        La situazione intorno alle moto elettriche non &egrave; affatto semplice da definire. Il mercato fa fatica a decollare, e lo sappiamo (ne abbiamo parlato in questo articolo), ci sono poi sempre pi&ugrave; aziende del settore che dichiarano bancarotta e infine c&rsquo;&egrave; stato Eicma 2024, appena concluso, dove l&rsquo;elettrico ha presenziato manifestando per&ograve; incertezza. E poi c&rsquo;&egrave; Yamaha che alle moto a batteria pare proprio non voler rinunciare. La Casa di Iwata, infatti, ha esplicitamente dichiarato di voler produrre un'ampia gamma di veicoli elettrici, da strada che fuoristrada. Ma &egrave; questo ultimo segmento quello su cui l&rsquo;azienda sta davvero puntando in questo momento, in particolare quando si tratta di corse. L&rsquo;investimento da seguire In che modo? Non costruendo moto elettriche da zero, bens&igrave; investendo nella societ&agrave; francese di veicoli elettrici&nbsp;Electric Motion. Specializzata in particolare in trial ed enduro, l'azienda ha avuto modo di far conoscere le sue moto elettriche durante il Trial World Championship e nella&nbsp;FIM E-Xplorer World Cup, ottenendo vittorie e podi in entrambe le competizioni. I vantaggi dell&rsquo;elettrico sono innegabili (cos&igrave; come lo sono i motivi per cui non sta funzionando, ve ne abbiamo dati cinque). Resta da capire se la coppia istantanea e l'erogazione di potenza lineare dei motori elettrici, che rendono sicuramente il fuoristrada di pi&ugrave; facile approccio e pi&ugrave; attraente per uno spettro maggiore di motociclisti, siano sufficienti a convincere il pubblico. Chiss&agrave; se questo investimento sia la chiave giusta in tal senso. YAMAHA T&Eacute;N&Eacute;R&Eacute; 700 2025, ARRIVA ANCHE LA RALLY       

La Casa di Iwata ha deciso di investire nella societ&agrave; di veicoli elettrici Electric Motion, specializzata in particolare in trial ed enduro

Yamaha accelera sull’elettrico (per le corse) e investe in Francia

        Dall&rsquo;iconico TMAX, il re dei maxiscooter, ai modelli XMax 300 e XMax 125: insomma, chi pi&ugrave; ne ha, pi&ugrave; ne metta! L&rsquo;offerta MAX della Casa di Iwata si &egrave; evoluta alzando sempre di pi&ugrave; l&rsquo;asticella. Per il nuovo anno, la gamma si arricchisce ulteriormente con i nuovi NMAX 125 e NMAX 125 Tech MAX. Proposte che invitano a unirsi alla famiglia, ora impreziosita da nuove specifiche e dal motore Blue Core omologato ora Euro5+. Dedicato ai neopatentati ma anche a chi cerca un mezzo per&nbsp;divorare il traffico cittadino, l&rsquo;NMAX 125&nbsp;vede&nbsp;nuovi fari con doppio proiettore integrati. Anche il gruppo posteriore a LED rispecchia il puro stile MAX, mentre la linea complessiva dello scooter si caratterizza da un aspetto pi&ugrave; affilato e slanciato.  Nuovo Yamaha NMaX 125: COME &eacute; FATTO Spiccano l'ampio spazio per le gambe e una posizione di guida che punta sul fattore versatilit&agrave;, aspetti che vanno a braccetto con il&nbsp;concetto di comfort che viene ulteriormente accentuato dal vano sottosella&nbsp;in grado di ospitare un casco (a seconda della forma e delle dimensioni).Inoltre, nel retroscudo, abbiamo un vano sul lato sinistro e uno sul lato destro&nbsp;che offrono un tocco di praticit&agrave; in pi&ugrave;. Passando all&rsquo;impianto frenante, i freni a disco anteriore e posteriore da 230 mm, entrambi con ABS, sono abbinati al sistema di controllo della trazione (TCS). Per le ruote in alluminio da 13'' abbiamo pneumatici di 110/70 e 130/70-13 rispettivamente anteriore e posteriore. IL MOTORE Il cuore dell&rsquo;NMAX 125 &egrave; il motore Euero5+ da 125 cc a 4 tempi, progettato con tecnologia Blue Core di Yamaha e dotato di&nbsp;Start &amp; Stop, con un&rsquo;autonomia dichiarata di circa 300 km. I futuri possessori dello scooter potranno inoltre scaricare l'app Yamaha MyRide sullo smartphone, che permette di visualizzare direttamente sul cruscotto con schermo LCD da 4,2'' le notifiche delle chiamate in arrivo, delle e-mail e dei messaggi SMS. La ciliegina sulla torta? &nbsp;L'accensione senza chiave Smart Key, eliminando la necessit&agrave; di inserire la chiave tradizionale. E IL TECH MAX? Il nuovo NMAX 125 Tech MAX di Yamaha, dal canto suo, &egrave; equipaggiato con tutte le pi&ugrave; recenti caratteristiche della gamma NMAX 125, oltre a una serie di tecnologie e funzionalit&agrave; esclusive che lo rendono speciale. Il cruscotto TFT multi-tema da 4,2'' ora include il sistema di navigazione.Garmin gratuito (la navigazione con cartina completa Garmin &egrave; disponibile gratuitamente per i modelli NMAX Tech MAX idonei) mentre la sella di alta qualit&agrave; &egrave; rivestita con uno speciale rivestimento nero in similpelle con cuciture gold e inserti scamosciati. Completano il quadro, gli esclusivi colori Ceramic Grey e Dark Magma.  DISPONIBILITA&rsquo; Come accennato, il nuovo NMAX sar&agrave; disponibile a partire da gennaio 2025, mentre il pi&ugrave; accessoriato&nbsp;NMAX Tech MAX sar&agrave; disponibile a partire da maggio 2025.       

La famiglia degli scooter sportivi cresce. In arrivo a gennaio e maggio 2025, i modelli debuttanti nascono da un DNA distintivo, combinando magistralmente stile dinamico e qualit&agrave; superiore

EICMA, nuovi Yamaha NMAX 125 e NMAX 125 Tech MAX: appeal ancora più premium

        Il fenomeno dell&rsquo;adventouring &egrave; fuori controllo (qui la nostra comparativa delle migliori moto per fare adventouring), ormai &egrave; impossibile star dietro a tutte le nuove moto che rientrano in questo concetto. Parliamo di moto capaci di affrontare tutto, con una pi&ugrave; o meno spiccata propensione all&rsquo;offroad, a seconda delle scelte tecniche. Yamaha &egrave; stata forse tra le prime a credere in questo fenomeno, quando a EICMA 2018 present&ograve; al mondo intero la sua T&eacute;n&eacute;r&eacute;. Sospensioni lunghe, parafango alto, sella stretta e serbatoio alto, una moto pronta per affrontare il deserto. La concorrenza per&ograve; non &egrave; stata a guardare, anzi, molte aziende hanno presentato modelli altrettanto validi e forse pi&ugrave; moderni. L&rsquo;azienda di Iwata doveva quindi rispondere a tono, ecco perch&eacute; al Salone di Milano presenta al grande pubblico la nuova T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 2025, gi&agrave; disponibile anche in versione Rally. Le novit&agrave; sono parecchie. DA FUORI Partiamo a descriverla da cosa cambia fuori. La nuova Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 2025 ha il serbatoio spostato in avanti, e il disegno stesso del serbatoio di 16 litri &egrave; ora pi&ugrave; basso, tutto per migliorare l&rsquo;ergonomia e la distribuzione dei pesi. Ora arriva anche una nuova sella monoposto, pi&ugrave; confortevole. Il design del faro &egrave; ora composto da quattro singole unit&agrave; luminose a LED impilate in una struttura in alluminio, molto in stile rally. Inedite anche le pedane, pi&ugrave; grandi, per ospitare meglio gli stivali da offroad (le stesse della World Raid).  DA DENTRO  Anche a livello tecnico le novit&agrave; sono rilevanti. La Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 2025 sfrutta una nuova forcella a steli rovesciati da 43 mm e 210 mm di escursione (190 mm nella versione con altezza sella ridotta) completamente regolabile. Inedite anche le piastre di sterzo, pi&ugrave; rigide, il leveraggio del mono, rivisto per dare risposte pi&ugrave; coerenti, e il telaio, che rimane un tubolare in acciaio ma &egrave; pi&ugrave; rigido e leggero. Ciclistica, ma anche motore: il bicilindrico CP2 di 690 cc ora &egrave; comandato da un acceleratore elettronico, che ha permesso di avere due mappature motore, controllo di trazione disattivabile e ABS (due livelli + off). Tutto si comanda dalla nuova strumentazione TFT a colori di 6,3&rdquo;, collegabile con lo smartphone. Riposizionata la frizione, per non interferire con gli stivali nella guida in piedi. LA RALLY  Accanto alla standard &egrave; gi&agrave; presente la T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 in versione Rally, che come suggerisce il nome &egrave; destinata a chi intende affrontare con una certa frequenza percorsi impegnativi. A livello estetico si distingue grazie ai colori ispirati alla storia delle Yamaha da rally, azzurra e gialla con cerchi oro, e il parafango alto. Per quanta riguarda la tecnica invece, la Rally monta una forcella KYB regolabile con steli rinforzati e dotati di uno speciale rivestimento per ridurre l'attrito, con la corsa aumentata di 20 mm (230 mm). Di serie ci sono anche una piastra motore in alluminio, sella speciale monoposto (differente da quella di serie) e pedane in titanio alleggerite (-228 g). I piloti del team T&eacute;n&eacute;r&eacute; Yamaha Rally Pol Tarr&eacute;s e Alessandro Botturi gareggeranno nei principali eventi utilizzando la T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 Rally equipaggiata con componenti del catalogo GYTR.        

