il premio Barsanti e Matteucci: perché e di cosa si tratta

Nel 2025 Ducati alza l&rsquo;asticella delle naked supersportive presentando la nuova generazione della sua Streetfighter V4, combinando un design ancora pi&ugrave; aggressivo alla strabordante tecnologia per tenere a bada le prestazioni che per il 2025 crescono ancora. L&rsquo;evoluzione definitiva della &ldquo;Fight Formula&rdquo; che mette insieme la potenza di una Superbike come la Panigale, all&rsquo;agilit&agrave; e al comfort di una moto nata per divertirsi soprattutto su strada.    Design e aerodinamica  Rivisto il frontale, caratterizzato da un proiettore full-LED di nuova generazione, mentre al posteriore ritroviamo il gruppo ottico a doppia &ldquo;C&rdquo; . Le ali biplano sono state riprogettate e allargano l&#39;apertura per garantire una maggiore efficacia aerodinamica, generando - secondo quanto dichiarato - fino a 17 kg di carico in pi&ugrave; a 270 km/h, migliorando quindi ulteriormente stabilit&agrave; e aderenza in curva. Inoltre, i diversi convogliatori d&rsquo;aria allontanano il calore dalle gambe, migliorando il comfort termico anche nelle giornate pi&ugrave; torride.  Il serbatoio, sempre da 16 litri, &egrave; stato rivisto per migliorare l&rsquo;ergonomia, con l&#39;obiettivo di un maggior supporto in frenata e inserimento in curva. In quest&#39;ottica sono stati aggiornati anche sella, manubrio, pi&ugrave; vicino al pilota di 10 mm, e le pedane ora pi&ugrave; basse e avanzate.    Ducati Streetfighter V4 2025: cresce la potenza per il D16 Stradale  Il V4 da 1.103 cc vede l&rsquo;introduzione dei cornetti di aspirazione a lunghezza variabile (come sulla Panigale) e una potenza dichiarata di 214 CV a 13.500 giri/min (+6 CV rispetto al modello precedente) con coppia massima di 12,2 kgm a 11.250 giri/min. Per chi desidera prestazioni ancora pi&ugrave; estreme, il kit racing Ducati Performance by Akrapovic porta il valore a 226 CV. Roba per cuori forti!    Ducati Streetfighter V4 2025: Ciclistica e sospensioni  Troviamo le stesse modifiche gi&agrave; introdotte sulla Panigale V4 my 2025. Il telaio Front Frame &egrave; stato alleggerito e ottimizzato nelle rigidezze per offrire una maggiore precisione in curva e&nbsp;feeling&nbsp;nelle pieghe pi&ugrave; estreme;&nbsp; il nuovo forcellone, bibraccio e denominato Hollow Symmetrical Swingarm, punta a migliore trazione e stabilit&agrave; in accelerazione. Le sospensioni per la versione S sono le nuove &Ouml;hlins SmartEC 3.0 e completamente regolabili. I freni adottano nuove pinze Brembo Hypure abbinate al sistema eCBS che ottimizza l&rsquo;intervento del freno posteriore (ne parliamo qui), permettendo di ritardare la frenata in pista.  Ducati Streetfighter V4 2025: tecnologia  Come per Panigale V4 e Multistrada V4, anche la nuova Streetfighter V4&nbsp;2025 adotta il Ducati Vehicle Observer (DVO), un algoritmo avanzato sviluppato in MotoGP che gestisce oltre 70 sensori per ottimizzare il comportamento dinamico della moto in tempo reale. Il pacchetto comprende Ducati Traction Control, Slide Control, Wheelie Control, Power Launch, Quick Shift 2.0 e Engine Brake Control.&nbsp;  Abbiamo poi il nuovo cruscotto da 6,9&rdquo; con tecnologia Optical Bonding per una migliore leggibilit&agrave; e con infomode Road e Track per visualizzazioni e grafica ad hoc a seconda che si guidi su strada (informazioni di viaggio) o in pista (contagiri, marcia e controlli elettronici).  Ducati Streetfighter V4 2025: prezzi e disponibilit&agrave;  Disponibile nelle versioni standard e S, con sospensioni &Ouml;hlins e cerchi forgiati, la nuova Streetfighter V4 arriver&agrave; nelle concessionarie a marzo 2025 con prezzi di 24.790 euro per la standard e 27.990 euro per la&nbsp;S. 

Cresce la potenza e il design si fa pi&ugrave; aggressivo con le nuove alette di derivazione Panigale&nbsp;che donano un diverso volto alla adrenalinica naked bolognese.&nbsp;Riviste anche ergonomia e ciclistica con telaio e&nbsp;forcellone della sorellona SBK

