Name: Primavera Elettrica 45
Brand: Vespa
SKU: elettrica
Price: 5199 EUR

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Con il nuovo Codice della Strada approvato dobbiamo fare i conti con tutta una serie di novit&agrave;. Tra queste c&rsquo;&egrave; anche l&rsquo;introduzione di targa e assicurazione per i monopattini elettrici che circolano sulle strade italiane. C&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;. Come promesso da Salvini, &egrave; arrivato anche l&rsquo;obbligo del casco per tutti, minorenni e maggiorenni. Ma dato che siamo pratici, veniamo al sodo: quanto costa l&rsquo;assicurazione per i monopattini elettrici?  Numeri alla mano: quanto costa l&rsquo;assicurazione  Una domanda, questa, che si sono posti in molti. Secondo uno studio di Facile.it, oggi ci sono&nbsp;due possibilit&agrave; per assicurare un monopattino elettrico: la prima &egrave; scegliere una polizza RC Capofamiglia, l&rsquo;altra scegliere un&rsquo;assicurazione monopattino apposita.  Nel primo caso, si tratta di classiche&nbsp;polizze RC capofamiglia, che tutelano il contraente e tutta la sua famiglia e da moltissime evenienze che, in alcuni casi,&nbsp;comprendono anche i danni arrecati a terzi &ndash; per esempio &ndash; durante la guida del monopattino. Per quanto riguarda i prezzi, si parte da circa 75 euro l&rsquo;anno.  Nel secondo caso, invece, si tratta di&nbsp;polizze RC per la mobilit&agrave;, specifiche per i monopattini, e tutelano quindi il contraente nell&rsquo;eventualit&agrave; in cui dovesse arrecare danni a terzi o a oggetti di terzi durante la guida di un monopattino. Un&rsquo;assicurazione che oggi parte da circa 40 euro l&rsquo;anno per una copertura singola,&nbsp;mentre si parte da 80 euro per la versione che tutela tutti i componenti della famiglia&nbsp;che potrebbero guidare il veicolo.  Quale scegliere? Come spiegano gli esperti di Facile.it, &ldquo;sar&agrave; fondamentale capire quali caratteristiche dovranno avere i prodotti assicurativi per monopattini alla luce della nuova norma.&nbsp;Il dubbio principale &egrave; se l&#39;obbligo di RC sar&agrave; sulla persona o sulla targa; a oggi, i prodotti in commercio tutelano la persona.&nbsp;Se, invece, come sembra, l&#39;obbligo sar&agrave; sul veicolo&nbsp;(come per l&rsquo;RC auto), allora i prodotti dovranno essere adeguati, con possibili variazioni anche dei prezzi&rdquo;.  MOTO E SCOOTER 125 IN AUTOSTRADA CON IL NUOVO CODICE DELLA STRADA: CAMBIANO LE REGOLE 

Il nuovo Codice della Strada ha introdotto diverse novit&agrave; che comprendono anche i piccoli due ruote: quali polizze scegliere? E quanto si arriva a spendere?

Quanto costa l&rsquo;assicurazione per i monopattini elettrici?

        La situazione intorno alle moto elettriche non &egrave; affatto semplice da definire. Il mercato fa fatica a decollare, e lo sappiamo (ne abbiamo parlato in questo articolo), ci sono poi sempre pi&ugrave; aziende del settore che dichiarano bancarotta e infine c&rsquo;&egrave; stato Eicma 2024, appena concluso, dove l&rsquo;elettrico ha presenziato manifestando per&ograve; incertezza. E poi c&rsquo;&egrave; Yamaha che alle moto a batteria pare proprio non voler rinunciare. La Casa di Iwata, infatti, ha esplicitamente dichiarato di voler produrre un'ampia gamma di veicoli elettrici, da strada che fuoristrada. Ma &egrave; questo ultimo segmento quello su cui l&rsquo;azienda sta davvero puntando in questo momento, in particolare quando si tratta di corse. L&rsquo;investimento da seguire In che modo? Non costruendo moto elettriche da zero, bens&igrave; investendo nella societ&agrave; francese di veicoli elettrici&nbsp;Electric Motion. Specializzata in particolare in trial ed enduro, l'azienda ha avuto modo di far conoscere le sue moto elettriche durante il Trial World Championship e nella&nbsp;FIM E-Xplorer World Cup, ottenendo vittorie e podi in entrambe le competizioni. I vantaggi dell&rsquo;elettrico sono innegabili (cos&igrave; come lo sono i motivi per cui non sta funzionando, ve ne abbiamo dati cinque). Resta da capire se la coppia istantanea e l'erogazione di potenza lineare dei motori elettrici, che rendono sicuramente il fuoristrada di pi&ugrave; facile approccio e pi&ugrave; attraente per uno spettro maggiore di motociclisti, siano sufficienti a convincere il pubblico. Chiss&agrave; se questo investimento sia la chiave giusta in tal senso. YAMAHA T&Eacute;N&Eacute;R&Eacute; 700 2025, ARRIVA ANCHE LA RALLY       

La Casa di Iwata ha deciso di investire nella societ&agrave; di veicoli elettrici Electric Motion, specializzata in particolare in trial ed enduro

Yamaha accelera sull’elettrico (per le corse) e investe in Francia

Dire che l&#39;elettrico &egrave; in crisi &egrave; come scoprire l&#39;acqua calda. Il segmento delle moto a batteria non solo &egrave; in declino, ma non &egrave; mai partito davvero nonostante numerosi player internazionali abbiano investito parecchie risorse negli scorsi anni. Il 2024 &egrave; stato l&#39;anno di conferma del periodo negativo, ed EICMA non poteva che essere lo specchio di una situazione incerta che anche le stesse Case fanno fatica a capire e affrontare.&nbsp;  Le elettriche presenti al salone  Parlare di momento incerto non significa dire che il salone fosse privo di elettriche... anzi. Il progetto pi&ugrave; interessante e mediaticamente forte &egrave; senza dubbio quello di Honda, che ha presentato due concept full-electric EV Fun e EV Urban come immagine di una imminente famiglia di due ruote elettriche che arriver&agrave; presto sul mercato.  Le info rilasciate sono poche e gli unici numeri che conosciamo sono riferiti all&#39;autonomia &quot;superiore ai 100 km&quot; e al sistema CCV2 per la ricarica rapida, come quella delle auto. Un po&#39; poco per giudicare, ma dall&#39;azienda dicono che si tratta di veicoli molto vicini alla produzione di serie, e sar&agrave; interessante vedere se arriveranno e che tipo di stile e prezzo porteranno con loro.  Discorso un po&#39; pi&ugrave; concreto per Royal Enfield che ad EICMA ha portato il nuovo brand elettrico Flying Flea, con il modello S6 che dovrebbe rappresentare il primo di una famiglia di moto 100% elettriche. La Himalayan elettrica presente come prototipo, &egrave; stata invece annunciata come semplice display tecnologico senza un destino di serie.  Anche il Gruppo Pierer prova a giocarsi la carta presentando le KTM Freeride E e la sorella gemella Husqvarna Pioneer, fatte per i giovani con 11 kW di potenza    Zero Motorcycles cambia strategia per sopravvivere  L&#39;altra finestra sul mercato elettrico a due ruote &egrave; quella aperta da Zero Motorcycles, che in ottica 2025 cambia radicalmente la sua strategia di mercato passando dalle moto di alta (altissima) gamma all&#39;esatto opposto, ovvero elettriche supereconomiche sotto i 5.000 euro, con un piano futuro di 6 modelli tutti al di sotto dei 10.000 euro.&nbsp;  L&#39;azienda parla di un&#39;apertura alla fascia bassa perch&egrave; &egrave; l&igrave; che si trova la domanda, con i modelli di alto di gamma da oltre 20.000 euro che per il momento sono stati lasciati liberi da aggiornamenti, bench&egrave; ancora presenti in listino. &Egrave; chiaro che l&#39;azienda sia in fase di ristrutturazione perch&egrave; la fascia alta di moto elettriche non riesce proprio a sfondare in nessun mercato.&nbsp;    Ultraviolette e le difficolt&agrave; ad entrare in Europa  Chi sta provando a sgomitare &egrave; Ultraviolette, marchio indiano di moto elettriche che gi&agrave; lo scorso anno ha presentato la sua gamma di modelli in cerca di un importatore interessato alla distribuzione in Europa. La loro presenza nel 2024 con un nuovo concept e la stessa gamma del passato &egrave; la conferma che le difficolt&agrave; nel trovare qualcuno pronto a investire nel progetto esistono, e la stessa azienda ha confermato che l&#39;avvicinamento all&#39;Europa &egrave; stato ridimensionato.&nbsp;  Il prossimo step &egrave; entrare nel mercato turco (nel quale c&#39;&egrave; gi&agrave; una rete di distribuzione attiva) e solo dopo questo passo, compiere il salto nel pi&ugrave; difficile mercato del mondo, quello del Vecchio Continente.&nbsp;  Elettriche qui e l&igrave;, ma con tanta incertezza  La stagnazione del mercato elettrico ha convinto alcune case a mettere in pausa i loro progetti. Stiamo parlando per esempio di Kymco, che a EICMA ha portato l&#39;ennesima interpretazione del prototipo RevoNex senza mai avvicinarsi alla produzione di serie. I taiwanesi stanno provando dal 2018 (con i primi prototipi SuperNex) a entrare nel mercato dell&#39;elettrico ma pur avendo ormai la tecnologia pronta non fanno il fatidico passo definitivo verso l&#39;ingresso nel listino.  Se guardiamo invece gli stand dei big player, Honda esclusa, non troviamo alcun cenno a progetti elettrici o a lungimiranti visioni di un futuro a batteria. Kawasaki non ha presentato altri modelli sulla piattaforma ibrida e Suzuki ha portato il concept del Burgman a Idrogeno gi&agrave; visto a Tokyo. BMW nonostante la gamma urbana elettrica C non ha portato aggiornamenti e il brand di mobilit&agrave; elettrica di CFMOTO, Zeeho, non ha debuttato in modo definitivo in europa come &egrave; stato promesso lo scorso anno, ma &egrave; stato messo in stand-by.&nbsp;  Il settore sembra confuso e non &egrave; facile delineare una tendenza precisa. Tutti sembrano molto cauti nel fare comunicazioni altisonanti riguardo l&#39;elettrico e la stessa Honda ha voluto presentare dei concept non ancora pronti alla produzione di serie per tastare il terreno e il feedback dell&#39;utenza. Probabilmente l&#39;anno 2025 sar&agrave; capace di dare pi&ugrave; risposte e vedremo se EICMA del prossimo anno sar&agrave; un anno pi&ugrave; concreto e chiaro per quanto riguarda la mobilit&agrave; a due ruote a batteria.    &nbsp;  &nbsp; 