Forte del successo ottenuto con la sua Adventure, la Casa di Iwata rilancia e presenta la nuova T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, pi&ugrave; tecnologica e moderna. Disponibile anche in versione Rally

Yamaha Ténéré 700 2025, arriva anche la Rally

Il TMAX di Yamaha, lanciato nel 2001 e con oltre 300.000 unit&agrave; vendute solo in Europa, &egrave; forse lo scooter che ha introdotto un nuovo concetto di commuting. Per il 2025 ad Iwata ne migliorano design, comfort e connettivit&agrave;, pur mantenendo un&rsquo;estetica aggressiva e moderna. Vediamo cosa cambia per il TMAX che presto vedremo in passerella ad EICMA.    Yamaha TMAX 2025: cosa cambia  Da un punto di vista dell&#39;estica il nuovo look del TMAX 2025, vede un frontale pi&ugrave; aggressivo e sempre con un doppio faro anteriore rivisto anche esso; la carena &egrave; pi&ugrave; compatta e migliora la centralizzazione delle masse per avere maggiore stabilit&agrave; e facilit&agrave; di manovra. Il nuovo cruscotto TFT da 7 pollici, con tre layout selezionabili e connettivit&agrave; avanzata tramite l&rsquo;app MyRide, consente di visualizzare informazioni e di gestire facilmente notifiche, musica e chiamate.  Il motore bicilindrico da 560 cc e 35 KW di potenza a 7.000 giri/min &egrave; ora conforme agli standard Euro5+, grazie anche a un sistema di scarico ottimizzato per ridurre le emissioni. Le migliorie apportate alla frizione centrifuga e al sistema di aspirazione remano verso una risposta dell&rsquo;acceleratore pi&ugrave; pronta e un sound pi&ugrave; deciso.    Tecnologia e Comfort  Comfort e controllo aumentati grazie a ABS Cornering e al controllo della frenata (Brake Control), che aiutano a mantenere stabilit&agrave; e aderenza anche nelle curve e nelle situazioni di scarsa trazione, mentre il D-Mode consente di regolare l&#39;erogazione di potenza in base alle condizioni di guida. Un supporto alla sicurezza che arriva anche dalle ruote con cerchi forgiati in alluminio e pneumatici 120/70-15 e 160/60-15 e freni di 267 mm all&#39;anteriore e posteriore di 282 mm.    Accessori e Personalizzazione  La gamma di accessori originali Yamaha permette di personalizzare il TMAX secondo il proprio stile. L&rsquo;app MyGarage, ad esempio, offre la possibilit&agrave; di progettare virtualmente il proprio scooter, scegliendo tra componenti che migliorano prestazioni, comfort o estetica.  NOVIT&agrave; Anche per il TECHMAX    Come ormai da tradizione, ecco anche per il 2025 la versione TechMAX del TMAX. Per questo allestimento pi&ugrave; accessoriato abbiamo un parabrezza regolabile elettricamente con escursione di 110 mm, manopole e sella riscaldabili e sospensioni posteriori regolabili per adattarsi a diverse condizioni di carico.  Il TechMAX include anche il Cruise Control per una guida rilassata sulle lunghe distanze, il controllo della pressione degli pneumatici (TPMS) per una maggiore sicurezza, e speciali interruttori retroilluminati sul manubrio. Disponibile nelle esclusive tonalit&agrave; Ceramic Grey e Dark Magma.   

Per la prossima stagione lo scooter sportivo di Iwata riceve affinamenti per esaltarne sicurezza, comfort e sportivit&agrave;. Il motore ora &egrave; omologato Euro 5+

Yamaha aggiorna il TMAX: design pi&ugrave; sportivo e ABS Cornering per il 2025

        Una nuova Tracer 9 per il 2025? Si, grazie. Yamaha porter&agrave; a EICMA 2024 un significativo aggiornamento della sua crossover stradale che promette di migliorare notevolmente l'esperienza di viaggio su strada. Una delle principali novit&agrave;, per&ograve;, &egrave; il sistema Y-AMT (Yamaha Automatic Manual Transmission), gi&agrave; conosciuto sulla MT-09 e che permette al pilota di scegliere tra una trasmissione automatica e una manuale, migliorando l'esperienza di guida.  Inoltre arriva il primo faro Matrix LED di serie nel mondo moto, che regola automaticamente l'illuminazione in base alle condizioni ambientali, aumentando la sicurezza durante la guida notturna. Per le tre versioni Tracer 9, Tracer 9 GT e TRACER 9 GT+, &egrave; confermato il robusto motore a tre cilindri CP3 da 890 cc, che in configurazione Euro5+ &egrave; capace di erogare una potenza massima di 119 CV a 10.000 giri/min e una coppia di 93 Nm a 7.000 giri/min.  Design e Comfort rivisti Il design del frontale &egrave; stato ottimizzato per il comfort, con un parabrezza pi&ugrave; ampio e regolabile per una migliore protezione dal vento. La nuova ergonomia include manubrio e pedane riposizionati che migliorano la comodit&agrave; sia per il pilota che per il passeggero. La sella &egrave; stata ridisegnata per offrire maggiore comfort durante i viaggi lunghi, con due opzioni di altezza disponibili. La nuova Tracer 9 offre la possibilit&agrave; di montare borse rigide da 30 litri (in dotazione sui modelli GT e GT+) e un bauletto opzionale da 34 o 45 litri. La capacit&agrave; di carico totale sale quindi fino a un massimo di 105 litri, permettendo viaggi in coppia senza fare troppe rinunce. Un vano portaoggetti integrato nella carena, inoltre, offre praticit&agrave; con una presa USB e spazio per documenti e oggetti personali.  Ciclistica ed elettronica Le sospensioni KYB completamente regolabili permettono un'esperienza di guida personalizzabile e i modelli GT sono equipaggiati con sospensioni elettroniche semi-attive sviluppate sempre in collaborazione con KYB. Le ruote SpinForged sono pi&ugrave; leggere, migliorando l'agilit&agrave; e il risparmio di carburante. Gli pneumatici Bridgestone BATTLAX SPORT TOURING T32 di primo equipaggiamento sono progettati specificamente per ottimizzare le prestazioni sulle lunghe distanze. Cinque modalit&agrave; di guida (Sport, Street, Rain, Custom 1 e Custom 2) integrate con l'IMU a sei assi. Il cruscotto TFT da 7 pollici offre tre temi distintivi e si integra con l'app MotoRide di Garmin che mostra una schermata di navigazione avanzata. Dallo schermo sar&agrave; possibile settare anche il Cruise Control adattivo aggiornato con nuove funzionalit&agrave; collegate al radar sul frontale. Grazie a queste caratteristiche, i piloti possono personalizzare la loro esperienza di guida in base alle preferenze personali. Conosceremo presto disponibilit&agrave; e prezzi.        

Un nuovo frontale con inedita illuminazione a matrice di LED e dotazione aggiornata per avere ancora pi&ugrave; comfort nel turismo

Yamaha Tracer 9 2025: ancora più viaggiatrice

        Una nuova Tracer 9 per il 2025? Si, grazie. Yamaha porter&agrave; a EICMA 2024 un significativo aggiornamento della sua crossover stradale che promette di migliorare notevolmente l'esperienza di viaggio su strada. Una delle principali novit&agrave;, per&ograve;, &egrave; il sistema Y-AMT (Yamaha Automatic Manual Transmission), gi&agrave; conosciuto sulla MT-09 e che permette al pilota di scegliere tra una trasmissione automatica e una manuale, migliorando l'esperienza di guida.  Inoltre arriva il primo faro Matrix LED di serie nel mondo moto, che regola automaticamente l'illuminazione in base alle condizioni ambientali, aumentando la sicurezza durante la guida notturna. Per le tre versioni Tracer 9, Tracer 9 GT e Tracer 9 GT+, &egrave; confermato il robusto motore a tre cilindri CP3 da 890 cc, che in configurazione Euro5+ &egrave; capace di erogare una potenza massima di 119 CV a 10.000 giri/min e una coppia di 93 Nm a 7.000 giri/min.  Design e Comfort rivisti Il design del frontale &egrave; stato ottimizzato per il comfort, con un parabrezza pi&ugrave; ampio e regolabile per una migliore protezione dal vento. La nuova ergonomia include manubrio e pedane riposizionati che migliorano la comodit&agrave; sia per il pilota che per il passeggero. La sella &egrave; stata ridisegnata per offrire maggiore comfort durante i viaggi lunghi, con due opzioni di altezza disponibili. La nuova Tracer 9 offre la possibilit&agrave; di montare borse rigide da 30 litri (in dotazione sui modelli GT e GT+) e un bauletto opzionale da 34 o 45 litri. La capacit&agrave; di carico totale sale quindi fino a un massimo di 105 litri, permettendo viaggi in coppia senza fare troppe rinunce. Un vano portaoggetti integrato nella carena, inoltre, offre praticit&agrave; con una presa USB e spazio per documenti e oggetti personali.  Ciclistica ed elettronica Le sospensioni KYB completamente regolabili permettono un'esperienza di guida personalizzabile e i modelli GT sono equipaggiati con sospensioni elettroniche semi-attive sviluppate sempre in collaborazione con KYB. Le ruote SpinForged sono pi&ugrave; leggere, migliorando l'agilit&agrave; e il risparmio di carburante. Gli pneumatici Bridgestone BATTLAX SPORT TOURING T32 di primo equipaggiamento sono progettati specificamente per ottimizzare le prestazioni sulle lunghe distanze. Cinque modalit&agrave; di guida (Sport, Street, Rain, Custom 1 e Custom 2) integrate con l'IMU a sei assi. Il cruscotto TFT da 7 pollici offre tre temi distintivi e si integra con l'app MotoRide di Garmin che mostra una schermata di navigazione avanzata. Dallo schermo sar&agrave; possibile settare anche il Cruise Control adattivo aggiornato con nuove funzionalit&agrave; collegate al radar sul frontale. Grazie a queste caratteristiche, i piloti possono personalizzare la loro esperienza di guida in base alle preferenze personali. Conosceremo presto disponibilit&agrave; e prezzi.       