Ducati Streetfighter V4 2025: un po&#39; Joker, un po&#39;... Batman

        A Borgo Panigale &egrave; stato lanciato il progetto "The Speed of Innovation", una collaborazione tra TIM, Ducati Corse e Qualcomm Technologies con l'obiettivo di trasformare il Museo Ducati in un'esperienza digitale immersiva. Grazie al 5G e a sistemi di realt&agrave; virtuale, i visitatori potranno vivere due esperienze esclusive:  la prima offre un accesso a 360 gradi al box del Ducati Lenovo Team in MotoGP,&nbsp; permettendo di scoprire i retroscena delle gare con una qualit&agrave; video fino a 8K, sotto la guida di esperti come Mauro Grassilli; la seconda porta i visitatori in un viaggio nel tempo, esplorando la storia della Ducati 916 attraverso immagini, documenti storici e progetti inediti.   Ducati, un modellino LEGO per la nuova Panigale V4 S: da quanti mattoncini &egrave; composto Un'esperienza immersiva indimenticabile Queste esperienze sono rese possibili dalla rete 5G a onde millimetriche di Qualcomm e dalla piattaforma di Extended Reality di TIM. Il progetto include anche una dimostrazione di robotica connessa in 5G, utilizzando un robot quadrupede per la tracciabilit&agrave; delle moto nel polo logistico Ducati.&nbsp; &ldquo;Oggi dimostriamo come la tecnologia pu&ograve; valorizzare e virtualizzare il patrimonio culturale e storico dello sport e del design, attraverso esperienze immersive che rendono accessibili questi contenuti anche da remoto", dichiara Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer di TIM. "Tutto questo grazie alle tecnologie 5G e alle soluzioni innovative di TIM Enterprise come ad esempio l&rsquo;Extended Reality. Continuiamo il nostro viaggio tra passato e futuro, mettendo a disposizione delle imprese e dei cittadini applicazioni digitali avanzate, questa volta introdotte nel mondo sportivo e nei suoi musei come quello Ducati, con l&rsquo;obiettivo di accrescerne la conoscenza e l&rsquo;attrattivit&agrave; turistica. &Egrave; una parte del percorso che stiamo facendo per promuovere il territorio e la cultura del nostro Paese utilizzando tecnologie innovative, come Cloud, AI, IoT e Cybersecurity, per rendere pi&ugrave; smart le nostre citt&agrave;&rdquo;. &ldquo;Lo spirito di innovazione &egrave; un elemento fondamentale della filosofia Ducati e viene applicato in ogni ambito e in ogni processo aziendale&rdquo;, ha affermato Patrizia Cianetti, Marketing &amp; Communications Director di Ducati Motor Holding S.p.A. "La partnership con TIM Enterprise si inserisce perfettamente all&rsquo;interno di questa visione e risponde alla continua ricerca di sofisticatezza, uno dei nostri tre valori principali, insieme allo stile e alle prestazioni. Attraverso queste due esperienze di realt&agrave; virtuale, che si affiancano alla visita al Museo e alla fabbrica Ducati, mettiamo in atto la nostra mission che &egrave; quella di arricchire la vita delle persone tramite esperienze indimenticabili: la storia e il racing sono due tra gli aspetti che pi&ugrave; di tutti infiammano la passione dei Ducatisti di tutto il mondo. Questa &egrave; un&rsquo;opportunit&agrave; unica per far vivere loro qualcosa di esclusivo, nuovo ed emozionante&rdquo;. &ldquo;Siamo lieti di collaborare con TIM a questa installazione dimostrativa presso il Museo Ducati che, grazie ai dispositivi XR, tutti alimentati dalle piattaforme Snapdragon XR, far&agrave; provare ai visitatori un&rsquo;autentica esperienza esclusiva nel mondo due ruote", ha dichiarato Dino Flore, VP, Technology di Qualcomm Europe, Inc. "Grazie alla potenza del 5G e della realt&agrave; virtuale, il pubblico potr&agrave; cos&igrave; esplorare la storia e il mondo di Ducati Corse&rdquo;. Ducati fra le protagoniste della mostra del MIMIT: in alto l'eccellenza       

TIM, Ducati Corse e Qualcomm Technologies hanno realizzato una collaborazione con l'obiettivo di trasformare il Museo Ducati in un'esperienza digitale immersiva

Viaggio nella storia Ducati attraverso "The Speed of Innovation"

