Il confine tra motociclo e bici a pedalata assistita appare talvolta molto sottile per estetica, velleità o prestazioni. Vi raccontiamo alcuni dei modelli più rappresentativi di questo anello mancante

Top 5: le e-bike che sembrano una moto

<div data-en-clipboard="true" data-pm-slice="1 1 []">Ci impegniamo sempre parecchio nell'offrirvi sul nostro sito articoli originali e questa volta vogliamo proporvi una guida alla scelta ancor più particolare del solito. Se in genere cerchiamo di rispondere innanzitutto alle domande più frequenti di chi sta per scegliere la prossima moto, in questo articolo andiamo molto probabilmente ad anticipare alcune curiosità su una nicchia forse ancora poco esplorata dagli amanti delle due ruote motorizzate. Non parleremo soltanto di e-bike, ma di quelle bici a pedalata assistita che sono più vicine nelle forme, nelle intenzioni e perché no nell'utilizzo ad una moto o - meglio - ad un ciclomotore. Vi proponiamo una carrellata per conoscere meglio ciò che il mercato già offre, coglierne le tendenze e magari anche per farvi venire qualche strana idea.</div>

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<h2>Un po' e-Bike un po' moto: cosa intendiamo?</h2>

<div>Prima di partire a tutta, però, è obbligatoria una brevissima premessa su cosa intendiamo in questo articolo non solo per e-bike ma per "<em>e-bike che sembrano una moto</em>". Partiamo dalle basi: una bici a pedalata assistita ha chiaramente pedali, un motore elettrico con una potenza nominale continua di 250 Watt ed una batteria. A scanso di equivoci, però, specifichiamo che rimangono tali se rientrano nella cosiddetta categoria Pedelec, ovvero se l'assistenza elettrica funziona esclusivamente pedalando e non supera i 25 km/h. Raggiunta questa velocità si può superare soltanto contando sulle proprie gambe. Acceleratori o bici che funzionano senza pedalare... beh non sono tali! Non rientrano tra i velocipedi che possono accedere alle ciclabili, ma veri e propri veicoli. Esiste la categoria S-Pedelec che ha "assistenza libera" e che per il Codice della Strada è assimilabile ad un ciclomotore e necessita quindi di targhino, bollo, assicurazione, casco, specchi retrovisori e indicatori di direzione oltre che la licenza. Qualsiasi e-bike modificata e "sbloccata" è passibile di pesantissime contravvenzioni che possono arrivare fino a 7.500 euro come vi abbiamo <a href="https://www.inmoto.it/news/green/2022/08/04-5612130/e-bike_modificata_come_un_ciclomotore_targa_e_assicurazione_pena_la_multa" rel="noopener" target="_blank">già spiegato in questo articolo</a>.</div>

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<div>Chiarito dunque che in questa guida alla scelta ci occuperemo di e-bike propriamente dette, andiamo a spiegare anche i criteri che abbiamo adottato nella scelta. Abbiamo scelto <strong>cinque rappresentanti per altrettante filosofie costruttive</strong>. Si tratta di cinque prodotti molto particolari e originali che in qualche modo ci ricordano nel design o nel modo di essere utilizzate le due ruote motorizzate. Non abbiamo incluso nella selezione delle e-bike puramente tecniche: se ci addentriamo ad esempio nella categoria Enduro, infatti, possiamo trovare delle e-bike che per sospensioni e prestazioni  soprattutto in downhill possono essere considerate simili alle moto. Abbiamo però inserito qualche prodotto che va addirittura oltre fino a diventare quasi un anello di congiunzione tra bici e moto. Siamo riusciti ad accendere la vostra curiosità? Allora andiamo a conoscerle tutte.</div>