        Motore, telaio, quote e impostazione di massima invariate per la Yamaha MT-07, che per&ograve; trova un nuovo look e contenuti elettronici aggiornati che le fanno fare un importante salto in avanti in termini di maturit&agrave;, arrivando pi&ugrave; vicina alla sorella MT-09 grazie a una faccia decisamente pi&ugrave; in linea con il nuovo family feeling di Iwata. Ma i cambiamenti sono solo sul muso o c'&egrave; di pi&ugrave;? Confrontiamola con la versione precedente. Con quella faccia da 09 Un anno fa, all'EICMA 2023, ha debuttato la versione aggiornata della MT-09, che per questo nuovo corso ha deciso di sposare un'estetica ispirata a Iron Man, con quote ciclistiche e posizione di guida pi&ugrave; sportive e meno da streetfighter per i teppisti urbani. Ne ha giovato l'equilibrio alla guida e la sfruttabilit&agrave; del modello, che &egrave; diventato decisamente pi&ugrave; maturo e utilizzabile anche per il turismo veloce. Con la MT-07 di nuova generazione Yamaha vuole seguire lo stesso filone, e ovviamente arriva il muso fortemente ispirato dalla sorellona con il faro centrale squadrato e i due piccoli baffi a LED sulla parte bassa de musetto, lasciando anche in questo caso al passato le linee fluide e il faretto tondo della precedente versione. Qui tutto &egrave; pi&ugrave; spigoloso e smussato, con il serbatoio che ora presenta due fianchetti non in tinta in luogo del precedente prolungamento a punta verso la forcella.&nbsp;   Dettagli rivisti per chi aguzza la vista Quello che all'apparenza rimane invariato, per&ograve;, ha subito altrettante modifiche: sella e strapuntino per il passeggero sono state pesantemente ridisegnate, e il profilo carenato del codino ora ha una parte verniciata con linee differenti rispetto al passato. Dato che il telaietto non cambia, per&ograve;, gli ingombri del posteriore rimangono identici. Dove non c'&egrave; la carena, possiamo notare il design del nuovo forcellone, quello dei nuovi carter motore e le nuove placche di protezione della zona bassa del telaio che - in linea con il nuovo linguaggio stilistico - hanno forme pi&ugrave; squadrate. A dare pi&ugrave; consistenza all'anteriore, inoltre, arriva finalmente la forcella a steli rovesciati in luogo della "magra" telescopica che fino ad ora ha equipaggiato la 07. Nel complesso si percepisce il cambiamento ma &egrave; solo guardando approfonditamente nei dettagli che si coglie il lavoro abbastanza completo che &egrave; stato fatto per dare al restyling una valenza in pi&ugrave;, quasi da nuovo modello.  L'elettronica &egrave; quella che cambia di pi&ugrave; Estetica e ciclistica a parte, il vero cambiamento che render&agrave; la MT-07 una moto tutta nuova da guidare arriver&agrave; dall'upgrade elettronico. L&rsquo;adozione dell&rsquo;acceleratore "ride-by-wire"&nbsp;consente a MT-07 di usufruire di un pacchetto d'assistenza alla guida con sistema multimappa e setting regolabili dal nuovo schermo TFT da 5". Sar&agrave; finalmente presente anche il controllo di trazione e la possibilit&agrave; di scegliere una versione con&nbsp;trasmissione automatica Y-AMT, una novit&agrave; assoluta su questo segmento.        

Un muso che si ispira alla sorellona 09 e un carattere pi&ugrave; adulto. Mettiamo a confronto la nuova versione della naked pi&ugrave; amata del listino di Iwata con la moto che va a sostituire

Yamaha MT-07 2025: Come Cambia

Nel 2014 il debutto, poi la scalata verso il successo. Un vero must per chi &egrave; alla ricerca della prima moto &ldquo;seria&rdquo;, la Yamaha MT-07 ha saputo far breccia anche nel cuore dei piloti pi&ugrave; smaliziati, affermandosi tra le bestseller della categoria. Il MY 2025 porta con s&eacute; tante novit&agrave;, dal nuovo telaio all&rsquo;acceleratore elettronico YCC-T, senza dimenticare la nuova omologazione Euro 5+. L&rsquo;obiettivo rimane chiaro: continuare a far divertire gli appassionati.    YAMAHA MT-07 2025: NUOVO LOOK  Quest&#39;ultima generazione pu&ograve; essere riassunta con i termini leggerezza e sportivit&agrave;. Ora la funbike pesa 183 kg (un chilogrammo in meno rispetto al modello precedente). Complice l&#39;implementazione di nuovi cerchi, realizzati attraverso il processo spinforging brevettato da Yamaha, &egrave; stato possibile un risparmio di quasi mezzo chilogrammo. La moto sfoggia un look del tutto nuovo, aggressivo e affilato. Seguendo le orme della sorella maggiore MT-09, la parte anteriore &egrave; definita da un faro che incorpora luci LED compatte, progettate per evocare l&rsquo;immagine di due occhi penetranti.  YAMAHA MT-07 2025: ELETTRONICA EVOLUTA&nbsp;  Anche la scocca &egrave; stata rivista (risparmiati ben 600 g) mentre il motore rimane l&rsquo;ottimo CrossPlane 2 da 690 cc ma con qualche novit&agrave;: per la prima volta sulla piattaforma CP2 sbarca il sistema Yamaha Chip Controlled Throttle (ride by wire), precedentemente utilizzato su modelli di cilindrata superiore della serie MT. L&rsquo;adozione dell&rsquo;acceleratore &quot;ride-by-wire&quot; consente poi alla MT-07 di usufruire di una vasta gamma di sistemi di assistenza alla guida, il tutto condito dal nuovo YCC-T che introduce anche il nuovo controllo della gestione della trazione. A completare il quadro ci pensano il cambio elettronico di terza generazione (opzionale), e l&#39;esclusiva versione con la nuova trasmissione Y-AMT.  YAMAHA MT-07 2025: ERGONOMIA RIVISTA  Sulla nuova MT-07, ci si lascia alle spalle la tradizionale concezione del manubrio stretto, adottando un manubrio pi&ugrave; largo di 18 mm, pi&ugrave; basso di 22 mm e arretrato di 9,3 mm. Con un &quot;girovita&quot; snello e un&#39;altezza della sella di 805 mm, &egrave; progettata per accogliere piloti di ogni statura. Un passo in avanti &egrave; stato compiuto in ottica frizione, ora la naked giapponese &egrave; dotata di frizione antisaltellamento assistita con l&rsquo;intento di garantire una risposta pi&ugrave; fluida e stabile nelle scalate di marcia, diminuendo di circa il 22% la forza necessaria per utilizzare la leva della frizione.  YAMAHA MT-07 2025: LA CICLISTICA  Alla forcella da 41 mm, il compito di gestire l&#39;avantreno della moto, mentre dietro il mono e il link sono stati ottimizzati per permettere la regolazione del precarico e dell&rsquo;ammortizzazione in estensione, dando ai piloti la possibilit&agrave; di personalizzare la guida in base alle circostanze e alle proprie preferenze. Focalizzando l&rsquo;attenzione sulla ciclistica, spicca un telaio in acciaio tubolare ad alta resistenza fortemente modificato: come? Seppur mantenendo lo stesso peso del modello precedente promette di offrire tra il 12 e il 13% di aumento della rigidit&agrave; torsionale, longitudinale e laterale. Anche il gruppo del perno del forcellone si discosta dalla generazione passata. Ora &egrave; dotato di una forma, spessore e rinforzo che ne fanno un elemento chiave per il bilanciamento della moto e la facilit&agrave; di manovra.  YAMAHA MT-07 2025: NUOVA STRUMENTAZIONE  Il modello 2025 monta un display a colori da 5&quot;: oltre al tachimetro e al contagiri, la strumentazione spazia tra l&rsquo;indicatore del livello al consumo medio di carburante, la temperatura dell&#39;aria e l&#39;indicatore di marcia. Spicca la possibilit&agrave; di poter collegare il cruscotto TFT allo smartphone del pilota tramite l&#39;app MyRide gratuita. Per semplificare l&#39;accesso alle numerose funzionalit&agrave; extra della MT-07 2025, sono stati realizzati nuovi comandi, con la speranza di trasmettere nuovi feedback positivi e nuova sensibilit&agrave; generale.  YAMAHA MT-07 2025 Y-AMT  Concentriamoci infine sulla novit&agrave; del momento, l&#39;Y-AMT. Il nuovo sistema sbarcato anche sulla MT-07, fornisce al pilota la libert&agrave; di scegliere tra un cambio manuale, controllato tramite una leva a bilanciere sul lato sinistro del manubrio, o un sistema di cambio completamente automatico in una delle due modalit&agrave; AT. Trovate qui la prova di questo sistema a bordo della MT-09.  YAMAHA MT-07 2025: COLORAZIONI  I nuovi MT-07 e MT-07 Y-AMT, cos&igrave; come le versioni da 35 kW, saranno disponibili nelle tre colorazioni: Ice Storm, Icon Blue e Tech Black, a partire da febbraio 2025   

La Casa di Iwata rilancia la sua apprezzata naked bicilindrica con importanti aggiornamenti tecnici e di design. Sar&agrave; disponibile anche in versione con cambio automatico/manuale Y-AMT