        Dalla collaborazione tra Ducati e LEGO nasce il set LEGO Technic Ducati Panigale V4 S, un modellino in scala 1:4, presentato al pubblico in occasione del World Ducati Week dello scorso luglio.&nbsp; Panigale V4 S: le caratteristiche del modellino LEGO Il modellino moto, composto da 1.603 mattoncini, ha dimensioni di 30x43x15 cm e ogni elemento, dalla sospensione anteriore e posteriore, al sistema di sterzo, fino al cambio a pedale, riproduce fedelmente le soluzioni tecniche della Ducati Panigale V4 S, inclusi il motore V4 e la ciclistica. I modello sar&agrave; presente anche il prossimo 3 dicembre durante l&rsquo;evento &ldquo;Campioni in Festa&rdquo; a BolognaFiere. Ducati Panigale V4 S, LEGO: prezzo In vendita a partire dal 1 gennaio 2025, al prezzo di 199,99 euro, sar&agrave; disponibile in tutti i LEGO Store e online.  *Le dichiarazioni dei protagonisti a pag.2 &nbsp; Alessandro Cicognani: "Vederla riprodotta cos&igrave; fedelmente in questo set LEGO &egrave; una grande emozione" &ldquo;Siamo molto contenti di rinnovare la nostra collaborazione con LEGO&reg;, un&rsquo;Azienda iconica che, come Ducati, attraverso i propri prodotti fa vivere esperienze uniche ed emozionanti, e con la quale condividiamo tanti valori importanti, tra cui la ricerca continua dell&rsquo;innovazione e la cura maniacale del dettaglio&rdquo;,&nbsp;afferma Alessandro Cicognani, Licensing, Merchandising &amp; Corporate Sponsorship Manager di Ducati. &ldquo;Quando abbiamo mostrato al mondo la nuova Panigale V4, settima generazione delle superbike di Borgo Panigale, &egrave; stato evidente che stessimo presentando una rivoluzione tecnica con l&rsquo;intento di ingegnerizzare la meraviglia. Vederla riprodotta cos&igrave; fedelmente in questo set LEGO&reg; Technic&trade; &egrave; una grande emozione, oltre che un&rsquo;opportunit&agrave; unica per gli appassionati di motori di esplorare il design della moto e vivere un&rsquo;esperienza indimenticabile da costruire con le proprie mani&rdquo;. Uwe Wabra: "Le versioni LEGO Technic dei veicoli devono dare una sensazione il pi&ugrave; possibile autentici" &ldquo;&Egrave; un onore poter riprodurre un&rsquo;icona come la Ducati Panigale V4 S. Questo set cattura l&rsquo;essenza della velocit&agrave; e dell&rsquo;eleganza del marchio bolognese, permettendo ai fan di vivere un&rsquo;esperienza di costruzione che rende omaggio all&rsquo;ingegneria italiana". ha affermato Uwe Wabra, Senior Designer di LEGO Technic. "Le versioni LEGO Technic dei veicoli reali devono avere un aspetto e dare una sensazione il pi&ugrave; possibile autentici. Ci&ograve; significa che testiamo continuamente nuove tecniche per ricreare dettagli specifici come sospensioni, manubrio, motore, cambio e forme.&nbsp; Abbiamo avuto il piacere di visitare il team di progettazione Ducati mentre stava sviluppando la nuova Panigale V4 e ci hanno offerto una visione unica della tecnologia e del design. Abbiamo trascorso un momento fantastico con questo gruppo per realizzare il set e ci auguriamo che anche voi possiate provare l'emozione di costruire la Panigale V4&rdquo;. Marco Capone: "questo set che &egrave; un omaggio all&rsquo;eccellenza italiana" &ldquo;Siamo davvero entusiasti di questo set che &egrave; un omaggio all&rsquo;eccellenza italiana, a quella maestria dell&rsquo;ingegneria su due ruote che tutto il mondo ci ammira&rdquo;,&nbsp;ha aggiunto Marco Capone, General Manager LEGO Italia. &ldquo;La partnership con Ducati &egrave; stata fondamentale per dare vita a un prodotto che far&agrave; appassionare gli amanti dei mattoncini, ma anche i fan dei motori, attenti ai dettagli tecnici che qui sono ai massimi livelli&rdquo;. Ducati fra le protagoniste della mostra del MIMIT: in alto l'eccellenza       

Molto pi&ugrave; di un oggetto da collezione: 1.603 mattoncini compongono una delle moto pi&ugrave; amate della gamma. Disponibile dal 1 gennaio 2025

Ducati, un modellino LEGO per la nuova Panigale V4 S: da quanti mattoncini è composto

        &ldquo;L&rsquo;Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo&rdquo; &egrave; una mostra messa a punto dal MIMIT, con l'intenzione di festeggiare i 140 anni dalla fondazione dell&rsquo;Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e i 550 anni della pubblicazione del primo Statuto dei Brevetti, promulgato dalla Repubblica di Venezia nel 1474, e fra le protagoniste ci sar&agrave; Ducati. Scopo della mostra &egrave; valorizzare l'importanza della protezione della propriet&agrave; intellettuale e dell&rsquo;inventiva italiana attraverso un progetto espositivo che mette in luce una selezione di brevetti dall&rsquo;impatto significativo nel campo dell'innovazione, a dimostrazione di un patrimonio industriale, progettuale e materiale di inestimabile valore per l'Italia, fatto di storie di inventori di successo che hanno trasformato il modo di vivere. La mostra La mostra raccoglie oltre cento brevetti di invenzioni industriali, del passato e del presente, e la selezione &egrave; articolata in sette distinti ambiti tematici e suddivisa per utilizzo e scopo. Ducati &egrave; presente in quanto riesce a racchiudere in s&eacute; bellezza e tecnologia. In questo equilibrio, l&rsquo;elettronica gioca un ruolo fondamentale, spingendo l&rsquo;azienda ad investire ogni giorno nella ricerca e nello sviluppo. Basti pensare poi che &egrave; la prima Casa motociclistica a dotare una moto di sistema radar (a beneficiarne per prima &egrave; stata la Multistrada V4), rendendo cos&igrave; possibile l&rsquo;implementazione dei sistemi di Adaptive Cruise Control (ACC) e Blind Spot Detection (BSD), quest&rsquo;ultimo detentore del brevetto esposto in mostra. La tecnologia radar I radar aiutano o a prevenire eventuali collisioni con ostacoli. In particolare, il radar posteriore rileva i veicoli posizionati nel cosiddetto angolo cieco di visuale (blind spot), ossia l'area non visibile n&eacute; dallo specchietto retrovisore n&eacute; direttamente dal pilota, e segnala il sopraggiungere da dietro di veicoli a velocit&agrave; elevata (cos&igrave; detto BSD, Blind Spot Detection). Il progresso tecnologico dei radar &egrave; il risultato del lavoro sinergico tra un gruppo di ingegneri Ducati e di ricercatori del Politecnico di Milano, in collaborazione con un partner tecnologico di primo livello come Bosch. Nel maggio 2017 &egrave; stata depositata la domanda di brevetto relativa agli algoritmi di controllo di questo sistema. MIMIT: le date di apertura e chiusura La mostra aprir&agrave; al pubblico questo weekend, precisamente da domani 23 novembre 2024 e potr&agrave; essere visitabile fino al 2 marzo 2025 presso il MIMIT &ndash; Ministero delle Imprese e del Made in Italy - all'interno di Palazzo Piacentini, Via Veneto 33, a Roma. Per visitare l'esposizione &egrave; necessario prenotarsi compilando il&nbsp;modulo on line.&nbsp;  DUCATI PRESENTER&Agrave; TRE NUOVI MODELLI ENTRO FINE ANNO       