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<h2>Parilla Carbon</h2>

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<div>La Carbon di Parilla è senza ombra di dubbio <strong>uno dei progetti più arditi e originali</strong> che si siano visti negli ultimi anni in tema di e-bike e cerca proprio di infilarsi in quella terra di mezzo tra la motocicletta e la e-bike. È un piccolo concentrato di tecnologia tutta italiana (ad eccezione del motore), frutto del lavoro di giovani intraprendenti che hanno ripreso il marchio storico Parilla non per un'operazione di rebranding di prodotti asiatici, ma al contrario per realizzare progetti innovativi. La Carbon è stata interamente <strong>ingegnerizzata nella Motor Valley emiliana dove viene realizzata in modo artigianale con tecnologie raffinate</strong>. Il telaio monoscocca è in fibra di carbonio con elementi di rinforzo in alluminio ed è proposto in tre taglie: S, M ed L. La forcella dall'insolita struttura a parallelogramma è anch'essa in fibra di carbonio con elementi di rinforzo in alluminio mentre il telaietto centrale si compone di parti in alluminio ricavate dal pieno e assemblate. Il forcellone infine è composto sia da parti lamierate e sia forgiate e saldate. La cura del dettaglio è quella che si deve ad un prodotto di altissima manifattura e vista dal vivo è particolarmente impressionante. Il motore Bafang MMG è disponibile sia in versione Pedelec da 250 W sia in due versioni S-Pedelec da 500 e 750 W sulle quali è possibile aggiungere persino l'acceleratore rendendola di fatto una moto. Come detto nella premessa questa versione rende la Carbon adatta all'utilizzo unicamente in aree private in quanto non omologata alla circolazione stradale. L'alimentazione avviene con un'unità da ben 840 Wh. Gli ammortizzatori hanno escursione di 165 mm all'avantreno e 205 mm al retrotreno. La sella, infine, è rivestita in pelle e riporta un marchio che storicamente ha fatto dell'innovazione e dell'originalità un tratto distintivo. Con un listino che parte da circa 8.000 euro in sù, la Carbon è già una e-bike esclusiva, ma se si vuole esagerare c'è anche la possibilità di avere una e-bike totalmente personalizzata anche nelle misure con il progetto Ultra Carbon che monta un motore da 4 kW e una batteria da 910 Wh!</div>

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<h2>Super73 RX Mojave</h2>

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<div>La Mojave ricorda le moto da regolarità degli anni Settanta con tanto di simil serbatoio sul tubo orizzontale e in effetti anche il telaio monoculla in alluminio ha più di endurina old school che di bici. Si tratta del modello più "adventure" del giovane marchio californiano Super73 salito alla ribalta per essere stato il primo a proporre il concetto di e-bike ispirata alle "Saltafossi" degli anni 70 e per essere subito diventato un must have per gli hipster newyorkesi e losangelini. La RX Mojave porta avanti lo stesso concetto spingendolo un po' oltre: <strong>rimane una e-bike con motore da 250W ma nell'aspetto e nella fruizione è un moped tassellato</strong>. La batteria è notevole: <strong>960 Wh</strong>. Questo si traduce in un'autonomia stimata in 120 km. <strong>Pesa 38 kg</strong> - che per una bici sono davvero tanti - e la sella è ad 81 cm dal suolo senza possibilità di essere regolata. Le dimensioni però sono tutto sommato contenute e si adattano a tutte le taglie anche perché le ruote sono da 20" con sezione da 4,5 e 5", ovvero le misure delle fat bike più urbane. Si può acquistare direttamente dal sito di Super73 a 4.599 euro.</div>

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<h2>Vintage Electric Roadster</h2>

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<div>Un giorno Andrew Davidge si è svegliato e ha pensato che "<em>passato e futuro non devono esistere escludendosi l'un l'altro</em>" ed ha deciso così di costruire una e-bike - oggi una gamma di e-bike a dire il vero - che lo dimostrasse. Lasciandosi ispirare soprattutto dalle linee delle classiche motociclette board tracker degli anni Trenta e dalle fattezze morbide e curate delle bici americane degli anni Cinquanta, ha disegnato una sorta di corto circuito temporale che mischia le lancette più di Ritorno al Futuro. Sul sito della sua azienda Vintage Electric si può scegliere <strong>sia tra e-bike Pedelec sia S-Pedelec</strong>. Le prime sono più bici, le seconde più moto anche nell'aspetto. Sicuramente uno degli elementi più caratteristici assieme al <strong>telaio in acciaio con forcella in alluminio</strong> (ammortizzata o meno a seconda delle versioni), è la forma del pacco batterie che richiama in qualche modo i classici bicilindrici a V americani ed è molto fifties nella finitura.</div>