Yamaha MT-07 2025: la media &quot;tutto pepe&quot; si rinnova profondamente

Se dici Brembo, dici un sacco di cose. Stai dicendo tecnologia, avanguardia, ma soprattutto stai dicendo frenata. O staccata. Insomma chiamatela come vi pare, tra gli appassionati il nome Brembo &egrave; semplicemente l&#39;azienda bergamasca che produce gli impianti frenanti migliori al mondo. &Egrave; con queste premesse che ci siamo tuffati per qualche turno nella pista di Cremona, per mettere alla frusta una Yamaha R1 equipaggiata con il miglior impianto frenante che un comune mortale possa mai desiderare.  Indice:    La pompa + prezzo  Le pinze + prezzo  Le pastiglie + prezzo  LA PROVA   LA POMPA    Il primo componente di cui parlare &egrave; la nuova pompa Brembo, di fatto una variante dell&rsquo;attuale RCS CorsaCorta chiamata RR, realizzata in CNC anzich&eacute; da forgiatura, a garanzia di una maggiore rigidit&agrave; e precisione di funzionamento. Mantiene ovviamente tutte le possibilit&agrave; di regolazione, a partire dalla distanza leva, fino alla regolazione dell&rsquo;interasse su due posizioni (18 mm per un azionamento pi&ugrave; progressivo e 20 mm per una risposta pi&ugrave; pronta), passando per la regolazione della corsa a vuoto.    La corsa a vuoto &egrave; impostabile su tre posizioni, N, S o R, e consente la regolazione fine della prima parte dell&rsquo;escursione della leva. La RCS CorsaCorta RR &egrave; disponibile con pistoncino da 19, 17 e 15 mm, per essere accoppiata perfettamente alle proprie pinze freno. Prezzo di 695 euro IVA esclusa.  LE PINZE    Altro componente fondamentale sono ovviamente le pinze freno. In questo caso la nostra R1 era equipaggiata con le Brembo GP4-MS, l&rsquo;ultima evoluzione adatta alle supersportive pi&ugrave; moderne. Sono monoblocco CNC con finitura di nichelatura, intercambiabile sia alle pinze freno con misure &quot;giapponesi&quot; (attacco 108 mm e interasse 22,5 mm) sia alle pinze Brembo di serie (attacco 100 mm e interasse 30 mm, come sulle Ducati). Le GP4-MS hanno un&rsquo;idraulica con pistoni da 30 mm e adottano le alette di ventilazione per una miglior dissipazione del calore, design derivato dalle pinze di MotoGP e WSBK. La coppia costa 2.703,75 euro IVA esclusa.  LE PASTIGLIE    Cosa manca all&rsquo;appello? Le pastiglie, naturalmente, l&rsquo;elemento che sfregando contro i dischi genera l&rsquo;attrito necessario a fermarsi. Le pastiglie sono la componente solida pi&ugrave; piccola dell&rsquo;impianto frenante e per questa ragione si tende a credere che la loro incidenza sia minima. In realt&agrave;, le pastiglie sono uno dei componenti pi&ugrave; sollecitati dell&rsquo;impianto frenante e pertanto &egrave; indispensabile scegliere la giusta mescola, specie per l&rsquo;uso in pista. Le pastiglie Brembo pi&ugrave; usate sui dischi in acciaio nel Mondiale Superbike sono le Z04 in materiale sinterizzato: sono costituite da particolari composti, agglomerati tra loro attraverso un processo di sinterizzazione privo di collanti. Grazie ai composti utilizzati il coefficiente d&rsquo;attrito supera lo 0,8 gi&agrave; a partire dai 50&deg;C e non scende sotto questa soglia fino ai 400&deg;C. Ci&ograve; rende meno probabile il manifestarsi dell&rsquo;effetto fading, cio&egrave; la perdita di efficienza frenante. Costano 183,6 euro a set IVA esclusa.  LA PROVA    Il primo turno &egrave; di vero apprendistato: ha piovuto tutta notte e nonostante il sole e il vento si stiano dando da fare, ci sono ancora parecchie chiazze d&rsquo;umido. Cautela &egrave; la parola d&rsquo;ordine. Entriamo con la pompa Brembo RCS CorsaCorta RR regolata su interasse 18 (quindi risposta pi&ugrave; progressiva e modulabile) e corsa a vuoto N (di fatto, il settaggio con la corsa pi&ugrave; lunga). Ed &egrave; proprio ci&ograve; che ci voleva. L&rsquo;R1, da sempre una sportiva non cos&igrave; in forma se parliamo di frenata, con queste componenti montate si ferma in un batter d&rsquo;occhio, ma il bello &egrave; che il comando risulta estremamente morbido e poco aggressivo. Puoi realmente centellinare la potenza frenante, ma per fare una vera staccata devi tirare parecchio la leva. Per affrontare i primi giri &egrave; semplicemente l&rsquo;ideale, ma una volta capita l&rsquo;antifona (e con la pista che va asciugando) c&rsquo;&egrave; bisogno di pi&ugrave; prontezza.  Il secondo turno si cambia decisamente registro: lasciamo l&rsquo;interasse su 18 (risposta modulabile) ma riduciamo la corsa a vuoto impostando la regolazione su R. Ed &egrave; un altro mondo: ora c&rsquo;&egrave; tutta la potenza che serve praticamente subito, ma la cosa sorprendente rimane la modulabilit&agrave; del comando. Ci si pu&ograve; permettere di frenare davvero fin dentro la curva, come se fossero i tuoi palmi a premere le pastiglie contro i dischi. Un millimetro di corsa in pi&ugrave; corrisponde a un leggerissimo aumento della forza frenante, riesci realmente a centellinare la potenza dei freni come se al posto di una leva ci fosse un contagocce. Effetto spugna? Dimenticatelo. Un risultato incredibile, utile soprattutto se volete azzardare un sorpasso all&rsquo;ultima staccata, tirando i freni un po&rsquo; oltre il vostro avversario&hellip;    Per l&rsquo;ultimo turno manteniamo la corsa a vuoto su R, ma impostiamo l&rsquo;interasse su 20. In questo caso, per avere la stessa potenza frenante bisogna strizzare meno la leva (che per&ograve; risulta pi&ugrave; dura). Il risultato &egrave; una moto che sembra fermarsi, invece che rallentare. Personalmente apprezzo di pi&ugrave; una frenata modulabile, come nel turno precedente, ma l&rsquo;impressione con questa regolazione &egrave; quella di potersi fermare pi&ugrave; in fretta, soprattutto nelle frenate a moto dritta. In compenso, a moto piegata c&rsquo;&egrave; un po&rsquo; meno feeling, probabilmente perch&eacute; la leva risulta pi&ugrave; dura da azionare (mentre con interasse 18 risulta pi&ugrave; morbida sotto le dita). 

Una giornata a Cremona ci ha chiarito una cosa: dietro un impianto frenante da superbike c&rsquo;&egrave; una scienza. Che potrebbe stravolgere il vostro modo di guidare

Prova Yamaha R1 con impianto frenante Brembo: che staccate!

Oltre alla novit&agrave; R9, da Casa Yamaha arriva un upggrade per la pi&ugrave; piccola R3 che, per la nuova stagione mostra un design decisamente pi&ugrave; aggressivo rispetto alla progenitrice e con tanti affinamenti che vanno dalla posizione in sella all&#39;equipaggiamento. &nbsp;  Come &egrave; fatta la Yamaha R3  Il suo design rinnovato mostra un gruppo ottico anteriore aggressivo e composto da doppio faro e luci di posizione integrate, oltre a nuove ali aerodinamiche che migliorano il flusso d&#39;aria e il raffreddamento del motore. Il nuovo design della carena, inoltre, favorisce la penetrazione dell&#39;aria e contribuendo anche all&#39;estrazione del calore prodotto dal motore. A livello tecnico, la R3 2025 &egrave; equipaggiata con un bicilindrico in linea a 4 tempi da 321 cc, capace di erogare 42 CV a 10.750 giri/min e una coppia di 29,5 Nm a 9.000 giri/min eche per la nuova stagione&nbsp;vede arrivare l&#39;omologazione EURO5+.    Frizione e ciclistica  Una delle principali novit&agrave; &egrave; l&rsquo;introduzione della frizione A&amp;S (Assist &amp; Slipper), che promette cambi marcia pi&ugrave; fluidi e un controllo migliorato del freno motore. Inoltre, per chi desidera un&#39;esperienza di guida ancora pi&ugrave; sportiva, &egrave; disponibile come optional il sistema Quick Shift (QSS). La forcella resta l&#39;unit&agrave; a steli rovesciati da 37 mm, mentre il sistema frenante anteriore e posteriore offre un controllo preciso anche nelle situazioni pi&ugrave; impegnative.&nbsp;  Con un peso di 170 kg in ordine di marcia e un&rsquo;altezza sella di 780 mm, la R3 si presta ad essere facile da manovrare &nbsp;ora anche grazie ad una ergonomia rivista e che meglio dovrebbe adattarsi a piloti di ogni statura.  Aspetto tecnologico  L&#39;app Yamaha MyRide permette ai motociclisti di monitorare vari parametri della moto direttamente dal cruscotto LCD, come il consumo di carburante, il numero di giri, la velocit&agrave; di accelerazione e la posizione dell&#39;ultima sosta. Inoltre, l&#39;app consente di confrontare le prestazioni con altri utenti e creare un registro dei propri viaggi, con dati su percorsi e condizioni meteorologiche. La presa USB inoltre consente anche di ricaricare smartphone o abbigliamento riscaldato.  Yamaha R3: quando sar&agrave; disponibile  La R3 sar&agrave; disponibile nelle concessionarie da novembre 2024 in due colorazioni, Icon Blue e Midnight Black.  Yamaha R9: nuova era per le sportive di Iwata 

Pochi ritocchi per la bicilindrica che vede linee riviste con nuovo spoiler frontale oltre che affinamenti al motore e alla ergonomia