Aprir&agrave; al pubblico da domani 23 novembre 2024 e potr&agrave; essere visitabile fino al 2 marzo 2025 presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Ducati fra le protagoniste della mostra del MIMIT: in alto l'eccellenza

        Il calendario della Ducati World Premi&egrave;re cresce con nuovi appuntamenti. La Casa di Borgo Panigale, infatti, ha annunciato la presentazione di tre nuovi modelli. &ldquo;Nelle prossime due settimane tre nuovi episodi della Ducati World Premi&egrave;re 2025 andranno online, svelando altrettante importanti novit&agrave; che andranno ad aggiungersi ai modelli presentati finora&rdquo; si legge nella nota rilasciata dal Marchio. Le novit&agrave; Ducati: ecco quando Un nuovo, inedito episodio della Ducati World Premi&egrave;re 2025, Next Level Formula, verr&agrave; trasmesso online sul sito sul sito Ducati e sul suo canale Youtube ufficiale gioved&igrave; 28 novembre alle ore 16. A seguire, gioved&igrave; 5 dicembre alle ore 11, Ducati sveler&agrave; un&rsquo;altra grande novit&agrave; con il titolo Unlock Everyday Adventure. L&rsquo;episodio verr&agrave; trasmesso in contemporanea alla presentazione del nuovo modello al salone di Intermot 2024, che si svolger&agrave; a Colonia, in Germania, dal 5 all&rsquo;8 dicembre. Infine, l&rsquo;ultimo dei tre appuntamenti: domenica 8 dicembre alle ore 08.  DUCATI SEASONAL CHECK-UP, LA PROMOZIONE FINO A FEBBRAIO 2025       

Nelle prossime due settimane andranno online tre episodi della Ducati World Premi&egrave;re 2025 che promettono novit&agrave;: 28 novembre, 5 e 8 dicembre

Ducati presenterà tre nuovi modelli entro fine anno

        Fino all&rsquo;8 febbraio 2025 Ducati ha attivato una vantaggiosa campagna promozionale, Ducati Seasonal Check-Up, per tutti i possessori di moto Ducati immatricolate dal 1&deg; gennaio 2012, presso la rete di Concessionari e Service Ducati aderenti all&rsquo;iniziativa. La campagna prevede la possibilit&agrave; di effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria usufruendo di un vantaggio cliente del 20% sul prezzo dei ricambi originali. Ducati Seasonal Check-Up: i vantaggi della promozione Quali sono i vantaggi per i Ducatisti? Potranno usufruire di un controllo dello stato di usura dei propri penumatici e farsi consigliare il battistrada Pirelli pi&ugrave; adatto alla sua moto. Potranno inoltre chiedere e verificare con il proprio concessionario di fiducia la possibilit&agrave; di Pick Up &amp; Delivery durante tale periodo. Aderendo alla promozione, il Ducatista potr&agrave; anche usufruire, qualora ne fosse sprovvisto, di un anno di assistenza stradale ACI-Global per poter viaggiare in Europa in compagnia della propria Ducati in tutta tranquillit&agrave;. L&rsquo;iniziativa &egrave; promossa con il supporto della rete di assistenza Ducati attraverso i Service aderenti ed &egrave; soggetta a quantit&agrave; limitata per quanto riguarda l&rsquo;attivazione dell&rsquo;assistenza stradale.       

Sconti sui ricambi originali e sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria con uno sconto del -20% sul prezzo&nbsp;

