        Da Piaggio novit&agrave; per il 2025. Per Beverly, Medley e Liberty ecco novit&agrave; che vanno dal motore alle linee, oltre ad una pi&ugrave; ricca gamma di accessori. Lavoro anche sulla Vespa Gts che mostra i muscoli con il motore 310 (stessa unit&agrave; del Beverly e vista sul recente MP3 310) mantenendo intatto lo stile inconfondibile. PI&ugrave; MUSCOLI PER IL VESPONE Per la maxi del catalogo Vespa, un&rsquo;evoluzione significativa: arriva il motore da 310 cc, evoluzione dell&rsquo;unit&agrave; di 278 cc e completamente rivisto. Presenta infatti oltre il 70% di componenti nuovi e sviluppa 25 CV di potenza. Il design e la qualit&agrave; costruttiva della Vespa Gts 310 restano fedeli alla tradizione: la scocca interamente in acciaio che funge da telaio, le ruote da 12&rdquo; abbinate a pneumatici di ampia sezione e freni a disco su entrambe le ruote. La Gts 310 &egrave; dotata, inoltre, del controllo di trazione ASR e dell&rsquo;ABS su entrambe le ruote. L&rsquo;elegante manubrio incorpora il caratteristico faro circolare full LED e comandi che richiamano il cambio manuale dei primi modelli Vespa. Sul retroscudo, ecco la manopola keyless che sostituisce la tradizionale chiave, per maggiore praticit&agrave; nell&rsquo;uso quotidiano. La Vespa Gts 310 &egrave; disponibile in tre versioni: Classica, Super, che richiama i modelli storici come GS 150, 180 SS e T5 &ldquo;Pole Position" del 1985, e la aggressiva SuperSport, con cravattino in &ldquo;carbon look&rdquo; e sistema di connettivit&agrave; Vespa Mia di serie (optional per le altre versioni), che collega dispositivi mobili via Bluetooth. Infine, non manca una vasta gamma di accessori per aumentare comfort e funzionalit&agrave;.  Nuova motorizzazione 310 anche per il Beverly Per questo GT a ruote alte, la potenza sale a quota 27,7 CV. Il design del Beverly 310 vede linee tese e dinamiche con la &ldquo;cravatta&rdquo; Piaggio in evidenza e il sistema full LED per fari e frecce. A livello tecnologico abbiamo un display LCD da 5,5&rdquo; e un sistema keyless che semplifica accensione e accesso ai vani. La ciclistica vede telaio a doppia culla e ammortizzatori Showa, freni supportati da ABS e controllo di trazione ASR. Due allestimenti (base ed S) e nuovi colori per la prossima stagione.  Piggio, il Medley a quota 200 Eleganza e sportivit&agrave; non mancano sul Medley ora tra gli scooter di media cilindrata con la nuova cubatura 200 che porta la potenza a poco pi&ugrave; di 17 CV (13 kW) e a 16,5 Nm di coppia massima. La dotazione tecnologica vede un sistema Start &amp; Stop RISS un frontale con proiettore LED e strumentazione digitale LCD. La sella ampia &egrave; dotata di apertura elettrica, mentre il telaio &egrave; abbinato a ruote da 16&rdquo; e 14&rdquo; (ant/post). La versione Medley S presenta finiture sportive e connettivit&agrave; Piaggio MIA per smartphone di serie.  Ancora pi&ugrave; "stiloso" il Liberty Per il Liberty, nelle sue tre motorizzazioni (50, 125 e 150 cc) ecco l'aggiornamento alla Euro 5+, anche nella grintosa variante Sport (S). Rivisto il frontale con un nuovo faro a LED e una griglia a nido d&rsquo;ape. La vista laterale rivela una linea pi&ugrave; compatta, mentre un nuovo e elegante maniglione in alluminio d&agrave; la possibilit&agrave; di montare anche un bauletto. Il comfort di guida &egrave; stato oggetto di attenzioni con un manubrio pi&ugrave; alto e una nuova strumentazione full LCD con un display da 5&rdquo;. Una gamma di accessori rinnovata e nuove colorazioni, completano la dotazione per il 2025.        

Per la prossima stagione la Casa di Pontedera aggiorna i suoi cavalli di battaglia destinati al commuting urbano

Piaggio, novità 2025: restyling per Liberty, il Medley sale di cilindrata come Beverly e Vespa GTS

        Jannik Sinner si &egrave; preparato a lungo per le ATP Finals. I giorni precedenti, per&ograve;, non sono stati caratterizzati solo da duro allenamento, ma anche da svago, che &egrave; sicuramente servito a scaricare la tensione. Come ci ha dimostrato l'allenatore del tennista, Darren Cahill, il quale sul suo profilo Instagram ha pubblicato una foto in cui ritrae il campione insieme al suo fisioterapista, Ulises Badio, su una Vespa rossa. Attimi di tranquillit&agrave; Sappiamo che le ATP Finals si svolgono a Torino, ecco perch&eacute; Sinner ha voluto concedersi un giro sull'iconico simbolo italiano. Un momento che non poteva non essere immortalato dal suo allenatore, e che lo vede felice e spensierato nonostante i giorni impegnativi che avrebbe dovuto affrontare. In fondo, come cantavano i Lunapop, &ldquo;c'&egrave; una Vespa Special che mi toglie i problemi&rdquo;, e in questo caso diremmo magari l'agitazione!  A 42 METRI DI PROFONDIT&Agrave; IN SELLA ALLA MOTO: TIZIANO INTERN&Ograve; FA IL RECORD MONDIALE        

Il tennista, insieme al suo fisioterapista Ulises Badio, &egrave; stato immortalato in sella al veicolo dal suo allenatore

Sinner si prepara alle ATP Finals girando in Vespa!

        Emily in Paris o... Emily in Rome? La serie ultra glamour di Darren Star, gi&agrave; creatore dell'iconico Sex &amp; The City, cambia scenario nella seconda parte della quarta stagione, sbarcata su Netflix il 12 settembre. Questa volta, la protagonista Emily Cooper vola a Roma, alla scoperta di un'Italia piena di clich&eacute;, come spesso accade nelle produzioni americane. Tuttavia, nonostante questa visione edulcorata, &egrave; innegabile la bellezza e la ricchezza della nostra cultura, che Emily esplora con il consueto tocco hollywoodiano: un giro in Vespa.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Emily In Paris (@emilyinparis)      Emily in Vespa! Appena arrivata nella Capitale, Emily viene accolta dal suo nuovo interesse amoroso, Marcello &ndash; un chiaro omaggio al grande Marcello Mastroianni. E cos&igrave;, in perfetto stile Vacanze Romane, la protagonista salta in sella a una Vespa dalla livrea bianca, simbolo del Made in Italy, e inizia il suo tour della citt&agrave;. Con i capelli al vento e lo sguardo che si riempie dei monumenti storici, Emily vive il suo sogno italiano, un'esperienza che molti desiderano assaporare almeno una volta nella vita. Dal Gianicolo alle vie pi&ugrave; iconiche del Centro Storico (Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Trastevere), Lily Collins si immerge nella Citt&agrave; Eterna con la stessa meraviglia del suo personaggio, catturata dal fascino senza tempo di Roma. Durante la conferenza stampa tenutasi proprio nella Capitale per il lancio della nuova stagione, l'attrice ha sottolineato l'incanto di questi luoghi e l&rsquo;esperienza in Vespa come un momento indimenticabile. Un omaggio alla magia della citt&agrave; che riesce a trasmettere, come sempre, il suo eterno fascino.  THE BIKERIDERS: CON LA MOTO ALLA RICERCA DEL PROPRIO POSTO NEL MONDO        

L'attrice, che interpreta la protagonista Emily Cooper, diventa come la principessa Anna mentre gira con lo scooter nella Capitale

Emily in Paris: Lily Collins in giro con la Vespa a Roma!

