Nonostante abbia un motore Guzzi a V e si guidi a cavalcioni non &egrave;&nbsp;una moto. Nonostante abbia il volante non &egrave;&nbsp;un&rsquo;automobile, e nemmeno un sidecar o un carro armato, sebbene abbia tre ruote e all&rsquo;occorrenza anche i cingoli.  Il Mulo Meccanico &egrave;&nbsp;il pi&ugrave;&nbsp;strano veicolo mai costruito dalla Moto Guzzi e anche uno dei pi&ugrave;&nbsp;geniali, eppure fu un buco nell&rsquo;acqua. Fu anche il primo veicolo di serie sul quale venne montato l&rsquo;antesignano dei motori Guzzi a V divenuti bandiera della Casa di Mandello. La denominazione ufficiale era: &quot;Motocarro 3 x 3&quot; e avrebbe dovuto sostituire i muli veri, quelli a quattro zampe usati dalle truppe alpine. Obiettivo ambizioso perch&eacute;&nbsp;i generosi animali possono trasportare carichi notevoli lungo pendenze ripidissime, in ambienti ostici a qualunque veicolo, percorrendo sentieri molto stretti e affrontando impegnativi passaggi di montagna, mulattiere e scabrose pietraie.    Indice:    La Storia&nbsp;(pag.1);  Le difficolt&agrave; da affrontare (pag.2);  Caratteristiche Tecniche: cilindrata, velocit&agrave; massima, angolo di arrampicata&nbsp;(pag.3)   La Storia  L&rsquo;idea era stata del colonnello Ferruccio Garbari, successivamente divenuto generale, consulente militare dell&rsquo;Esercito Italiano e validissimo tecnico: gi&agrave;&nbsp;all&rsquo;inizio degli anni &rsquo;50 aveva iniziato lo studio di un rivoluzionario mezzo di trasporto destinato alle truppe alpine, che nelle intenzioni avrebbe dovuto consentire il trasporto lungo percorsi montani di carichi superiori a quelli che potevano portare i muli. Non ci si era limitati alla teoria e presso le officine O.A.R.E. (Officine Auto Riparazioni dell&rsquo;Esercito) di Bologna era stato realizzato un prototipo per effettuare le prime prove. Molti dei componenti impiegati provenivano da veicoli gi&agrave;&nbsp;in uso; il motore era un monocilindrico orizzontale 500 derivato dal motocarro da trasporto Moto Guzzi Ercole, per la verit&agrave;&nbsp;molto poco adatto allo scopo.  Dove si svolsero i collaudi  I collaudi si svolsero prima nei campi prova veicoli dell&rsquo;esercito e successivamente lungo i percorsi in alta montagna per i quali il prototipo era stato progettato. Un primo test fu sul gruppo delle Dolomiti di Sesto, dove il tre ruote affront&ograve;&nbsp;la salita da Selva Piana a quota 1556 metri, e passando per il rifugio O. Sala (poi sostituito dal rifugio Berti nel 1962) venne portato alla forcella Pop&eacute;ra a 2296 metri. Un&rsquo;altra prova vide il prototipo arrivare sulla cima C&agrave;&nbsp;d&rsquo;Asti del Rocciamelone, a 2854 metri di altitudine, e fu un collaudo particolarmente avventuroso perch&eacute;&nbsp;a causa della ripidissima pendenza del sentiero, lungo la discesa il veicolo dovette venire imbracato con delle funi e trattenuto a braccia da un folto gruppo di alpini.  L&#39;entrata di Moto Guzzi nel progetto  Visti i risultati incoraggianti, venne coinvolta pi&ugrave;&nbsp;direttamente la Moto Guzzi che da molti anni forniva motociclette all&rsquo;Esercito Italiano, oltre ad essere il maggior costruttore nazionale. Del progetto furono incaricati prima l&rsquo;ingegner Antonio Marcucci, pap&agrave;&nbsp;del Guzzino, poi l&rsquo;ingegner Teodoro Soldavini e infine l&rsquo;ingegner Giulio Cesare Carcano, il progettista della famosa Otto Cilindri da competizione.  Molte delle problematiche erano gi&agrave;&nbsp;state affrontate dal colonnello Garbari e sarebbero successivamente state illustrate in un approfondito trattato dal titolo &ldquo;La motorizzazione di montagna quale sintesi della motorizzazione speciale fuori strada&rdquo;, pubblicato a cura della &ldquo;Rivista Militare&rdquo; nel 1956, poco dopo la realizzazione dei prototipi sviluppati a Mandello. La consulenza dell&rsquo;ufficiale fu preziosa e port&ograve;&nbsp;a veicoli con caratteristiche decisamente fuori del comune.  Moto Guzzi V7 Sport: l&rsquo;icona si rinnova e arriva in concessionaria    &nbsp;  Caratteristiche generali  Strutturalmente lo schema era quello del motocarro, con una ruota anteriore sterzante e le due posteriori motrici che supportavano il carico. Qui per&ograve;&nbsp;la trazione era anche sulla ruota anteriore, la carreggiata era variabile da 1300 a 850 mm in modo da poter stringere le ruote per facilitare i passaggi pi&ugrave;&nbsp;angusti, il cambio aveva sei marce pi&ugrave;&nbsp;la retro e all&rsquo;occorrenza era possibile montare i cingoli sulle ruote posteriori.  Tecnicamente un bel rompicapo: fra differenziali, cambio, sistema per variare la carreggiata, trasmissioni e rinvii c&rsquo;erano un numero elevatissimo di ingranaggi e ruote dentate, e fu di grande aiuto il fatto che allora la Moto Guzzi realizzasse internamente tutta l&rsquo;ingranaggeria dei suoi modelli, cosicch&eacute;&nbsp;non fu necessario ricorrere ad altre aziende.  Serviva un motore pi&ugrave;&nbsp;adatto dell&rsquo;obsoleto monocilindrico orizzontale. Erano gli anni in cui la FIAT 500 aveva messo gli italiani in automobile a discapito del mercato motociclistico e l&rsquo;ingegner Carcano, alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali, aveva realizzato un motore bicilindrico a V costruito in due versioni: un prototipo di 500 cc venne montato sulla sua Fiat 500 personale con la quale andava in giro facendo le prime prove, l&rsquo;altro di 600 cc venne destinato al Mulo Meccanico.  *A margine vale la pena ricordare che, contrariamente a quanto si crede, non fu quello il motore proposto al costruttore automobilistico per essere usato sulla sua popolare utilitaria, ma una seconda versione disegnata nel 1963.  I risultati furono pi&ugrave;&nbsp;che soddisfacenti, tanto che vennero stabiliti contatti con la Fiat e una 500 equipaggiata con quel motore venne portata a Torino, dove venne tenuta in prova per tre mesi. La Fiat la restitu&igrave;&nbsp;insieme a una lettera di apprezzamento per i risultati ottenuti, ma non si parl&ograve;&nbsp;mai di una possibile fornitura da parte della Guzzi e la faccenda rimase lettera morta.  &quot;Una volta dovemmo usare un mulo vero, per recuperare un Mulo Meccanico&quot;  Del Mulo Meccanico vennero realizzati una ventina di esemplari di pre-serie, un po&rsquo; diversi dal prototipo, e arrivare alla versione definitiva non fu una passeggiata. Ricorda Luigi Lafranconi, classe 1937, uno dei due operai che montarono i primi 20 prototipi: &quot;Per provare il 3 x 3 i collaudatori andavano sulle mulattiere sopra Mandello ma si trattava di un progetto nuovo e spesso i meccanici dovevano andare a recuperare un veicolo che si era fermato. Una volta dovemmo usare un mulo vero, a quattro zampe, per recuperare un Mulo Meccanico rimasto in panne. Fu lo stesso Carlo Guzzi a volere che mettessimo una coperta su quel prototipo per nasconderlo da occhi indiscreti. Appena entrati dall&rsquo;ingresso della fabbrica con il carretto trainato dal mulo, i battenti del cancello vennero chiusi in fretta e furia&quot;.    Dal prototipo alla versione definitiva  Finalemnte portato a termine lo sviluppo, nel 1956 il Ministero della Difesa deliber&ograve;&nbsp;la fornitura dei veicoli ai reparti alpini. Dal 1960 al 1961 vennero prodotti gli esemplari definitivi, in due lotti. Quanti fossero di preciso non lo saprebbe dire nemmeno la stessa Casa madre perch&egrave;&nbsp;non esiste pi&ugrave;&nbsp;alcuna documentazione, in quanto si &egrave;&nbsp;trattato di una fornitura specifica per l&rsquo;Esercito della quale &egrave; stata cancellata ogni traccia. Si assume che siano stati circa 200, ma al riguardo non c&rsquo;&egrave; certezza.  Le difficolt&agrave; da affrontare  I veicoli non incontrarono, per&ograve;, il favore dei reparti alpini ai quali vennero consegnati, a causa di gravi difficolt&agrave; nel loro utilizzo. Erano tecnicamente complessi da usare e da manutenere, ma soprattutto avevano la pericolosissima tendenza a ribaltarsi sul fianco a causa delle tre ruote.  Finch&eacute; si trattava di dislivelli frontali erano in grado di affrontare pendenze formidabili, ma nei percorsi di montagna erano sufficienti una curva troppo stretta o la presenza di massi per complicare la situazione. I problemi si verificavano soprattutto quando si teneva la carreggiata stretta: bastava che una delle ruote posteriori scivolasse gi&ugrave; dal sentiero per provocare il ribaltamento. Cos&igrave; i motocarri rimasero pressoch&eacute; inutilizzati nelle caserme.  Dopo un po&rsquo; di tempo alcuni vennero passati alla Polizia e verniciati di blu, ma il ciclo si era ormai concluso e tutti quanti vennero dismessi. Per la gioia dei collezionisti, dai quali, invece, sono tuttora molto apprezzati.    &nbsp;  Caratteristiche Tecniche  Le particolarissime esigenze di un veicolo a motore che doveva inerpicarsi sulle montagne portarono a un&rsquo;architettura altrettanto particolare e a soluzioni inedite. Sotto questo aspetto il Mulo Meccanico &egrave;&nbsp;interessantissimo e la parte che pi&ugrave;&nbsp;incuriosisce i motociclisti, cio&eacute;&nbsp;la prima applicazione del motore Guzzi bicilindrico a V,&nbsp;&egrave;&nbsp;la pi&ugrave;&nbsp;ordinaria.  Cilindrata  La cilindrata effettiva era di 754 cc con misure di alesaggio e corsa 80 x 75 mm, la distribuzione era a due valvole comandate da aste e bilancieri e l&rsquo;alimentazione con un solo carburatore Weber 26 IMB 1. In questa versione la lubrificazione era a carter a secco, per cui c&rsquo;erano due pompe dell&rsquo;olio, mentre il raffreddamento, viste le bassissime velocit&agrave;, era ad aria a circolazione forzata da un ventilatore centrifugo calettato direttamente sull&rsquo;albero motore.  Potenza  Sorprende la potenza di appena 20 CV a 4000 giri/min., ma &egrave; la conseguenza di un rapporto di compressione di appena 6,5:1, necessario per consentire l&rsquo;alimentazione anche con benzine di pessima qualit&agrave;. L&rsquo;accensione era a spinterogeno e l&rsquo;avviamento elettrico, che in caso di temperature rigide poteva essere facilitato collegando una seconda batteria esterna, dopo avere &ldquo;scollato&rdquo; i cilindri facendo girare l&rsquo;albero a mano per mezzo di una dentatura nella parte frontale della ventola di raffreddamento.    La trasmissione  Ben pi&ugrave;&nbsp;complessa la trasmissione: c&rsquo;erano in sequenza la frizione monodisco a secco azionata a pedale, il cambio di velocit&agrave;&nbsp;a sei rapporti pi&ugrave;&nbsp;retromarcia &ndash; ma si partiva in terza perch&eacute;&nbsp;le prime due marce erano solo per il fuoristrada &ndash; azionato da una leva con settori di posizionamento posta sul lato destro; quindi un primo differenziale cilindrico epicicloidale che distribuiva la coppia tra le ruote posteriori e quella anteriore in ragione di 4/5 e 1/5, nel quale era incorporato un blocco per impedire l&rsquo;indietreggio e agevolare le partenze in salita; poi il differenziale posteriore, anch&rsquo;esso bloccabile, che si innestava sul dispositivo di variazione della carreggiata, e finalmente gli alberi di trasmissione lungo i due bracci della sospensione posteriore. Il movimento alla ruota anteriore veniva portato attraverso tre rinvii e due alberi di trasmissione, l&rsquo;ultimo all&rsquo;interno della sospensione anteriore.    Il teaio  Il teaio era in tubi ed elementi di lamiera, il serbatoio era dietro le spalle del conducente e su di esso era montata la ruota di scorta; posteriormente un pianalino di carico con spondina parafango. Il veicolo pesava pi&ugrave;&nbsp;o meno 1 tonnellata e poteva portare 500 kg pi&ugrave;&nbsp;il guidatore. Particolarissima la possibilit&agrave;&nbsp;di stringere la carreggiata del retrotreno per consentire i passaggi pi&ugrave;&nbsp;stretti: normalmente era 1,30 metri, ma all&rsquo;occorrenza poteva venire ridotta fino a 85 cm, per mezzo di inversori ad ingranaggi diritti sempre in presa. L&rsquo;operazione andava effettuata in movimento e richiedeva un percorso di 25 metri. L&rsquo;ingombro trasversale totale era di 1,57 metri con carreggiata normale e 1,10 metri con quella pi&ugrave;&nbsp;stretta. Il sistema di sterzo era costituito da una scatola con due ruote dentate cilindriche e veniva azionato mediante volante, il raggio di sterzata era di appena 2,20 metri. I freni erano tutti e tre a tamburo; l&rsquo;anteriore comandato tramite cavo da una leva vicina al volante, i due posteriori erano idraulici e venivano azionati con un pedale.    Le sospensioni  Sorprendono le sospensioni, ma la tecnica del tempo era quella che era: la &ldquo;gamba&rdquo; di quella anteriore conteneva un mollone elicoidale e due tamponi in gomma di fondo corsa, al posteriore un forcellone oscillante con due componenti in gomma come elemento elastico. Altro che freno idraulico...  Pneumatici  Sulle tre ruote pneumatici della stessa misura, 6.00-15, con un battistrada speciale. Per i terreni pi&ugrave;&nbsp;scivolosi era possibile dotare le due ruote posteriori di cingoli, montando un braccio elastico con due rotelle di rinvio, la cui elasticit&agrave;&nbsp;era data da una molla a spirale come quella di un orologio.  Le Prestazioni  Quanto alle prestazioni, la Casa dichiarava una velocit&agrave;&nbsp;massima a pieno carico in sesta marcia di 50 km/h; negli altri rapporti il Mulo arrivava a 4 km/h in prima, 8 in seconda, 16 in terza, 25 in quarta e 37 in quinta, mentre in retromarcia non superava i 3,6 km/h.  La rapportatura cortissima per&ograve;&nbsp;gli consentiva di superare pendenze incredibili: in prima marcia il limite era costituito soltanto dall&rsquo;aderenza e dalla stabilit&agrave;, tanto che era possibile arrampicarsi su un muro verticale.  Il Motocarro 3 x 3 poteva affrontare agevolmente pendenze del 50% senza i cingoli e addirittura del 70% con i cingoli, e poteva superare guadi di 40 cm. Elevato il consumo: 6,6 km/litro, che con un serbatoio da 53 litri significava una autonomia di 350 km.   