Ducati Seasonal Check-Up, la promozione fino a febbraio 2025

        Quella che va in scena ai padiglioni di EICMA, sponda Ducati, &egrave; una vera e propria rivoluzione. Una nuovo capitolo nella lunga storia del marchio bolognese si apre con l'arrivo del nuovo motore V2 890 che equipaggia la inedita Panigale V2. E' l'alba di una nuova sportivit&agrave; per il progetto V2,&nbsp; dove si &egrave; cercato di percorrere la strada di una pi&ugrave; abbordabile - ma comunque vivace - guida, facendo sponda sulle caratteristiche del nuovo motore e su una ergonomia meno esapasterata rispetto alle precedenti V2 e 955.  DUCATI PANIGALE V2: COME &egrave; FATTA E gi&agrave; a guardare la Panigale si nota come, a differenza del passato, si abbia una impostazione che vuole gratificare gli amanti della guida sportiva, non solo relegandola all'uso pistaiolo. Quindi via i semimanubri, posizionati sotto la piastra di sterzo a vantaggio di una diversa ergonomia con i collarini posti ora pi&ugrave; in alto, a vantaggio di una posizione di guida pi&ugrave; confortevole e che posssa essere meno stancante. Una moto completamente ripensata, che del modello precedente mantiene solamente il nome e che rispetto a quest'ultimo &ndash; stando a quanto dichiarato da Ducati &ndash; dovrebbe avere anche un comfort termico per il pilota nettamente migliore grazie ad un attento studio dei passaggi dell'aria fresca. Il protagonista assoluto del nuovo progetto &egrave; il motore V2 da 90&deg; con fasatura variabile per le valvole di aspirazione, omologato Euro5+, da 890 cc e 120 CV (ne parliamo qui in modo pi&ugrave; approfondito). Da sottolineare la svolta di soppiantare il Desmo per l'azionamento della valvole per un nuovo schema a molla e bilancieri per le punterie. Il peso, di soli 54,5 Kg (-9,4 kg rispetto al ormai pensionato motore Superquadro) lo rende il bicilindrico pi&ugrave; leggero mai prodotto da Ducati, e la sua curva di coppia, con il 70% del valore massimo gi&agrave; disponibile a 3.000 giri, &egrave; premessa di una guida frizzante. E chi vorr&agrave; utilizzare la Panigale V2 in pista potr&agrave; montare lo scarico racing, che porta la potenza massima a 126 CV, con una riduzione del peso di 4,5 kg rispetto ad un gi&agrave; buon valore dichiarato di 179 Kg in ordine di marcia ma senza carburante.  CICLISTICA E TECNOLOGIA Abbiamo il telaio monoscocca che integra il motore come elemento portante. Il forcellone bibraccio, dal design che prende spunto da quanto visto sulla V4 S, lavoro in tandem con un ammortizzatore Kayaba mentre all'avantreno troviamo una forcella Marzocchi di 43 mm; entrambi sono regolabili. Per la pi&ugrave; sportiva V2 S abbiamo invece la firma &Ouml;hlins per forcella e mono posteriore oltra a una batteria agli ioni di litio per togliere ancora pi&ugrave; peso e fermando l'ago sui 176 kg in ordine di marcia ma senza carburante. I nuovi cerchi fusi con razze a &ldquo;Y&rdquo; sono dotati di pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV, nelle misure 120/70 e 190/55,mentre sul fronte frenata ecco Brembo con dischi da 320 mm e pinze monoblocco M50. Non manca un pacchetto elettronico tra i pi&ugrave; avanzati. La Panigale V2 vede una piattaforma inerziale IMU a sei assi che sorveglia su ABS Cornering, controllo di trazione, anti impennamento, controllo del freno motore e il cambio con Quick shift 2.0. Quattro sono Riding Mode (Race, Sport, Road, Wet) con cruscotto TFT da 5 pollici che permette di tenere sotto controllo la situazione. Se si cerca ancora di pi&ugrave;, il nutrito catalogo di parti aftermarket aiuta a rendere la moto praticamente da pista grazie alla disponibilit&agrave; di una carenatura racing, pedane regolabili e semimanubriribassati, acquistabili anche separatamente. C'&egrave; anche il sistema di autocronometraggio Lap Timer Pro che permette, utilizzando l&rsquo;Infomode Track, di visualizzare in tempo reale tempi sul giro, intertempi e il miglioramento delle proprie prestazioni.Chi invece vuole godersi al massimo la nuova Panigale V2 su strada pu&ograve; montare il Cruise control, il navigatore Turn-by-turn, la presa di corrente USB per alimentare lo smartphone o il sensore di pressione pneumatici TPMS.  DUCATI Panigale V2:&nbsp; COLORAZIONI E DISPONIBILIT&agrave; Per la Panigale V2 l'arrivo in vetrina &egrave; previsto per gennaio 2025 e nella sola livrea Ducati Red. Per le versioni S &egrave; prevista la sella monoposto ma con kit passeggero disponibile come accessorio e disporranno di serie delle funzionalit&agrave; Pit Limiter e Ducati Power Launch. Arriver&agrave; anche nella versione da 35 kW per i motociclisti con patente A2. Prezzo a partire da 16.790 euro (1000 euro in meno per la versione da 35 kW).       

Protagonista assoluto del nuovo progetto &egrave; il bicilindrico 890 da 120 CV per una moto che segna un cambio di rotta rispetto alle precedenti V2 e 955

EICMA, Ducati Panigale V2: nuovo motore e nuova sportività

        Rivoluzione Ducati a EICMA. Una nuovo capitolo nella lunga storia del marchio bolognese si apre con l'arrivo del nuovo motore V2 890 che equipaggia le inedite Panigale V2 e Streefighter V2. Due declinazioni del concetto di una nuova sportivit&agrave; del catalogo di Borgo Panigale e dove si &egrave; cercato di percorrere la strada di una pi&ugrave; abbordabile ma comunque vivace guida facendo sponda sulle caratteristiche del nuovo V2.  DUCATI STREETFIGHTER V2: COME &egrave; FATTA Al centro della novit&agrave; Ducati c'&egrave; il nuovo motore V2 890 (ne parliamo qui in modo pi&ugrave; approfondito) con fasatura variabile IVT per le valvole di aspirazione, omologato Euro5+, e con 120 CV di potenza massima. Da sottolineare la svolta di soppiantare il Desmo per l'azionamento della valvole per un nuovo schema a molla e bilancieri per le punterie. Il peso, di soli 54,5 Kg (-9,4 kg rispetto al ormai pensionato motore Superquadro) lo rende il bicilindrico pi&ugrave; leggero mai prodotto da Ducati, e la sua curva di coppia, con il 70% del valore massimo gi&agrave; disponibile a 3.000 giri, &egrave; premessa di una guida frizzante. E chi vorr&agrave; utilizzare la Streetfighter V2 in pista potr&agrave; montare lo scarico racing, che porta la potenza massima a 126 CV, con una riduzione del peso di 4,5 kg rispetto ad un gi&agrave; buon valore dichiarato di 175 Kg in ordine di marcia ma senza carburante. Il frontale, affilato e minaccioso, caratterizzato dai gruppi ottici Full-LED e dal DRL, contribuisce a creare quella linea subito riconoscibile. Il codino &egrave; il medesimo della sorella carenata con il fanale posteriore full-LED diviso in due parti; gli scarichi posizionati sotto la sella, sono un richiamo alla tradizione Ducati delle prime Superbike. Infine, abbiamo i nuovi cerchi in lega leggera a sei razze, con un profilo a &ldquo;Y&rdquo; suddiviso in tre gruppi. Telaio, motore e layout delle sospensioni sono quelli utilizzati per la Panigale V2, ed anche in questo caso arriver&agrave; una versione S con sospensioni &Ouml;hlins oltre alla batteria agli ioni di litio che aiuta a togliere ancora peso.  DUCATI STREETFIGHTER V2:&nbsp; COLORAZIONI E DISPONIBILIT&agrave; La Streetfighter V2 l'arrivo in vetrina &egrave; previsto per fine marzo 2025 e nella sola livrea Ducati Red. Per le versioni S &egrave; prevista la sella monoposto ma con kit passeggero disponibile come accessorio e disporranno di serie delle funzionalit&agrave; Pit Limiter e Ducati Power Launch. Arriver&agrave; anche nella versione da 35 kW per i motociclisti con patente A2.        