Le moto a batterie stanno vivendo una crisi importante e al Salone di Milano questo segmento &egrave; stato rappresentato con timidezza e incertezza nel futuro

EICMA 2024: l&#39;elettrico c&#39;&egrave;, ma &egrave; incerto

        In occasione di EICMA 2024, TAILG ha svelato in anteprima mondiale il nuovo S96MAX, uno scooter elettrico dal design compatto che va ad aggiungersi alla vasta gamma del marchio cinese. il Gruppo TAILG, infatti, &egrave; specializzato in veicoli elettrici a due e tre ruote (per un totale di 13 modelli), arrivando ad una capacit&agrave; di oltre 15 milioni di veicoli all&rsquo;anno, e una rete di oltre 35'000 punti vendita in tutto il mondo. TAILG S96MAX, le caratteristiche Presentato come il modello pi&ugrave; avanzato della gamma TAILG, l&rsquo;S96MAX &egrave; equipaggiato con un motore integrato tre-in-uno, lo Star Ring Strong Magnetic Motor: il nuovo sistema fonde motore, trasmissione e controllo elettronico in un unico design compatto, grazie a una struttura a flusso assiale che raggiunge un&rsquo;efficienza del 95%. L&rsquo;azienda dichiara una potenza di picco di 15000 W, autonomia complessiva aumentata del 13,5% ed efficienza del recupero energetico &egrave; migliorata del 108%, oltre a dimensioni e peso del motore ridotti del 50%. Il modello raggiunge i 120 km/h e accelera da 0 a 50 km/h in 3,5 secondi. Si aggiungono poi un cruscotto intelligente TFT con interazione multi-schermo, ricarica wireless da 55W e telecamere HD anteriori e posteriori da 1080P.  TAILG S96MAX, la ricarica rapida Da sempre attenta al concetto di ricarica, l&rsquo;azienda cinese ha voluto che l&rsquo;S96MAX giocasse in questo un ruolo centrale. Lo scooter elettrico, infatti, ridefinisce il concetto di ricarica rapida Nebula: tramite una stazione personalizzata, il suo sistema di ricarica ultraveloce permette di raggiungere l&rsquo;80% di carica in soli 10 minuti, con una potenza di 20 kW, grazie una tecnologia&nbsp; progettata per le esigenze della mobilit&agrave; su due ruote, che riduce i tempi di sosta e i costi di produzione.  EICMA 2024 RICEVE LA CERTIFICAZIONE DI SOSTENIBILIT&Agrave;       

Debutto mondiale a EICMA 2024 per il modello cinese equipaggiato con un motore integrato tre-in-uno. Ecco quanto impiega per ricaricarsi

TAILG S96MAX: lo scooter elettrico con ricarica super rapida

        Honda annuncia un nuovo progetto volto ad incrementare il suo impegno verso una gamma a zero emissioni. Il programma Battery Sharing per moto elettriche, avr&agrave; inizio a febbraio 2025 a Malm&ouml;, Svezia ed &egrave; realizzato in collaborazione con GoCimo, giovane start-up svedese specializzata nel noleggio di moto elettriche con batterie intercambiabili. Il test, della durata di un anno, valuter&agrave; il livello di interesse da parte degli utenti europei per il sistema di condivisione delle batterie, la sostenibilit&agrave; delle stazioni di scambio e il potenziale commerciale di questa soluzione. Honda PCX 125 MY 2025: la nuova evoluzione del commuting urbano Il progetto Honda - GoCimo Honda installer&agrave; tre stazioni di scambio batterie chiamate Power Pack Exchanger e: in alcuni punti della citt&agrave; di Malm&ouml;. Questi dispositivi permetteranno agli utenti di sostituire rapidamente le batterie scariche degli scooter elettrici Honda EM1 e: con altre completamente cariche. L'azienda fornir&agrave; un pacchetto completo di attrezzature: oltre 30 scooter elettrici EM1 e:, 60 batterie intercambiabili e le stazioni di scambio necessarie. L'azienda si occuper&agrave; inoltre dell'assistenza tecnica e del post-vendita, garantendo un servizio senza interruzioni. GoCimo, fondata nel 2022 e gi&agrave; operativa con un servizio di noleggio a Stoccolma e G&ouml;teborg, si occuper&agrave; della gestione logistica del progetto, compresa la raccolta di dati sull'utilizzo delle batterie e la scelta delle posizioni ideali per le stazioni di scambio. Il programma Battery Sharing &egrave; gi&agrave; presente in Giappone, India, Indonesia e Thailandia ed &egrave; pronto a sbarcare in Europa. La Honda CB750 Hornet ha cambiato faccia        

Avviato in collaborazione con la start-up GoCimo, il progetto prevede l'installazione iniziale di tre punti di sostituzione di batterie scariche a Malm&ouml;

Honda porta in Europa il programma Battery Sharing

        Dopo la notizia del fallimento di Energica, arriva la dipartita di un&rsquo;altra azienda di moto elettriche. Come anticipato dai colleghi di RideApart, anche Fuell chiude i battenti. Nata nel 2019 per volont&agrave; di Erik Buell, noto progettista statunitense (ex Harley-Davidson e Buell Motorcycles), l&rsquo;azienda aveva, ormai dobbiamo usare il passato, l&rsquo;obiettivo di insediarsi nella mobilit&agrave; elettrica. Ci ha provato con alcune e-bike e con la moto Fuell Flow, lanciata post pandemia che aveva &ndash; e non poco &ndash; rallentato i piani. Promesse mai mantenute Fuell Flow, almeno sulla carta, sembrava promettere bene. Motore elettrico, alloggiato nel mozzo ruota posteriore, con&nbsp;potenza da 11 kW&nbsp;(15 CV) o&nbsp;35 kW&nbsp;(47 CV). Anche le prestazioni sono elevate: la&nbsp;velocit&agrave; massima dichiarata&nbsp;&egrave; di&nbsp;140 km/h, l'accelerazione da 0 a 100 in 2,7 secondi, per una moto dal peso di 180 kg. Autonomia, in citt&agrave;, di 240 km. E il prezzo concorrenziale: nel 2022, sono partiti i preordini negli Usa, 200 dollari di caparra e&nbsp;prezzo&nbsp;finale di 11.995 dollari&nbsp;(11.700 euro), che poi sono saliti a 13.995 alla consegna. Consegna, sottolineiamo, promessa entro settembre 2024. Nessuna Fuell Flow avvistata, anzi, l&rsquo;azienda ha dichiarato bancarotta: non ci sono fondi necessari per pagare i costi associati alla produzione n&eacute; alla distribuzione. Quindi nessuna moto in consegna (sebbene Fuell abbia raccolto pi&ugrave; di 1,5 milioni di dollari tramite una campagna su Indiegogo) e nessun rimborso previsto per i clienti che hanno preordinato le due ruote. Certo &egrave; che di fronte a questa situazione (con fallimenti sempre pi&ugrave; frequenti), alcune considerazione sull'elettrico sono doverose, tra crisi del settore, poca fiducia da parte del pubblico e un piano strategico che con tutta probabilit&agrave; va rivisto.&nbsp; NEWS DAL MONDO (ELETTRICO): SVOLTA ELETTRICA? MIX DI FONTI ENERGETICHE? COM'&Egrave; LA SITUAZIONE IN ITALIA?       

Si tratta di Fuell, nata nel 2019 con alla guida il noto progettista Erik Buell: non ci sono fondi necessari per pagare i costi associati alla produzione n&eacute; alla distribuzione

Un’altra azienda di moto elettriche dichiara bancarotta: truffa nascosta?