Dedicata agli alpini, doveva sostituire i quadrupedi. Doti eccezzionali ma, anche&nbsp;grandi difetti, era nata per&nbsp;scalare anche i muri

Moto Guzzi: il veicolo pi&ugrave; strano mai costruito

Alle porte della nuova stagione motociclistica, debutta online la nuova Moto Guzzi V7 Sport. Evoluzione di un modello leggendario, questa versione della classica di Mandello&nbsp;presentata ad EICMA 2024, unisce il fascino autentico della V7 con soluzioni tecnologiche moderne, ma che non ne snaturano lo&nbsp;spirito.  Moto Guzzi V7 Sport: ecco il prezzo  Dotata di una ciclistica raffinata, la V7 Sport si distingue per la nuova forcella, il doppio disco freno anteriore e un avanzato pacchetto di controlli elettronici che migliorano l&rsquo;esperienza di guida. Il risultato &egrave; un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, tra stile italiano senza tempo e prestazioni moderne.  La nuova Moto Guzzi V7 Sport sar&agrave; disponibile da aprile presso i concessionari ufficiali al prezzo di 10.999 euro&nbsp;f.c. Per chi vuole assicurarsi uno dei primi esemplari, il prebooking &egrave; gi&agrave; attivo sul sito MOTOGUZZI.COM, nella sezione V7 Sport / Moto Guzzi IT.   

In prebooking la V7 pi&ugrave; evoluta di sempre, con doppio disco anteriore, forcella a steli rovesciati e piattaforma inerziale a sei assi

Moto Guzzi V7 Sport: l&rsquo;icona si rinnova e arriva in concessionaria

        Motor Bike Expo accoglie gli appassionati dell'edizione 2025 con tante novit&agrave;, a partire dagli oltre 700 espositori che affolleranno gli spazi espositivi di VeronaFiere, occupando il 20% di spazio in pi&ugrave; rispetto allo scorso anno e offrendo ancora pi&ugrave; intrattentimento e spettacolo. Aprilia in forze con tutta la gamma 2025 Fra le tante Case presenti a questa edizione, il Gruppo Piaggio porta la moto veneta per eccellenza, Aprilia, esponendo tutta la nuova gamma 2025 che riceve aggiornamenti pi&ugrave; o meno profondi per rispettare le nuove normative anti inquinamento.  I riflettori sono puntati soprattutto sulla nuova piccola naked sportiva, la Tuono 457, che riprende tutte le caratteristiche tecniche della gi&agrave; conosciuta e apprezzata RS 457 e le interpreta in chiave nuda, con un piccolo cupolino portafaro dalle forme inedite e fedele alla forcella, una prima assoluta per una moto della serie Tuono. E poi c'&egrave; l'aggiornamento "dell'artiglieria pesante", ovvero l'ammiraglia RSV4 che con il suo quattro cilindri a "V" &egrave; capace di sviluppare l'esagerata potenza di 220 CV per una coppia di 125 Nm. Accanto a lei c'&egrave; la sorella a manubrio alto Tuono V4 2025 e la rinnovata gamma 660 con RS e Tuono anche in versione Factory. Meno stradale, ma pur sempre ispirata al racing, la nuova Tuareg 660 Rally, che riprende stile e caratteristiche tecniche dalla moto che ha vinto l'Africa Eco Race per due anni di fila con Jacopo Cerutti.  Moto Guzzi non &egrave; da meno Dall'altro lato del Gruppo, c'&egrave; l'animo turistico e classico di Moto Guzzi, che allo stand veronese espone tutta la rinnovata gamma e le due novit&agrave; bandiera di questo 2025, ovvero la V7 Sport e la Stelvio Duecentro Tributo. La prima &egrave; la massima espressione della nuda classica di Mandello, ora equipaggiata con elettronica avanzata che prevede gas ride-by-wire. mappe motore e ABS di tipo cornering. Ha anche una ciclistica rivista con forcella upside-down e doppio disco freno anteriore. La Stelvio in colorazione speciale, invece, &egrave; una versione in edizione limitata e numerata che celebra i due secoli dall'apertura del passo dal quale porta il prestigioso nome. Stelvio Duecento Tributo ha livrea e accessori inediti gi&agrave; di serie ed &egrave; realizzata in soli 2.758 esemplari, esattamente come la quota (2.758 metri sul livello del mare) che rende il Passo dello Stelvio il valico carrabile pi&ugrave; alto d&rsquo;Italia. Dulcis in fundo, sabato 25 gennaio, sar&agrave; una giornata di festa per celebrare il trionfo di Tuareg alla AER e le attivit&agrave; racing di Aprilia, con la presenza di Max Biaggi Lorenzo Savadori, Jacopo Cerutti e i suoi compagni di squadra Francesco Montanari e Marco Menichini&nbsp; Per tutte le informazioni su come partecipare a Motor Bike Expo, cliccate qui        

Un'occasione ghiotta per mettere le mani in anteprima sulla gamma di moto sportive e turistiche del Gruppo Piaggio

Aprilia e Moto Guzzi al Motor Bike Expo con tutte le novità

        Una storia che ritorna. A EICMA, Moto Guzzi guarda al suo glorioso passato e per il 2025 presenta la leggendaria sigla Sport, insieme alla versione Wind Tunnel della V100 Mandello e a una versione speciale della crossover Stelvio in omaggio all&rsquo;omonimo Passo. Moto Guzzi V7 SPORT: fascino anni '70 La V7 Sport richiama un modello epico della storia Guzzi, evidenziato dal Verde Legnano (che affianca un inedito Grigio Lario) visto sul modello degli anni '70. Pur mantenendo il suo fascino, il rivisto motore a V trasversale, ora Euro 5+, &egrave; accreditato ora di 67,3 CV. L'incremento pi&ugrave; significativo si riscontra nella coppia, che passa da 73 Nm a 5.000 giri/min a 79 Nm a 4.400 giri/min, di cui il 95% &egrave; gi&agrave; disponibile a soli 3.500 giri/min. A questa novit&agrave; si uniscono soluzioni come il comando del gas che sulla Sport e di tipo ride-by-wire multimappa e porta in dote 3 riding mode. Non mancano il faro a LED, una nuova forcella a steli rovesciati di 41 mm, il freno anteriore a doppio disco, l'ABS Cornering e i nuovi cerchi a razze, pi&ugrave; leggeri di 1,78 kg rispetto a quelli montati sulla Stone. Tanti vantaggi che fanno della V7 Sport la pi&ugrave; tecnologicamente avanzata della famiglia, un primato sottolineato dalla modalit&agrave; di guida &ldquo;Sport&rdquo; aggiuntiva e dedicata, oltre le mappe Strada e Pioggia presenti anche su Stone e Special.  La STELVIO STA Al... PASSO La crossover Stelvio, arrivata sul mercato un anno fa, non aveva certo bisogno di grandi stravolgimenti. Per il 2025, ecco la versione speciale Duecento Tributo, in edizione limitata di 2.758 unit&agrave;, come i metri sul livello del mare dell'omonimo passo. Ed infatti questa edizione della crossover lariana celebra il Passo dello Stelvio inaugurato nel 1825, luogo simbolo e meta di tanti motociclisti. La colorazione prevede il bianco (in richiamo alla neve), abbinato a grafiche blu e rosse, arricchite da dettagli come il disegno che ricalca l&rsquo;andamento dei mitici tornanti e le coordinate geografiche del Passo.  Radar per la V100 MANDELLO S Passando alla sport-tourer V100 Mandello, oltre a un aggiornamento alla livrea e al Compact Block di 1.042 cc, ora Euro 5+, per l&rsquo;allestimento S abbiamo il sistema radar PFF, un prezioso aiuto per rendere la guida pi&ugrave; sicura in ogni situazione, grazie alle funzioni Forward Collision Warning (FCW), il sistema Blind Spot Information (BLIS) e Lane Change Assist (LCA). Questo si aggiunge al raffinato pacchetto della Mandello S e composto da sospensioni semiattive &Ouml;hlins Smart EC 2.0, il cambio Quick Shift bidirezionale, manopole riscaldabili, sistema di monitoraggio della pressione pneumatici TPMS e la piattaforma multimediale Moto Guzzi MIA.  Omaggio alla aerodinamica con la WIND TUNNEL Infine, a celebrare un primato per la Casa dell&rsquo;Aquila, arriva la versione Wind Tunnel della V100 Mandello S. Anche in questo caso, un omaggio: ai 70 anni della famosa galleria del vento progettata da Carlo e Giuseppe Guzzi e inaugurata il 12 aprile 1954, che ha stupito il mondo del motociclismo e ha reso la Casa lariana pioniera dell&rsquo;aerodinamica. Questa speciale edizione si distingue per una livrea rossa, con codone e parafango anteriore neri, mentre il serbatoio &egrave; fasciato lateralmente da eleganti grafiche nere, bordate da dettagli oro che richiamano la tonalit&agrave; delle teste motore.        