Yamaha aggiorna la R3: novit&agrave; per la piccola Supersport

Dopo almeno un paio di stagioni di rumors, ipotesi e pi&ugrave; o meno veritieri rendering, ecco arrivare una novit&agrave; attesa dagli amanti di moto sportive.  Yamaha toglie i veli alla nuova R9, una proposta che - come gi&agrave; visto con la R7 tre stagioni fa - sfrutta la base adrenalinica della sorella naked, in questo caso la MT-09, ma declinata verso il mondo dei semimanubri.&nbsp;Con il mercato Supersport oggi cambiato nelle esigenze e i desideri dei piloti e con le normative sulle emissioni che diventano pi&ugrave; rigide, Yamaha confina le prestazioni della R1 ai soli circuiti con le versioni Race e GYTR. La nuova R9 ne raccoglie idealmente lo scettro, per quel che riguarda il concetto di moto sportiva, e con tutte la carte in regola per riavvicinare tanti appassionati, ad oggi scoraggiati dalle potenze e caratteristiche stellari delle SBK.  Per questa importante missione, la R9 - che debutter&agrave; il prossimo anno anche nel mondiale Supersport - mostra una impostazione sportiva ma senza apparenti sacrifici di una guida troppo esasperata.    YAMAHA R9: COME &Egrave; FATTA  Alla base c&rsquo;&egrave; la tecnica della MT-09 avvolta da forme in pieno stile R-Series, con linee tese e spigolose della carenatura e con la novit&agrave; delle alette integrate nel frontale.&nbsp;Il motore CP3 mantiene misure di alesaggio e corsa (78 x 62 mm) e comando del gas ride-by-wire, ma al momento non vengono dichiarate le prestazioni per il tre cilindri che ha l&rsquo;omologazione Euro 5+ e una diversa rapportatura.  La ciclistica mostra un leggero (solo 9,7 kg) telaio Deltabox in alluminio, rivisto nella rigidit&agrave; torsionale, longitudinale e laterale, e pi&ugrave; adatto alle performance non solo su strada ma anche in circuito.&nbsp;Il telaio lavora in combine con forcellone a bracci differenziati e una forcella a steli rovesciati di 43 mm con estensione compressione separate, e un mono settato per maggiore efficacia nella guida sportiva.  A frenare la R9 ci pensa un impianto Brembo con pompa radiale e pinze Stylema, tubi in treccia e dischi anteriori di 320 mm tenuti sotto controllo da pinze a 4 pistoncini. Il peso dichiarato, con pieno del serbatoio di 14 litri, &egrave; di 195 Kg.    Meno sacrifici, pi&ugrave; divertimento&nbsp;  Sul fronte ergonomia troviamo semimanubri con collarini sotto la piastra di sterzo ma con impostazione non troppo gravosa per i polsi. Una scelta secondo Yamaha a met&agrave; strada tra la R6 Race e la stradale R7 e che, grazie anche a pedane non troppo rialzate e una sella alta 830 mm da terra, punta a una sportivit&agrave; senza complicate esasperazioni.  Il pacchetto elettronico sfrutta le capacit&agrave; di una IMU a 6 assi e vede protagonista la tecnologia Yamaha Ride Control (YRC) con mappe motore Sport&quot;, &quot;Street&quot; e &quot;Rain&quot;, e la possibilit&agrave; di impostare diversi livelli grazie alla due mappe custom per Quick shifter su due livelli, controllo di trazione e dello slittamento, controllo della frenata, dell&rsquo;impennata, il Launch Control. Tutte funzioni che possono essere regolate tramite la schermata di setting YRC visualizzabile sullo schermo TFT da 5&rdquo; della strumentazione o dall&#39;app Y-Connect. La R9 &egrave; dotata anche Cruise control e ABS disinseribile quando si va in pista.&nbsp;  YAMAHA R9: Debutto in concessionaria, quando sar&agrave; disponibile  Per chi vuole fare ancora sul serio a livello di regolazioni elettroniche, ecco l&#39;app Y-Trac con cui &egrave; possibile registrare i tempi sul giro e intertempi, oltre ai dati della moto e pu&ograve; essere collegata anche a un GPS. &nbsp; La R9 sar&agrave; disponibile da marzo e nei colori Icon Blue e Tech Black.    &nbsp; 

La Casa dei tre diapason&nbsp;abbraccia la filosofia Supersport con una novit&agrave; che sfrutta il motore CP3 e telaio Deltabox e punta all&#39;utilizzo e divertimento in pista e su strada

Yamaha R9: nuova era per le sportive di Iwata

        Il weekend di sabato 12 e domenica 13 ottobre, i concessionari ufficiali Yamaha offriranno a tutti gli appassionati la possibilit&agrave; di testare in anteprima la nuova Yamaha MT-09 Y-AMT. Per prenotare il proprio test ride baster&agrave; collegarsi con il sito ufficiale Yamaha Motor Europe.Ma cos&rsquo;&egrave; esattamente la tecnologia &ldquo;Y-AMT&rdquo;? Semplificando, si tratta di un sistema a cambiata automatica/manuale. Diversamente dal DCT di Honda, per&ograve;, che adopera una trasmissione a doppia frizione, qui abbiamo un pi&ugrave; semplice&nbsp;cambio elettroattuato in grado di generare automaticamente la cambiata ideale &ldquo;interpretando&rdquo; il tipo di conduzione e le condizioni di guida.  MT-09 Y-AMT: le caratteristiche Il suo cambio Y-AMT &egrave; una soluzione nata (anche) per rivoluzionare l'esperienza di guida sportiva che permette di scegliere tra due modalit&agrave; di guida: manuale e automatica. In modalit&agrave; manuale, le marce possono essere cambiate con la semplice pressione di un dito, con una velocit&agrave; sorprendente di soli 0,1 secondi. Per chi preferisce una guida pi&ugrave; rilassata, invece, la modalit&agrave; automatica consente di concentrarsi solo sulla strada, senza preoccuparsi della cambiata. Il passaggio tra le modalit&agrave; pu&ograve; avvenire in tempo reale, chiudendo il gas.&nbsp; MT-09 Y-AMT: Prezzo e disponibilit&agrave; Disponibile in concessionaria da ottobre a 11.390 euro, in tre colorazioni: Tech Black, Midnight Cyan e Icon Blue.  Presidente Yamaha accoltellato: Yoshihiro Hidaka si dimette dopo l'aggressione       

Nel weekend del 12 e 13 ottobre, gli appassionati potranno saggiare la naked con il sistema di cambiata automatica introdotto di recente

Yamaha, porte aperte dei concessionari per testare la MT-09 Y-AMT

        Dopo la triste e macabra vicenda dell'accoltellamenteo, ad opera della figlia, il presidente Yamaha, il 61enne Yoshihiro Hidaka,&nbsp;ha deciso di dimettersi. E' quanto riportato da alcuni magazine giapponesi. L'arresto Avere delle discussioni e attriti in famiglia &egrave; all'ordine del giorno. Genitori e figli non sono sempre allineati, ma tentare di uccidere il proprio padre va oltre una normale incomprensione. La ragazza, la 33enne Hana, dopo essere stata arrestata con l'accusa di tentato omicidio, ha incolpato il genitore di averla precedentemente picchiata. Hidaka, per fortuna, non &egrave; in pericolo di vita, ma le ferite inferte al braccio sinistro, a quanto pare, sono state molto gravi. YAMAHA: LE PROMOZIONI DI SETTEMBRE       

La decisione arriva in seguito della grave vicenda che ha visto protagonista la figlia Hana, ora arrestata

Presidente Yamaha accoltellato: Yoshihiro Hidaka si dimette dopo l'aggressione

Tanto tuon&ograve; che piovve. Dopo almeno un paio di stagioni di rumors, ipotesi e pi&ugrave; o meno veritieri rendering, la Yamaha R9 si appresta al debutto.&nbsp;Attraverso i suoi canali Social, la Casa di Iwata ha battezzato il 9 ottobre come data per la presentazione di una delle sportive che pi&ugrave; sta incuriosendo gli appassionati.    BASE TECNICA COLLAUDATA  Rispetto alla sorellina R7, arrivata tre anni fa e nata sulla base tecnica della MT-07, la R9 sfrutta la base adrenalinica della MT-09 declinata per&ograve; verso il mondo dei semimanubri.  Non c&#39;&egrave; da aspettarsi nulla di rivoluzionario rispetto alla naked:&nbsp;telaio doppio trave in alluminio e forcellone restano invariati nella architettura, cos&igrave; come il motore tre cilindri CP3 che dovrebbe per&ograve; avere una iniezione di cavalli (si vocifera di un valore di 125 CV) oltre alla omologazione Euro5+.&nbsp; Molta curiosit&agrave; &egrave; rivolta dunque verso le linee e l&rsquo;impostazione generale della moto. I tratti seguiranno il family feeling delle sportive di Iwata, ma con caratteri inediti rispetto a quanto visto sulla R1 fino ad oggi. Una rinfrescata al design che dovrebbe interessare anche la R7.  In generale, la nuova R9 - che debutter&agrave; il prossimo anno nel mondiale Supersport e ha gi&agrave; svolto dei test in pista con il pilota Andrea Locatelli - avr&agrave; una impostazione da sportiva stradale senza imporre i sacrifici di una guida troppo esasperata. Per saperne di pi&ugrave; baster&agrave; attendere il lancio previsto per il 9 ottobre mentre per vederla dal vivo bisogner&agrave; pazientare fino a EICMA 2024.   