Alzi la mano chi ha le idee chiare su cosa succedera? con il passaggio all&rsquo;elettrico nel 2035! La Commissione e&nbsp;andata avanti incurante di critiche, studi e proteste. Dopo le elezioni, l&rsquo;ala destra &ndash; i vincenti &ndash; ha fatto capire che il piano di elettrificazione sarebbe stato rivisto. Ma Von Der Leyen, confermata presidente della Commissione, ha ribadito che le politiche impostate nella precedente legislatura saranno confermate. Nel frattempo, pero, e&nbsp;arrivata una crisi senza precedenti delle vendite di elettrici. E quindi? Quindi non possiamo che attaccarci ai segnali che arrivano dal mondo delle quattro ruote, quello piu&nbsp;direttamente interessato da questa (paventata) rivoluzione. E ne arrivano tanti. BMW e Mercedes, ad esempio, sembra abbiano programmato di investire ancora sul termico, prevedendo di continuarne a lungo la produzione. Ford e Hyundai starebbero spingendo sull&rsquo;ibrido, piu&nbsp;che sull&rsquo;elettrico puro.  Indice:    Riusciremo ad arrivare in tempo per il passaggio all&rsquo;elettrico nel 2035? (pag.2)  Michelle Jou, CEO di Castrol:&quot;L&rsquo;investimento in Gogoro e un passo strategico&quot; (pag.2)  Novit&agrave;: il motore elettrico Hyptec a magneti amorfi (pag.3)  La pericolosit&agrave; delle rotaie di ricarica per i motociclisti (pag.3)  Monopattini elettrici: casco obbligatorio per tutti? (pag.3)   &nbsp;  Riusciremo ad arrivare in tempo per il passaggio all&rsquo;elettrico nel 2035?  Significa che i tempi per il &ldquo;phase out&rdquo; del termico con ogni probabilita? slitteranno. Grazie anche all&rsquo;apertura della Commissione per i carburanti alternativi: e-fuel e biofuel. Si arrivera&nbsp;insomma al mix di fonti energetiche, e avremo mezzi elettrici, mezzi ibridi, mezzi a biofuel, mezzi funzionanti con e-fuel e mezzi funzionanti a GPL o piu&nbsp;probabilmente metano. Del resto le Case, che da tempo avevano capito l&rsquo;aria che tira, dovendo tra l&rsquo;altro confrontarsi con i mercati globali e non solo con quello europeo, hanno tenuto in piedi gli studi alternativi. Bajaj, ad esempio, che in India e&nbsp;un gigante, ha presentato la Freedom, prima moto del mondo alimentata a metano. Non ne e&nbsp;prevista l&rsquo;importazione in Europa, ma come non considerare che Bajaj e&nbsp;un importantissimo partner del gruppo Pierer (KTM)&nbsp;Che a sua volta ha un&rsquo;alleanza forte con la cinese CFMOTO, attraverso la quale ha recentemente avviato l&rsquo;importazione in cinque Paesi europei (Germania, Austria, Svizzera, Spagna e Regno Unito) degli scooter elettrici cinesi Zeeho. E siamo tornati all&rsquo;elettrico, che sicuramente avra&nbsp;un ruolo di grande importanza nel futuro. E mentre si apprende che Royal Enfield nel 2025 presentera&nbsp;la sua prima moto a batteria, si scopre che anche la Castrol ha pianificato un investimento di 50 milioni di dollari sul marchio Gogoro, uno dei leader nella sostituzione di batterie per mezzi a due ruote.  Michelle Jou, CEO di Castrol:&quot;L&rsquo;investimento in Gogoro e un passo strategico&quot;  &ldquo;Le due ruote sono una parte fondamentale del nostro portafoglio globale di prodotti e, man mano che i nostri clienti passano alle due ruote elettriche, il marchio Castrol ha un ruolo importante da svolgere nell&rsquo;ecosistema&rdquo;, ha dichiarato Michelle Jou, CEO di Castrol. &ldquo;Gogoro e? leader globale nel settore della sostituzione di batterie per i veicoli a due ruote e l&rsquo;investimento in Gogoro e&nbsp;un passo strategico verso la diversificazione del nostro portafoglio, per rimanere rilevanti nella vita dei clienti&rdquo;. Tutti i segnali portano in direzione del mix di fonti energetiche, appunto.  &nbsp;  Italia a secco negli investimenti stranieri in e-mobility  L&rsquo;Europa attrae solo il 20% degli investimenti in e-mobility da industrie straniere, contro il 65% del Nord America, dove il Governo ha varato un piano di sovvenzioni. Lo certifica uno studio realizzato da Transport &amp; Environment, organizzazione non governativa europea. Il Paese messo peggio e&nbsp;proprio l&rsquo;Italia, dove gli investimenti stranieri ammontano appena a 1,3 miliardi di euro. Contro i 10 miliardi della Spagna, i 13 della Germania e i 26 del Regno Unito. Serve una strategia politica. E nel nostro caso serve capire che le crociate contro la mobilita&nbsp;elettrica &ndash; come ha detto Andrea Boraschi, direttore dell&rsquo;ufficio italiano di T&amp;E &ndash; si traducono solo nel rimanere ai margini del flusso di investimenti.  Il motore elettrico Hyptec a magneti amorfi  La cinese Gac ha presentato un motore elettrico che sfrutta un magnete morbido amorfo, un qualcosa che l&rsquo;azienda traduce come metallo liquido. Il nuovo motore si caratterizza per una densita di potenza molto elevata, pari a 13 kW/kg, con un&rsquo;efficienza che raggiunge quota 98,5% (i motori termici si aggirano sul 40%) e un regime massimo di rotazione di 30.000 giri al minuto; ben oltre i 20.000 giri dei migliori motori elettrici tradizionali. Si tratta di un motore che garantira anche consumi ridotti. Il nuovo prodotto della GAC, chiamato Quark Electric Drive 2.0 e sviluppato sotto il marchio Hyptec, per ora pero&nbsp;e ancora allo stato prototipale.  La pericolosit&agrave; delle rotaie di ricarica per i motociclisti  I motociclisti svedesi della SMC (Swedish Motorcycle Organisation) denunciano la pericolosita&nbsp;delle rotaie di ricarica dei mezzi pesanti, messe longitudinalmente sulle strade e risultate scivolosissime. In risposta alle segnalazioni di SMC, l&rsquo;amministrazione ha disposto il divieto di transito per i mezzi a due ruote! Secondo i rilevamenti della ditta specializzata Roadfriction AB, questi binari di ricarica non sarebbero assolutamente conformi al requisito minimo di aderenza, pari a 0,5. Il valore medio registrato sarebbe infatti 0,31, corrispondente a quello della neve compatta. E nel punto peggiore si e&nbsp;arrivati a 0,12, lo stesso valore del ghiaccio.  Ancora incertezze sull&rsquo;obbligatorita&nbsp;del casco  Casco si o casco no sui monopattini elettrici? Il nuovo Codice della Strada, attualmente in discussione, prevederebbe il casco obbligatorio per tutti sui monopattini. Un emendamento di Forza Italia cancellerebbe pero? questo obbligo per i maggiorenni sui monopattini in sharing con velocita? limitata a 20 km/h. Si tratta di una misura controversa, perche&nbsp;chi noleggia i monopattini ha paura di perdere clientela, e ha presentato ai partiti di Governo dati sull&rsquo;incidentalita che proverebbero la non pericolosita&nbsp;di tali mezzi. Difficile prevedere cosa succedera ora. L&rsquo;approvazione al Senato anche di un solo emendamento farebbe tornare la legge in discussione alla Camera, allungando molto i tempi. A oggi comunque il Codice dorme dentro qualche cassetto al Senato.  TRANSIZIONE ELETTRICA: &quot;LA POLITICA DEVE PORSI IL PROBLEMA DELLE INFRASTRUTTURE&quot; 

Mentre le vendite di mezzi elettrici arretrano un po&#39; ovunque, dal mondo politico stentano ad arrivare risposte su ci&ograve; che sar&agrave; il futuro. Giungono invece segnali chiari dal mondo industriale, che si prepara al dopo 2035

News dal Mondo (elettrico): svolta elettrica? Mix di fonti energetiche? Com&#39;&egrave; la situazione in Italia?