A EICMA la casa dell'Aquila riporta un nome glorioso per i fan del marchio. La crossover omaggia i 200 anni dell'omonimo Passo, mentre per la V100 ecco il radar 4d e la versione Wind Tunnel&nbsp;

EICMA, Moto Guzzi con la storia: ecco V7 Sport e versioni speciali per Stelvio e V100 Mandello S

        Due moto uniche nel loro genere. Da un lato la Moto Guzzi Stelvio e il suo caratteristico motore a V trasversale, dall'altra la BMW R 1300 GS e il suo inconfondibile boxer. Moto distanti tra loro, ma con almeno due buoni motivi - forse tre - per provarle insieme.&nbsp; I diversi mondi di Moto Guzzi e BMW: In questo video abbiamo voluto mettere - non una contro l'altra - ma una di fianco all'altra due crossover top di gamma, entrambe novit&agrave; 2024 tra le pi&ugrave; interessanti del mercato. Due moto che nonostante differenze evidenti a livello di equipaggiamento e di listino rappresentano un unicum assoluto per scelte tecniche esclusive, blasone e storia. E per questo, due protagoniste indiscusse del mondo "all-rounder"... e dei sogni degli appassionati. Scopriamole insieme in questo nostro video:        

Una di fianco all'altra (non una contro l'altra) due crossover top di gamma, entrambe novit&agrave; 2024 tra le pi&ugrave; interessanti del mercato. Due mondi che vi raccontiamo in questo video

Test BMW R 1300 GS e Moto Guzzi Stelvio: il valore dell'unicità - VIDEO

Il Moto Guzzi Fast Endurance chiude la sua sesta edizione con tanta adrenalina al Misano World Circuit. Alberto Rota ed Emiliano Bellucci, del Team Oldrati AR#28, hanno difeso la leadership contro il Team dei Rapaci 1, formato da Luca Fornasiero e Mauro Rossignoli. Sabato in notturna, la corsa di un&#39;ora e mezza ha regalato agli spettatori emozioni uniche.    Imprevisti e trionfi  All&#39;ultimo giro Rota, in testa ha esaurito il carburante ed &egrave; stato costretto a spingere la moto fino al traguardo e a chiudere in terza posizione. Fornasiero e Rossignoli hanno cos&igrave; colto l&#39;occasione, conquistando la vittoria, mentre il Team dei Rapaci 3 ha completato il podio.  Domenica, nella mini endurance conclusiva, Rota e Bellucci hanno confermato la loro superiorit&agrave; con una quarta vittoria stagionale, sfruttando il ritiro degli unici avversari per il titolo. Il Guaracing Factory Team e il Team dei Rapaci 3 hanno conquistato rispettivamente il secondo e terzo posto. Tra i momenti pi&ugrave; importanti del fine settimana, il giro record di Luca Scassa (1&#39;56&quot;663) e la partecipazione dell&rsquo;AD di Aprilia Racing, Massimo Rivola, che si &egrave; divertito in pista prima di recarsi in Australia per la MotoGP.&nbsp;  &ldquo;La V7 in versione Trofeo &egrave; davvero sorprendente!, ha commentato Rivola, Non avrei mai immaginato che potesse permettere di essere cos&igrave; veloci. E poi &egrave; divertentissima da guidare, d&agrave; confidenza e consente di migliorarsi turno dopo turno, spostando il limite sempre pi&ugrave; avanti. Il format del Trofeo &egrave; bellissimo e aver corso la gara in notturna ha reso l&rsquo;atmosfera ancora pi&ugrave; affascinante, facendomi vivere le emozioni che solo il motociclismo pi&ugrave; puro sa dare. Correre in coppia &egrave; coinvolgente ed &egrave; molto bello vedere tanti amici, o anche padre e figlio, che condividono questa esperienza&rdquo;.  La classifica di Gara 1 - sabato 12 ottobre  1 - (87) Team dei Rapaci 1  2 - (75) Team dei Rapaci 3  3 - (28) Team Oldrati AR#28  4 - (67) Tanaka  5 - (95) Team dei Rapaci 4 (wild card)  6 - (173) Le Aquile 3TT 173  7 - (81) Klint Forward NDM  8 - (675) Rooster Corse  9 - (71) 598 Corse  10 - (61) AMI Squadra Corse  11 - (850) Moto Guzzi World Club (wild card)  12 - (27) Le Aquile 3TT 27  13 - (275) Le Aquile 3TT 275  14 - (12) Cralmatt  15 - (19) Chimoto Team  16 - (00) Virgin Radio (wild card)  La classifica di Gara 2 - domenica 13 ottobre  1 - (28) Team Oldrati AR#28  2 - (127) Guaracing Factory Team  3 - (75) Team dei Rapaci 3  4 - (67) Tanaka  5 - (275) Le Aquile 3TT 275  6 - (173) Le Aquile 3TT 173  7 - (71) 598 Corse  8 - (95) Team dei Rapaci 4 (wild card)  9 - (171) Rivola-Milone (wild card)  10 - (81) Klint Forward NDM  11 - (61) AMI Squadra Corse  12 - (675) Rooster Corse  13 - (27) Le Aquile 3TT 27  14 - (12) Cralmatt  15 - (19) Chimoto Team  16 - (00) Virgin Radio (wild card)  La classifica finale del Trofeo  1 - (28) Team Oldrati AR#28 &ndash; 108 punti  2 - (87) Team dei Rapaci 1 &ndash; 80  3 - (75) Team dei Rapaci 3 - 79  4 - (127) Guaracing Factory Team &ndash; 61  5 - (275) Le Aquile 3TT 275 - 58  6 - (67) Tanaka - 57  7 - (71) 598 Corse &ndash; 54  8 - (111) Team Ducoli pro IMCLA &ndash; 50  9 - (675) Rooster Corse &ndash; 42  10 - (173) Le Aquile 3TT 173 &ndash; 39    Moto Guzzi Open House 2024, 30mila visitatori a Mandello del Lario 

Il Circuito di Misano ha regalato emozioni e adrenalina anche durante la spettacolare Night Race in cui hanno trionfato Fornasiero e Rossignoli

Moto Guzzi Fast Endurance, la sesta edizione va a Rota e Bellucci

        Grande successo per il Moto Guzzi Open House 2024, che ha visto l'arrivo di ben 30mila partecipanti in tre giorni. Il Museo inoltre, ha attirato oltre 22mila visitatori, i quali hanno potuto immergersi in un'affascinante collezione di oltre 150 pezzi unici nel loro genere, ognuno dei quali parte della storia dell'azienda.&nbsp;  Attivit&agrave; e novit&agrave; a Mandello del Lario La novit&agrave; di quest'anno sta nella "sostituzione" del tipico villaggio con il nuovo stabilimento Moto Guzzi, che ospiter&agrave; una nuova generazione di Moto Guzzi, uno spazio aperto e fruibile al pubblico, il museo e un&rsquo;area dedicata agli appassionati di tutto il mondo. Il cancello rosso, simbolo storico dello stabilimento di Mandello, &egrave; stato il punto di riferimento per il pubblico, con lo shop in cui i visitatori hanno potuto acquistare una vasta gamma di prodotti e accessori firmati Moto Guzzi. L&rsquo;intera gamma di moto inoltre, &egrave; stata messa a disposizione per i test ride gratuiti, con oltre 1.300 adesioni. Infine, altro momento emozionante &egrave; stata la premiazione di Andrea Panizza (cresciuto nella Canottieri Moto Guzzi), che ha portato a casa la medaglia d&rsquo;argento alle Olimpiadi di Parigi 2024 nella disciplina del quattro di coppia. Made In Italy: le due ruote che hanno segnato la storia del nostro Paese       

Dal nuovo stabilimento aziendale al fatidico cancello rosso, fino al museo: tre giorni di emozioni per i guzzisti

Moto Guzzi Open House 2024, 30mila visitatori a Mandello del Lario

Da domani 12 settembre, fino al 15, a Mandello del Lario si protr&agrave; partecipare al Moto Guzzi Open House 2024. L&rsquo;apertura del cancello rosso di via Parodi 63 della fabbrica Moto Guzzi &egrave; previsto alle 09.30 di gioved&igrave; 12 e fino al 15 verranno accolti i guzzisti e gli appassionati motociclisti provenienti da tutto il mondo.  L&#39;evento  Come di consueto, Open House &egrave; un appuntamento aperto a tutti, per celebrare Moto Guzzi, la sua storia e le sue motociclette, con un programma all&rsquo;insegna della festa e del divertimento. Nell&rsquo;area antistante il cancello rosso &egrave; allestito lo shop dell&rsquo;Aquila che offre l&rsquo;opportunit&agrave; per un ricco shopping col merchandising e con gli accessori firmati Moto Guzzi. C&#39;&egrave; poi l&rsquo;esposizione dell&rsquo;intera gamma: dalla V7 in tutti i suoi allestimenti alla moderna V100 Mandello, oltre alle ultime arrivate Stelvio e V85, nelle sue tre varianti V85 Strada, V85 TT e V85 TT Travel. Tutti i modelli ora in gamma saranno disponibili anche per il test ride.  Inoltre, durante Open House, all&rsquo;interno dello stabilimento &egrave; possibile visitare il Museo Moto Guzzi, vera memoria storica dell&rsquo;Aquila di Mandello con la sua preziosa collezione di oltre 150 esemplari e, nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 settembre, anche la linea di assemblaggio motori e la storica galleria del vento.  MERCATO MOTO AGOSTO: NON CALA LA VOGLIA DI ADVENTURE  &nbsp; 

Dal 12 settembre sino a domenica 15,&nbsp;prender&agrave; vita l&#39;evento dedicato agli appassionati della storia del marchio dell&#39;aquila lariana

Moto Guzzi, Open House 2024: a Mandello torna l&#39;evento che celebra una storia