Nuovo motore 890 ma spirito che non cambia per questa roadster che ha il divertimento nel DNA

EICMA, ecco la Ducati Streetfighter V2: una cattivissima divora-curve

        Da qualche anno, in Ducati sembrano aver trovato la formula magica per il successo. Non ne sbagliano una, &egrave; evidente nel Motorsport dove vincono (quasi&hellip;) ogni premio, &egrave; evidente nella produzione di serie, con le moto che sono (quasi&hellip;) tutte dei best-seller. Come ogni azienda vincente per&ograve;, non ci si pu&ograve; fermare a crogiolarsi sui risultati presenti, perci&ograve; ecco qua: durante una visita nelle segrete dell'azienda, tra cui il preziosissimo reparto di sviluppo motori, i vertici di Ducati ci hanno mostrato in anteprima mondiale un nuovo bicilindrico V2, motore che di fatto mander&agrave; in pensione il mitico Testastretta 11&deg; Evoluzione di 937 cc che oggi equipaggia Monster, Hypermotard, Supersport, Multistrada V2&hellip;  DIAMO I NUMERI  Partiamo a descriverlo dai suoi numeri: il nuovo bicilindrico Ducati si chiama "V2", dunque &egrave; un bicilindrico a V di 90&deg;, confermando Ducati come una delle poche aziende rimaste a credere ancora in questa architettura (e a non cedere alla tentazione dei bicilindrici paralleli). Ha una cilindrata di 890 cc, &egrave; dotato del sistema di fasatura variabile IVT (Intake Variable Timing) e pesa solamente 54,4 kg, il bicilindrico Ducati pi&ugrave; leggero mai costruito (-9,4 kg rispetto al Superquadro 955 che equipaggia Panigale V2 e Streetfighter V2, -5,9 kg rispetto al Testastretta Evoluzione). E s&igrave;, utilizza una classica distribuzione a molle con bilancieri a dito (trattamento DLC), come il V4 Granturismo della Multistrada V4 (non ha il desmo). Gli obiettivi erano infatti la regolarit&agrave; ai bassi regimi e l&rsquo;economia di manutenzione, pi&ugrave; che la ricerca della prestazione pura. D&rsquo;altronde, se non ti serve una potenza massima da SBK (dunque regimi stellari), dove il desmo offrirebbe effettivamente dei vantaggi, la scelta di una distribuzione &ldquo;classica&rdquo; (in questo caso comandata da catena) consente sicuramente di avere un sistema pi&ugrave; semplice ed economico (controllo valvole ogni 30.000 km, cambio olio ogni 15.000). POTENZA E COPPIA  Dicevamo dei numeri: il nuovo V2 di Ducati &egrave; in grado di offrire 120 CV a 10.750 giri (sar&agrave; disponibile anche in versione da 115 CV per modelli pi&ugrave; turistici, oltre alla versione 35 kW) e 93,3 Nm a 8.250 giri (oppure 92,1 Nm). Il limitatore in quinta &egrave; fissato a 11.350 giri. Numeri tendenzialmente pi&ugrave; alti rispetto al Testastretta Evo: il rapporto alesaggio/corsa &egrave; pi&ugrave; superquadro (siamo a 96 x 61,5 mm contro i precedenti 94 e 67,5 mm) e questo ha permesso di raggiungere regimi e potenze comunque importanti, per un bicilindrico di questa cilindrata. Nonostante ci&ograve;, la fasatura (non l&rsquo;alzata) variabile delle valvole dovrebbe garantire comunque un&rsquo;ottimo spunto. Il sistema IVT varia continuamente la fasatura su un arco di 52&deg; grazie a un variatore di fase applicato all&rsquo;estremit&agrave; dell&rsquo;albero a camme. In questo modo si ha un valore di incrocio valvole ottimizzato in funzione del regime e dell&rsquo;apertura farfalla (sul Testastretta l'incrocio era fissato a 11&deg;), ottenendo potenzialmente una curva di erogazione pi&ugrave; regolare e piena ai bassi e medi regimi. I numeri effettivamente sembrano confermarlo: pi&ugrave; del 70% della coppia massima &egrave; disponibile a 3.000 giri e tra i 3.500 e gli 11.000 giri il valore della coppia non scende mai sotto l&rsquo;80%. PRONTO PER L&rsquo;ADVENTURE  A quanto pare, questo V2 &egrave; gi&agrave; pronto per equipaggiare non solo moto sportive, ma anche moto adventure. La versione da 115 CV infatti &egrave; dotata di un alternatore pi&ugrave; potente per gestire i carichi elettrici pi&ugrave; gravosi (per esempio faretti aggiuntivi, ricarica smartphone&hellip;), mentre l&rsquo;imbiellaggio e il volano sono rinforzati per offrire una risposta pi&ugrave; dolce nella guida rilassata. La rapportatura inoltre prevede una prima e seconda marcia pi&ugrave; corte per migliorare lo spunto in forte pendenza, soprattutto in condizioni di pieno carico.  Il nuovo V2 non &egrave; solo leggero ma anche compatto, grazie a soluzioni come la pompa dell&rsquo;acqua posizionata sulla testa del cilindro anteriore, per diminuire la tuberia esposta, o lo scambiatore di calore acqua/olio posizionato all&rsquo;interno della V dei cilindri (niente radiatore olio). Un corpo farfallato da 52 mm alimenta i cilindri e grazie al ride-by-wire sono disponibili 4 mappe motore. Come il Superquadro, il nuovo V2 ha le teste fissate direttamente sul carter, permettendo cos&igrave; grande compattezza ma soprattutto rigidezza. A quanto dichiarato dai tecnici, infatti, &egrave; un motore con funzione portante, sar&agrave; cio&egrave; parte del telaio (proprio come sulle Ducati di ultimissima generazione). Infine, come sul V4 dell&rsquo;ultima Panigale, il cambio &egrave; dotato di quickshifter di seconda generazione, che utilizza una strategia basata unicamente sul sensore marcia presente sul tamburo del cambio (non ci sono celle di carico sull&rsquo;asta di rinvio), soluzione che offre un feeling pi&ugrave; diretto. Non manca ovviamente la frizione antisaltellamento in bagno d&rsquo;olio. Ora, non rimane che vedere quale sar&agrave; la prima moto a utilizzarlo. E un'idea l'abbiamo gi&agrave;...       