A EICMA 2023, la startup indiana&nbsp;di moto elettriche fa debuttare la sua F77. Oggi, Ultraviolette&nbsp;annuncia di aver ottenuto la certificazione globale in conformit&agrave; al regolamento della Commissione Economica per l&#39;Europa delle Nazioni Unite (UNECE) per la F77 MACH 2. Il produttore ha ottenuto la certificazione L3e, che approva l&#39;uso su strada in 40 Paesi in tutto il mondo, compresi quelli dell&#39;Unione Europea, per i titolari di patente A1 e A2.  &quot;La F77 MACH 2 ridefinir&agrave; il futuro della mobilit&agrave; elettrica a livello globale&quot;  La F77 MACH 2 &egrave; progettata e fabbricata presso la struttura di Ultraviolette a Bangalore. Dopo Germania e Turchia, l&rsquo;azienda sta per iniziare le spedizioni verso altri paesi dell&#39;Unione Europea, con molti altri che seguiranno dopo la presentazione a EICMA 2024 (Padiglione 15, Stand M02).  &quot;Ottenere questa certificazione internazionale &egrave; un momento molto importante per noi, poich&eacute; ci apre le porte a un pubblico molto pi&ugrave; ampio &ndash; ha detto Narayan Subramaniam, CEO e Co-fondatore di Ultraviolette &ndash;. Questa certificazione non &egrave; solo un traguardo normativo, ma una riflessione del nostro impegno incessante verso standard di classe mondiale nel design orientato alle prestazioni. Siamo entusiasti di presentare questa moto rivoluzionaria ai mercati europei, che apprezzeranno la competenza di Ultraviolette in tecnologia all&#39;avanguardia, ingegneria e design&quot;. &quot;La nostra visione - ha aggiunto Subramaniam &ndash; &egrave; stata quella di creare moto competitive a livello globale, immerse nella tecnologia. Questa certificazione globale sottolinea il nostro impegno a produrre veicoli elettrici ad alte prestazioni, progettati in India ma destinati a mercati globali. Con l&rsquo;espansione in Europa, crediamo che la F77 MACH 2 ridefinir&agrave; il futuro della mobilit&agrave; elettrica a livello globale&quot;, conclude convinto il CEO di Ultraviolette.  ULTRAVIOLETTE F99, SAR&Agrave; DAVVERO LA MOTO DA RECORD INDIANA? 

La startup indiana ha ottenuto (per la moto presentata a EICMA 2023) la certificazione L3e, che approva l&#39;uso su strada in 40 paesi in tutto il mondo

Ultraviolette arriva in Europa: &quot;La F77 MACH 2 &nbsp;per il futuro della mobilit&agrave; elettrica&quot;

Nei giorni scorsi Energica, azienda che negli ultimi 14 anni aveva proposto moto elettriche ad alte prestazioni e di grande qualit&agrave;, ha terminato la propria avventura scegliendo la strada della liquidazione giudiziale. La loro situazione non era rosea gi&agrave; da un po&rsquo;. Da quando, ormai quasi un anno fa, era iniziata la grande crisi dell&rsquo;elettrico, in tutto il mondo. Cos&igrave; il fondo americano Ideanomics, non ha pi&ugrave; avuto le risorse e l&rsquo;energia necessarie per sostenere questa avventura. Sono mancati i fondi, ed Energica si &egrave; trovata senza alternative.  Indice:    Crisi di fiducia  L&#39;elettrico resta il futuro?  Qual &egrave; stato l&#39;errore ?   Per l&rsquo;elettrico c&rsquo;&egrave; una crisi di fiducia  Il mercato mondiale delle due ruote elettriche &egrave; in forte contrazione. In Italia nei primi nove mesi del 2024 il calo &egrave; stato del 22%. E la tendenza del nostro Paese &egrave; meno negativa rispetto al dato globale, che segna un preoccupante -37,3% nel primo trimestre dell&rsquo;anno. Dove le cose vanno inaspettatamente veramente male &egrave; nella patria dei mezzi elettrici, nel mercato pi&ugrave; grande al mondo di tali veicoli, la Cina, dove il calo del primo trimestre del 2024 &egrave; stato del 50% (dati presi dal sito MotorCyclesData.com). Inaspettatamente male, perch&eacute; per le auto le previsioni degli analisti restano ottimiste. Ma, attenzione, non lo sono quelle dell&rsquo;Acea, l&rsquo;Associazione Europea dei Costruttori di Automobili.  Al di l&agrave; della Cina, dove la crisi ha delle motivazioni ben precise, in Europa si sta evidenziando il rifiuto di molti utilizzatori a passare all&rsquo;elettrico. Dopo una fase di fiducia, oggi la propensione all&rsquo;acquisto di tale tipologia di veicolo &egrave; in sensibile calo. C&rsquo;&egrave; poca fiducia, e la netta convinzione che la Commissione Europea e il Parlamento dovranno rimandare i loro ambiziosi obiettivi relativi al 2035. L&rsquo;errore lo ha fatto chi ha imposto un calendario forzato per il &ldquo;phase out&rdquo; del motore termico (su auto e furgoni).  Per l&rsquo;industria cinese dei mezzi elettrici, in particolare per le due aziende pi&ugrave; note, Niu e Yadea, il ridimensionamento &egrave; importante.  Fa eccezione a questa tendenza globale l&rsquo;India, dove gli elettrici sono in forte crescita. Ma, anche qui, ci sono delle ragioni: il Governo ha varato un piano di incentivazione che favorisce esclusivamente le aziende indiane. Cos&igrave; stanno crescendo solo queste, con Bajaj in testa, seguita da TVS Motor.  L&#39;elettrico resta il futuro?  &Egrave; la fine dell&rsquo;elettrico? No, questo tipo di propulsione resta la scelta del futuro. Ha un rendimento largamente superiore a quello dei motori termici, e consente di concentrare in un unico posto la produzione dell&rsquo;energia necessaria a caricare le batterie, migliorando l&rsquo;efficienza del processo e controllandone le emissioni inquinanti. Per&ograve;, di certo, si dovr&agrave; rivedere la strategia e le tempistiche di questo grande cambiamento. Il mondo della moto lo ripete da tempo, si pu&ograve; iniziare dalla tipologia di veicoli che meglio si presta a essere elettrificata. Quella dei mezzi leggeri, destinati al commuting urbano. Per le moto che si lasci la scelta ai motociclisti, perch&eacute; la propensione all&rsquo;acquisto non la si fa con strumenti normativi.  &nbsp;  E se le moto elettriche scontassero un errore strategico?  Ed Energica in tutto ci&ograve;? Possibile che debba finire cos&igrave; &quot;solo&quot; perch&eacute; c&rsquo;&egrave; un momento di crisi di fiducia dei consumatori e delle vendite? O c&rsquo;&egrave; qualcosa che ci sfugge?  Ecco il dubbio che si insinua. Le moto elettriche possono essere considerate bellissime. La loro erogazione costante, e prepotente nel caso delle moto di alte prestazioni, &egrave; affascinante. La guida nel silenzio, un mezzo che ti risponde sempre al gas in maniera pronta. Bello, bellissimo. Ma con un ma: se vai forte, dopo 100-150 km devi trovare una colonnina di ricarica, e fermarti per un bel po&rsquo; di tempo.  Un qualcosa che non pu&ograve; andare bene a un motociclista sportivo, le cui uscite medie sono sui 300 km. Ma c&rsquo;&egrave; anche chi ne fa 5-600 in un giorno. E se sei in gruppo cosa dici agli altri: fermiamoci tutti un paio d&rsquo;ore a chiacchierare, cos&igrave; ricarico?  Il nostro dubbio, lo avrete capito, &egrave; che sulla moto elettrica siano state fatte delle scelte errate. La sportiva va benissimo, ma per essere fruibile e appetibile si dovranno attendere batterie a maggiore densit&agrave; di carica, e pi&ugrave; veloci nelle ricariche.  Nel frattempo, a parte i mezzi da citt&agrave;, forse il segmento motociclistico che sarebbe pi&ugrave; facile da aggredire per i motori elettrici potrebbe essere quello delle grosse moto pesanti e non eccessivamente performanti. Le grandi crossover e le tourer. Perch&eacute; su quelle ci sarebbe spazio per batterie di grandi dimensioni (e pesanti). In modo da garantire autonomie accettabili anche per chi viaggia, limitando le ricariche alle soste notturne.  Nel frattempo si valutano strade alternative. La Kawasaki spinge sull&rsquo;idrogeno, con la sua Ninja H2 Hyse, mentre l&rsquo;indiana TVS ha lanciato una versione a metano della sua Freedom.  Comunque l&rsquo;elettrico non &egrave; finito. Nel 2025 anche Royal Enfield presenter&agrave; la sua moto a batteria. Intanto la Castrol ha annunciato un investimento di 50 milioni di dollari sulla Gogoro, azienda leader nella sostituzione di batterie per mezzi a due ruote. 

La fine dell&rsquo;avventura di Energica, l&rsquo;azienda modenese che per prima aveva tentato la strada delle moto elettriche ad alte prestazioni, e che aveva animato le prime quattro edizioni del Mondiale MotoE, spinge ad alcune considerazioni

Moto elettriche in crisi: fine di un&#39;era o ripensamento strategico?