Arriv&ograve; a casa un pomeriggio di met&agrave; anni &rsquo;80, accolta da una classica famiglia formata da mamma, pap&agrave; e tre figli in et&agrave; variabile tra i 12 e i 20 anni. Lei era destinata al figlio di mezzo, un ragazzo pi&ugrave; o meno sedicenne che la bramava da tempo. E quant&rsquo;era bella: bianca come la neve, la sellona nera, la scritta &ldquo;Vespa&rdquo; davanti e l&rsquo;altra, &ldquo;125 Primavera&rdquo;, sopra la targa. Il ragazzo ci zomp&ograve; sopra all&rsquo;istante e spar&igrave; tra le strade varesine.  Sopra quella Vespa accaddero un miliardo di cose...  ... Alcune delle quali si possono dire e altre invece no, e infatti non ne parleremo. Insieme caddero e insieme si rialzarono, insieme fuggirono e insieme tornarono, insieme piansero e insieme gioirono, in una simbiosi pressoch&eacute; totale. Lei gli insegn&ograve; ad andare in moto, lui le insegn&ograve; a superare i suoi limiti. Lei gli insegn&ograve; a impennare e lui a derapare, lei gli apr&igrave; la strada verso la grande passione per le due ruote e poi lo guard&ograve; allontanarsi materna, consapevole che il suo momento era quasi finito. Lo cap&igrave; quando la sorellina, che aveva cominciato ad usarla senza chiedergli il permesso, fu beccata dal fratellone in pieno furto e lui non disse altro che: &ldquo;Stai attenta, mi raccomando, che frena pochissimo&rdquo;.   Gli anni passarono e la Vespa se ne rimase in garage a vedere i ragazzi diventare sempre pi&ugrave; grandi, come un&rsquo;amica dimenticata. Accanto a lei cominciarono a comparire moto e macchine, cos&igrave; veniva spostata sempre pi&ugrave; in fondo, a far spazio alle nuove passioni familiari. Quando i ragazzi si trasferirono nella grande citt&agrave; visse un nuovo momento di gloria: la sua maneggevolezza era perfetta per intrufolarsi nel traffico e i due fratelli, che vivevano insieme, la usavano con rinnovata allegria. Un amico che aveva una carrozzeria gliela color&ograve; di un bellissimo rosso, e lei torn&ograve; ad essere splendida, forse pi&ugrave; di prima. Lei ancora non lo sapeva, ma stava per diventare un oggetto di culto. Si beava di meravigliose cavalcate al tramonto, sorrideva felice insieme ai nuovi amici che i ragazzi avevano in citt&agrave; quando tutti insieme andavano fuori porta, lei unica Vespa in un nugolo di moto grandi e grosse che le facevano da scorta. Fu una vera rinascita, e quel suo colore rosso fuoco, che mai una Vespa della sua epoca aveva indossato, la faceva sembrare una diva.  Il ritorno a casa della Vespa  Dopo quella stupenda seconda vita se ne torn&ograve; a casa, l&agrave; dove tutto era iniziato. I ragazzi erano troppo grandi per le gite fuori porta in moto, ormai avevano la loro famiglia e lei sembrava uno di quei cagnoni vecchi e un po&rsquo; decrepiti a cui tutti vogliono un bene dell&rsquo;anima, che se ne stanno sdraiati buoni buoni a cuccia ad aspettare una coccola che non arriva. La coccola finalmente arriv&ograve; quando qualcuno decise che era tornato il momento di rimetterla in moto. Tanti, tantissimi anni erano passati dal suo ultimo giretto, ma l&rsquo;amore di quel qualcuno &ndash; e le mani esperte di un bravo meccanico &ndash; la fece ripartire. Fu per un dettaglio formale che la povera Vespa dovette tornare alla sua cuccia: quel meraviglioso rosso, che mai nessuna Vespa di quell&rsquo;anno aveva indossato, fu l&rsquo;impedimento al suo ritorno in strada. E cos&igrave; fin&igrave; la faccenda della Vespa rossa che rossa non poteva essere, in questo nostro strano e talvolta assurdo Paese in cui contano pi&ugrave; le carte delle storie.  GUINNESS DA BRIVIDO, RISCHIA LA VITA PER SMONTARE UNA VESPA SOTT&#39;ACQUA 

La coinvolgente storia di una Vespa. Voluta, cercata, amata, coccolata. Compagna di mille avventure prima di una lunga sosta. Poi la rinascita&hellip; anzi no! Accidenti

Primavera 125: storia di una Vespa rossa che... rossa non poteva essere

        Una brutta avventura per G&uuml;nter Schachermayr, lo stuntman di Steyr, Austria, impegnato a stabilire sempre nuovi record da iscrivere sul Guinness dei Primati, rigorosamente con la Vespa. Questa volta qualcosa &egrave; andato storto ed &egrave; stato necessario l&rsquo;intervento dei soccorritori, anche se per fortuna tutto si &egrave; risolto per il meglio. Schachermayr ha perso i sensi durante un&rsquo;immersione, ma si &egrave; ripreso perfettamente, non hai riportato conseguenze e addirittura &egrave; riuscito a salvare il record. VESPA 50, NEW WORLD RECORD! ECCO I KM PERCORSI IN 24 ORE In cosa consiste il record L&rsquo;obiettivo questa volta era smontare completamente una Vespa PK 50 nel minor tempo possibile restando in immersione all&rsquo;interno di un enorme contenitore di ferro riempito d&rsquo;acqua fino all&rsquo;orlo. Il performer austriaco era equipaggiato di respiratore e bombola di aria compressa caricata per un tempo di una dozzina di minuti, e si &egrave; fatto chiudere nel contenitore metallico, sigillato con una grossa catena ed un lucchetto per aggiungere un brivido in pi&ugrave; alla prestazione.  Cos'ha causato il malore Tutto sembrava andare per il meglio e Schachermayr aveva gi&agrave; smontato lo scooter lavorando a una profondit&agrave; di 2,5 metri, quando si &egrave; verificato l&rsquo;imprevisto: Gerold Schneider, il subacqueo di sicurezza calatosi nel contenitore insieme allo stuntman, si &egrave; accorto che questi aveva perso i sensi e dal boccaglio del respiratore l&rsquo;aria compressa stava uscendo liberamente. Ha dato immediatamente l&rsquo;allarme bussando alla parete interna del contenitore di ferro, ma rimuovere lucchetto e catena ha richiesto un certo tempo. Schachermayr, privo di sensi, &egrave; stato soccorso e portato fuori con l&rsquo;aiuto di una piattaforma di sollevamento predisposta per l&rsquo;evenienza. Tutto &egrave; bene quel che finisce bene e, nonostante lo spavento, la disavventura si &egrave; risolta per il meglio: l&rsquo;atleta dell&rsquo;estremo si &egrave; ripreso ed ora sta benissimo.&nbsp; Non ha nemmeno dovuto rinunciare al primato perch&eacute; quando ha perso i sensi aveva gi&agrave; completamente disassemblato la Vespa, per cui spera che la prova sia ritenuta valida. Lo scoprir&agrave; presto, perch&eacute; tutto il materiale video e fotografico &egrave; stato inviato regolarmente al Guinness dei Primati per la certificazione del record. Se non la ottenesse, dopo il rischio corso, sarebbe una bella beffa&hellip;  NUOVO RECORD: UN UOMO SI &Egrave; FATTO INVESTIRE DALLE MOTO. ECCO QUANTE       