        Dal 12 al 15 settembre, Mandello del Lario torner&agrave; ad accogliere il Motoraduno Internazionale Citt&agrave; della Moto Guzzi. Il ricco programma del raduno comincer&agrave; con una variet&agrave; di attivit&agrave; pensate per i visitatori. Il Gruppo Amici di Maggiana (GAMAG) organizzer&agrave; un Tour dei Musei che include una gita panoramica lungo le sponde del lago, visitando musei tra Mandello, Menaggio, Pianello del Lario e Piona.  Le attivit&agrave; in programma Il Museo Moto Guzzi aprir&agrave; le porte ai visitatori il prossimo 13 settembre, mostrando una collezione di oltre 150 modelli storici. Quest'anno, il Museo ospiter&agrave; anche la Moto Guzzi di Antonio Ligabue, prestata dalla Casa Museo di Gualtieri, insieme alla proiezione del film biografico &ldquo;Volevo Nascondermi&rdquo; al teatro comunale Fabrizio De Andr&eacute;. Gli appassionati avranno l'opportunit&agrave; di effettuare anche dei test ride gratuiti sulle pi&ugrave; recenti moto Moto Guzzi, mentre lo shop offrir&agrave; un'ampia gamma di merchandising e accessori del marchio. Piazza Leonardo da Vinci ospiter&agrave; un'esposizione di moto storiche e da competizione, mentre il Lido sar&agrave; sede di una galleria d'arte dedicata alle Moto Guzzi, con opere del famoso artista Ettore Gambioli. Sar&agrave; possibile ammirare anche una vasta esposizione di motocarri Moto Guzzi all'Oratorio San Lorenzo. Il Centro Addestramento Alpino della Polizia di Moena e il Corpo di Polizia di Padova esporranno veicoli speciali come il 3x3 Mulo Meccanico e due sidecar V7. La pista di prova per bambini offrir&agrave; l'opportunit&agrave; ai pi&ugrave; piccoli di imparare a usare le minimoto elettriche grazie all'Associazione Bimbi in Moto. Piazza Italia sar&agrave; la cornice dell'evento &ldquo;Moda e Motori&rdquo; con sfilate di abiti da sposa accanto alle motociclette Moto Guzzi. Ogni sera, in Piazza Garibaldi, ci sar&agrave; musica dal vivo con esibizioni rock.&nbsp;La lotteria del Motoraduno offrir&agrave; premi interessanti, tra cui una Moto Guzzi V7 Stone, una minicrociera nel Mediterraneo e vari accessori Moto Guzzi. Grazie al Gruppo Amici di Maggiana, sar&agrave; possibile visitare la Torre Maggiana, risalente al XII secolo, con un museo e una vista panoramica mozzafiato. Per maggiori informazioni e dettagli sul programma, &egrave; possibile visitare il sito ufficiale del Comitato all'indirizzo www.motoradunomandello.com.  PERCH&Egrave; I NOMI DELLE MOTO SONO COS&Igrave; COMPLESSI?       

L'evento si terr&agrave; a Mandello del Lario dal 12 al 15 settembre e il calendario degli eventi ha in serbo per i visitatori un fittissimo calendario di attivit&agrave;

Motoraduno Internazionale Città della Moto Guzzi: tutte le info

Parliamo quasi sempre di moto di successo nelle nostre Top5, e altrettanto spesso elenchiamo moto che sono state dei flop totali, o modelli facilmente dimenticati dai motociclisti. Ma esiste anche qualcosa in mezzo, ovvero moto che in giro si sono viste, anche tanto, ma che non hanno mai rappresentato pietre miliari delle due ruote. Modelli che non si sono mai distinti per meriti particolari ma che, tutto sommato, si sono diffusi e hanno convinto in molti. Quali sono? Vi diamo 5 validi esempi.  Honda CBF 600  In una parola sola: anonima. Questa serie Honda &egrave; stata offerta sia in versione naked F che semicarenata S e ha rappresentato per un decennio una delle scelte pi&ugrave; intelligenti del mercato moto in Europa (dal 2004 al 2013). Sorella maggiore della CBF 500 bicilindrica, questa serie offriva un quattro in linea dall&#39;erogazione morbidissima, unito a una ciclistica che dava confidenza ed era adatta a qualsiasi tipo di andatura, anche quella un po&#39; pi&ugrave; sportiva, e in pi&ugrave; costava poco.&nbsp;  L&#39;estetica era banale, scontata, fin troppo semplice nelle linee e molto prevedibile, per questo motivo &egrave; stata scelta da tantissimi motociclisti che non volevano dare nell&#39;occhio e che utilizzavano la moto non solo per le scappate del weekend ma anche come commuter quotidiano. Le prestazioni non erano esagerate ma nemmeno penose: 76 CV per 59 Nm di coppia, su un peso complessivo o.d.m. appena inferiore ai 220 kg. L&#39;unica pecca erano le sospensioni, molto vaghe e morbidose, che diventavano pi&ugrave; rigorose nella versione CBF1000 con il 4 in linea derivato dalla CBR.&nbsp;    &nbsp;  Yamaha XJ Diversion  Una dinastia di moto lunga, nata negli anni &#39;80 con le prime versioni XJ 600 e 900 e poi maturata nel &#39;93 con la seconda serie, un concentrato di banalit&agrave; estetica e di concretezza senza pretese. Anche questa &egrave; una moto che in Europa ha venduto tanto senza mai entrare veramente nel radar dei pi&ugrave; appassionati, con linee semplici e scontate senza guizzi di design, ma comunque equilibrate e rassicuranti. La variante Diversion, ovvero quella con la semicarena, &egrave; stata senza dubbio quella pi&ugrave; gradita.  In versione 600, il 4 in linea DOHC 2 valvole erogava appena 56 CV con una coppia di 55 Nm, mentre nella 900 (sempre 2 valvole) si raggiungevano gli 80 CV con 76 Nm di coppia. Il peso si aggirava attorno a 210 kg per la prima e 240 per la seconda. Fu una moto scelta soprattutto dai nordeuropei per i lunghi viaggi, essendo accogliente e comoda per piloti di tutte le taglie. Permetteva viaggi con comfort da GT ad un prezzo parecchio inferiore a quello diBMW e Moto Guzzi. Peccato che, dinamicamente, non fosse la pi&ugrave; eccitante del mondo e anche l&#39;estetica lasciasse a desiderare.  &nbsp;  &nbsp;  BMW&nbsp; R850R  Dal 1994, i listini BMW si sono arricchiti di una versione molto particolare del motore boxer, portato a 848cc e offerto come alternativa per i modelli di successo della serie R, dotati prima del motore 1100 e poi 1150. Il risultato di questa mossa fu un po&#39; controverso, perch&egrave; il successo delle boxer &quot;piccole&quot; in Italia fu veramente marginale e abbiamo visto le R 850 RT praticamente solo in configurazione Polizia e Carabinieri.  La R 850 R &egrave; stata nello specifico la pi&ugrave; sfigatina, rimasta nell&#39;ombra della sua sorella maggiore (che ha performato bene solo in Germania e nel Nord Europa) ma con uno zoccolo duro di appassionati nordeuropei che l&#39;ha preferita per il carattere molto pi&ugrave; docile e rilassato rispetto al big boxer tutto coppia. Questo ha convinto i tecnici e il marketing BMW a proseguire per un breve periodo con la motorizzazione 850 anche nella serie seguente, che &egrave; rimasta a listino fino al 2007. Ci manca? No.    &nbsp;  Moto Guzzi Breva/Norge  Nella prima decade degli anni 2000, la Casa di Mandello si &egrave; trovata pi&ugrave; volte in crisi, con la necessit&agrave; di rinnovare in modo pesante il listino ma senza possibilit&agrave; di rivoluzionare completamente le piattaforme meccanica in seno all&#39;azienda. &Egrave; in questo contesto che sono nate le Breva e Norge, moto dotate di un motore dalla lunga storia, portato per&ograve; a 1200 e con un vestito del tutto nuovo e molto sobrio, dedicato ai guzzisti pi&ugrave; fedeli.  Proprio per questa sobriet&agrave; estrema, associata a un carattere altrettanto docile e tipicamente Guzzi, i modelli naked (Breva) e GT (Norge) non ha rubato i cuori dei motociclisti italiani, ma solo quelli dei guzzisti pi&ugrave; accaniti che in giro per tutta Europa hanno dato un discreto successo al modello, ma &egrave; rimasto un prodotto limitato alla sola cerchia degli appassionati di V trasversale.    &nbsp;  Kawasaki Versys 1000  Chi conosce bene Kawasaki, sa che si tratta della pi&ugrave; controcorrente delle quattro sorelle giapponesi, quella che deve sempre distinguersi con prodotti strettamente legati alla sportivit&agrave; e con caratteristiche del tutto identitarie. Una delle pi&ugrave; particolari dell&#39;ultimo ventennio &egrave; senza dubbio la Versys 1000, un prodotto unico nel panorama delle crossover con il motore 4 in linea e un&#39;impostazione stradale rialzata con ruote da 17&quot;. La BMW S1000XR, con lo stesso concetto, &egrave; arrivata diversi anni dopo.  Quello che fu pi&ugrave; controverso della Versys 1000 dell&#39;esordio (2012) &egrave; stato il design, con doppio faro sovrapposto, carene massicce e un&#39;estetica che da certe angolazioni era un pugno in un occhio. Anche con la versione attualmente a listino, molto pi&ugrave; gradevole nelle linee, non ha mai rubato i cuori degli appassionati pi&ugrave; viscerali, mentre ha avuto successo in una nicchia di viaggiatori alternativi che la apprezza per le doti dinamiche e per il carattere del quattro cilindri, molto sportivo.&nbsp;   

Negli ultimi anni ci sono state alcune moto concretissime e valide, amate da molti ma poco sexy e non proprio bellissime. Quali sono?

Top5: moto di successo ma snobbate dagli appassionati

        Un trofeo facile, accessibile e adatto a tutti i motociclisti. Un&rsquo;esperienza racing coinvolgente per chi vorra? schierarsi al via, in sella alle Moto Guzzi V7 equipaggiate con kit racing GCorse e gomme Pirelli Phantom Sportscomp RS. Sei tappe in calendario con apertura a Vallelunga il 4 e 5 maggio, con due gare da 60 minuti, cui seguira? la &ldquo;mini endurance&rdquo; di Cremona il 9 giugno, di 90 minuti. Il 7 luglio Varano ospitera? lo special event, mentre il 12 e il 13 ottobre il gran finale sara? a Misano, con la spettacolare night race del sabato sera di 90 minuti e la gara della domenica di 60 minuti. Ogni fine settimana di gara prevede due turni di prove cronometrate, entrambi di 20 minuti per ciascun pilota. La media dei migliori rilievi cronometrici ottenuti dai due piloti dell&rsquo;equipaggio determinera? la posizione di partenza di ciascun team nello schieramento della gara. Il 7 luglio, a Varano, i piloti si cimenteranno singolarmente in gare sprint di 12 giri, con partenza da fermo per vivere l&rsquo;emozione di una gara in stile Gran Premio. Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance: regolamento e kit La partenza resta in stile Le Mans, ossia con le moto allineate su un lato della pista e i piloti allo start che attraversano di corsa il nastro d&rsquo;asfalto per salire in sella e partire. Ci saranno anche i cambi pilota ogni 15 minuti di guida, per gare movimentate tanto nella pista quanto nei box. Per partecipare a tutto questo, per&ograve;, bisogner&agrave; seguire passo per passo il regolamento che prevede:  Ciascuno dei piloti dovr&agrave; provvedere a effettuare l&rsquo;iscrizione tramite la propria area personale su MyFMI; &nbsp;Il responsabile del Team (uno dei due piloti o un tesserato FMI) provveder&agrave; a iscrivere la squadra dalla sua area personale, selezionando dal men&ugrave; a sinistra:&ldquo;Manifestazioni&rdquo; &gt; &ldquo;Iscrivi squadra Trofeo Moto Guzzi&rdquo;; &nbsp;Al termine verr&agrave; richiesto di effettuare il pagamento.  Ricordiamo, inoltre, che il kit &egrave; obbligatorio per gareggiare , ed &egrave; identico per tutti e comprende elementi quali: kit sospensioni, filtro aria, mappatura motore, disco freno anteriore maggiorato, cupolino, semi manubri, impianto di scarico completo, pedane rialzate, fianchetti laterali, sella monoposto, protezione della leva del freno anteriore e altri componenti per gareggiare e divertirsi in totale sicurezza. L&rsquo;acquisto del kit pu&ograve; essere effettuato rivolgendosi alla concessionaria Guareschi Moto, mentre la sua installazione pu&ograve; essere eseguita in autonomia oppure gestita direttamente da Guareschi Moto.        