La Casa di Iwata annuncia la data di uscita delle nuova sportiva. Base tecnica della MT-09 per una moto che correr&agrave; anche nel mondiale Supersport 2025

Yamaha, finita l&rsquo;attesa: la tre cilindri R9 pronta al debutto

Come scritto nell&rsquo;ampia cover story sul fenomeno dell&rsquo;adventouring, pubblicata due numeri fa, l&rsquo;attenzione del nostro settore si sta spostando sempre di pi&ugrave; sul segmento delle moto on-off, delle enduro stradali e crossover. L&rsquo;obiettivo delle Case e delle aziende di prodotti, abbigliamento ed aftermarket, &egrave; quello di cercare di soddisfare la richiesta del motociclista del 2024, sempre pi&ugrave; affascinato dalle moto versatili: quelle con cui andare in ufficio e fare anche una gita fuoriporta. Possibilmente, affrontando anche qualche facile tratto sterrato.  Ducati controccorente  Poi c&rsquo;&egrave; Ducati, che senza perdere di vista il suddetto motociclista (vedi Multistrada e DesertX in gamma), continua a puntare forte sul segmento che l&rsquo;ha resa famosa in tutto il mondo: quello delle moto &ldquo;da pista&rdquo;. A differenza di altri Costruttori, che, dati di vendita alla mano, considerano quello delle supersportive un motociclismo di nicchia, Ducati investe risorse e mette in campo il suo meglio dal punto di vista di ricerca e innovazione per realizzare il nuovo modello di riferimento della categoria. Rendendolo, allo stesso tempo, anche pi&ugrave; gestibile da chi lo guida, attraverso i sempre pi&ugrave; numerosi &ldquo;facilitatori&rdquo; tecnologici, utili anche ad aumentare la sicurezza generale. Per tutti questi motivi, la cover story di questo mese &egrave; dedicata alla Panigale V4. E non ci siamo limitati a raccontarvi com&rsquo;&egrave; fatta e come va in pista: siamo andati a Borgo Panigale per intervistare gli uomini che l&rsquo;hanno pensata, disegnata e sviluppata. E anche chi l&rsquo;ha guidata, come Michele Pirro. Poi, per completare il tutto, abbiamo ricordato anche da dove viene, la Panigale. Quali sono le sue origini. E le sue antenate.    Il debutto di&nbsp;Yamaha&nbsp;nel mondo del &ldquo;cambio automatico&rdquo;  A proposito di tecnologia ed elettronica, un altro argomento tutto da leggere su questo numero &egrave; il debutto di Yamaha nel mondo del &ldquo;cambio automatico&rdquo;. Il nostro Diego D&rsquo;Andrea ha provato la MT-09 dotata del&nbsp; sistema Y-AMT e ce lo racconta nelleprossime pagine. A corredo di questo test, abbiamo fatto anche il punto della situazione su una strada aperta da Honda con il DCT, seguita poi da Yamaha, da BMW con il suo ASA, da MV Agusta con l&rsquo;SCS e da KTM con un sistema in fase di realizzazione. Lo sappiamo: ai puristi, a prima vista questo nuovo modo di guidare pu&ograve; far storcere il naso. Ma dovremmo sempre avere una visione pi&ugrave; ampia del nostro mondo: il cambio automatico ci regala la possibilit&agrave; di stare pi&ugrave; concentrati su altro, sia nell&rsquo;utilizzo on che offroad. Per esempio sul panorama o sugli ostacoli. E poi, consente al settore di aprirsi ad un pubblico pi&ugrave; vasto, vista la maggiore facilit&agrave; di utilizzo. E per i tanti che sono ancora legati al concetto dell&rsquo;autonomia nella cambiata, c&rsquo;&egrave; sempre l&rsquo;opzione del pulsante sul manubrio&hellip;  Buona lettura!   

Ducati ha presentato la versione ancora pi&ugrave; evoluta del suo modello supersportivo di punta, mentre Yamaha, BMW e KTM hanno raggiunto Honda lanciando il loro &ldquo;cambio automatico&rdquo;. Il nostro settore utilizza sempre di pi&ugrave; la ricerca per rendere la guida pi&ugrave; facile, sicura e... confortevole. A ogni velocit&agrave;.

Trionfo di tecnologia - EDITORIALE

Fino al 30 settembre, gli appassionati potranno usufruire delle offerte Yamaha per acquistare il modello di scooter o moto dei tre Diapason pi&ugrave; adatto alle proprie necessit&agrave;, per affrontare al meglio le strade urbane ed extraurbane.  Le promozioni che Yamaha ha messo in campo prevedono supervalutazioni di usato e accessori per fare un upgrade ai modelli pi&ugrave; nuovi a prezzi accessibili, e finanziamenti a tasso agevolato su tutta la gamma di moto e scooter. Vediamole insieme.  Yamaha: le promozioni di fine estate  Sulle opzioni dedicate agli scooter Tricity300 e TMAX in tutte le versioni ci sono ben 1.000 euro di vantaggi; 700 euro per XMAX in tutte le versioni e 600 euro per NMAX. Per chi ama l&rsquo;avventura e desidera il T&eacute;n&eacute;r&eacute; World Raid, per chi ama viaggiare in libert&agrave; e punta a Tracer 9, 9GT e 9GT+, e per chi invece cerca lo stile senza rinunciare alla sportivit&agrave; e sogna la XSR900, Yamaha offre 1500 euro di vantaggi. Su tutta la gamma 700, T&eacute;n&eacute;r&eacute; std e MT-03, la proposta prevede invece 1000 euro di vantaggi  Su tutti questi modelli, inoltre, c&rsquo;&egrave; finanziamento a tasso agevolato e prima rata da versare nel 2025.  Infine, per alcuni modelli Yamaha propone pacchetti di accessori inclusi nell&rsquo;acquisto. Per esempio, con le moto da 125cc, quali: MT125, R125 e XSR125, il Marchio propone in omaggio un casco Connor Airoh. Per i Tricity 125 e 155 il Kit Touring &egrave; incluso nel prezzo.  Promozioni Yamaha: fino a quando sono valide  Le promozioni saranno valide fino al 30 settembre 2024 presso tutti i concessionari ufficiali aderenti all&#39;iniziativa, fino a esaurimento scorte.  YAMAHA, LA R1 DIVENTA RACE: ECCO LE NOVIT&Agrave; SULLA SBK DI IWATA   

Tutti i vantaggi, che coinvolgono sia le moto che gli scooter, rimarranno attivi fino alla fine del mese

Yamaha: le promozioni di settembre

        Una notizia sconcertante arriva direttamente dal Giappone e riguarda Yoshihiro Hidaka: il presidente della Yamaha sarebbe stato aggredito con un coltello e ferito gravemente. L'episodio &egrave; avvenuto nella sua abitazione nella citt&agrave; di Iwata, dove sorge la sede dell'azienda. Ad accoltellarlo sarebbe stata la figlia Secondo le prime ricostruzioni, ad aver accoltellato Yoshihiro Hidaka sarebbe stata la figlia Hana, utilizzando un coltello da cucina. La ragazza avrebbe infatti contattato le Forze dell'Ordine a seguito del folle gesto, dichiarando anche di aver subito delle percosse&nbsp;da parte del padre. Tali abusi fisici, sempre secondo quanto avvenuto il giorno precedente, si erano verificati anche il giorno prima, durante il pomeriggio.&nbsp;Al momento, le indagini sono in corso per chiarire le dinamiche familiari e verificare le accuse di violenza domestica. Test Yamaha MT-09 Y-AMT: una bella sorpresa!       

Notizie scioccanti arrivano da Iwata: l'episodio sarebbe accaduto nell'abitazione di Yoshihiro Hidaka

Il presidente della Yamaha accoltellato dalla figlia: "mi ha picchiata"

Negli ultimi dieci anni, il mercato motociclistico europeo ha visto cambiamenti significativi con l&#39;evoluzione delle esigenze dei piloti. Con l&#39;adozione di normative sulle emissioni pi&ugrave; rigide, la categoria Supersport ha preso una nuova direzione. In linea con questo, il futuro e lo sviluppo della&nbsp;R1 (come gi&agrave; successo per la sorella R6) si concentreranno interamente sulle competizioni e sull&#39;uso in pista,&nbsp;in Europa.    COME &egrave; FATTA LA R1 RACE 2025  Prendendo spunto dalla YZR-M1 MotoGP, la nuova R1 RACE &egrave; caratterizzata da alette aerodinamiche realizzate in fibra di carbonio, sospensioni aggiornate e un nuovo impianto frenante Brembo per puntare alla massima esperienza di guida in pista.  La forcella a steli rovesciati KYB da 43 mm &egrave; stata completamente rivista&nbsp;e ora &egrave; dotata di regolazioni separate per lo smorzamento in estensione e in compressione sugli steli destro e a sinistro. Ognuno pu&ograve; essere regolato singolarmente, lato destro per estensione e quello sinistro per la compressione, sia ad alta velocit&agrave; che a bassa velocit&agrave;.  Un&#39;affinamento interessa la sella, &nbsp;caratterizzata da un nuovo materiale per il rivestimento e con una nuova finitura in grado di aumentare l&#39;aderenza pur consentendo al pilota di spostare facilmente il proprio peso.  INVARIATI il motore CP4 e l&#39;elettronica  Il 4 cilindri in linea CP4 da 998 cc non ha subito cambiamenti, eroga 200 CV,&nbsp;cos&igrave; come il pacchetto tecnnologico. Come la precedente R1, la nuova&nbsp;R1 RACE vanta la collaudata&nbsp;YCC-T (Yamaha Chip Controlled Throttle), che continua ad utilizzare un&#39;unit&agrave; ride-by-wire&nbsp;Accelerator Position Sensor Grip (APSG).&nbsp;L&#39;APSG &egrave; composto da molla, slider e ingranaggi per produrre vari gradi di resistenza, replicando la sensazione di accelerazione naturale e progressiva offerta da un cavo tradizionale.  L&#39;IMU controlla, interfacciandosi con la centralina e con i sistemi elettronici di assistenza al pilota della R1, tra cui il&nbsp;controllo di trazione (TCS), il&nbsp;controllo dello slittamento (SCS), il controllo della frenata (BC), il controllo del sollevamento (LIF), il&nbsp;Launch Control (LCS)&nbsp;e la gestione del modulo frenata elettronico (EBM) a tre modalit&agrave;.&nbsp;Inoltre, la R1 RACE &egrave; dotata del sistema Yamaha Quickshift System (QSS) e delle modalit&agrave; di selezione Power (PWR).    R1 GYTR: per chi cerca il massimo tra i cordoli  Ogni R1 GYTR &egrave; costruita e distribuita da uno dei negozi specializzati GYTR PRO di Yamaha per soddisfare le normative FIM Superstock 1000. Progettata per offrire la base essenziale per le competizioni, la R1 GYTR pu&ograve; essere ulteriormente personalizzata per soddisfare le esigenze di ogni pilota, a partire dalla&nbsp;posizione di guida che&nbsp;pu&ograve; esserecucita addosso, grazie alle pedane pilota e al manubrio GYTR regolabili.  Il motore venta una potenza maggiore su tutto l&#39;arco di giri, mentre le sospensioni vedono una forcella che ricalca quanto introdotto sulla R21 race.&nbsp;La carenatura da corsa &egrave; realizzata&nbsp;in fibra di vetro rinforzato, anche qui con&nbsp;&nbsp;le nuove alette, &egrave; disponibile in vernice nera e comprende anche un set di decalcomanie GYTR e la sella da corsa.&nbsp;Le nuove pinze Brembo Stylema (Brembo &egrave; anche la pompa radiale)&nbsp;e le pastiglie da corsa Z04 garantiscono prestazioni di frenata di livello agonistic.  Provvista della centralina GYTR Racing e del cablaggio da corsa, la R1 GYTR &egrave; un&#39;arma&nbsp;votata alla pista. Per migliorarne ulteriormente le prestazioni,&nbsp;&egrave; dotata di un silenziatore Akrapovic&nbsp;(&lt;100DB), pignone e corona&nbsp;15/42T 520 e una catena da corsa R-Series 520.  La R1 GYTR &egrave; completamente priva di chiave, con interruttore di accensione/spegnimento, e la praticit&agrave; del pit box &egrave; migliorata grazie al montaggio dei ganci per il cavalletto posteriore. Ogni R1 GYTR viene venduta con un cavalletto posteriore R-Series Racing.    R1 RACE e R1 GYTR:&nbsp;Disponibilit&agrave;  Sia la R1 RACE che la R1 GYTR saranno disponibili nei concessionari Yamaha a partire da novembre 2024.  &nbsp; 