G&uuml;nter Schachermayr, lo stuntman austriaco &egrave; stato soccorso a seguito della perdita dei sensi mentre smontava un PK 50 a 2,5 metri di profondit&agrave;

Guinness da brivido, rischia la vita per smontare una Vespa sott'acqua

        Sognare mondi lontani, immaginare Paesi, scenari, sapori, culture diverse. E se queste immagini, unite al senso del viaggio, si incarnassero in uno scooter? &Egrave; possibile, e si chiama Vespa Primavera Batik, nata da un incontro tra culture lontane, ma accomunate da diverse e straordinarie eleganze. Le forme senza tempo di Vespa Primavera si uniscono infatti ai temi e alle trame del Batik, il tradizionale tessuto indonesiano, ottenuto con procediment di preziosa manifattura e riconosciuto dall&rsquo;UNESCO come patrimonio dell&rsquo;umanit&agrave;. L'arte del Batik sulla Vespa Primavera Le prime evidenze della tecnica e dell&rsquo;arte Batik risalgono al XII secolo: questo particolare tessuto, ottenuto per stampa o per decorazione a mano, ma sempre usando la cera d&rsquo;api durante la lavorazione, nasce nell&rsquo;isola di Java, inizialmente come ornamento per le classi aristocratiche, per poi diffondersi in tutto l&rsquo;arcipelago indonesiano. Nei secoli il Batik &egrave; stato poi portatore di una filosofia simbolica e vero mezzo di espressione, grazie all&rsquo;utilizzo di disegni tradizionali, codificati in base alla forma o agli elementi che rappresentano. In Europa &egrave; stato introdotto solo nel XIX secolo, diventando un ponte tra la cultura orientale e quella occidentale, e le sue trame elegantemente esotiche hanno contaminato stili fondamentali come l&rsquo;Art Nouveau e, nell'era contemporanea, il mondo dell&rsquo;alta moda. Vespa Primavera Batik riprende dunque valori universali di questa filosofia per creare una edizione speciale che &egrave; un inno alla vita e alla gioia, al viaggio e alla scoperta. La sua colorazione di base, Verde Batik, richiama onde che frangono su spiagge tropicali, mentre le linee pi&ugrave; tese evocano templi nascosti. La decorazione Batik &egrave; una collezione di ben sette diversi motivi mistici, originari delle isole, tra Java, Sumatra e Bali. Tra i temi che le sette diverse trame Batik che decorano Vespa evocano, ci sono la prosperit&agrave; e l&rsquo;origine della vita, la forza e la longevit&agrave;, il rispetto per le origini, il fascino e il carisma, la leadership e la saggezza, che si associano a Vespa e alla sua storia. Le decorazioni Batik, applicate su Vespa Primavera grazie alla Water Transfer Technology, partono dal &ldquo;cravattino&rdquo;, il caratteristico e distintivo fregio sul frontale, per poi ornare l&rsquo;apertura del vano porta oggetti nel contro scudo e infine correre sulla pedana e lungo pance laterali di Vespa. La sella, in colorazione Light Brown, con cuciture sui toni del verde, aggiunge un elemento di naturalezza, richiamando la nuance di spiagge assolate. Infine, i top box in tinta, personalizzabile con gli sticker Batik, disponibili separatamente, amplia le funzionalit&agrave; dello scooter, aggiungendo capacit&agrave; di carico e completa l&rsquo;estetica di una versione tra le pi&ugrave; gioiose nella lunga storia di Vespa.  EUROPEAN VESPISTI WEEK 2024: TUTTI I I DETTAGLI DEL RADUNO        

Questa edizione speciale si pone come che un inno alla vita&nbsp;e alla&nbsp;gioia, al&nbsp;viaggio&nbsp;e alla&nbsp;scoperta