L'esperienza racing &egrave; accessibile e rivolta a tutti i motociclisti. Si svolger&agrave; in sei gare, Vallelunga funger&agrave; da apertura &nbsp;il 4 e il 5 maggio

Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance: tutte le informazioni sull'evento

        Sta per prendere il via la prima edizione dell'EICMA Riding Fest, evento promosso dall&rsquo;Esposizione Internazionale delle due ruote di Milano in occasione del suo 110&deg; anniversario. La manifestazione si terr&agrave; nel paddock del Misano World Circuit Marco Simoncelli sabato 27 e domenica 28 aprile. L&rsquo;evento, completamente gratuito, dar&agrave; la possibilit&agrave; ai visitatori di provare in prima persona l'Aprilia Tuareg e la Moto Guzzi Stelvio e la nuova MV Agusta Enduro Veloce!  Il sostituto della benzina? Un elemento pi&ugrave; ecologico ed economico! EICMA Riding Feste: le attivit&agrave; in programma I partecipanti avranno l&rsquo;occasione di sperimentare le caratteristiche da off-road della Tuareg e l&rsquo;adattabilit&agrave; al viaggio della Stelvio. I test su strada, accompagnati da guide esperte, si svolgeranno nei paesaggi circostanti l&rsquo;autodromo, mentre le prove fuoristrada saranno condotte lungo un percorso preparato per l'occasione. Nel paddock di Misano, i visitatori potranno incontrare Jacopo Cerutti e Francesco Montanari. Lo staff di Enduro Republic sar&agrave; presente per fornire tutte le informazioni sulle Tuareg Experience. L'ingresso sar&agrave; possibile previa registrazione sul sito eicma.it.  Moto Guzzi Stelvio &Egrave; la on-off pensata per il viaggio avventuroso ed &egrave; l&rsquo;unica della sua classe di cilindrata con la trasmissione ad albero cardanico e con il parabrezza regolabile elettricamente. Stelvio &egrave; spinta dal nuovo motore &ldquo;compact block&rdquo;, bicilindrico a V trasversale di 90&deg; con raffreddamento a liquido e distribuzione a doppio albero a camme in testa, con 4 valvole per cilindro. La potenza massima &egrave; di 115 CV a 8.700 giri/min mentre la coppia massima di 105 Nm a 6.750 giri/min, con l&rsquo;82% disponibile gi&agrave; da 3.500 giri/min. La ciclistica prevede un telaio in tubi d&rsquo;acciaio, cerchi a raggi tubeless da 19&rdquo; all&rsquo;anteriore e 17&rdquo; al posteriore e sospensioni a corsa lunga, per una guida confortevole nei viaggi e divertente nel fuoristrada leggero. Stelvio &egrave; la prima Moto Guzzi disponibile con PFF Rider Assistance Solution. L&rsquo;innovativa piattaforma di assistenza alla guida, che garantisce funzioni che svolgono un ruolo fondamentale sul fronte della sicurezza attiva, &egrave; basata sulla tecnologia radar sviluppata da Piaggio Fast Forward, la societ&agrave; specializzata in robotica, con sede a Boston, fondata nel 2015 dal Gruppo Piaggio. La dotazione elettronica &egrave; completata dall&rsquo;acceleratore elettronico Ride by Wire, dalla piattaforma a sei assi che gestisce al meglio i controlli elettronici per la sicurezza (come l&rsquo;ABS Cornering) e il divertimento. Cinque sono i Riding Mode: Turismo, Pioggia, Strada, Sport e Off-Road che gestiscono gli interventi di freno motore, ABS, traction control e mappe motore. Nella modalit&agrave; Off-Road &egrave; possibile escludere sia l&rsquo;ABS sia in traction control. Grande l&rsquo;offerta di accessori per renderla ideale alle proprie esigenze.  Aprilia Tuareg &Egrave;&nbsp;progettata, sviluppata e costruita per essere la migliore sintesi tra le enduro monocilindriche e le adventure di media cilindrata, due mondi fino ad oggi antitetici. Tuareg alza il livello della guida in fuoristrada tra le moto adventure ma esalta la sua indole da grande viaggiatrice grazie al comportamento impeccabile su asfalto, ai contenuti tecnici premium, alle performance del bicilindrico da 80 CV e in virt&ugrave; del peso ridotto a soli 187 kg a secco. Aprilia Tuareg privilegia la funzionalit&agrave;, eliminando ogni particolare superfluo. La ciclistica &egrave; stata progettata per un utilizzo &ldquo;heavy duty&rdquo;, anche per il fuoristrada impegnativo. Le sospensioni a grandissima escursione sono completamente regolabili, ideali per superare ogni ostacolo in off road, regalando comfort su strada. Il serbatoio da 18 litri &egrave; molto rastremato nella zona di contatto con le gambe; il suo sviluppo verticale permette al carburante di rimanere vicino al baricentro, senza influire nella dinamica di guida.La dotazione elettronica &egrave; di livello, grazie alla suite di controlli elettronici APRC che comprende il traction control, il cruise control, engine brake e mappe motore, tutti personalizzabili. &Egrave; possibile escludere l&rsquo;ABS su entrambi i canali per l&rsquo;utilizzo nel fuoristrada pi&ugrave; impegnativo. Il motore bicilindrico frontemarcia da 660 cc, unit&agrave; di ultima generazione molto compatta e leggera, eroga 80 CV e 70 Nm, il 75% di quest&rsquo;ultima disponibile gi&agrave; a 3000 giri/min, garantendo prontezza al comando del gas fin dai bassi regimi. Ricca la gamma accessori e di abbigliamento dedicata.  SUZUKI V-STROM DAY, AL VIA LE PRENOTAZIONI PER LA QUARTA EDIZIONE       

Sabato 27 e domenica 28 aprile, i visitatori potranno scoprire e testare l'Aprilia Tuareg, la Moto Guzzi Stelvio e la nuova MV Agista Enduro Veloce su circuiti appositi

EICMA Riding Fest, l'evento per testare le moto al Circuito di Misano

        Per i veri guzzisti la questione &egrave; chiara: guidare una moto di Mandello &egrave; semplicemente&hellip; guidare una moto di Mandello. Non si tratta di "sensazioni old school&rdquo; o di riscoprire (o ritrovare) vecchi piaceri motociclistici. Ma di sposare una filosofia che punta a un rapporto col mezzo inteso, non solo come prodotto, strumento di locomozione, elemento di passione, ma come qualcosa di pi&ugrave;. Un qualcosa di &ldquo;organico&rdquo;. Una Guzzi la guardi, la curi, la vivi. Te ne stai in garage ad ascoltare il suo &ldquo;battito&rdquo; inconfondibile prima di partire. Basta accenderne una per capire di cosa parliamo. E se c&rsquo;&egrave; un modello ancora oggi capace di esprimere tutto questo &egrave; sicuramente la V85. Una crossover come nessun&rsquo;altra in listino - raro caso di bellezza oggettiva - che per il 2024 si &egrave; rinnovata diversificando la gamma in tre modelli ben distinti: Moto Guzzi V85 Strada, Moto Guzzi V85 TT e Moto Guzzi V85 TT Travel. Indice:  Cosa cambia&nbsp; MOTO GUZZI V85 STRADA: Caratteristiche e prezzo MOTO GUZZI V85 TT E TT TRAVEL: Caratteristiche e prezzo Le sensazioni della prova su strada  &nbsp; COSA CAMBIA&nbsp; Prima di tutto, a bordo cambiano alcuni dettagli estetico/funzionali e per aumentare la protezione aerodinamica arrivano una serie di novit&agrave;: il parabrezza regolabile manualmente in altezza su 5 posizioni (con escursione di 70 mm), paramani pi&ugrave; ampi, deflettori e un&rsquo;inedita cover (brevettata) inserita nella zona anteriore del serbatoio (in corrispondenza del blocchetto di accensione) capace di ridurre il flusso d&rsquo;aria diretto sul busto e sul mento del pilota. Il bicilindrico a V di 90&deg; raffreddato ad aria di 853 cc diventa Euro 5+ e presenta nuovi coperchi delle teste. Ma soprattutto, guadagna la fasatura variabile per incrementare la potenza e la risposta ai bassi regimi: ora i cavalli a disposizione sono 80 (prima erano 76), mentre il 90% della coppia (pari a 83 Nm a 5100 giri) &egrave; gi&agrave; disponibile a 3500 giri. Le altre caratteristiche fondamentali del propulsore rimangono invariate, come la trasmissione finale ad albero cardanico. Un&rsquo;altra novit&agrave;, invece, &egrave; l&rsquo;arrivo di una piattaforma inerziale a sei assi (in optional sulla V85 Strada) che oltre a rendere pi&ugrave; precisa la gestione dei controlli elettronici abilita funzionalit&agrave; come l&rsquo;ABS cornering. La taratura di tutti i parametri elettronici - controllo di trazione, ABS e risposta al comando dell&rsquo;acceleratore Ride-by-Wire - pu&ograve; essere facilmente gestita attraverso i riding mode, che sono 3 su tutte le versioni (Road, Sport e Rain), mentre la modalit&agrave; Off-Road &egrave; presente solo su V85 TT e V85 TT Travel. Quest&rsquo;ultima ha anche una mappa customizzabile, optional su Strada e TT. Per quanto riguarda l&rsquo;impianto frenante - che comprende un doppio disco anteriore da 320 mm - arriva una coppia di nuove pinze Brembo monoblocco ad attacco radiale a 4 pistoncini contrapposti, collegata alla pompa al manubrio tramite tubi in treccia metallica. Telaio e forcella sono confermati, mentre sulle versioni TT e TT Travel il mono posteriore &egrave; ora regolabile nel precarico molla tramite un pratico &ldquo;pomello&rdquo;. La strumentazione prevede un display TFT a colori da 5&rdquo; e arrivano nuovi comandi al manubrio, con entrambi i blocchetti ridisegnati per un uso pi&ugrave; semplice e intuitivo. Ma entriamo pi&ugrave; nello specifico di ogni modello.&nbsp;  &nbsp; MOTO GUZZI V85 STRADA: Caratteristiche e prezzo La V85 Strada si distingue per i cerchi a razze in lega di alluminio, il parafango basso, il codone privo del maniglione posteriore e l&rsquo;assenza di paracoppa e paramani (tutti componenti disponibili come accessori). A guardarla (ma anche a guidarla) sembra quasi una naked e sicuramente &egrave; quella che si discosta di pi&ugrave; dal passato. Sulla bilancia pesa 4 kg in meno rispetto alla TT e questo - grazie anche alle ridotte masse non sospese - si traduce in una reattivit&agrave; tra le curve che le altre non raggiungono. &ldquo;Less is more&rdquo;, quindi? Non esattamente. &Egrave; vero, tra tutte &egrave; quella che invoglia subito ad osare nel guidato, con una resa e una scioltezza che stupiscono piacevolmente. Ed &egrave; anche la versione che - avendo una dotazione inferiore - vanta il prezzo pi&ugrave; basso: 12.499 euro. Ma l&rsquo;equazione va analizzata nella sua interezza e se si considera la leggera perdita di fascino e di versatilit&agrave;, ecco che gli equilibri tornano in pareggio.  &nbsp; MOTO GUZZI V85 TT E TT TRAVEL: Caratteristiche e prezzo  Che poi, non &egrave; che le altre due in termini di piacere di guida siano da meno. Prima, per&ograve;, analizziamone le peculiarit&agrave;. La V85 TT &egrave; quella che incarna di pi&ugrave; lo spirito originario del modello: i cerchi a raggi hanno pneumatici tubeless scolpiti; il motore &egrave; protetto da una nuova piastra paracoppa in alluminio e non mancano i paramani. Prezzo, 13.499 euro. La TT Travel, invece, &egrave; la versione &ldquo;pronto viaggio&rdquo;. Monta il parabrezza touring pi&ugrave; ampio, regolabile manualmente in altezza su 5 posizioni, con una superficie maggiorata del 22% e nuovi deflettori laterali. L&rsquo;equipaggiamento di serie include le valigie laterali, le manopole e la sella riscaldabili e regolabili. Su questa versione c&rsquo;&egrave; anche la piattaforma multimediale Moto Guzzi MIA, per la connettivit&agrave;. Ovviamente il costo sale: 14.499 euro. &nbsp; LA PROVA SU STRADA  Alla guida, su tutte e 3 le versioni si avvertono chiari gli interventi al motore. C&rsquo;&egrave; una maggiore prontezza quando si riprende il gas in mano in uscita di curva. Soprattutto guidando in Sport, in cui emergere a pieno il potenziale del bicilindrico, che comunque non tradisce la sua indole pastosa e regolare. Nell&rsquo;affrontare una bella strada tortuosa, svetta in maniera prepotente l&rsquo;elevato rigore direzionale, che invita ad osare. Nel misto, ad ogni livello di inclinazione, si corre come su un binario. Merito sicuramente di scelte solide e sapienti, per quanto riguarda la progettazione, la componentistica e le quote ciclistiche. Le sospensioni, in particolare, lavorano davvero bene: offrono sostegno e si adattano, senza problemi, tanto al misto stretto, quanto a quello veloce. L&rsquo;agilit&agrave;, pi&ugrave; accentuata sulla &ldquo;Strada&rdquo;, &egrave; comunque pi&ugrave; che buona anche su TT e TT Travel. Bene anche la frenata, soprattutto per quanto riguarda la modulabilit&agrave;. Voci fondamentali, su una crossover, sono poi posizione di guida e comfort. Sul primo fronte, il corpo del pilota &egrave; perfettamente inserito nella moto con il manubrio largo e molto ben posizionato. Tutto &egrave; rivolto al massimo controllo e ci si sente subito a proprio agio e padroni del mezzo. Grazie alla rastrematura nella zona di raccordo col serbatoio, anche i meno alti non hanno particolari problemi a poggiare i piedi a terra. In merito al comfort, la V85 &egrave; una moto accogliente e comoda sulle lunghe distanze: ottima la copertura aerodinamica, in particolare sulla Travel. Peccato solo per la frequenza delle vibrazioni, che si fa sentire un po&rsquo; oltre i 4.000 giri (ma senza diventare fastidiosa).       