        Il ruolo degli stuntman o stuntwoman non &egrave; mai privo di rischi. Meno rischioso, invece, sembrerebbe, il ruolo della comparsa. Ma non &egrave; sempre cos&igrave;. Sta facendo il giro del web, infatti, la richiesta di 200mila sterline (circa 240mila euro al cambio attuale) da parte della 36enne Cristina Stanovici verso la Warner Bros. Le conseguenze dell&rsquo;incidente Andiamo con ordine. La donna aveva fatto la comparsa nel film Batgirl, mai trasmesso, ed era rimasta coinvolta in un incidente motociclistico durante le riprese, rimanendo gravemente ferita. Dopo essere stata investita da una moto, Stanovici viene operata d&rsquo;urgenza, ma a due anni di distanza sembra ancora subire le conseguenze di quell&rsquo;episodio. Oggi la donna riporta un'enorme cicatrice lungo tutta la parte esterna della gamba destra, ha sub&igrave;to la frattura di coscia, stinco, anca, bacino e pollice e un taglio alla testa. Ha quindi deciso, a distanza di tempo, di intentare causa contro la Warner Bros. "Sono passati pi&ugrave; di due anni e il mio avvocato &egrave; pronto a portarli in tribunale &ndash; ha detto al Sun &ndash;. Ero piuttosto ansiosa perch&eacute; hai tre anni per sporgere denuncia e saranno tre anni a marzo, quindi il tempo stringeva. Penso che la societ&agrave; di produzione dovrebbe pagare per quello che ho passato. So che non saranno i milioni di dollari che otterresti se fosse successo in America. Ma non si tratta solo di soldi, si tratta di riconoscere che non sarebbe dovuto succedere e che non ho fatto nulla di sbagliato". A Stavonici e ad altre comparse era stato chiesto di stare sul marciapiede mentre un camion dei pompieri percorreva la strada durante una ripresa alle 3 del mattino. Nello stesso momento, una moto elettrica con un impianto di ripresa stava percorrendo proprio quel marciapiede per registrare l'azione. Mentre passava accanto a Cristina, la moto si &egrave; scontrata con lei e l'ha fatta cadere a terraprovocandole, come detto prima, la frattura di coscia, stinco, anca, bacino e pollice e un taglio alla testa. INCIDENTE SHOCK: FURGONE TRASCINA MOTO PER DIVERSI METRI DOPO L'IMPATTO       

Durante le riprese, nel 2022, della pellicola Batgirl (mai trasmessa), una donna &egrave; stata travolta da una moto elettrica riportando numerose fratture

Rischia la vita mentre gira un film, chiede un risarcimento alla Warner Bros: il prezzo è folle

        Da diversi anni la mobilit&agrave; elettrica &egrave; entrata a tutti gli effetti nel mondo delle due ruote, anche se per il momento si fatica a vederne un futuro chiaro (almeno per quanto riguarda le moto). Sempre pi&ugrave; azienda lavorano e fanno ricerca in questo senso, mettendo sul mercato modelli a batteria, che ancora faticano con le vendite. E nel calderone delle alternative sostenibili, c&rsquo;&egrave; anche chi decide di puntare sull&rsquo;energia solare, come sta facendo la startup africana Roam Electric. Una moto pensata per l&rsquo;Africa In collaborazione con l'Universit&agrave; di Stellenbosch, la startup ha messo in piedi un audace viaggio, con protagoniste due moto elettriche dell&rsquo;azienda che dovranno percorrere circa 6.000 km. Le moto in questione, le Roam Air, sono veicoli compatti e robusti, che fanno della semplicit&agrave; il loro tratto distintivo. &ldquo;Una moto pensata per la guida in Africa&rdquo; si legge sul sito ufficiale di Roam Electric, presentata come un mezzo facile da riparare, facile da guidare e in grado di tener testa ai paesaggi aspri del continente africano. Una moto versatile, pensata per le consegne dell&rsquo;ultimo miglio (quindi pu&ograve; trasportare bagagli), per il trasporto delle persone e ovviamente anche come mezzo privato. Per far s&igrave; che le Roam Air possano arrivare su strada e svolgere i loro compiti, &egrave; in corso una particolare sperimentazione: un viaggio di 6.000 km che non comprende soste alle stazioni di ricarica o alle stazioni di sostituzione delle batterie, bens&igrave; una totale alimentazione sfruttando l&rsquo;energia solare per ricaricare le batterie. Le due moto protagoniste del viaggio, tuttavia, saranno seguite da un convoglio di due veicoli alimentati a energia solare per assicurare che una riserva di batterie sia sempre carica. Ma allora qual &egrave; lo scopo del viaggio se le moto saranno accompagnate da veicoli di supporto? L&rsquo;obiettivo &egrave; dimostrare le potenzialit&agrave; del sole come fonte di energia, e che potrebbe rivelarsi una valida alternativa, non solo per l&rsquo;Africa. Qualora il viaggio dovesse rivelarsi un successo, potrebbero aprirsi nuovi scenari per stazioni di ricarica e sostituzione delle batterie alimentate a energia solare. RIVOLUZIONE NEL RICICLAGGIO DELLE BATTERIE: LE NOVIT&Agrave; DAL TEXAS       

Circa 6.000 km di tragitto attraverso l&rsquo;Africa per mostrare le potenzialit&agrave; di questa fonte di energia

Una startup organizza un viaggio in moto sfruttando l’energia solare

        Una moto che si rif&agrave; ai videogiochi retr&ograve;? Ora &egrave; possibile grazie a DAB Motors, il quale ha presentato una elettrica tutta trasparente che rende omaggio proprio alle innovazioni, all'estetica e alla cultura del gioco retro?. Il modello si ispira all&rsquo; &ldquo;Atomic Purple Game Boy Color&rdquo; di Nintendo, che questa in questo periodo festeggia il suo 135&deg; anniversario. La moto La carrozzeria di questa DAB 1&alpha; e? realizzata in plastica completamente traslucida, per mostrare la meccanica interna. I comandi, le caratteristiche del design e la tavolozza dei colori offrono un'estetica e un'esperienza da vero game, mentre il tasto di avvio &egrave; ispirato ad una cartuccia di gioco vintage personalizzata. Creata dal DAB Custom Studio (DCS), la moto combina un design nostalgico con la moderna tecnologia EV. Il manubrio presenta comandi progettati su misura, basati sui classici pulsanti A e B e sul D-pad a forma di croce dei giochi arcade e delle console portatili, mentre i codici cheat nascosti sono stati integrati nel software della moto e i proprietari possono sbloccare funzioni speciali, tra cui l'aumento della velocita?, le variazioni del display e gli effetti sonori a 8 bit. Il suo proprietario scoprira? poi le funzioni nascoste attraverso una rivista di &ldquo;codici truffa&rdquo; in stile classico, che ricorda le pubblicazioni di gioco degli anni '90. La personalizzazione del gioco e? disponibile al momento della registrazione della DAB 1&alpha; sul sito web di DAB Motors.  DEI RICERCATORI IN TEXAS VOGLIONO RIVOLUZIONARE IL RICICLAGGIO DELLE BATTERIE        

Il modello si rif&agrave; in particolare all&rsquo; &ldquo;Atomic Purple&rdquo; Game Boy Color&rdquo; di Nintendo. Ecco com'&egrave;

Dab Motors: ecco la moto elettrica ispirata ai giochi retrò

        Uno dei pi&ugrave; grandi limiti dei veicoli elettrici (oltre al costo) riguarda senza dubbio le batterie. Va premesso che sono tante le aziende al lavoro per produrre batterie con autonomia adeguata e che si ricaricano in tempi veloci, ma ancora c&rsquo;&egrave; molta strada da fare. A questo va aggiunta un&rsquo;altra annosa questione, che riguarda l&rsquo;economia circolare dei veicoli elettrici. Se quelli a benzina possono durare decenni e decenni (ovviamente con la dovuta manutenzione), lo stesso non si pu&ograve; dire dei veicoli elettrici. Il motivo? Ovviamente le batterie che tendono ad avere una durata di conservazione decisamente limitata e che, allo stesso tempo, sono l&rsquo;elemento pi&ugrave; costoso di un mezzo di questa tipologia. Il metodo FJH Riciclare le batterie non &egrave; semplice. Pi&ugrave; che altro, &egrave; un procedimento costoso. Per&ograve; c&rsquo;&egrave; chi sta lavorando per trovare soluzioni alternative, e pi&ugrave; economiche: stiamo parlando dei ricercatori della Rice University di Houston, in Texas, che stanno sperimentando un nuovo metodo per estrarre materiali attivi purificati dalle batterie esaurite. Questo permetterebbe sia di ridurre lo scarto che i costi. Provando a spiegarlo in termini semplici, si tratterebbe di utilizzare un metodo chiamato FJH che, sfruttando un rapido innalzamento della temperatura, potrebbero gestire la separazione e la purificazione delle batterie esaurite: vengono estratti gli elementi che le compongono, e le batterie possono essere riutilizzate. In particolare il cobalto, elemento utilizzato di frequente all&rsquo;interno delle batterie, ha dato risultati interessanti. Un sistema, come questo, che punta sull&rsquo;economia circolare potrebbe apportare numerosi vantaggi: meno rifiuti significa pi&ugrave; batterie esaurite ma in grado di essere riciclate e riutilizzate per crearne di nuove. HURBA ZEFIRO: LA PRIMA MOTO CON BATTERIA ALLO STATO SEMI-SOLIDO       

Un gruppo di scienziati sta sperimentando un nuovo metodo per estrarre materiali attivi "purificati" dalle batterie esaurite, riducendo scarto e costi