Vespa presenta l'edizione speciale: Primavera Batik

La storia dell&#39;Italia &egrave; stata scritta da grandi personaggi e da eventi che hanno cambiato le tradizioni di una penisola da sempre centro nevralgico della vita nel Mediterraneo, e per questo importantissima dal punto di vista geopolitico e culturale. L&#39;industria &egrave; un tassello importante della nostra nazione, e in questo contesto le due ruote hanno fatto la loro parte fin dal primo dopoguerra, influendo non solo sulla struttura produttiva del Paese ma anche nella vita di tutti gli italiani, diventando parte stessa della cultura per la quale siamo riconosciuti in tutto il mondo.  Ma quali sono le moto che hanno contribuito in maniera pi&ugrave; profonda al riconoscimento internazionale dell&#39;italianit&agrave;, nel senso pi&ugrave; positivo del termine? Leggete l&#39;articolo e lo scoprirete.  La Vespa che ha rimesso in moto l&#39;Italia del Dopoguerra  Il boom economico degli anni &#39;50 &egrave; stato un periodo di vera e propria rinascita per l&#39;Italia, sia dal punto di vista (appunto) economico ma anche etico e culturale. Il paese &egrave; risorto dalle macerie con la voglia di rimettersi in moto e ricominciare a crescere, cos&igrave; gli Italiani hanno scoperto la voglia di muoversi, di vivere liberamente e di condurre una vita attiva anche grazie al primo mezzo di trasporto di massa italiano che possiamo definire tale: la Vespa.  Di lei se n&#39;&egrave; parlato tanto sulle pagine di InMoto nel corso dei decenni, ed &egrave; ancora un punto di riferimento dell&#39;italianit&agrave; nel mondo. &Egrave; nata dal genio industriale di Enrico Piaggio e dalla matita dell&#39;ingegnere aeronautico Corradino d&#39;Ascanio che nel 1946 present&ograve; al mondo il primo progetto dotato di forcella monobraccio (come sui carrelli degli aeroplani Piaggio), motore al lato della ruota e una pedana che permetteva al guidatore di sedersi senza scavalcare.   Dalla gloriosa 98 &quot;Faro Basso&quot; venduta a 55.000 lire fino alle ultime e performanti 300 GTV e 946, &egrave; ancora il simbolo della &quot;Dolce Vita&quot; anche se gli anni in cui il futuro era un posto meraviglioso, sono solo un lontano ricordo.    &nbsp;  La Ducati 750/900 Super Sport: da Paul Smart alla gloria del Desmo  Quando &egrave; che Ducati &egrave; diventata DUCATI? In quale istante il marchio di Borgo Panigale ha iniziato a diventare un punto di riferimento dell&#39;italianit&agrave; nel mondo? Possiamo identificare il periodo nel lustro che va da inizio a met&agrave; anni &#39;70, mentre il modello che forse pi&ugrave; rappresenta la rampa di lancio della Ducati verso l&#39;azienda che conosciamo oggi &egrave; la serie Super Sport in cilindrata 750 e 900.  La vittoria di Paul Smart a Imola nel 1972 ha portato a un cambio radicale nelle strategie dell&#39;azienda, che stava affrontando una crisi abbastanza pesante. La conquista della 200 Miglia di Imola ha dato il boost necessario per realizzare una moto sportiva dalle linee filanti, con bicilindrico a L raffreddato ad aria derivato dal &quot;Carter Quadri&quot; della 860 GT, ma con il sistema di distribuzione Desmodromico gi&agrave; collaudato nelle competizioni e nella serie monocilindrica Mark 3. Cos&igrave; &egrave; nata l&#39;architettura che &egrave; rimasta il simbolo del brand fino al nuovo millennio e che ancora oggi rappresenta il cuore pulsante della tradizione per i fan Ducati.&nbsp;    &nbsp;  La Moto Guzzi V7 Special, l&#39;Italiana che ha conquistato gli USA  E&#39; l&#39;icona Moto Guzzi per eccellenza e una delle prime moto italiane a convincere gli americani, battendoli sul loro stesso campo di battaglia. Creando un biclindrico trasversale, nel 1969 Guzzi decise di cambiare completamente strada e proporre moto di alta gamma a due cilindri capaci di pestare i piedi alle blasonatissime Harley-Davidson che dopo la guerra si stavano espandendo a macchia d&#39;olio in tutto il mondo, Italia compresa.  Il prodotto V7 non era solo bello, ma anche veloce, stabile e affidabile,&nbsp;con un telaio dal rigore unico e una ciclistica sopraffina che l&#39;ha fatta diventare addirittura la moto ufficiale della polizia americana in alcuni stati, che l&#39;hanno preferita alle classiche americane proprio per la sua superiorit&agrave; tecnica e tecnologica. Quando la si incontra per strada &egrave; impossibile confonderla con qualsiasi altra cosa, e il colore bianco la rende bella come una sposa sull&#39;altare.&nbsp;    &nbsp;  Moto Morini 3 1/2: la quotidianit&agrave; sportiva all&#39;italiana  Moto Morini &egrave; rinata negli ultimi anni, ma c&#39;&egrave; stato un periodo a cavallo di anni &#39;70 e &#39;80 durante il quale era il punto di riferimento di un mercato italiano in grande fermento. Dopo la morte del fondatore Alfonso Morini, infatti, &egrave; sorta la necessit&agrave; di una rivisitazione della gamma e della progettazione di un modello che unisse prestazioni e sportivit&agrave; all&#39;italiana con una produzione economica che potesse portare a un prezzo &quot;popolare&quot;.  L&#39;ingegnere Lambertini, ex Ferrari, fece la magia denominata 3 1/2, dalla cilindrata di appunto 350cc del suo bicilindrico a V. Una gamma che si sviluppava sia in versione classica/turistica che in versione sportiva, ed &egrave; proprio la 3 1/2 Sport ad aver conquistato gli italiani, con quel suo look sbarazzino, i semimanubri come le moto da corsa e un&#39;inconfondibile verniciatura rossa con banda bianconera. Moto Guzzi ci ha provato a copiare il suo successo con la serie Imola, ma la Morini &egrave; rimasta l&#39;unica icona sulle strade di quegli anni.    &nbsp;  Ducati 916 e MV F4: il design e le prestazioni  Se si parla di Made in Italy, non si possono non citare le rappresentanti motociclistiche moderne che hanno portato l&#39;italianit&agrave; sul tetto del mondo. Stiamo parlando delle due creature uscite dalla matita di Massimo Tamburini, entrambe figlie degli anni &#39;90 e rapprentative di un&#39;immagine tecnologica e prestazionale dell&#39;Italia a motore, molto radicata nell&#39;immaginario collettivo internazionale.  Senza andare nello specifico della tecnica dei due modelli, che conosciamo bene, in questa breve carrellata di storia italiana ci soffermiamo sul significato che 916 e F4 hanno per l&#39;Italia: con loro, l&#39;industria motociclistica italiana fa un salto fino al livello di quella automobilistica. Le moto prodotte in Italia diventano preziose e desiderabili come le Ferrari e le Lamborghini, quindi massima espressione tecnologica, stilistica e prestazionale di un&#39;intero settore. Se un qualsiasi appassionato pensa a mezzi da sogno perfetti e dalla bellezza mozzafiato, pensa a qualcosa di italiano ed &egrave; anche grazie a queste due perle dell&#39;industria motociclistica nostrana.  Forse &egrave; ancora troppo presto per considerarle le moto pi&ugrave; importanti di tutta la storia a due ruote del nostro paese, ma di sicuro rappresentano il punto di partenza della nuova epoca del Made In Italy, quella che eccelle nel lusso e nella ricerca del &quot;bello&quot; oltre ogni limite economico e di prestazioni. L&#39;arte e la tecnica si mischiano in due prodotti creati dalla mente e dalle mani italiane, che in questo caso hanno la forma di una Ducati e di una MV Agusta.     

Il blasone dell&#39;Italia passa anche dalle creazioni industriali che hanno affermato l&#39;italianit&agrave; nel mondo. Ecco quelle a due ruote che vale la pena ricordare

Made In Italy: le due ruote che hanno segnato la storia del nostro Paese

        Vespa alla conquista della Cina. Durante una grande festa a Shanghai hanno, infatti, debuttato le nuove Vespa Primavera 150 e Vespa Sprint 150.Queste, rappresentano il mezzo tramite cui la Casa italiana vuole parlare alle nuove generazioni, continuando a tramandare quello spirito e quei valori che porta avanti dal 1946 e grazie ai quali, fino a oggi, ha venduto oltre 19 milioni di unit&agrave;.  Vespa: un Marchio globale L&rsquo;evento, tenutosi allo Shangsheng-Xinsuo (il Columbia Circle), nuovo punto di riferimento culturale della metropoli cinese, si &egrave; svolto alla&nbsp;presenza delle istituzioni, tra cui anche la&nbsp;Console Generale d&rsquo;Italia&nbsp;a Shanghai,&nbsp;Tiziana D&rsquo;Angelo.Con il debutto sul mercato cinese, dunque, Vespa si conferma sempre di pi&ugrave; Marchio internazionale, apprezzato e richiesto in tutto il pianeta. Oltre alle nuove Vespa, &egrave; stata presentata anche la nuova collezione di abbigliamento Vespa DEC, ispirata alla fabbrica e al museo Piaggio ed espressione del brand Vespa e dello stile italiano nel mondo lifestyle. Le nuove Vespa introducono nuovi materiali e una cura artigianale dei dettagli per elevare ancora la qualit&agrave; globale delle finiture. Le sovrastrutture sul manubrio e il controscudo sono nuove, mentre la sella &egrave; stata migliorata grazie all&rsquo;adozione di nuove coperture. Confermato anche l&rsquo;ottimo livello tecnologico con il nuovo quadro strumenti e l&rsquo;impianto di fanaleria full LED.  VESPA PK3: L'ANTENATA DIMENTICATA DELL'MP3       