<div>La capacità è di <strong>500 Wh</strong> per un'autonomia che dovrebbe arrivare a circa 60 miglia (circa 100 km). Il motore è nel mozzo ruota posteriore dove troviamo anche una cassetta SRAM GX da 10 pignoni. Le taglie sono tre (S, M ed L) e le ruote sono da 29". Per la versione Pedelec si parte da 4.495 dollari.</div>

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<h2>Stealth Electric Bikes B52</h2>

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<div>L'australiana <strong>Stealth Electric Bikes</strong> nasce con l'intento di creare <strong>e-bike sempre più performanti</strong> portando questa ricerca anche all'estremo. La gamma si divide tra off road e urban e si tratta in ogni caso di e-mtb molto tecnologiche come ad esempio la <strong>B52, una belva da ben 64 kg</strong> anche perché equipaggiata con <strong>una batteria addirittura da 2,5 kWh</strong> che da sola incide per 13 kg. Il telaio però è stato pensato per ottimizzare la distribuzione di questi pesi in modo da rendere la guida in salita ma soprattutto in discesa entusiasmante. Non c'è dubbio che anche solo a guardare i numeri e le forme si intuisca come la B52 possa essere un'arma letale per l'enduro tanto da poter competere con le moto più che con le bici. Le ruote sono da 27,5" con sezione da 2,8" e al centro della posteriore si trova il motore che ha una potenza di picco di ben 6,2 kW. Le sospensioni hanno 180 mm di escursione e i freni sono a quattro pistoncini. Molto particolare è la trasmissione elettromeccanica a sei marce, un brevetto di Stealth.</div>

<div>La B52, benché abbia i pedali, può raggiungere gli 80 km/h (ovviamente in aree private) ed è dotata persino di frenata rigenerativa. <strong>In Italia si possono trovare le Stealth da Integra ad Erba (LC) o da MotoEngine a Roma</strong>, ma si possono anche ordinare online e ricevere direttamente a casa propria.</div>

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<h2>Verve Cycleworks Pantera</h2>

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<div>Quello di <strong>Verve</strong> è un marchio nato pochi anni fa per iniziativa di un gruppo di giovani italiani appassionati e con esperienze nel mondo del custom e in passato ci siamo occupati delle loro motociclette. Sin dall'inizio propongono moto dall'aspetto originale e ispirato agli anni Sessanta - Settanta, facili ed economiche e con questa nuova e-bike entrano con lo stesso spirito anche nel mondo dei pedali. Si chiama Pantera ed è in pratica la reinterpretazione moderna del moped di mezzo secolo fa. Il progetto è nato interamente in Verve, la componentistica è cinese e l'assemblaggio avviene in Spagna. Il risultato è una e-bike divertente, con <strong>una dotazione completa e un prezzo molto competitivo: 2.199 euro</strong>. Il <strong>telaio è in taglia unica e la sella che si trova a 89 cm da terra</strong> non è regolabile, ma può ospitare anche due persone all'occorrenza grazie alla sua lunghezza. Il peso complessivo è di 31 kg il che non la rende facilmente trasportabile in auto o sui mezzi pubblici, meglio considerarla proprio come un moped che viaggia a 25 km/h e può andare sulle ciclabili. La batteria è <strong>500 Wh</strong> e il motore nel mozzo.</div>

<div>Il sistema è dotato <strong>sia di sensore di cadenza sia di coppia</strong>. Monta anteriormente un faro a led da 5,75" e molto particolare è il piccolo faro a led posteriore con tanto di luce di stop. Completano il quadro il cambio Shimano Acera con cassetta a 8 pignoni e la forcella regolabile in precarico ed estensione.</div>

<p>Il confine tra motociclo e bici a pedalata assistita appare talvolta molto sottile per estetica, velleità o prestazioni. Vi raccontiamo alcuni dei modelli più rappresentativi di questo anello mancante</p>
