Acem e FIM hanno organizzato una serata a Bruxelles mettendo assieme industriali, giornalisti, addetti ai lavori, politici nazionali ed europei, piloti. Tutti assieme con l’obiettivo di parlare di moto e di conoscersi

Bruxelles, il futuro per i mezzi a due ruote saranno gli e-fuels?

Un evento internazionale per presentare l’universo della moto a tutti, per creare contatti, per aprire il dialogo e fare il punto sulle esigenze del mondo delle due ruote.
Lo hanno organizzato assieme l’Acem, l’Associazione Europea dei Costruttori di moto, e la FIM, la Federazione Motociclistica Internazionale, chiamandolo “The Motorcycling Reception”, l’accoglienza del motociclismo. Ecco allora una sera a Bruxelles, in una struttura ampia, con molti modelli storici ed attuali di moto (e di auto) esposti, presenti molti politici europei e nazionali di diversi paesi, più il Gotha dell’industria motociclistica europea.
<h2>Indice:</h2>
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<li>Colaninno (Acem) vogliamo collaborare, ma serve un progetto europeo (pag.2)</li>
<li>Viegas (FIM): la competizione come banco di ricerca a basso impatto (pag.3)</li>
<li>Kopczy?ska (DG Move): vogliamo collaborare, ma avete troppi incidenti (pag.4)</li>
<li>Lange (EP): dobbiamo rinegoziare i trattati commerciali (pag.5)</li>
<li>Toseland: vi racconto la passione (pag.6)</li>
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<h2>Colaninno (Acem) vogliamo collaborare, ma serve un progetto europeo</h2>
Ad aprire i lavori ha pensato Michele Colaninno, presidente dell’Acem e CEO del Gruppo Piaggio, con un discorso molto mirato. ”In Europa ci sono cinque milioni di persone che fanno commuting quotidianamente, abbiamo margine per crescere. Il mondo della moto nel nostro Continente significa 390mila posti di lavoro, e un contributo al PIL pari a 21,5 miliardi di euro”. ”C’è l’esigenza di includere il mezzo a due ruote nel Piano europeo per la mobilità urbana, che prenderà il via nel 2027”.
E ancora: “i motociclisti sono utenti vulnerabili, certo, ma metteremo in campo nuove tecnologie, e li supporteremo con migliori training e formazione”. Però “servono infrastrutture amichevoli, a tutti i livelli, che oggi non abbiamo”.
E riferendosi al tema dell’inquinamento e al piano europeo di conversione all’elettrico: “una cosa che dico ogni volta che parlo in pubblico è che moto e scooter rappresentano meno dell’1% della CO2 emessa dal totale dei veicoli stradali. 40 milioni di veicoli a due ruote contribuiscono per meno dell’1% alle emissioni di CO2".
Un discorso puntuale quello di Colaninno, che dopo aver illustrato i vantaggi del mezzo a due ruote, è passato a denunciare i problemi dell’industria europea, che ha bisogno di cambiamenti per sopravvivere all’ondata che arriva da Oriente.
”Soffriamo le tensioni geostrategiche internazionali, l’inflazione, gli interessi sul credito, le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, i problemi di trasporto nel Mar Rosso. Abbiamo bisogno da parte della politica europea di strategie di lungo termine, per superare l’appuntamento con il 2050 - quando l’UE ha posto l’obiettivo della neutralità climatica di veicoli e produzioni industriali, ndr -“. E sul tema del passaggio all’elettrico ha ribadito la necessità di lasciare la porta aperta a più tecnologie differenti, indicando gli e-fuels come la soluzione migliore per le moto".
Infine l’appello al mondo politico, che nella precedente legislatura europea era stato un po’ sordo - lo diciamo noi - alle istanze presentate dal mondo dell’industria e dei consumatori. “Vogliamo collaborare con il nuovo mandato politico. È importante aprire una nuova era di discussione e confronto. Ci scontreremo pure, ma dobbiamo lavorare assieme per un fine comune, che è il ripensamento dell’urbanizzazione e della mobilità, la riduzione dei problemi ambientali. L’industria ha bisogno di competizione pulita a livello globale - con riferimento alle condizioni più favorevoli di cui godono i produttori orientali - abbiamo bisogno di un piano di lungo termine che ci aiuti a restare in Europa a produrre. Altrimenti sarà impossibile”.