Nelle segrete della azienda abbiamo visto in anteprima mondiale il nuovo bicilindrico che andr&agrave; a sostituire l&rsquo;attuale Testastretta 11&deg;. &Egrave; il bicilindrico pi&ugrave; leggero e compatto mai costruito a Borgo Panigale

Clamoroso Ducati: nuovo V2, ma senza Desmo!

        Nella lunga storia del motociclismo, tra le Case a cui piace giocare con i desideri degli appassionati, Ducati e? di quelle che sa bene quali corde toccare. Ne e? una prova l&rsquo;ultima nata, la Panigale V4 2025 che, per non farsi mancare nulla, oltre al magnifico sfoggio di tecnologia, rende omaggio, con tratti di linea evocativi, ad un&rsquo;icona come la 916 e ai suoi 30 anni dall&rsquo;uscita sul mercato. Indice:  1993, Ducati 916: un salto nel passato (pag.2); 2002, Ducati 999: cambiamenti significativi (pag.3); 2007, Ducati 1098-1198: ritorno al passato (pag.4); 2011, Ducati Panigale 1199: il momento di cambiare rotta (pag.5); 2017, Ducati Panigale V4: nuova era sportiva (pag.6); 2024, Ducati Panigale V4 S: verso il futuro (pag.7);  &nbsp; 1993, Ducati 916: un salto nel passato Facciamo qualche passo indietro nella storia delle maxisportive bolognesi. Era la fine del 1993 quando i motociclisti dell&rsquo;intero pianeta strabuzzano gli occhi davanti a una moto che da quel momento in avanti segna, come un macigno, la storia delle sportive, bolognesi e non solo. Le splendide linee di Sergio Robbiano, supervisionate dallo sguardo attento di Massimo Tamburini (all&rsquo;epoca Direttore del Centro Ricerche Cagiva), adornavano un reparto tecnico che, rispetto alle 851 e 888, compiva un deciso balzo in avanti. A quelli che erano dei capisaldi per Ducati, come il telaio a traliccio e il bicilindrico Desmoquattro (sviluppato da Massimo Bordi e Pierluigi Mengoli), vennero apportate modifiche tali, che la 916 rappresento? un concetto tutto nuovo. Una &ldquo;chicca&rdquo;, in voga al tempo, fu il monobraccio, che soppianto? lo schema del forcellone tradizionale delle 851-888. Un pezzo di meccanica in lega di alluminio e fusa in conchiglia, frutto della collaborazione tra CRC e Reparto Corse. Era l&rsquo;esaltazione della sportivita? applicata al Desmo, una moto per tutti quelli che sentivano il sacro richiamo della manetta. Fu un qualcosa di tanto innovativo, bello e prestazionale che quando poi arrivo? in vetrina, nel 1994, segno? quasi un intero decennio di trionfi, sia a livello commerciale e d&rsquo;immagine, che di risultati sportivi. Le prestazioni dichiarate parlavano di una potenza di 114 CV a 9.000 giri/min., per un peso a secco di 195 kg. La 916, nei suoi vari allestimenti SP, SPS e Senna, resto? in listino fino al 1999; poi arrivarono le evoluzioni 996, con il nuovo motore Testastretta (che debutto? sulla 916 SPS), e 998.  &nbsp; 2002, Ducati 999: cambiamenti significativi Nel 2002 si scelse di dare un taglio al passato: la decisione di togliere dalle scene un &ldquo;totem&rdquo; come la serie 916- 996-998 fu una cosa che avrebbe potuto levare il sonno anche al piu? navigato dei manager, ma dopo 10 anni di successi e riconoscimenti, per la moto di Tamburini era arrivato il momento di lasciare il posto a qualcosa di nuovo. La 999, con i l suo design caratterizzato da un inedito frontale con fanali poliellissoidali sovrapposti, di qualita? ne aveva da vendere. A partire dal bicilindrico Testastretta da 117 CV nella prima versione standard, per arrivare alla ciclistica con telaio a traliccio dotato di forcellone che tornava ad essere a doppio braccio.Ne risulto? una moto leggera (208 kg o.d.m) e godibile su strada, grazie anche ad un piu? dolce funzionamento del motore. Era piu? efficace anche in pista.  &nbsp; 2007, Ducati 1098-1198: ritorno al passato La creatura disegnata dal sudafricano Pierre Terblanche, pero?, al netto di una meccanica e una ciclistica efficacissime, non seppe scaldare i cuori degli appassionati, tanto che nel 2007 venne rimpiazzata dalla sontuosa 1098. La moto disegnata da Gianandrea Fabbro evolveva i concetti stilistici della 916, rientrando nel solco tracciato da Tamburini. Quindi riecco il monobraccio, il gruppo ottico anteriore e posteriore sdoppiati e con prese d&rsquo;aria frontali, visti sulla 916. Alla 1098 segui? l&rsquo;evoluzione 1198 e quello fu l&rsquo;ultimo acuto di una filosofia tecnica che stava man mano perdendo terreno di fronte ad una nuova rivoluzione.  &nbsp; 2011, Ducati Panigale 1199: il momento di cambiare rotta Arriva ancora il momento di cambiare rotta: via il telaio a traliccio, dentro il monoscocca scatolato, nel 2011 ecco la Panigale 1199. Una moto nuova fino all&rsquo;ultima vite, dal motore Superquadro (con alesaggio di 112 mm e corsa di 60,8 mm) al telaio concettualmente nuovo. Il design, pero?, non rompeva completamente i ponti con il passato (si preferi? non snaturare troppo lo stile Ducati, come era accaduto con la 999), mantenendo un filo conduttore, almeno nella parte frontale, in comune con la 1198 (e, di fatto, anche con la famiglia 916). Riecco il doppio fanale, evoluto nel disegno, e bocche per l&rsquo;airbox decisamente piu? &ldquo;voraci&rdquo;. Ritroviamo ancora monobraccio e ruota a sbalzo, ma sparisce lo scarico sotto al codone in favore della piu? moderna ed efficace, in fatto di centralizzazione dei pesi, soluzione del doppio silenziatore ai lati e sotto al motore.La Panigale 1199 fece man bassa di consensi. Le linee, anch&rsquo;esse opera di Gianandrea Fabbro, le valsero il prestigioso riconoscimento di prima moto premiata con il Compasso d&rsquo;Oro, nel 2014. Le soddisfazioni, per la Panigale bicilindrica &ndash; evoluta nel tempo nelle versioni 1299 e 1299 S, caratterizzate dal nuovo propulsore di 1.285 cc e 205 CV in sostituzione delle precedenti 1199 base ed S &ndash; non mancarono, anche se non riusci? ad agguantare il Mondiale SBK piloti.  &nbsp; 2017, Ducati Panigale V4: nuova era sportiva Una &ldquo;macchia&rdquo; a cui gli ingegneri Ducati vollero dare una risposta decisa:&nbsp;Andrea Ferraresi sviluppo? le linee della 1199 proiettandole in una nuova era sportiva. Il motore bicilindrico (che comunque verra? mantenuto su Panigale 955 e V2) lascio? spazio al Desmosedici Stradale&nbsp;per dar vita alla prima Panigale V4&nbsp;(era il 2017),&nbsp;che sfruttava il know-how della MotoGP e segnava un nuovo capitolo per l&rsquo;azienda. Al netto del motore, che ora&nbsp;raggiungeva la notevole potenza di 214 CV&nbsp;(226 con il kit) il&nbsp;progetto guardava alla 1199&nbsp;mantenendo una filosofia tecnica simile, con monobraccio posteriore e scarichi sotto le pance della carena. Il telaio in alluminio, ora denominato Front-Frame, abbracciava sempre il motore nella zona frontale.Con la V4 R di 1000 cc arrivano i trionfi in SBK; ma anche sul mercato la rossa bolognese e? in cima alle vendite mondiali delle sportive.  &nbsp; 2024, Ducati Panigale V4 S: verso il futuro Siamo nel 2024, e la storia continua con l&rsquo;evoluzione del progetto Panigale mostrato al WDW. Torna il forcellone bibraccio e il design, quasi a voler chiudere un cerchio, omaggia l&rsquo;antesignana 916; lo si nota subito nei tratti del &ldquo;volto&rdquo; della nuova V4  DUCATI SCRAMBLER 2025: ARRIVANO LA ICON DARK E LA NUOVA FULL THROTTLE       

Con l'ultima Panigale, la Casa bolognese ha voluto rendere omaggio alla moto che 30 anni fa segn&ograve; l'inizio di una decisa evoluzione per le SBK di casa

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