La&nbsp; &ldquo;classic crossover&rdquo; di Mandello si rinnova mettendo in campo 3 diversi modelli ricchi di personalit&agrave;. Scopriamo insieme come sono fatti&hellip; e come vanno

Test Moto Guzzi V85 Strada, V85 TT E V85 TT Travel

        Come ogni anno, tornano puntuali gli Aprilia e Moto Guzzi Days, eventi dedicati ai motociclisti per vedere da vicino e testare i modelli dei due Marchi. L&rsquo;appuntamento pi&ugrave; importante &egrave; sabato 20 aprile, con l&rsquo;apertura straordinaria di tutti i concessionari aderenti. Una giornata speciale per immergersi nell&rsquo;universo Aprilia e Moto Guzzi, dai nuovi modelli appena presentati agli accessori originali. Aprilia Days 2024  Agli Aprilia Days ampio spazio alla pi&ugrave; recente creazione della famiglia RS, si tratta della nuova Aprilia RS 457 (anche per i possessori di patente A2). Una vera sportiva al prezzo di 7.199 euro f.c. Per tutto il mese di aprile, grazie alla speciale formula con Valore Futuro Garantito DreamRide Now, &egrave; acquistabile tramite comode mini-rate da 99 euro al mese.La Casa di Noale offre inoltre promozioni, valide per tutto aprile, su Aprilia Tuareg: nelle tre nuove colorazioni 2024 (Dakar Podium, Atreides Black e Canyon Sand), l&rsquo;adventure bicilindrica vincitrice della Africa Eco Race &egrave; proposta con 1.000 euro di vantaggi. Altri vantaggi fino a 700 euro, oltre a convenienti soluzioni finanziarie dedicate grazie ai servizi DreamRide, sono disponibili anche sugli altri modelli della gamma 660, RS e Tuono, e sulla gamma 125 (RS, Tuono, RS e SX). Moto Guzzi Days 2024  Grande protagonista dei Moto Guzzi Days 2024 &egrave; la nuova Moto Guzzi Stelvio, a disposizione per i test ride. L&rsquo;on-off della Casa dell&rsquo;Aquila, nata sulla pi&ugrave; evoluta base tecnica Moto Guzzi, &egrave; offerta per tutto il mese di aprile con la speciale formula con Valore Futuro Garantito DreamRide Now, con rate da 149 euro al mese. Moto Guzzi Stelvio &egrave; proposta al prezzo di 16.499 euro, f.c., mentre la versione dotata della piattaforma di assistenza alla guida PFF Rider Assistance Solution &egrave; in vendita a 17.299 euro, f.c. Ma ci sono anche i modelli della nuova gamma V85, disponibile per i test ride nelle versioni V85 Strada, V85 TT e V85 TT Travel. Per tutto il mese di aprile vantaggi fino a 1.000 euro e soluzioni di finanziamento dedicate anche sulla roadster V100 Mandello e sulla gamma V7. MOTO GUZZI: ARRIVA LA SESTA EDIZIONE DEL FAST ENDURANCE       

Per tutto il mese promozioni e offerte sui modelli delle due Case. Il 20 aprile apertura straordinaria di tutti i concessionari aderenti

Aprilia e Moto Guzzi Days 2024: porte aperte ad aprile

        Tecnologia e settore motociclistico, ormai un legame sempre pi&ugrave; solido. Piaggio ha infatti annunciato l'arrivo nella sua azienda di "Kilo" un robot sviluppato da Piaggio Fast Forward (PFF) con intelligenza artificiale che ha la funzione di rivoluzionare le linee produttive di Moto Guzzi. VESPA PATRIMONIO ITALIANO, NON RAGGIUNTO IL NUMERO LEGALE PER LA MOZIONE Non pi&ugrave; solo "umani" Sempre pi&ugrave; aziende ormai, sia nel settore automobilistico, ma anche in quello motociclistico, cercano di sfruttare la sinergia tra il lavoro "umano" e quello artificiale, servendosi dei passi da gigante che la tecnologia dell'intelligenza artificiale sta mostrando. Nel caso di Piaggio, e nello specifico nel settore di produzione Moto Guzzi, il robot pu&ograve; muoversi liberamente attraverso percorsi stabiliti e sollevare pesi fino a 130 chilogtammi. Greg LynnI, amministratore delegato di Piaggio Fast Forward, ha dichiarato che "i robot "Kilo" sono in grado di "muoversi in sicurezza con, e attorno, ai lavoratori in ambienti complessi". L'obiettivo &egrave; estendere l'utilizzo di questa tecnologia non solo nelle strutture italiane ma anche negli stabilimenti dislocati in India, Vietnam e Indonesia. MOTO GUZZI: ARRIVA LA SESTA EDIZIONE DEL FAST ENDURANCE       

Si tratta di uno strumento gestito dall'intelligenza artificiale che coadiuva il lavoro dei dipendenti umani&nbsp;

Piaggio, arriva il robot "Kilo" a produrre le Moto Guzzi

        La sesta edizione del Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance sta per tornare. Anche quest&rsquo;anno, perci&ograve;, il monomarca dell&rsquo;aquila offrir&agrave; un&rsquo;esperienza racing molto coinvolgente e accattivante per tutti quelli che decideranno di schierarsi al via, in sella alle Moto Guzzi V7 equipaggiate con il Kit Racing Gcorse e le gomme Pirelli Phantom Sportscomp RS. Fra le novit&agrave; pi&ugrave; evidenti spiccano le gare sprint nella tappa di Varano in programma il 7 luglio. Sulla pista emiliana i piloti saranno entrambi chiamati a cimentarsi singolarmente in gare di 12 giri, con partenza da fermo, facendo diventare il momento uno special event, su due distinte gare sprint, che consentir&agrave; a tutti i partecipanti di vivere anche l&rsquo;emozione di una gara in stile Gran Premio. Il programma nel dettaglio  Ad essere confermate sono poi le 6 tappe in calendario, con la tradizionale apertura a Vallelunga il 4 e 5 maggio, con due gare da 60 minuti, a cui seguir&agrave; la &ldquo;mini endurance&rdquo; di Cremona il 9 giugno, della durata di 90 minuti. Il 7 luglio Varano, come dicevamo poc'anzi, ospiter&agrave; lo special event, mentre il 12 e il 13 ottobre il gran finale sar&agrave; a Misano, con la night race del sabato sera (90 minuti) e la gara conclusiva della domenica (60 minuti). Per chi vuole partecipare, pu&ograve; iscriversi all'intero campionato gi&agrave; da ora e fino al 14 di aprile, ad un costo agevolato di 1750 Euro a team Ricordiamo, per&ograve;, che bisogner&agrave; essere tesserati FMI ed essere in possesso della licenza agonistica di tipo Velocit&agrave; (o Velocit&agrave; One Event, o Fuoristrada con Estensione Velocit&agrave;); l&rsquo;iscrizione pu&ograve; essere effettuata online, accedendo al portale MyFMI sul sito www.federmoto.it e compilando l&rsquo;apposito modulo. Al momento stesso dell&rsquo;iscrizione l&rsquo;equipaggio pu&ograve; anche scegliere il nome da attribuire al proprio Team e il numero di gara. Per continuare a mantenere i costi accessibili, a tutti i team che effettueranno l&rsquo;iscrizione al Trofeo, Moto Guzzi praticher&agrave; uno speciale sconto di 1000 Euro sull&rsquo;acquisto di una nuova Moto Guzzi V7 Stone. Moto Guzzi V7 e il Kit Racing GCorse La Moto Guzzi V7 850 cc, sin da quanto &egrave; stata lanciata oramai nel 2021, ha saputo imporsi nel mercato italiano, diventando una delle pi&ugrave; apprezzate. L&rsquo;allestimento che la trasforma nella versione da competizione nasce dalle mani dei fratelli Guareschi, storici preparatori Moto Guzzi, che hanno realizzato il Kit Racing Gcorse dedicato alla V7 850 cc, poi ulteriormente affinato nel 2023. Se ne &egrave; tradotta una moto pi&ugrave; veloce, pi&ugrave; stabile e precisa, che nonostante l'aumento delle prestazioni mantiene comunque inalterate alcune caratteristiche fondamentali &ndash; ossia l'essere facile e accessibile - che consentono a tutti di approfficarsi alle competizioni. Ad ogni modo, il Kit comprende &ndash; oltre ai dispositivi di sicurezza - un pacchetto di modifiche funzionali ed estetiche fra cui il cupolino, semi manubri, impianto di scarico completo, pedane rialzate, sella monoposto e parafango posteriore, tabelle porta numero, kit cartucce sospensioni anteriori e ammortizzatori posteriori. Completano l&rsquo;equipaggiamento il kit valvole aspirazione in titanio, una specifica mappatura della centralina motore e un disco freno anteriore maggiorato, abbinato a pastiglie freno dedicate. Il costo del kit 2024 completo, acquistabile rivolgendosi alla concessionaria Guareschi Moto, &egrave; di 4.995 Euro (pi&ugrave; IVA). L&rsquo;installazione del kit pu&ograve; essere eseguita in autonomia oppure gestita direttamente da Guareschi Moto. TEST NUOVA MOTO GUZZI STELVIO: I VOTI DEL #SOTTOESAME       