Rivoluzione nel riciclaggio delle batterie: le novità dal Texas

        Nell&rsquo;agosto 2023 vi avevamo raccontato di Ola e dei suoi quattro concept futuristici in arrivo, ipotizzandone il debutto nel 2024. Un anno dopo, Ola presenta il modello Roadster, moto elettrica che sar&agrave; disponibile in tre versioni &ndash; Ola Roadster X, Ola Roadster e Ola Roadster Pro &ndash; che sta facendo parlare molto di s&eacute; specialmente per il prezzo di partenza. La versione con la batteria pi&ugrave; piccola, infatti, costa intorno a 800 euro (74.999 rupie, sul mercato indiano).Ma andiamo per gradi. I numeri di Ola Ola si &egrave; fatta conoscere per i suoi scooter elettrici che hanno riscosso un enorme successo in India: oltre 100mila unit&agrave; vendute per l&rsquo;S1 solo il primo anno! &Egrave; poi seguita un&rsquo;importante espansione, con l&rsquo;apertura di centinaia dei suoi Experience Center, stabilimenti che fungono da showroom e centri di assistenza per scooter. Per non parlare del nuovo stabilimento che, secondo quanto dichiarato, d&agrave; lavoro a 10.000 persone a cui si aggiungono 3.000 robot per produrre ben 10 milioni di mezzi a due ruote all&rsquo;anno. Numeri esorbitanti e che non possiamo neppure immaginare. Ola Roadster: le caratteristiche delle tre versioni In questi 10 milioni di unit&agrave; &egrave; compresa anche Ola Roadster, nelle sue tre versioni. Stando ai dati tecnici rilasciati dalla Casa indiana, l&rsquo;entry level &egrave; Ola Roadster X da 11kW (15 CV) e una velocit&agrave; massima di 124 km/h. Tre le batterie disponibili (2,5 o 3,5 o 4,5 kWh), con autonomia massima dichiarata di 200 km. Ma torniamo ai modelli. La versione di mezzo, Ola Roadster, viene presentata con una potenza di 15 kW (20,5 CV) e una velocit&agrave; massima di 126 km/h. Anche in questo, tre batterie diverse tra cui scegliere, con autonomia che pu&ograve; arrivare fino a 248 km. Infine, c&rsquo;&egrave; la Roadster Pro, che presenta notevoli differenze a livello estetico e prestazione (sempre secondo i dati dichiarati) pi&ugrave; alte. Potenza da 52 kW (70 CV) e velocit&agrave; massima di 194 km/h. E l&rsquo;autonomia? Anche qui i numeri sono decisamente sbalorditivi: fino a 579 km, con batterie che vanno da 8 a 16 kWh. Moto elettriche Ola Roadster: quanto costeranno Per l&rsquo;entry level Ola Roadster X, la versione con la batteria pi&ugrave; piccola parte da circa 800 euro, poi si sale a 900 e infine a 1.000 euro.Per la versione di mezzo, Ola Roadster, i prezzi vanno da circa 1.110 euro a 1.500,&nbsp;mentre, infine per la Roadster Pro il prezzo oscilla tra i&nbsp;2.150 a 2.700 euro Sar&agrave; davvero cos&igrave;?La riflessione immediata &egrave; che, ipotizzando un eventuale arrivo sul mercato italiano, questi prezzi non possono essere mantenuti, specialmente se i dati dichiarati sono reali. Basta poi guardare i costi delle altre moto elettriche sul nostro mercato per capire che qualcosa deve sicuramente cambiare. 5 MOTIVI PER CUI L'ELETTRICO A DUE RUOTE NON STA FUNZIONANDO       

Il costruttore indiano (famoso per i suoi scooter) ha presentato un modello, disponibile in tre versioni: prestazioni elevate e prezzi stracciati. Sar&agrave; davvero cos&igrave;?

Moto elettrica da solo 800 euro? Dall'India arriva l'Ola Roadster

Novit&agrave; interessante sul fronte della mobilit&agrave; elettrica. Hurba, marchio romano pioniere della mobilit&agrave; green, svela la naked Zefiro. La proposta spicca per essere la prima moto elettrica a montare una batteria che adotta la tecnologia delle batterie allo stato semi-solido.  Quella che potrebbe rappresentare una svolta per la propulsione ad elettroni, consente atonomie che raggiungono i 250 km con una singola carica nel ciclo urbano, 200 km nel ciclo misto e 150 km in autostrada.  Altro vantaggio per le nuove batterie arriva dal fronte sicurezza e sostenibilit&agrave;: grazie all&rsquo;utilizzo dell&#39; elettrolita semi-solido, meno volatile e pi&ugrave;&nbsp;sicuro rispetto agli elettroliti liquidi tradizionali, si ha una riduzione drastica del rischio di surriscaldamento o di reazioni termiche incontrollate.  La struttura semi-solida, oltre a migliorare la stabilit&agrave;&nbsp;termica, riduce la probabilit&agrave;&nbsp;di cortocircuiti in caso di danni meccanici, dimezzando il rischio di incendi rispetto alle batterie agli ioni di litio. In condizioni rigide, queste batterie offrono prestazioni superiori, con un incremento fino al 50% dell&#39;autonomia rispetto alle soluzioni attuali.    Le prestazioni dell&#39;Hurba Zefiro  Il motore &egrave; di tipo brushless a magneti permanenti con una potenza nominale di 11 kW e una potenza massima di 14.5 kW,&nbsp;per una coppia di 100 Nm, caccelerazione 0-100 km/h in 5.9 secondi. La velocit&agrave;&nbsp;massima di 130 km/h &egrave;&nbsp;mantenuta costante, senza perdite di potenza.  Omaggio alla vecchia scuola  La Zefiro combina innovazione elettrica con elementi classici sicuramente apprezzati dai motociclisti di lunga data. Con freno a pedale e trasmissione a catena. Insomma,&nbsp;una moto che guarda al futuro, ma con l&rsquo;anima del passato. Grazie alla collaborazione con un produttore con esperienza nella progettazione di componenti aerospaziali, Hurba ha sviluppato un sistema di ridondanza che garantisce la continuit&agrave;&nbsp;operativa anche in condizioni estreme. Le quattro centraline indipendenti gestiscono&nbsp;ogni modulo della batteria, assicurando che la moto continui a funzionare anche in caso di guasti importanti pari al 90% della componentistica elettronica.    Ricarica rapida e flessibile: Parallel Super-Charging  Il sistema Parallel Super-Charging da 3.3 kW permette una ricarica completa in poco pi&ugrave; di 2 ore e mezza. Grazie alla presa EV integrata di Tipo 2, gli utenti possono sfruttare qualsiasi punto di ricarica pubblica, e presto saranno disponibili caricabatterie DC per ricariche rapide all&#39;80% in meno di un&#39;ora.  TECNOLOGIA DI BORDO  Il cuore digitale della Zefiro &egrave;&nbsp;lo Smart Dynamic Display, un avanzato schermo LCD con navigazione integrata, supporto per dash-cam e una serie di funzioni intelligenti basate sull&rsquo;intelligenza artificiale. L&rsquo;integrazione con il sistema ARAS (Advanced Rider Assistance System) punta a&nbsp;sicurezza e comfort, grazie a funzionalit&agrave;&nbsp;come il monitoraggio dei punti ciechi e gli avvisi di incroci pericolosi (mappati da HURBA in 2 anni di lavoro grazie agli Open Data del Comune di Roma e di Milano). Inoltre, la moto si connette allo&nbsp;smartphone, offrendo comandi vocali hands-free e notifiche in tempo reale.    Hurba Zefiro: Prezzo e disponibilit&agrave;  Disponibile in tre colorazioni &mdash; Giallo Solare, Verde Elettrico e Grigio Titanio &mdash; per la Zefiro il prezzo di listino parte da 8,880 euro con incentivi (prezzo di listino 12,880 euro). 

Il marchio romano, pioniere nel settore della mobilit&agrave;&nbsp;elettrica, presenta un&#39;importate novit&agrave; che fissa nuovi standard per prestazioni, sicurezza e sostenibilit&agrave;