Con una grande festa a Shanghai, il Marchio ha lanciato i suoi due modelli nel mercato orientale, insieme alla nuova collezione di abbigliamento

Vespa Primavera e Sprint 150 debuttano in Cina

        Di informazioni a riguardo, su Internet, ce ne sono pochissime, ma alcune foto di questo mezzo decisamente particolare girano in rete ormai da anni. Negli anni '80, quando Vespa era al massimo della popolarit&agrave; grazie ai modelli PK e PX, a Pontedera si pensava gi&agrave; a quale sarebbe stato il futuro della mobilit&agrave; in citt&agrave;, e bench&egrave; le prime applicazioni "da scooter" senza marce e con variatore erano ancora lontane, si lavorava in segreto al concetto di tre ruote che avrebbe poi portato - 20 anni dopo - alla nascita del Piaggio Mp3. Questa Vespa del tutto particolare si chiamava PK3, ed &egrave; rimasta soltanto un prototipo utilizzato per fare ricerca.  Vespa PK3: un muso molto strano Non contando la parte posteriore e il manubrio, del tutto fedeli a quella di una PK (ovvero la Vespa con il telaio compatto), davanti cambia tutto. Uno scudo enorme e largo ospita il sistema sospensivo raddoppiato per ospitare due ruote affiancate, con carreggiata tutto sommato contenuta e con un interessante sistema basculante che permetteva alla Vespa di piegare, nonostante la doppia ruota.  Come funzionava il sistema? Molto diverso rispetto a quello dell'Mp3, perch&egrave; in questo caso non compariva una forcella a doppio stelo per ogni ruota ma un sistema pi&ugrave; simile al monobraccio delle Vespa originali, inserite in un quadrilatero deformabile (come si intuisce dalla barra inferiore della foto sotto) che permetteva a entrambe le ruote di rimanere sempre a contatto con il suolo nelle pieghe. Il sistema era gi&agrave; efficiente e innovativo, ma il mondo non era pronto per una tecnologia simile e il progetto rimase, di fatto, un semplice esperimento attuato dal reparto ricerca e sviluppo toscano, salvo poi essere recuperato parecchi anni dopo quando la prima idea di Mp3 balen&ograve; in testa ai tecnici Piaggio.&nbsp; Il progetto della PK3 era, in effetti, molto simile nella logica e nel concetto a quello che poi &egrave; diventato un best seller su alcuni mercati europei e un apripista a una serie di modelli della concorrenza che hanno creato il segmento degli scooter a tre ruote. Quando si dice essere in anticipo coi tempi!        

Due ruote davanti e una dietro: questo &egrave; il successo del tre ruote di Piaggio, che negli anni '80 ha avuto una progenitrice illustre, rimasta solo un prototipo

Vespa PK3: l'antenata dimenticata dell'Mp3

        G&uuml;nter Schachermayr, stuntman austriaco noto per le sue acrobazie sulla Vespa, le ha provate tutte a bordo del noto scooter del marchio italiano. Si &egrave; lanciato col paracadute da un aereo, ha volato agganciato a una mongolfiera ed &egrave; romasto a penzoloni da una diga. Ora si &egrave; cimentato in una nuova assurda performance: &egrave; sfrecciato sulla solita Vespa da un trampolino per le gare di salito con gli sci.  VESPA 50, NEW WORLD RECORD! ECCO I KM PERCORSI IN 24 ORE Come &egrave; avvenuto il lancio Il lancio &egrave; avvenuto in Austria, a H&ouml;henhart, dove &egrave; stato costruito un trampolino per le gare di salto che in condizioni atmosferiche permette agli atleti di planare a 45 metri di altezza su distanze di 200 metri. Generalmente la rampa &egrave; coperta di neve, stavolta era di erba. Alla&nbsp;Vespa PK 50 erano stati fissati due scisda salto Fischer Olympia lunghi 240 cm, la cui superficie di scorrimento era stata modificata inserendo cuscinetti a sfere, cos&igrave; da ottenere lo scivolamento sull&rsquo;asciutto per raggiungere la massima velocit&agrave; di decollo. Per la planata &egrave; stato impiegato un sistema di volo Schmiedbauer Skiflyer simile a quello usato dagli stuntmen e utilizzato anche per il trasporto passeggeri; &egrave; omologato per un peso massimo totale di 150 kg ed &egrave; accuratamente controllato dall&rsquo;ente tedesco di controllo tecnico T&Uuml;V. Wenger, l&rsquo;inventore del dispositivo che lo ha anche manovrato, era presente all'evento. L&rsquo;atterraggio &egrave; avvenuto su un mucchio di balle di fieno ricoperto da un telone protettivo. C'&Egrave; CHI GUIDA NEL TRAFFICO E CHI SUL FILO DI UN BURRONE [VIDEO]       

L'austriaco si &egrave; lanciato da un trampolino generalmente utilizzato per le discipline sciistiche. Ecco la folle preparazione per effettuare il record

La nuova follia dello stuntman Schachermayr sulla Vespa

        Valerio Boni ha fatto registrare un nuovo record mondo. Per il giornalista esperto di motori si tratta del sesto primato in tre anni e la sua ultima impresa &egrave; stata percorrere 1.233,075 km in appena 24 ore alla guida di una Vespa 50 del 1979 iscritta al&nbsp;Registro Storico FMI. Boni ha cos&igrave; fissato la massima distanza percorsa su questo modello. L'impresa &egrave; iniziata alle ore 12:00 del 6 marzo 2024 e si &egrave; conclusa alla stessa ora del giorno seguente sulla pista di Terramar, a circa 40 km a sud di Barcellona. Record con la Vespa 50: un primato nel primato Oltre ad aumentare di 305 km la distanza percorsa, Boni ha anche battuto il suo stesso record, quello fatto registrare 45 anni fa, all&rsquo;et&agrave; di 20 anni, nel 1979. All&rsquo;epoca aveva percorso 940 km in 24 ore sulla sua Vespa 50, una distanza impressionante considerando il limite di velocit&agrave; di 40 km/h imposto per legge a quel tempo. &ldquo;Non era un record ufficiale perch&eacute; nonostante la presenza di un servizio di cronometraggio ufficiale non avevo pensato alla possibilit&agrave; di ottenere l&rsquo;omologazione del Guinness. - racconta Boni -&nbsp;La consideravo semplicemente una delle piccole follie a bordo di un veicolo a due ruote della mia vita, ma la consideravo anche una piccola sconfitta, visto che l&rsquo;obiettivo che mi ero prefissato nel 1979 era quello di raggiungere i 960 km. Per farlo avevo pianificato una 24 ore senza soste, utilizzando una tecnica di rifornimento in movimento innovativa ispirata al metodo &lsquo;air to air refueling&rsquo; utilizzato dagli aerei da combattimento, ma un calo di rendimento del motore nelle ore notturne mi ha fatto perdere una ventina di chilometri. Durante i giorni del Covid ho scoperto che nel database del Guinness c&rsquo;era una categoria &lsquo;farthest distance travelled in 24 hours on a 50cc scooter&rsquo;, e apparteneva all&rsquo;australiano Mark Brown, che nel 2005 non era andato oltre i 928 km, 12 meno dei miei&rdquo;. VESPA: IL 23 APRILE 1946 NASCEVA IL MITO        