Le V7 della Casa dell'Aquila saranno equipaggiate con il Kit Racing Gcorse e le gomme Pirelli Phantom Sportscomp RS

Moto Guzzi: arriva la sesta edizione del Fast Endurance

Se ami le moto, non puoi rimanere insensibile al fascino di una Guzzi; anche se non necessariamente ne compreresti una. E se il nome &egrave; uno di quelli che rimandano subito ai grandi viaggi e alle mete lontane, il gioco &egrave; fatto: ben tornata Stelvio! Giusto in tempo per cavalcare l&rsquo;onda inarrestabile delle enduro/crossover, stabilmente ai vertici delle classifiche di vendita. Una moto dall&rsquo;impostazione pi&ugrave; touring, che adventouring in senso stretto, in perfetta condivisione di spirito con le altre protagoniste del segmento dotate di ruota anteriore da 19&rsquo;&rsquo;: mezzi in grado di affrontare, senza particolari patemi, passaggi in off-road medi e medio-facili; in altre parole, le classiche sterrate che si possono incontrare lungo un itinerario avventuroso intorno al mondo. Di seguito, l&rsquo;analisi &ldquo;voce per voce&rdquo; nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualit&agrave;/prezzo; in coda trovate anche le risposte ad alcune delle domande che ci avete posto attraverso i social. Sul prossimo numero di In Moto, invece, la prova completa con tanti approfondimenti esclusivi.  MOTO GUZZI STELVIO 2024: DESIGN    Parlando di stile, c&rsquo;&egrave; una componente importante che fa alzare il voto alla Stelvio in questa categoria, ed &egrave; il fascino. Elemento che sfugge, per certi versi, ai normali canoni di giudizio e accarezza corde pi&ugrave; sottili: fatte di storia e tradizione, da una parte; e voglia di aprirsi al futuro, dall&rsquo;altra, con soluzioni fino a poco tempo fa quasi impensabili sulle moto di Mandello, sempre cos&igrave; legate al proprio heritage. Detto questo, guardandola dal vivo fa tutto un altro effetto, con un piacevole mix di forme muscolose e linee filanti, che soprattutto al retrotreno restituiscono a un&rsquo;apprezzabile sensazione di leggerezza. Le varianti cromatiche sono due: Giallo Savana e Nero Vulcano. VOTO: 9  MOTO GUZZI STELVIO 2024: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE  Il motore &egrave; l&rsquo;ormai noto &ldquo;compact block&rdquo; che ha esordito sulla V100 Mandello, con alcune modifiche ad hoc per ottimizzarne la resa: &egrave; pi&ugrave; compatto, pesa meno e grazie all&rsquo;albero controrotante ha meno coppia di rovesciamento, cos&igrave; da azzerare possibili reazioni indesiderate in accelerazione o rilascio. Un bicilindrico a V trasversale di 90&deg; con raffreddamento a liquido e distribuzione a doppio albero a camme in testa con bilancieri a dito e 4 valvole per cilindro dalla cubatura di 1042 cc: 115 sono i cavalli a disposizione, mentre il picco di coppia &egrave; pari a 105 Nm a 6.750 giri/min. Il consumo dichiarato di 5,1 l/100 km &egrave; apparso piuttosto veritiero durante il test. La trasmissione finale ad albero cardanico si avvale di un monobraccio in alluminio posizionato sul lato sinistro. Rispetto a quello di V100 Mandello, &egrave; stato rinforzato per adeguarlo all&rsquo;utilizzo in fuoristrada. Le ruote sono a raggi, tubeless, di 19&rsquo;&rsquo; all&rsquo;anteriore e 17&rsquo;&rsquo; pollici al posteriore. La forcella Sachs telescopica a steli rovesciati di 46 mm, regolabile nel precarico molla e nell&rsquo;idraulica in estensione, prevede un&rsquo;escursione di 170mm; cos&igrave; come il monobraccio in alluminio con monoammortizzatore KYB laterale sinistro, regolabile nel precarico molla (con comando remoto a manopola) e nell&rsquo;idraulica in estensione. L&rsquo;impianto frenante sfrutta all&rsquo;anteriore pinze Brembo ad attacco radiale a 4 pistoncini contrapposti che lavorano dischi di 320mm (al posteriore c&rsquo;&egrave; una pinza flottante, sempre Brembo, a 2 pistoncini). Il serbatoio, molto capiente, &egrave; di 21 L, mentre il peso dichiarato tocca i 246 chili col pieno. Passando alla dotazione elettronica, la Stelvio &egrave; la prima Guzzi che, nella versione PFF, &egrave; dotata di Rider Assistance Solution. Si tratta di una tecnologia radar (uno si trova sopra il gruppo ottico anteriore e uno sotto quello posteriore) grazie alla quale poter beneficiare di funzioni che incrementano la sicurezza di guida come il Forward Collision Warning (FCW), il Blind Spot Information System (BLIS) e il Lane Change Assist (LCA). Non manca il cruise control di tipo adattivo, che per&ograve; &egrave; previsto come ulteriore elemento opzionale da aggiungere a parte. Ci sono poi il Ride by wire, il Cornering ABS (che sfrutta un&rsquo;efficiente piattaforma inerziale a 6 assi), mentre cinque sono i Riding Mode a disposizione: Turismo, Pioggia, Strada e Sport, ai quali si aggiunge Off-Road; ognuno gestisce 3 tipi differenti di mappe motore, 4 livelli di traction control, 3 livelli di freno motore e 2 livelli di ABS. Completano la dotazione di serie l&rsquo;impianto di illuminazione full LED con DRL, il sistema &ldquo;bending lights&rdquo; (la coppia di fari supplementari presenti nelle parabole illumina l&rsquo;interno della curva, aumentando la visibilit&agrave; in piega) e la presa USB situata a fianco della strumentazione TFT a colori da 5 pollici.&nbsp; C&rsquo;&egrave; anche il quickshifter ma &egrave; optional, peccato! Cos&igrave; come, sempre tra gli accessori, &egrave; presente Moto Guzzi MIA, la piattaforma multimediale che permette di collegare lo smartphone alla strumentazione via bluetooth. VOTO: 8  MOTO GUZZI STELVIO 2024: ERGONOMIA E COMFORT    Pensate... lo studio aerodinamico che ha dato forma ai volumi della moto ha richiesto 1500 ore di simulazioni con software di calcolo CFD (Computational Fluid Dynamics) e molte sedute in galleria del vento. Solo cos&igrave; &egrave; stato possibile ottenere superfici tali da poter garantire la giusta protezione per pilota e passeggero. In particolare, oltre a quella delle carene, davvero molto buona &egrave; apparsa quella offerta dal cupolino a regolazione elettrica con escursione di 70mm, che - tra l&rsquo;altro - anche alla massima altezza, non va mai ad interferire con la linea di sguardo. Solo una piccola annotazione: muovendo il plexiglass con le mani, si &egrave; palesato un po&rsquo; di gioco in eccesso, sebbene questa cosa (forse imputabile ad alcuni esemplari di preserie usati durante il test) non abbia determinato inconvenienti (vibrazioni, o altro) durante la guida, anche a forte velocit&agrave;. E a proposito di vibrazioni, va detto che il lavoro svolto dai tecnici Guzzi sulla Stelvio &egrave; stato notevole: quasi nulla, o zero, &egrave; avvertibile in sella, a tutto vantaggio del comfort di marcia che globalmente &egrave; apparso di ottimo livello.&nbsp; Altro elemento apprezzabile &egrave; la gestibilit&agrave; del mezzo nelle manovre da fermo a fronte di un peso di quasi 250 kg in ordine di marcia (che possono crescere enormemente con passeggero e bagagli al seguito), grazie alla seduta a 830 mm da terra (si tocca abbastanza facilmente con i piedi, nonostante una certa &ldquo;larghezza&rdquo;) e al manubrio largo e ben posizionato.&nbsp; Pregevoli, poi, sono alcune soluzioni, come gli attacchi &ldquo;integrati&rdquo; per le valigie laterali - presenti nel catalogo di accessori, insieme a numerosi altre componenti in grado di allargare l&rsquo;orizzonte d&rsquo;uso della moto - che non necessitano di supporti ulteriore, lasciando cos&igrave; le linee del codone inalterate quando non vengono utilizzate, contenendo, allo stesso tempo, gli ingombri laterali. Per fissarle &egrave; sufficiente sollevare la sella del passeggero e posizionare gli agganci delle valigie nelle sedi previste. VOTO: 8  MOTO GUZZI STELVIO 2024: EFFICACIA E PIACERE DI GUIDA  Prima di partire per il test - che si &egrave; svolto tra le curve mirabolanti nei dintorni di Almeria, in Spagna, compreso un piccolo assaggio di guida su sterrato - la curiosit&agrave; per questa novit&agrave; targata Guzzi era davvero tanta. Soprattutto alla luce delle belle sensazioni che la V100 Mandello, con cui la Stelvio condivide parte della base tecnica, era stata in grado di trasmettere. Gi&agrave; dai primi chilometri, per&ograve;, le differenze tra i due modelli sono apparse subito evidenti, con l&rsquo;ultima arrivata che beneficia di un&#39;impostazione &ldquo;crossover&rdquo; capace di incrementare guidabilit&agrave; e comfort. Insomma, entrambe sono moto di carattere&hellip; ma con caratteri ben distinti. La Stelvio risulta da subito&nbsp; ben focalizzata sulla sua mission di &ldquo;fedele compagna di viaggio&rdquo;. Meno fisica nella guida, rispetto alla Mandello, grazie al manubrio largo e vicino al pilota, che unito alla posizione in sella col busto eretto, fa s&igrave; che la moto si lasci timonare tra le curve con estrema disinvoltura. La maniera pi&ugrave; efficace di guidarla &egrave; sicuramente in maniera rotonda, disegnando traiettorie fluide e lasciandola scorrere in curva. In uscita, per ottenere reazioni muscolari alla riapertura del gas, bisogna tenere il motore sopra i 3.500 giri, soglia oltre la quale l&rsquo;erogazione gonfia i pettorali e il due cilindri spinge forte. Un&#39;unit&agrave;, che riesce ad essere sorprendentemente elastica: nelle marce alte, si pu&ograve; riprendere il gas in mano da bassissima velocit&agrave; e numero di giri, e lui risponde puntuale, rianimandosi in fretta e senza strappi. Tra i riding mode a disposizione, molto equilibrato &egrave; risultato &ldquo;Strada&rdquo; ma&hellip; &egrave; a &ldquo;Sport&rdquo; che va la lode: a fronte di una maggiore prontezza e vivacit&agrave; di erogazione, non appuntisce troppo la risposta del motore rendendola scorbutica; ma soprattutto (ma vale anche per le altre mappe), non si presenta alcun effetto on/off nell&rsquo;apri e chiudi del comando del gas (a dimostrazione del grande lavoro svolto nella fase di ottimizzazione e regolazione dei sistemi elettronici).&nbsp; Il bello della Stelvio, comunque, su un bel percorso guidato, &egrave; sicuramente la capacit&agrave; di sfoderare un rigore direzionale notevole. La classica moto che dove la metti sta: agile il giusto, stabile tanto! Le sospensioni, con una resa coerente al tipo di moto, copiano di tutto senza particolari problemi. Solo la forcella, con i settaggi di default, ha mostrato una prima parte di escursione meno &ldquo;sostenuta&rdquo;, che unita ad una frenata all&rsquo;anteriore particolarmente aggressiva (e non troppo modulabile nella prima parte di azione della leva), genera un po&rsquo; di beccheggio nelle pinzate pi&ugrave; spinte. Va detto, per&ograve;, che anche provando a esagerare con frenate secche e decise in piena percorrenza di curva, la moto rimane ferma l&igrave; dov&rsquo;&egrave;, come su un binario; e comunque, si pu&ograve; sempre intervenire sui registri per settare le sospensioni secondo i propri desiderata, e dare pi&ugrave; &ldquo;sostegno&rdquo;. Buono il cambio in generale, con una nota di merito al quick shift, notevolmente migliorato rispetto al passato. Passando alle sensazioni in fuoristrada, nonostante pedane non particolarmente grandi e &quot;off-road oriented&quot;, nella guida in piedi la Stelvio si lascia condurre con naturalezza. E anche qui, il manubrio largo e ben posizionato (abbastanza in alto) gioca un ruolo importante nell&rsquo;infondere fiducia. Una moto, come accennato, dal carattere pi&ugrave; touring che adventouring, ma che quando si tratta di affrontare uno sterrato, dentro la mappa off-road e via, a caccia di orizzonti &ldquo;fuori rotta&rdquo; senza timore. VOTO: 8  &nbsp;  MOTO GUZZI STELVIO 2024: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  Nonostante alcune componenti importanti proposte in optional (almeno per il cambio elettronico forse uno sforzo di poteva fare), la qualit&agrave; c&rsquo;&egrave; e si vede. Oltre al fatto che blasone e produzione &ldquo;made in Italy&rdquo; hanno un valore intrinseco non trascurabile. Per chi non sente il bisogno del radar a bordo, la versione senza PFF a 16.499 euro, a cui aggiungere assolutamente il cambio quick shift (su una moto di livello premium non pu&ograve; mancare),&nbsp; &egrave; un best buy. Per chi vuole il massimo, c&rsquo;&egrave; la PFF proposta a 17.299 euro e, in questo caso, per ottenere un vero &ldquo;pacchetto completo&quot; si consiglia di aggiungere, oltre al quick shift, anche il cruise control adattivo (entrambi venduti a parte). VOTO: 8    MOTO GUZZI STELVIO 2024: CONCLUSIONI  La nuova Stelvio pesca un nome dal passato e lo regala ai guzzisti del futuro. Una moto fatta bene, che va bene e con una personalit&agrave; molto spiccata. Poi dal vivo &egrave; davvero bella! VOTO FINALE: 8.2  RISPONDIAMO ALLE VOSTRE DOMANDE  Attraverso i social ci avete inviato molte domande sulla Stelvio, a riprova di quanta curiosit&agrave; attiri questa moto. Ne abbiamo selezionato alcune, di seguito le risposte.  Nuuuuvola: com&rsquo;&egrave; l&rsquo;erogazione ai bassi regimi? La moto diventa muscolare sopra i 3.500 giri. Sotto questa soglia &egrave; molto regolare ma non esplosiva. Una caratteristica, che a detta dei tecnici Guzzi &egrave; stata voluta per privilegiare l&rsquo;anima da &ldquo;viaggiatrice&rdquo; della Stelvio, una moto che deve risultare sempre gestibile in ogni circostanza e su ogni tipo di fondo.  Olivierogianfagna 1: si sente tanto il peso? No! la distribuzione dei pesi &egrave; molto buona e la moto &egrave; davvero manovrabile con facilit&agrave;. Il peso non si avverte n&eacute; nelle manovre da fermo, n&eacute; tra le curve. Anche su sterrato non d&agrave; particolare fastidio (ovviamente su tratti non difficili o specialistici).  Olivierogianfagna 2: Com&rsquo;&egrave; l&rsquo;abitabilit&agrave; in sella (distanza sella-pedane) per persone alte (sopra il metro e ottantacinque)? Merito anche delle teste dei cilindri ruotate di 90 gradi, anche i pi&ugrave; alti riescono a trovare una posizione di guida naturale e confoertevole.  angelo_ianni_ju_lupe: meglio o peggio dell&rsquo;Africa Twin? Direi diversa. La Honda, anche in versione Adventure Sports (quindi quella con ruota da 19&rsquo;&rsquo; pi&ugrave; vicina alla Stelvio), complici le sospensioni dalla maggiore escursione e l&rsquo;impostazione generale - ha una maggiore attitudine fuoristradistica e avventurosa. La Stelvio, invece, su strada regala qualcosina in pi&ugrave; in termini di &ldquo;emozionalit&agrave;&rdquo;. Comunque per un giudizio pi&ugrave; compiuto, ti consiglio di aspettare la comparativa che organizzeremo a breve.  Leonardo78frosini: Finiture, ci siamo davvero? Ciao Leonardo, s&igrave;, direi di s&igrave;. Personalmente, ad esempio, qualcosina sulla V100 Mandello non mi aveva convinto. Qui non ho riscontrato la stessa cosa.  cristianmod: Scalda come la V100 Mandello? Un po&rsquo; scalda, ma sinceramente nulla di eccessivo.&nbsp;  biker_on_the_road: vi sembra adatta al mototurismo in coppia, con bagaglio, per 3 settimane? Direi che questo &egrave; proprio il suo elemento naturale. Tra l&rsquo;altro le maniglie con portapacchi integrato sono belle ampie e solide e la seduta per il passeggero &egrave; confortevole.  ferdil19: sound e peso. E poi, come va in fuoristrada: sound piacevole ma nella norma; sul peso ho gi&agrave; risposto sopra; in autostrada secondo me la copertura offerta dal cupolino &egrave; ottima (sono alto un metro e ottanta, zero vortici aerodinamici e parti del corpo troppo esposte). 