Hurba Zefiro: la prima moto con batteria allo stato semi-solido

Siamo nel 2024 e avanziamo velocemente verso il 2030, termine entro il quale l&#39;Europa vorrebbe imporre in modo massiccio la mobilit&agrave; elettrica in tutto il continente. In questa affannosa corsa verso l&#39;elettrificazione di massa, per&ograve;, l&#39;automotive sta trovando parecchi ostacoli che sembrano pi&ugrave; tosti del previsto, e uno di questi riguarda le due ruote che nella loro variante elettrica non solo faticano a prendere piede, ma stanno addirittura affrontando una crisi importante nel segmento che pi&ugrave; di tutti rappresenta questa tecnologia: il commuting urbano. Perch&egrave; sta accadendo? Ci bastano 5 punti per spiegarlo.  1. Autonomia limitata = libert&agrave; limitata  Cosa succede quando a uno strumento di libert&agrave; per eccellenza come la motocicletta, togli un buona fetta di semplicit&agrave; di utilizzo introducendo la famigerata &quot;ansia d&#39;autonomia&quot;? Niente di positivo. Le moto elettriche al momento disponibili sul nostro mercato non sono tante e quella con l&#39;autonomia pi&ugrave; elevata &egrave; la Zero S di ultima generazione che offre 288 km in ciclo urbano, implementabili fino a 359 con il Power Tank in optional (letteralmente una batteria aggiuntiva). Ovviamente in una gita fuori citt&agrave; questi dati scendono in modo sostanzioso.  Non &egrave; poco, tendenzialmente anche 250 km sono una distanza superiore a quello che la maggior parte dei motociclisti percorre in una classica giornata di moto, ma &egrave; l&#39;effetto psicologico della limitazione delle possibilit&agrave; a rendere l&#39;elettrico ancora poco vantaggioso per gli appassionati, che non usano la moto in un modo razionale e calcolato ma la amano proprio per il concetto di totale libert&agrave; di scelta. Uscire in moto per un giretto di pochi chilometri e ritrovarsi in una stube sulle alpi con 500 km percorsi in mezza giornata &egrave; una situazione che pi&ugrave; o meno a tutti &egrave; capitata, e che con un&#39;elettrica &egrave; impensabile.&nbsp;    &nbsp;  2. Peso e dimensioni sono ancora un limite  Le batterie sono una rogna quando c&#39;&egrave; da progettare una motocicletta. Se si vuole aumentare l&#39;autonomia bisogna farle grandi e pesanti, ma se si predilige piacere di guida e manovrabilit&agrave;, allora si deve sacrificare la percorrenza chilometrica. Ad oggi non esiste un compromesso capaci di portare a casa sia la capra che i cavoli.&nbsp;  Sempre prendendo come riferimento Zero Motorcycles, l&#39;esempio lampante &egrave; la SR/S, moto da turismo dalle prestazioni eccellenti, peso tutto sommato in linea con le maxi ad inclinazione turistica (235 kg o.d.m.) e dimensioni molto proporzionate con estetica gradevole, in linea con le moderne sport touring. Nel suo caso, per&ograve;, si &egrave; sacrificata l&#39;autonomia in favore di prestazioni e stile, perch&egrave; i 259 km dichiarati sono decisamente limitanti nel mondo delle turistiche, fatte per macinare strada in comodit&agrave;. Il prezzo &egrave; per molti troppo elevato, oltre 23.000 euro, ma per un prodotto esclusivo, prestazionale e ben fatto al giorno d&#39;oggi si spendono anche cifre maggiori.&nbsp;    &nbsp;  3. Gli scooter elettrici hanno un grosso problema  Fino a due anni fa tutti gli addetti ai lavori avrebbero scommesso che l&#39;esplosione dell&#39;elettrico per la mobilit&agrave; urbana sarebbe stata inarrestabile. Scooter economici all&#39;acquisto con autonomia pi&ugrave; che sufficiente per la citt&agrave; e prestazioni di comodit&agrave; e silenziosit&agrave; decisamente superiori alla controparte termica. Il boom &egrave; stato immediato ma qualcosa &egrave; andato storto nel lungo periodo.  I brand che hanno invaso le strade con innumerevoli prodotti a basso costo si sono rivelati meno affidabili del previsto, e i problemi elettrici/elettronici che sono saltati fuori nell&#39;utilizzo intenso hanno portato non pochi problemi a clienti e rivenditori, con costi di riparazione e sostituzione batterie molto pi&ugrave; alti di quanto ci si aspetterebbe da un prodotto low cost. Garanzie e supporto da case madri non sono sempre all&#39;altezza delle richieste dell&#39;utenza europea, e quindi l&#39;intero carrozzone si &egrave; incastrato in un cul de sac dal quale &egrave; difficile uscire. La stessa cosa sta accadendo anche nel mondo della mobilit&agrave; alternativa come bici elettriche e monopattini elettrici.    &nbsp;  4. La crisi delle auto elettriche non aiuta  Viviamo in un mondo che &egrave; facilmente influenzabile, sia in maniera positiva che negativa. La scarsa diffusione delle moto elettriche e i numerosi ripensamenti su modelli con questa tecnologia da parte dei grandi nomi del settore si sta verificando anche nel mondo dell&#39;auto, che con numeri ancora pi&ugrave; grandi e con una spinta ancora pi&ugrave; vigorosa da parte della politica, non riesce comunque a crescere al ritmo che i legislatori vorrebbero.  Il Gruppo Volkswagen minaccia di chiudere fabbriche, cos&igrave; come Stellantis e altri player del mercato che non riescono ad avere un ritorno concreto degli investimenti massicci per lo sviluppo dell&#39;auto elettrica. Il tutto crea un alone di negativit&agrave; attorno ai mezzi a batteria che &egrave; palpabile e molto difficile da scardinare, anche fra le aziende a due ruote che per prime non se la sentono di mettere soldi su progetti che non sono ben visti dall&#39;utenza e rafforzati dai problemi che il mondo dell&#39;auto sta affrontando.    &nbsp;  5. Tradizione e passione sono preponderanti  Con le moto non si parla di mezzi nati per soddisfare le esigenze quotidiane di lavoratori e famiglia, ma di pura espressione di divertimento e passione, con un grande senso di tradizione che permea la storia di tutti (o quasi) i marchi venduti in Europa. Con questo non vogliamo dire che i motociclisti sono restii ad accettare nuovi concetti e modi di interpretare la moto, ma che rispetto al mondo dell&#39;auto che bada alla razionalit&agrave; e all&#39;efficienza a tutti i costi, qui i fattori dominanti sono soprattutto emozionali e irrazionali.&nbsp;  Ne va da se che in un universo dominato dalla tradizione e dall&#39;affetto che il motociclista sviluppa negli anni per un particolare marchio o stile di vita a due ruote, l&#39;elettrico fa fatica ad inserirsi come alternativa valida e gli svantaggi di tale tecnologia ancora &quot;acerba&quot; diventano delle volte gap incolmabili che lasciano spazio a pregiudizi e prese di posizione nette.&nbsp;  C&#39;&egrave; bisogno di altro tempo per far s&igrave; che le moto a batteria entrino nel &quot;giro&quot;, o si tratta di una tecnologia destinata a diventare una nicchia per pochi? Senza una sfera di cristallo non riusciamo a vedere il futuro, ma siamo molto curiosi di scoprire cosa accadr&agrave; a riguardo gi&agrave; a partire dal prossimo EICMA.    &nbsp; 

Le moto elettriche non decollano, anzi, vendono sempre meno qui in occidente nonostante la tecnologia migliori. Perch&egrave;? Ve lo spieghiamo noi

5 motivi per cui l&#39;elettrico a due ruote non sta funzionando

Il mercato mondiale delle due ruote elettriche &egrave;&nbsp;in forte contrazione. In Italia nei primi tre mesi del 2024 il calo &egrave;&nbsp;stato del 24,36%. E la tendenza del nostro Paese &egrave;&nbsp;meno negativa rispetto al dato globale, che segna un preoccupante -37,3%. Dove le cose vanno (inaspettatamente) veramente male &egrave;&nbsp;nella patria dei mezzi elettrici, nel pi&ugrave;&nbsp;grande mercato mondiale di tali veicoli, la Cina, dove il calo del primo trimestre del 2024 &egrave;&nbsp;stato del 50% (dati presi dal sito MotorCyclesData.com). Inaspettatamente male, perch&egrave;&nbsp;per le auto le previsioni degli analisti restano ottimiste.  Indice    La situazione in Cina  La situazione in Europa  India: l&#39;eccezione (pag.2)  Cosa succeder&agrave; all&#39;elettrico (pag.2)   La situazione in Cina  Alla base di questa crisi ci sono una serie di errori strategici del governo cinese. Dopo una lunga fase di incentivazione degli elettrici, che ha coperto il periodo 2015-2021, sono finite le agevolazioni. Il governo aveva varato gli incentivi senza una vera strategia, con l&rsquo;unico obiettivo di creare un&rsquo;industria locale forte che potesse imporre il proprio prodotto sui mercati mondiali. Non era stato considerato che i consumatori, senza agevolazioni sul prezzo, sono tornati a considerare pi&ugrave;&nbsp;convenienti i mezzi con motore termico. Aggiungiamo che nelle citt&agrave;&nbsp;cinesi stanno aumentando i divieti per i monopattini, che rappresentavano una fetta importante del mercato delle due ruote a batteria.  E in Europa?  Se invece parliamo di Europa, si sta evidenziando il rifiuto di molti utilizzatori a passare all&rsquo;elettrico. Dopo una prima fase positiva, oggi la propensione all&rsquo;acquisto di tale tipologia di veicolo &egrave;&nbsp;in sensibile calo. C&rsquo;&eacute;&nbsp;poca fiducia, e la netta convinzione che la Commissione Europea e il Parlamento dovranno rimandare i loro ambiziosi obiettivi relativi al 2035. L&rsquo;errore lo ha fatto chi ha imposto un calendario forzato per il &ldquo;phase out&rdquo; del motore termico (su auto e furgoni).  L&#39;eccezione India  Per l&rsquo;industria cinese dei mezzi elettrici, in particolare per le due aziende pi&ugrave;&nbsp;note, Niu e Yadea, il ridimensionamento &eacute;&nbsp;importante. Fa eccezione a questa tendenza globale l&rsquo;India, dove gli elettrici sono in forte crescita. Ma, anche qui, ci sono delle ragioni &ldquo;esterne&rdquo;: il governo ha varato un piano di incentivazione che favorisce esclusivamente le aziende indiane. Cos&igrave;&nbsp;stanno crescendo solo queste, con Bajaj in testa, seguita da TVS Motor.  Cosa succeder&agrave; all&#39;elettrico  &Egrave; la fine dell&rsquo;elettrico? No, questo tipo di propulsione resta la scelta del futuro. Ha un rendimento largamente superiore a quello dei motori termici, e consente di concentrare in un unico posto la produzione dell&rsquo;energia necessaria a caricare le batterie, migliorando l&rsquo;efficienza del processo e controllandone le emissioni inquinanti. Per&ograve;, di certo, si dovr&agrave;&nbsp;rivedere la strategia e le tempistiche di questo grande cambiamento. Il mondo della moto lo ripete da tempo, si pu&ograve;&nbsp;iniziare dalla tipologia di veicoli che meglio si presta a essere elettrificata. Quella dei mezzi leggeri, destinati al commuting urbano. Per le moto, che si lasci la scelta ai motociclisti. Nonostante questa analisi negativa, il nostro approccio con questa tecnologia &egrave;&nbsp;dunque ancora positivo e ottimista.  MERCATO MOTO EUROPEO: L&rsquo;ITALIA SALVA L&rsquo;EUROPA 

Un&rsquo;occhiata ai numeri del mercato mondiale di due ruote elettriche fa capire che le vendite sono in forte calo un po&rsquo; in tutto il mondo, ma perch&eacute;?