Il giornalista Valerio Boni ha fatto segnare un primato in sella al modello del 1979 iscritto al&nbsp;Registro Storico FMI

Vespa 50, New World Record! Ecco i km percorsi in 24 ore

        Icona di design, moda che non passa, capolavoro ingegneristico e industriale: la Vespa. Oggi &egrave; un marchio noto in tutto il mondo e apprezzato per la sua caratteristica di praticit&agrave; e stile italiano, ed &egrave; giusto celebrare la giornata del 23 aprile come quella di nascita del progetto, perch&egrave; in questo giorno del 1946, Enrico Piaggio e Corradino d'Ascanio registravano presso l'ufficio brevetti di Firenze il marchio Vespa e il progetto definitivo.  Dalla necessit&agrave; di rilancio... In realt&agrave;, in quel di Pontedera, non era il primo tentativo di realizzare un mezzo di trasporto per il popolo. Con la fabbrica aeronautica in crisi al termine della Seconda Guerra Mondiale, &egrave; sorta la necessit&agrave; di convertire tutto il know how bellico in qualcosa di civile e che potesse ricostruire il Paese dopo averlo distrutto con le bombe. Enrico Piaggio, quindi, incarica l&rsquo;ingegnere Corradino D&rsquo;Ascanio (gi&agrave; inventore dell'elicottero nel 1934) di realizzare il prototipo di un mezzo a due ruote economico e comodo. Questa richiesta &egrave; arrivata dopo che il primo prototipo MP5 Paperino di Renzo Spolti, realizzato fra il '44 e il '45, non era riuscito ad andare in produzione.&nbsp; In foto l'MP5 Paperino di Renzo Spolti.  ...al successo planetario D'ascanio, quindi, lavor&ograve; sul principio di scocca autoportante del prototipo gi&agrave; realizzato, ma con uno schema a pedana piatta e una realizzazione che prevedeva economicit&agrave; nella produzione, utilizzando concetti tecnici gi&agrave; conosciuti in Piaggio come la sospensione anteriore monobraccio fatta come i carrelli degli aerei. Il progetto venne approvato e presentato il 23 Aprile 1946 all&rsquo;Ufficio Brevetti di Firenze.&nbsp; Lo stesso anno, con l'ingresso sul mercato grazie alla rete di vendita Lancia, il modello Vespa 98 vende ben 2.181 esemplari con un listino che partiva da 55 mila lire. Gi&agrave; dall'anno seguente le Vespa vendute sono diventate 10.000 e tutto quello che &egrave; arrivato dopo &egrave; ormai storia conosciuta. Quindi, buon compleanno Vespa!        

Esattamente 78 anni fa, a Firenze, veniva registrato il primo brevetto. Il progetto di mobilit&agrave; di Piaggio &egrave; poi diventato leggenda

Vespa: il 23 aprile 1946 nasceva il mito

        In occasione del 140esimo anniversario di Piaggio, arriva una nuova edizione speciale della Vespa. Realizzato dal Centro Stile Piaggio, il modello &egrave; destinato a soli 140 collezionisti. Gli esemplari saranno disponibili per quattro giorni durante il raduno mondiale Vespa World Days 2024 a Pontedera.  PIAGGIO URBAN DAYS, LE PROMOZIONI DI APRILE DA NON PERDERE Vespa 140th La versione esclusiva &egrave; basata sul modello Gtv e si mostra come un unione tra le forme classiche e quelle moderne. Presenta un faro basso, un manubrio in tubo a vista, finiture sportive e tecnologia avanzata. La grafica in blu e celeste su sfondo bianco, con il nuovissimo monogramma Vespa e il logo commemorativo dei 140 anni. La sella blu, con cuciture a contrasto e i cerchi ruota blu con inserti azzurri aggiungono sportivit&agrave;. Il modello &egrave; completato da finiture nere su scudo, specchietti, marmitta e pedane estraibili. Tecnologia a LED per la fanaleria e strumentazione digitaleOgni esemplare avr&agrave; una targhetta numerata celebrativa e sar&agrave; spinta dal potente motore monocilindrico 300 hpe, il pi&ugrave; performante mai montato su una Vespa. Aggiunte funzionalit&agrave; come il sistema keyless per l'accensione, il controllo della trazione elettronico ASR e il sistema antibloccaggio ABS. WORLD VESPA DAYS 2024 A PONTEDERA: APPUNTAMENTO DAL 18 AL 21 APRILE       

La Vespa 140th sar&agrave; prodotta in soli 140 esemplari e si mostra come l'unione tra i tratti distintivi dello scooter ed elementi moderni