Una sigla storica torna ad animare i listini e lancia un guanto di sfida al combattuto segmento delle enduro/crossover. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, ecco con quali voti ha superato il nostro test

Test nuova Moto Guzzi Stelvio: i voti del #SottoEsame

        Tanti sono i modelli attesi per questo nuovo anno, e fra questi spicca la nuova Moto Guzzi V85, l'enduro che sfoggia la versatilit&agrave; di una moderna on-off dedicata al turismo avventuroso. Ora, la moto &egrave; proposta in tre differenti versioni, le quali approderanno sul mercato a partire da marzo. Quindi, ci siamo! Intanto conosciamole in breve con i loro prezzi. Caratteristiche e prezzi  Partiamo con la V85 Strada, pensata all&rsquo;uso quotidiano. Essa si differenzia per le ruote in lega con pneumatici stradali, per il parafango anteriore basso e per i tre Riding Mode (Strada, Pioggia, Sport) che gestiscono ABS, Traction Control e mappe motore. La V85 TT invece ha le ruote a raggi tubeless, per i 4 Riding Mode (Strada, Sport, Pioggia e Off-Road) che gestiscono i controlli elettronici (tra cui il Cornering ABS) grazie alla piattaforma inerziale a sei assi. Sono di serie la protezione motore e il maniglione del passeggero in alluminio, oltre ai paramani e alla regolazione del precarico idraulico della molla dell&rsquo;ammortizzatore. Infine, la V85 TT Travel, che &egrave; la versione top di gamma, e vanta un allestimento elegante dedicato al turismo e che comprende le valigie rigide, la piattaforma multimediale Moto Guzzi MIA, manopole e sella riscaldabili. I Riding Mode sono 5: i soliti Strada, Sport, Pioggia e Off-Road ai quali si aggiunge il Custom (previsto come accessorio per le altre due versioni di V85) che permette di personalizzare i controlli a seconda delle proprie esigenze di guida. E ora, arriviamo ai prezzi. La V85 Strada ha un costo di 12.499 euro, la V85 TT di 13.499 euro e la V85 TT Travel di 14.999 euro. MOTO GUZZI, MANDELLO VEDR&Agrave; UNA RISTRUTTURAZIONE SENZA PRECEDENTI       

L'enduro &egrave; proposta in tre differenti versioni che arriveranno sul mercato a partire da marzo

Nuova gamma Moto Guzzi V85: svelati i prezzi

        A Mandello &egrave; stato ufficialmente approvato il piano attuativo per la ristrutturazione conservativa che promette di rinnovare l'intero complesso aziendale di Moto Guzzi. Il progetto, ideato dall'architetto statunitense Greg Lynn, &egrave; la conferma di come Piaggio voglia fortemente mantenere la produzione Guzzi proprio nel suo luogo d'origine. MOTO GUZZI V7 STONE TEN: LA VERSIONE SPECIALE CHE CELEBRA I GUZZISTI Cosa verr&agrave; realizzato Il cuore del progetto si concentra sul potenziamento dell'area produttiva e del museo, ma la trasformazione coinvolge anche la creazione di una moderna zona ricettiva, completa di bar, ristorante, albergo e sala convegni, dedicata a visitatori e dipendenti. Inoltre, verr&agrave; ralizzato un parcheggio interno con ottanta posti auto dedicati ai lavoratori, al fine di liberare l'area di via Parodi antistante l'azienda, oltre che vari spazi attorno al centro paese attualmente utilizzati dagli operai stessi. L'investimento previsto per l'opera di riqualificazione si attesta intorno ai 25 milioni di euro. MOTO GUZZI STELVIO, AL VIA L'ESCLUSIVO PREBOOKING A TEMPO LIMITATO       

Gli stabilimenti della produzione e l'area museale saranno al centro del progetto di Greg Lynn, il quale realizzer&agrave; anche una zona ricettiva e un parcheggio

Moto Guzzi, Mandello vedrà una ristrutturazione senza precedenti

        In occasione del Motor Bike Expo, Moto Guzzi presenta una specialissima versione della sua best seller, la V7, che per il nuovo anno arriva in configurazione Stone Ten per celebrare i 10 anni di "The Clan", la community ufficiale che raggruppa i guzzisti pi&ugrave; appassionati. Non &egrave; una sorpresa che venga realizzata una moto per onorare i fan dell'Aquila, perch&egrave; da sempre i guzzisti sono fra le comunit&agrave; motociclistiche pi&ugrave; appassionate e fedeli al marchio. Cosa cambia rispetto a una Stone normale  Cos'ha di nuovo questa nuovissima V7? Si tratta di dettagli di fino che renderanno riconoscibile la moto al primo sguardo, a partire dalla nuova livrea contraddistinta dalla fascia a scacchi bianco-neri che attraversa tutta la parte superiore del serbatoio, longitudinalmente. Il bianco pastello lucido che &egrave; stato scelto per il resto della verniciatura del serbatoio, fa il paio con i parafanghi e i fianchetti che sono in nero. Il rosso del logo dell'aquila, dei dettagli sui cerchi, delle cuciture sella e dei filetti sopra il serbatoio, impreziosisce e rende ancora pi&ugrave; sportiva la scelta cromatica. Ci sono anche gli specchietti bar-end di serie. A livello tecnico, troviamo le molle degli ammortizzatori posteriori verniciate di rosso, dettagli della meccanica anodizzati nero e i coperchi delle teste color grafite. Il motore bicilindrico 850 non viene toccato, cos&igrave; come la taratura delle sospensioni, ma &egrave; di serie un nuovo impianto di scarico Arrow che aumenta la potenza da 48 a 49 kW (66,5 CV) a 6.700 g/min e la coppia massima che passa da 75 a 75 Nm a 4.900 g/min. Una targhetta sui riser identifica l'edizione speciale, che verr&agrave; venduta a 10.499 euro. Sar&agrave; disponibile da aprile 2024.        

Dallo stand del Motor Bike Expo arriva una V7 molto speciale che celebra i 10 anni della community "The Clan". Verniciatura inedita e dettagli curati sono il suo biglietto da visita

Moto Guzzi notizie moto

Moto Guzzi: il veicolo più strano mai costruito

Moto Guzzi V7 Sport: l’icona si rinnova e arriva in concessionaria