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<h2>Viegas (FIM): la competizione come banco di ricerca a basso impatto</h2>
Jorge Viegas, il presidente della FIM, nel suo intervento ha puntato molto a presentare l’utilità del motociclismo sportivo. Dopo che Colaninno aveva sottolineato come la mobilità su due ruote conti per l’1% delle emissioni di CO2, Viegas ha citato uno studio fatto all’ultima Sei Giorni d’Enduro, che in totale avrebbe generato la stessa CO2 emessa dal volo Stoccolma-New York di un Jumbo. In compenso le competizioni sono un ottimo banco prova per nuove tecnologie, e ha citato l’airbag moto, messo a punto proprio nelle gare.
Fra i problemi da risolvere per l’utenza motociclistica ha ricordato come molte autostrade in diversi paesi europei non prevedano una tariffa per le moto.

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<h2>Kopczy?ska (DG Move): vogliamo collaborare, ma avete troppi incidenti</h2>
Magda Kopczy?ska, direttrice della Direzione Generale per la Mobilità e i Trasporti (DG Move), ha aperto complimentandosi per i 120 anni di storia della FIM e i 30 dell’Acem, ma poi è passata a ricordare - in contrapposizione con Colaninno - il fatto che i mezzi a due ruote causino ancora 3.300 morti l’anno sulle strade europee. E oltre 20mila feriti. C’è stato un calo del 10% nell’ultimo anno, è vero, ma bisogna fare di più. E si è chiesta nel suo intervento “cosa fare”.
La risposta sembra essere maggiore uso di nuove tecnologie, quali ABS, sistemi di illuminazione studiati per aumentare la visibilità delle moto, traction control e frenata automatica d’emergenza anche per le moto. Poi serve training, corsi di formazione.
A queste condizioni, le moto possono realmente cambiare la mobilità. E in quest’ottica la rappresentante della Commissione ha dichiarato: “siamo qui per parlare con voi. E per la sicurezza serve un approccio olistico, bisogna lavorare su fronti diversi”.

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<h2>Lange (EP): dobbiamo rinegoziare i trattati commerciali</h2>
Bernd Lange, tedesco, ha una lunga militanza nel Parlamento Europeo, ed è noto per essere un vero motociclista. Ha aperto il suo intervento ricordando che per lui le moto sono nere e hanno due cilindri boxer, ma poi ha ricordato come ci sia un target da raggiungere: la neutralità climatica entro il 2050. “E questo vale anche per le due ruote, non solo per le auto. Non si parla solo dell’uso del veicolo, ma anche della produzione e dello smaltimento a fine vita. Un impegno importante, ma persino quelli come me - ha detto ironicamente - possono evolversi”.
Il futuro saranno gli e-fuels? Può darsi, dice Lange, ma per ora per farne un litro servono 20 kW di energia elettrica: troppo.
Rispondendo alle sollecitazioni di Colaninno ha poi detto “è chiaro che dobbiamo rinegoziare i trattati commerciali”. Controllando con sempre maggiore attenzione se auto e moto che importiamo da altri continenti siano realmente sempre in regola con le nostre norme comunitarie; e non solo per quanto attiene le emissioni, ma anche per quanto riguarda gli standard di produzione. Ha poi aperto alla possibilità di sussidi antidumping, ai dazi per i mezzi orientali, a maggiori investimenti per la produttività, alla necessità di ridurre il prezzo dell’energia, al costo della burocrazia.
Una bella mano tesa, ma da Lange ce l’aspettavamo: lui è un motociclista vero.

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<h2>Toseland: vi racconto la passione</h2>
L’intervento di James Toseland, due volte campione del mondo della Superbike, oggi commentatore televisivo, è stata la chicca che non ci si attendeva. L’inglese si è dimostrato subito molto a suo agio sul palco, con un discorso sulla passione molto autobiografico e molto coinvolgente.
Ha raccontato della sua infanzia, di quando a dieci anni sua madre gli ha presentato un nuovo compagno che aveva una Suzuki Gamma 250. Lui fino ad allora aveva solo studiato pianoforte. Da allora ha due grandi passioni: il piano e la moto. E ha raccontato il suo coinvolgimento nel mondo motociclistico, le gare, il cuore che batte, quella passione che ti fa fare qualunque cosa e superare qualunque ostacolo. Anche tutti quelli che si sono frapposti fra un normale ragazzo inglese come lui e l’obiettivo di diventare il più veloce del mondo nella Superbike.
Ha parlato come un fiume in piena James Toseland, mettendosi in gioco sul palco, e insegnandoci una volta di più cosa vuol dire inseguire un sogno nella vita. Bravo davvero!

Chiusa questa parte ufficiale, si è aperta una bella serata fra tanti appassionati, creata con l’intento di mettere assieme tante persone differenti, farle conoscere e parlare di moto. Un bravo ad Acem e FIM per aver creato congiuntamente un evento così importante.

Acem e FIM hanno organizzato una serata a Bruxelles mettendo assieme industriali, giornalisti, addetti ai lavori, politici nazionali ed europei, piloti. Tutti assieme con l’obiettivo di parlare di moto e di conoscersi