Piaggio compie 140 anni e festeggia con una Vespa in versione limitata

        Conto alla rovescia per l&rsquo;edizione 2024 di World Vespa Days, l&rsquo;annuale raduno dei Vespa Club nazionali di tutto il mondo, che quest&rsquo;anno si tiene dal 18 al 21 aprile a Pontedera, la citt&agrave; dove Vespa &egrave; nata ed &egrave; prodotta ininterrottamente dal 1946. Un&rsquo;edizione che promette presenze da record. Numeri alla mano, ci saranno 8.000 vespisti in rappresentanza di 54 nazioni, oltre 660 Vespa Club dei cinque continenti che in soli cinque giorni si sono iscritti all&rsquo;evento, 3.000 di questi nella prima ora di apertura delle iscrizioni. Un evento diffuso  World Vespa Days &egrave; un evento diffuso nel tempo e nello spazio, un raduno che vuole presentare al mondo le eccellenze della Toscana, un incontro per appassionati, gruppi di amici e famiglie che insieme condividono l&rsquo;amore per Vespa. Un evento del territorio, con il Patrocinio della Regione Toscana e di Terre di Pisa e che oltre a Pontedera toccher&agrave;, coinvolgendoli fattivamente, altri 20 comuni della Valdera e che si inserisce a pieno titolo nella programmazione della Italian Motor Week 2024, essendo la citt&agrave; della Vespa un caposaldo del Circuito ANCI Citt&agrave; dei Motori. &ldquo;Accoglieremo un evento internazionale con migliaia di presenze &ndash; ha dichiarato Matteo Franconi, Sindaco di Pontedera - che avr&agrave; una ricaduta eccezionale su tutta l'area. Si tratta di un riconoscimento importante per la citt&agrave; di Pontedera, per l'intero territorio e per la comunit&agrave;. Un riconoscimento che va ad omaggiare un marchio che ha scritto la storia di Pontedera, una imprenditoria presente da cento anni col suo stabilimento, tutti gli uomini e le donne che hanno lavorato in Piaggio contribuendo alla nascita e allo sviluppo di un vero e proprio mito, e che va, al tempo stesso, a coronamento di un percorso fatto in questi anni dal Vespa Club Pontedera, con le tante iniziative promosse nel tempo che ci hanno portato fino a qui&rdquo;. Il programma  Il programma di World Vespa Days 2024 &egrave; in continuo aggiornamento, e si pu&ograve; controllare sul sito ufficiale dalla manifestazione. Il cuore pulsante dell&rsquo;evento &egrave; il Vespa Village, l&rsquo;area di mostra-mercato allestita in Piazza del Mercato a Pontedera, che ospita anche un&rsquo;area food &amp; beverage e diversi stand espositivi. Qui sono previsti anche test ride dei veicoli Piaggio e la consegna di 250 certificati di origine in edizione limitata per l&rsquo;evento. Questa &egrave; anche l&rsquo;edizione in cui si festeggiano i 140 anni dalla fondazione della Piaggio, nata nel 1884, e i 100 anni dello storico stabilimento di Pontedera, tema della mostra ospitata al Museo Piaggio. Mentre all&rsquo;auditorium del Museo Piaggio ci sono i Meet &amp; Greet dove i partecipanti potranno ascoltare come sono nati mezzi Piaggio dalla viva voce di chi ne partecipa all&rsquo;ideazione e al collaudo. E ancora, viale Rinaldo Piaggio sar&agrave; la sede del mercatino delle Eccellenze Toscane, realizzato in collaborazione con il Biodistretto, con CIA e Coldiretti e con una rete di piccoli produttori della filiera agroalimentare di qualit&agrave;. Sono poi previsti ben 128 turni di visita straordinaria, a bordo di trenini, dello stabilimento Piaggio, mentre sar&agrave; possibile acquistare&nbsp; la nuova capsule di abbigliamento Vespa presso la boutique di piazza Martiri della Libert&agrave;. Tanta arte tra mostre fotografiche, percorsi, contest, musica. Da non perdere, invece, la grande Parata, l&rsquo;evento clou dei Vespa World Days 2024. Migliaia di vespisti, in sella a Vespa di ogni epoca, sfileranno in corteo che da Viale Italia, nel cuore di Pontedera, si snoder&agrave; verso Peccioli attraversando le colline che ispirarono Corradino d&rsquo;Ascanio, lungo il pi&ugrave; paesaggistico degli itinerari. VESPA PIAGGIO '900 SI PREPARA A DIVENTARE PATRIMIONIO CULTURALE       

Ben quattro giorni di eventi, 8.000 iscritti da 54 nazioni per presenze attese da record: ecco tutti il programma

World Vespa Days 2024 a Pontedera: appuntamento dal 18 al 21 aprile

        Se pensavate di vedere Charles Leclerc solo su una monoposto da Formula 1 sbagliavate di grosso. Nonostante abbia pubblicato su Instagram uno scatto dove &egrave; in sella ad uno scooter, quel che &egrave; certo &egrave; che il monegasco &egrave; appassionato delle aziende italiane: se in pista, infatti, corre con la Ferrari, il tempo libero lo passa in sella ad una Vespa! VESPA PIAGGIO '900 SI PREPARA A DIVENTARE PATRIMIONIO CULTURALE Quanta Italia nella vita di Leclerc "Allenati, riposa, mangia, dormi, ripeti", &egrave; il mantra che ha voluto utilizzare come didascalia della foto che ha pubblicato sui social in cui &egrave; sorridente e rilassato sulla sella di una Vespa di colore rosso. Accanto se ne vede un'altra di colore bianco, ma per rimanere coerente alla tonalit&agrave; che pi&ugrave; lo rappresenta, la sua scelta &egrave; ricaduta su uno sgargiante rosso-bordeaux. Insomma, l'Italia e i simboli che la caratterizzano sono davvero in tutto il mondo, dato che Leclerc ha scattato la foto in Indonesia, a Bali, solo il giorno prima di dirigersi in Giappone per il GP, con la gara programmata per domenica 7 aprile alle ore 7.00.&nbsp;             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Charles Leclerc (@charles_leclerc)      QUAL &Egrave; LA VESPA CHE COSTA DI MENO?       

Il "predestinato" della Formula 1 ha pubblicato una foto sui suoi profili social mentre &egrave; seduto sorridente in sella all'iconico scooter italiano

Leclerc, non solo Ferrari. Al monegasco piacciono anche le due ruote

        La Vespa, da quando ha debuttato negli anni Quaranta, &egrave; diventata non sono per l'epoca uno status symbol, ma nel tempo una vera e propria icona volta a rappresentare l'Italia. Presente oramai dappertutto, persino nei film di Hollywood pi&ugrave; amati (ricorderemo, ad esempio, Vacanze Romane ma non solo), lo scooter &egrave; diventato sin da subito uno dei veicoli pi&ugrave; amati e apprezzati sia nel Bel Paese che all'estero. &Egrave; stata dunque avanzata una richiesta, ossia riconoscere la Vespa Piaggio del '900 quale patrimonio culturale italiano. La mozione &ndash; a cui capo figurano Lucia Parchitelli e Filippo Caracciolo, consiglieri del PD &ndash; &egrave; stata approvata all'unanimit&agrave; dal Consiglio regionale della Puglia. Verso il riconoscimento Tale mozione, dunque, impegner&agrave; la Regione Puglia &ndash; prima in tutta la penisola &ndash; ad attivarsi presso il governo centrale per il riconoscimento. &ldquo;Questa mozione, presentata da me e dalla collega Lucia Parchitelli &ndash; afferma Caracciolo &ndash; punta a dare il giusto valore a quello che non &egrave; solo un &nbsp;mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese a cavallo tra due secoli. Brevettata il 23 aprile 1946, la Vespa Piaggio &egrave; stata esposta nei musei di design di tutto il mondo entrando della collezione permanente del prestigioso &ldquo;MoM&agrave; di New York&rdquo;. Poi continua dicendo che &ldquo;a certificare l'importanza della Vespa nella cultura e nell'immaginario del nostro Paese la presenza di 597 &ldquo;Vespa Club&rdquo; sul territorio italiano cui ne vanno aggiunti 40 sparsi in tutto il mondo con un totale di oltre 40mila soci. Alla luce di tutto questo appare doveroso riconoscere a uno dei simboli pi&ugrave; ricercati del Made in Italy a livello globale il suo giusto status, in modo tale da valorizzarlo e consacrarlo definitivamente&rdquo;. QUAL &Egrave; LA VESPA CHE COSTA DI MENO?       