Il futuro e lo sviluppo della sportiva dei tre diapason punta interamente&nbsp;all&#39;uso in pista in Europa. Arriva anche la pi&ugrave; accessoriata versione GYTR

Yamaha, la R1 diventa Race: ecco le novit&agrave; sulla SBK di Iwata

Una cosa &egrave; certa, tra i temi caldi del mercato 2025 ci sar&agrave; sicuramente quello delle moto a cambiata automatica/manuale. Dopo Honda - che ormai pi&ugrave; di 10 anni fa ha aperto la strada con il suo DCT (apprezzatissimo, come testimoniano i dati di vendita) - sono diverse le Case motociclistiche in procinto di far esordire i propri sistemi. Tra queste, Yamaha, che anticipando BMW e KTM, ci ha fatto testare per prima, lungo un percorso di oltre 300 chilometri nei dintorni di Barcellona, il suo Y-AMT al debutto sulla hyper naked MT-09.  Y-AMT: DI COSA SI TRATTA  Ma cos&rsquo;&egrave; esattamente la tecnologia &ldquo;Y-AMT&rdquo;? Semplificando, via la leva della frizione, via il pedale del cambio, si tratta di un sistema a cambiata automatica/manuale. Diversamente dal DCT di Honda, per&ograve;, che adopera una trasmissione a doppia frizione, qui abbiamo un pi&ugrave; semplice (ma come vedremo, non meno efficace; e soprattutto, ben pi&ugrave; leggero) cambio elettroattuato: sfruttando la capacit&agrave; di analisi della piattaforma inerziale in grado di leggere e analizzare gli innumerevoli dati forniti dai diversi sensori a bordo (velocit&agrave;, angolo di piega, frenata, accelerazione, azione sul comando del gas, etc), viene generata automaticamente la cambiata ideale &ldquo;interpretando&rdquo; il tipo di conduzione e le condizioni di guida. Ovviamente, rimane sempre la possibilit&agrave; di agire in maniera manuale - anche quando la moto &egrave; in modalit&agrave; automatica - tramite l&rsquo;interruttore basculante sul blocchetto sinistro con due appositi comandi (ma come vedremo &egrave; possibile cambiare anche utilizzandone solo uno).&nbsp; Una tecnologia multipiattaforma che in futuro andr&agrave; ad equipaggiare diverse tipologie di moto e motorizzazioni all&rsquo;interno della gamma Yamaha (affiancando i modelli con trasmissione tradizionale, per i quali rappresenter&agrave; un&rsquo;alternativa).    LA MT-09 &Egrave; SEMPRE LEI  Per quanto riguarda la MT-09, ammenoch&eacute; non siate sbarcati l&rsquo;altro ieri da Marte di lei sapete gi&agrave; tutto: si tratta di una muscolosa naked sportiva spinta dall&rsquo;eccellente tricilindrico CP3 di 899 cm3 e 119 cavalli; un mezzo dalla buona dotazione elettronica e ciclistica che nella sua ultima evoluzione 2024, oltre ad una&nbsp;ergonomia rivista per aumentare efficacemente il feeling con l&rsquo;avantreno nella guida brillante, ha ottenuto una nuova pompa radiale Brembo, il cruise control, lo schermo a colori TFT da 5&rsquo;&rsquo;, la connettivit&agrave; con lo smartphone di serie e la presa USB di tipo C installata sotto la sella. In pi&ugrave;, sulla versione Y-AMT oggetto del test l&rsquo;accensione avviene tramite sistema smart key. Rispetto alla MT-09 standard il peso aumenta di 2,8 Kg (196 quelli totali in ordine di marcia), che all&rsquo;atto pratico, anche per il punto in cui sono &ldquo;allocati&rdquo;, non si avvertono minimamente. Non male, se si considera quanto maggiormente incida sulla bilancia un sistema come il DCT Honda.&nbsp;  NON ERA MEGLIO INIZIARE CON LA TRACER 9?  Ma perch&eacute; Yamaha ha scelto proprio la MT-09 per far esordire questa tecnologia invece di un modello che ne esaltasse di pi&ugrave; facilit&agrave; e praticit&agrave; d&rsquo;uso come ad esempio la Tracer 9? Presto detto: la voglia di mostrare come l&rsquo;Y-AMT sia nato (anche) per rivoluzionare l&#39;esperienza di guida sportiva. Insomma, un fatto di cromosomi. E quelli Yamaha sono irrimediabilmente intrisi di adrenalina.  MT-09 Y-AMT IN AZIONE: GUIDA AUTOMATICA  Subito una considerazione: il funzionamento &egrave; semplice e intuitivo e lo si metabolizza nel giro di 10 minuti. La conduzione automatica prevede 2 modalit&agrave;, D e D+, entrambe basate sul riding mode &ldquo;Street&rdquo; ma con logiche di cambiata che, nel caso di D+, esaltano la sportivit&agrave;. D &egrave; perfetta in citt&agrave;, con transizioni da una marcia all&rsquo;altra sempre smooth anche a basse velocit&agrave;; D+ &egrave; pi&ugrave; indicata quando si cerca una conduzione &quot;allegra&quot; su un bel percorso extra-urbano. In quest&rsquo;ultimo caso, uno dei modi migliori per godersi l&rsquo;Y-AMT &egrave; sicuramente guidare in D+ intervenendo manualmente quando lo si desidera. Ad esempio scalando una marcia per avere pi&ugrave; freno motore (e caricare l&rsquo;avantreno) negli ingressi di curva pi&ugrave; aggressivi; oppure per ottenere immediatamente maggior abbrivio facendo salire il motore di giri con una scalata. Quando poi si avverte che il sistema, tarato per una conduzione brillante ma non sportivissima, non asseconda al 100% i propri desideri (perch&eacute; magari,durante una percorrenza di curva, inserisce autonomamente una marcia in pi&ugrave; rispetto a quella che si vorrebbe), significa che chi guida &egrave; alla ricerca di maggiore aggressivit&agrave;; e in questo caso, &egrave; la stessa Yamaha a suggerire di passare in modalit&agrave; manuale e prendere il controllo, cos&igrave; da godersi in maniera libera tutto il potenziale adrenalinico del mezzo (&egrave; possibile alternare al volo le modalit&agrave; AT (automatica) e MT (manuale), anche in movimento, attivando il pulsante sul blocco comandi di destra).    MT-09 Y-AMT IN AZIONE: GUIDA MANUALE  Per cambiare si usano indice (alzata) e pollice (scalata) della mano sinistra, oppure si pu&ograve; usare il solo indice per alzata e scalata. Ottima l&rsquo;ergonomia dei tasti, fluidi nell&rsquo;utilizzo e praticamente privi di attrito o sensazione di ruvidit&agrave;. Cos&igrave; come la sensibilit&agrave; del sistema e il feeling che restituisce. Le cambiate risultano a dir poco fulminee e simulano molto bene - ma all&rsquo;ennesima velocit&agrave; - una cambiata tradizionale. E&rsquo; tutto talmente istantaneo, veloce e divertente, soprattutto in modalit&agrave; di guida Sport, che si finisce con utilizzare il cambio molto di pi&ugrave; di quanto sarebbe necessario (o si farebbe normalmente). E con grandissimo gusto! Anche in rettilineo, mentre si guida tranquilli&hellip; solo per il semplice piacere di scalare una marcia e sentire improvvisamente il motore urlare nella parte alta del contagiri mentre ti proietta in avanti. E tutto con il semplice movimento di un dito. L&rsquo;Y-AMT digerisce a dovere anche le scalate pi&ugrave; selvagge senza scomporsi (comprese quelle insensate, nei rapporti pi&ugrave; bassi, cercate apposta per verificarne le reazioni). Inoltre, al momento di fermarsi, percepita una velocit&agrave; prossima all&rsquo;arresto, il sistema scaler&agrave; automaticamente fino alla prima marcia. Molto comodo.&nbsp; In conclusione, se la modalit&agrave; AT &egrave; efficiente e ben progettata (brava Yamaha, non era scontato con un sistema all&rsquo;esordio), la manuale MT ti conquista.  MT-09 Y-AMT: PIACE MENO  Ma c&rsquo;&egrave; anche qualcosa che non convince a pieno. Ad esempio, una volta spenta, la moto rimarr&agrave; in prima marcia se non si sar&agrave; preventivamente inserita la folle: non essendoci un freno di stazionamento, si garantisce cos&igrave; l&rsquo;immobilit&agrave; quando si parcheggia su strade in pendenza. Per inserire la folle e spostare il mezzo a motore spento, sar&agrave; quindi necessario riaccendere il quadro e agire sugli appositi comandi. Nulla di ch&eacute;, l&rsquo;accensione &egrave; abbastanza veloce; ma neanche il massimo: immaginate ad esempio - caso classico - di voler spostare la MT-09 Y-AMT in garage ma di aver lasciato la smart key in casa; se prima di spegnerla non vi sarete premurati di metterla in folle, sar&agrave; &ldquo;bloccata&rdquo; in prima e dovrete per forza tornare a casa a prenderla. E di situazioni&nbsp;cos&igrave; se ne possono immaginare pi&ugrave; di qualcuna.    CONCLUSIONI E PREZZO  Detto questo, gli ultraconservatori amanti della frizione e del pedale del cambio, difficilmente apprezzeranno questa novit&agrave;. Chi invece gi&agrave; usa con soddisfazione un normale quick shifter potrebbe facilmente venirne sedotto; in particolare, dalla cambiata manuale al manubrio. Veloce, efficace e sorprendentemente galvanizzante&hellip; fidatevi!&nbsp; Anzi no, non lo fate, prenotate un test ride e provate voi stessi&hellip; poi fateci sapere. In concessionaria da ottobre, la MT-09 Y-AMT costa 11.390 euro. Tre le colorazioni: Tech Black, Midnight Cyan e Icon Blue.  Alpen Masters 2024: KTM 990 Duke vs Yamaha MT-09 