Mercato elettrico globale: i motivi della crisi

        Filante Motors annuncia l&rsquo;avvio del progetto industriale FM Factory, il cui primo lavoro si chiama Torque 1/1, moto elettrica con motore centrale in-wheel, posizionato all&rsquo;interno della ruota posteriore, che fornisce un picco di coppia di 850 Nm. Si tratta della moto elettrica pi&ugrave; potente di sempre, cos&igrave; &egrave; stata definita dal produttore, ed &egrave; nata dalla joint venture di Filante con Davinci, azienda di engineering e spin-off dell&rsquo;universit&agrave; di Pechino. Autonomia e tempi di ricarica &ldquo;Torque nasce per i clienti che apprezzano collezionare pezzi che soddisfano unicit&agrave; nel design e nelle soluzioni tecniche. Ogni dettaglio - spiega Francesco Maria Farina, Founder di FM Factory Srl - &egrave; studiato e realizzato per soddisfare i desideri del cliente attraverso l&rsquo;utilizzo di soluzioni tecnologiche e materiali pregiati fuori dagli schemi. Con una autonomia di 400 chilometri e la possibilit&agrave; di una ricarica fast-charge in soli 20 minuti, Torque offre prestazioni eccezionali. Dotata di un motore ad alta potenza, questa moto elettrica &egrave; in grado di raggiungere velocit&agrave; incredibili in pochi istanti, garantendo un'esperienza di guida unica&rdquo;. La vedremo a Eicma 2024 Torque verr&agrave; realizzata solo in modalit&agrave; one-off, quindi in pezzi unici, disegnata con cura e precisione a Milano utilizzando materiali di altissima qualit&agrave;. Secondo quanto detto finora, &egrave; in grado di raggiungere i 100 km/h in 2,9 secondi. Potr&agrave; essere vista da vicino allo stand Davinci a Eicma 2024 e sar&agrave; ordinabile a partire da dicembre. La configurazione e il test drive su pista verranno gestiti direttamente per i clienti interessati a porte chiuse presso l&rsquo;atelier industriale di Milano, che sar&agrave; sede della progettazione custom-made. Il prezzo? Da capogiro. Si parte da 101.000 euro. SUZUKI AL LAVORO PER CREARE UNA MOTO DA CROSS ELETTRICA       

Realizzata solo in modalit&agrave; one-off, Torque nasce dalla joint venture di Filante con Davinci. Il prezzo &egrave; da capogiro

Arriva una nuova moto elettrica, potente e one-off: ecco quanto costa

        Castrol, tra i principali produttori di lubrificanti a livello mondiale e parte del gruppo bp, ha annunciato un investimento fino a 50 milioni di dollari (circa 46 milioni di euro) in Gogoro Inc., leader tecnologico globale negli ecosistemi di sostituzione delle batterie che consentono soluzioni di mobilit&agrave; intelligenti per le citt&agrave;. Un investimento in due parti Come si sviluppa questo investimento? In un primo momento, Castrol Holdings, un'affiliata di Castrol, impegner&agrave; 25 milioni di dollari in azioni ordinarie di Gogoro. Durante questa prima tranche, Castrol acquisir&agrave; circa il 5,72% delle azioni ordinarie di Gogoro in circolazione: in altre parole, si tratta del primo passo per creare opportunit&agrave; di diversificazione, al di l&agrave; della sua attivit&agrave; principale nel mondo dei lubrificanti e dei fluidi, nell'ambito della sua nuova strategia "Onward, Upward, Forward".Successivamente, dovrebbe seguire un secondo investimento di altri 25 milioni di dollari sotto forma di obbligazione convertibile, che &egrave; subordinata al compimento di determinate transazioni tra le parti nell'ambito della loro collaborazione commerciale. Le dichiarazioni "Le due ruote sono una parte fondamentale del nostro portafoglio globale di prodotti e, man mano che i nostri clienti passano alle due ruote elettriche, il marchio Castrol ha un ruolo importante da svolgere nell'ecosistema",&nbsp;ha dichiarato Michelle Jou, CEO di Castrol.&nbsp;"Gogoro &egrave; leader globale nel settore della sostituzione di batterie per i veicoli a due ruote e questo nostro investimento &egrave; un passo strategico verso la diversificazione del nostro portafoglio, per rimanere un riferimento nella vita dei clienti, cogliere nuove opportunit&agrave; per rendere il nostro iconico marchio di 125 anni a prova di futuro e per creare valore aggiunto per gli azionisti". Sono poi arrivate le parole di Horace Luke, fondatore e CEO di Gogoro: "La collaudata piattaforma di sostituzione delle batterie di Gogoro e i veicoli elettrici a due ruote intelligenti hanno dimostrato come le citt&agrave; possano trasformarsi quando si ha accesso a un'alimentazione portatile smart, sostenibile e comoda. L'investimento di Castrol testimonia questo successo e ci consente di espanderci ancora pi&ugrave; rapidamente". MERCATO BICI, CHE BOOM NEL 2024: ECCO PERCH&Eacute;       

Il colosso nella produzione di lubrificanti investir&agrave; fino a 50 milioni di dollari nell&rsquo;azienda leader nella sostituzione di batterie per le due ruote

Castrol investe in Gogoro e nella mobilità sostenibile e intelligente

        A febbraio 2024 era arrivato l&rsquo;annuncio che la svedese Cake Motrocycles stava per dichiarare fallimento. Da quel momento si sono susseguite molte notizie, mai confermate neppure dai diretti interessati, sul destino dell&rsquo;azienda. Oggi, a distanza di cinque mesi, sembrano esserci fatti concreti, come anticipano di colleghi di RideApart che in passato avevano seguito la faccenda da vicino. Chi &egrave; il nuovo proprietario di Cake Cake Motorcycles &egrave; stata acquistata dalla societ&agrave; norvegese Brages Holding AS, il cui proprietario - Espen Digernes - &egrave; un concessionario di auto Toyota e Lexus. E rispetto alle voci di qualche mese fa che volevano il grosso delle moto Cake negli Usa, questa sembra un&rsquo;opzione decisamente pi&ugrave; fattibile, dato che&nbsp; - a quanto riportato da testate come Reuters - in Norvegia i veicoli elettrici hanno raggiunto l&rsquo;82% della quota di mercato e decidere di continuare a investire su questo settore, rilevando un&rsquo;azienda come Cake, ha perfettamente senso. &ldquo;Come rivenditore di auto in Norvegia, abbiamo visto quanto velocemente pu&ograve; avvenire il passaggio all'elettrificazione quando le persone si impegnano a farlo. Ora crediamo che anche la trasformazione nel settore della micromobilit&agrave; subir&agrave; un'accelerazione. Non solo per le moto, ma anche per per scooter, ciclomotori e biciclette elettriche Quando ci siamo imbattuti per la prima volta in Cake come rivenditore, ci siamo innamorati dei loro prodotti, del design, dell'artigianalit&agrave; e della storia&rdquo; ha scritto Digernes sul nuovo sito ufficiale del Marchio. &ldquo;Il nostro obiettivo nell'acquisizione di Cake era quello di far evolvere il marchio. Puntiamo a espanderlo costruendo una solida rete di distribuzione di rivenditori e trasformando una straordinaria iniziativa svedese in un successo scandinavo&rdquo;. Non &egrave; ancora chiaro se qualcuno della vecchia propriet&agrave; sar&agrave; presente anche con la nuova, sembra che siano stati riaperti sia la sede centrale che il negozio monomarca a Stoccolma. E che le moto prodotte, ma mai vendute per via del fallimento, siano di nuovo in vendita. I CINESI HANNO INVASO IL MERCATO? COSA DICONO LE VENDITE       

A febbraio 2024 la notizia della drammatica situazione finanziaria dell&rsquo;azienda svedese, oggi si punta a &ldquo;un successo scandinavo&rdquo;

Primavera Elettrica 45

Prezzo Franco concessionario

Potenza kW / Giri motore

Scheda tecnica Vespa Primavera Elettrica 45

MISURE Vespa Primavera Elettrica 45

MOTORE Vespa Primavera Elettrica 45

CICLISTICA Vespa Primavera Elettrica 45

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