La mozione, a cui capo figurano Lucia Parchitelli e Filippo Caracciolo, &egrave; stata approvata all'unanimit&agrave; dal Consiglio regionale della Puglia

Vespa Piaggio '900 si prepara a diventare patrimionio culturale

        Da molte regioni, come Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Puglia, &egrave; arrivata la richiesta di elevare la Vespa Piaggio del Novecento come patrimonio culturale italiano presentando l&rsquo;istanza dal il titolo "La Vespa Piaggio del '900 Patrimonio Culturale Italiano&rdquo;. L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha discusso la mozione "La Vespa Piaggio: un patrimonio italiano da salvaguardare" a firma Manuela Puletti, Marco Castellari e Valerio Mancini (Lega), e il voto &egrave; stato rinviato per mancanza del numero legale. Le motivazioni "Chiediamo alla Giunta - ha affermato Puletti - di attivarsi, per il tramite del governo, affinch&eacute; si riconosca all'iconico scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e per ottenere la tutela della Vespa dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo affinch&eacute; non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano&rdquo;. Le risposte Sull&rsquo;argomento &egrave; intervenuto Thomas De Luca (M5s), "questo atto &egrave; una presa in giro, non si riesce a distinguere il diniego di nuove commercializzazioni di veicoli a motore endotermici, mentre la tematica &egrave; estremamente seria. Mescolare la valorizzazione della Vespa con le politiche di riduzione delle emissioni di Co2 significa fare un danno grave a tutti per racimolare quattro voti. &Egrave; una proposta insostenibile. Non c'&egrave; rispetto delle questioni reali e concrete [&hellip;].&nbsp;Cosa c'entra la valorizzazione della Vespa con le limitazioni della circolazione dei mezzi a motore? Dal 2035 in poi nessuno avr&agrave; un divieto di circolazione ma ci sar&agrave; un divieto di commercializzazione, nel 2035, di nuovi mezzi, e chiss&agrave; come saranno alimentati i mezzi a quella data. Il livello di questo atto &egrave; identico al presentare una mozione contro l'adozione della ruota nella preistoria. La mia indignazione &egrave; per le notizie false che sono collegate a questo atto. Non c'&egrave; un divieto nella commercializzazione della Vespa. Mi chiedo anche come questo atto possa essere stato ammesso nell'ordine del giorno&rdquo;. QUAL &Egrave; LA VESPA CHE COSTA DI MENO?       

L'Assemblea legislativa dell'Umbria ne ha discusso ma il voto &egrave; stato rinviato

Vespa patrimonio italiano, non raggiunto il numero legale per la mozione

        A Palazzo Piacentini a Roma, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, va in scena (fino al 6 aprile 2024) la mostra Identitalia, The Iconic Italian Brands, dedicata ad alcuni tra i pi&ugrave; importanti marchi storici, che hanno fatto e stanno facendo la storia del Paese. E naturalmente non poteva mancare il mondo dei motori. Un totale di 113 marchi esposti All&rsquo;iniziativa hanno aderito oltre 100 aziende per un totale di 113 marchi di tutti i settori. L&rsquo;obiettivo della sua messa in pratica &egrave; quello di celebrare i 140 anni dell&rsquo;Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che nel 2019 si &egrave; arricchito del Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, contenente i brand iscritti da pi&ugrave; di cinquant&rsquo;anni e ancora attivi. Tra i marchi motoristici italiani rappresentati alla mostra, ci sono anche Ducati, Ferrari, Fiat, Lancia, Maserati, Pirelli e Vespa. &ldquo;Questa mostra, dal titolo volutamente evocativo - ha commentato il ministro Adolfo Urso - ha il grande pregio di celebrare i marchi di impresa che accompagnano, e hanno accompagnato, la crescita del nostro Paese. Siamo profondamente orgogliosi della capacit&agrave; creativa del nostro tessuto produttivo perch&eacute; il successo dei nostri imprenditori e la passione, che mettono nel loro lavoro, sono il fiore all&rsquo;occhiello del Sistema Italia e il biglietto da visita del nostro Made in Italy nel mondo&rdquo;. Identitalia, The Iconic Italian Brands &egrave; curata dai professori Carlo Martino e Francesco Zurlo, docenti di Design all&rsquo;Universit&agrave; La Sapienza di Roma e al Politecnico di Milano. MOTO DEL PASSATO: STORIA E PASSIONE IN PASSERELLA A PIACENZA       

Visitabile fino al 6 aprile 2024, a Palazzo Piacentini, ha l&rsquo;obiettivo di valorizzare un patrimonio del nostro Paese, dall'industria ai motori

Identitalia, a Roma la mostra che celebra Ducati, Vespa e non solo

        Vespa rappresenta l'Italia in tutto il mondo da diversi decenni. &Egrave; un'icona, oltre che uno stile di vita, ed &egrave; stata protagonista anche di diverse produzioni cinematografiche. Chi non vorrebbe possederne una? Non sempre, per&ograve;, lo scooter ha prezzi accessibili, spesso dipende dalla sua identit&agrave;, se &egrave; una special ad esempio, oppure se &egrave; vintage. Eppure ci sar&agrave; una Vespa che sia la pi&ugrave; economica di tutte: la risposta &egrave; s&igrave;, la Primavera. Il prezzo di Vespa Primavera Vespa Primavera nasce alla fine degli anni Sessanta, per poi venire recentemente modernizzata con modifiche e miglioramenti che si possono constatare in particolare nelle linee, pi&ugrave; fresche e leggere, ma anche con una nuova tecnologia che sposa i tempi cambiati. &Egrave; disponibile nelle colorazioni Blu Energico, Bianco Innocente, Grigio Delicato Glossy, Verde Amabile e Nero convinto, e in tre cilindrate, 50 cc, 125 cc, 150 cc. Vespa Primavera 50 cc quattro tempi adotta l&rsquo;innovativo motore i-get dotato di sensore barometrico integrato che monitora la carburazione adattandola alle condizioni di guida. Passando alla 125 cc, si aggiungono i cerchi ruota da 12&rdquo; che consentono una buona tenuta su tutti i fondi e in tutte le condizioni di percorrenza. Infine, la Vespa Primavera equipaggiata con un motore 150 cc vanta tutte le cui componenti meccaniche ed elettroniche progettate per ridurre al massimo l&rsquo;inquinamento acustico (grazie all&rsquo;emissione di un timbro pi&ugrave; morbido e piacevole), ottimizzare i consumi e garantire buone performance.Tutte e tre le versioni sono le pi&ugrave; accessibili di Vespa. Scopriamo i prezzi:  Vespa Primavera 50: 3.999 euro; Vespa Primavera 125: 4.999 euro; Vespa Primavera 150: 5.099 euro.  LA PIAGGIO IN MOBILIT&Agrave;: 110 LAVORATORI REINTEGRATI CON I PENSIONAMENTI MA...       

Vediamo nel ricco listino del modello che nasce alla fine degli anni Sessanta il prezzo pi&ugrave; conveniente

Qual è la Vespa che costa di meno?

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