Praticit&agrave; d&#39;uso e tutta la sportivit&agrave; connaturata al marchio. Queste le promesse della Casa giapponese per il nuovo cambio automatico/manuale all&#39;esordio sulla hyper naked tricilindrica

Test Yamaha MT-09 Y-AMT: una bella sorpresa!

Che le naked abbiano sempre faticato un po&rsquo;, all&rsquo;Alpen Masters, &eacute;&nbsp;un dato di fatto: soltanto nel lontano 2009 la Honda CB 1300 riusc&igrave;&nbsp;a vincere l&rsquo;ambito premio. Ma erano altri tempi. Quest&rsquo;anno per&ograve;&nbsp;le due naked medie in gara sono talmente specializzate nell&rsquo;offrire piacere di guida, che il risultato potrebbe non essere cos&igrave;&nbsp;scontato. Sono due cavalli di razza, entrambi piuttosto spinti sul fronte della sportivit&agrave;: da un lato del ring abbiamo la MT-09, rinnovata sotto molti aspetti e pi&ugrave;&nbsp;in forma che mai. Dall&rsquo;altra c&rsquo;&egrave;&nbsp;la 990 Duke, che KTM definisce semplicemente &ldquo;L&rsquo;arma definitiva per divertirsi su strada&rdquo;. &Egrave;&nbsp;vero, offrono zero protezione aerodinamica, pochissimo spazio per il passeggero... ma spremerle sui tornanti pu&ograve;&nbsp;dare assuefazione.  Indice:    KTM 990 Duke (pag.2)  Yamaha MT-09 (pag.3)  Le sensazioni in sella&nbsp;(pag.4)  I nostri rilevamenti&nbsp;(pag.5)  Chi ha vinto&nbsp;(pag.6)  Fuori dai denti&nbsp;(pag.7)       &nbsp;  KTM 990 Duke  La 990 Duke sfrutta un bicilindrico parallelo di 947 cm3 capace di 121,5 CV a 9.600 giri e 102 Nm (valori rilevati all&rsquo;albero). Lavora con un pacchetto elettronico completissimo: dallo schermo TFT a colori di 5 pollici si selezionano cinque riding mode, che in automatico regolano controllo di trazione, anti-wheelie, ABS cornering, mappa motore e anche il livello di potenza. Il motore &egrave;&nbsp;abbracciato da un traliccio in acciaio, che rispetto alle precedenti Duke cambia nell&rsquo;andamento dei tubi: ora passa all&rsquo;esterno del forcellone, permettendo valori di rigidezza maggiori. Le sospensioni hanno lunga escursione, 140 mm, e sono delle WP APEX regolabili. Il peso &egrave;&nbsp;di 191 kg, mentre il prezzo un po&rsquo; elevato forse &egrave;&nbsp;il suo tallone d&rsquo;Achille: si parte da 15.230 euro.  KTM 990 Duke: scheda tecnica    Motore: Bicilindrico in linea, 4 tempi, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa 92,5 x 70,4 mm. Cilindrata 947,0 cc. Distribuzione doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro. Iniezione elettronica, corpi farfallati di 46 mm &Oslash;. Frizione multidisco in bagno d&rsquo;olio, cambio a 6 rapporti.  Controlli elettronici: Cinque modalit&agrave;&nbsp;di guida. Controllo di trazione, impennata. Launch control. Connettivit&agrave;&nbsp;multimediale. Quickshifter bidirezionale.  Ciclistica: Telaio traliccio in acciaio. Sospensioni: anteriore forcella con steli rovesciati, escursione 140 mm; posteriore forcellone in alluminio con ammortizzatore idraulico, escursione 150 mm. Freni: anteriore a doppio disco di 300 mm &Oslash;, pinze a quattro pistoncini; posteriore a disco di 240 mm &Oslash;. Pneumatici Bridgestone Battlax Hypersport S22: ant. 120/70-ZR17&rdquo;; post. 180/55-ZR17&rdquo;.  Dimensioni: Interasse 1.476 mm, altezza sella 825 mm, altezza minima 195 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 24,2&deg;. Avancorsa 100 mm. Capacit&agrave;&nbsp;serbatoio 14,8 litri. Peso a secco 179 kg.  Prestazioni dichiarate: potenza 95,0 kW (123,0 CV) a 9.500 giri/&rsquo;. Coppia 103,0 Nm (10,5 kgm) a 6.750 giri/&rsquo;.  Prezzo:Euro 15.230 franco concessionario. Garanzia di 2 anni. Omologata Euro5+.   &nbsp;  Yamaha MT-09  Anche la nuova MT-09 &egrave;&nbsp;un&rsquo;evoluzione del modello precedente. La principale novit&agrave;&nbsp;&egrave;&nbsp;la posizione di guida: il manubrio &egrave;&nbsp;pi&ugrave;&nbsp;basso, le pedane pi&ugrave;&nbsp;alte e arretrate. Confermate le sospensioni KYB, con forcella di 41 mm &Oslash; e mono con leveraggi, entrambi completamente regolabili. Anche in questo caso l&rsquo;elettronica &egrave;&nbsp;completa: dallo schermo TFT a colori da 5 pollici si regolano tre mappe preimpostate (Sport, Street e Rain) pi&ugrave;&nbsp;due customizzabili in erogazione, controllo di trazione, slide control, anti-wheelie e ABS cornering. E il motore?&nbsp;Il tre cilindri in linea Crossplane non &egrave;&nbsp;cambiato: 890 cm3, al nostro banco ha fatto segnare 118,2 CV a 9.900 giri e 91,5 Nm all&rsquo;albero. Il peso &egrave;&nbsp;di 195 kg, il prezzo invece parte da 10.899 euro.  Yamaha MT-09: scheda tecnica    Motore: Tre cilindri in linea, 4 tempi, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa 78,0 x 62,1 mm; cilindrata 889,0 cc. Distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro. Iniezione elettronica e ride by wire. Trasmissione primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d&rsquo;olio, cambio a 6 rapporti.  Controlli elettronici: Cinque modalit&agrave;&nbsp;di guida. Controllo di trazione a tre livelli e impennata. ABS cornering. Quickshift. Cruise control. Smart key.  Ciclistica: Telaio doppio trave in alluminio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica con steli di 41 mm &Oslash;, escursione 130 mm; posteriore leveraggio progressivo con forcellone in alluminio e ammortizzatore idraulico, escursione 117 mm. Freni: ant. a doppio disco di 298 mm &Oslash;, con pinze a quattro pistoncini; post. a disco di 245 mm &Oslash;. Pneumatici Bridgestone Battlax Hypersport S23: ant. 120/70-ZR17&rdquo;; post. 180/55-ZR17&rdquo;.  Dimensioni: Interasse 1.430 mm, altezza sella 825 mm, lunghezza 2.090 mm, larghezza 820 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 24&deg;. Avancorsa 108 mm. Peso in ordine di marcia 193 kg. Capacit&agrave;&nbsp;serbatoio 14 litri.  Prestazioni dichiarate: Potenza 87,5 kW (119,0 CV) a 10.000 giri/min. Coppia 93,0 Nm (9,5 kgm) a 7.000 giri/min.  Prezzo: Euro 10.899 franco concessionario. Garanzia di 3 anni. Omologata Euro5+.   &nbsp;  KTM 990 Duke vs Yamaha MT-09: le sensazioni in sella  Per quanto la MT-09 si sia difesa con i denti, la 990 Duke ha vinto bene o male su tutti i fronti. Ed &egrave;&nbsp;un peccato, perch&eacute;&nbsp;agli ingegneri Yamaha va riconosciuto il merito di aver risolto i problemi pi&ugrave;&nbsp;noti della 09, a partire proprio dal motore. Fluido, corposo e sempre pronto a spararvi con energia fuori dai tornanti, ora il tre cilindri &egrave;&nbsp;praticamente esente da qualunque effetto on-off. E questo &egrave;&nbsp;un bene, soprattutto quando ci si trova in mezzo al tornante e si prova a stare a ruota della scatenata Duke l&igrave;&nbsp;davanti. &Egrave;&nbsp;proprio allora, quando richiami il gas, che la 09 risponde senza strappare e soprattutto senza sconquassarti l&rsquo;assetto nella situazione pi&ugrave;&nbsp;delicata.  Anche la posizione di guida &egrave;&nbsp;migliorata molto: ora si ha il giusto carico sull&rsquo;avantreno, che &egrave;&nbsp;sempre abbastanza saldo tra le mani. Non &egrave;&nbsp;una scheggia nel fiondarsi in curva, ma &egrave;&nbsp;sempre molto ben bilanciata. Quindi, perch&eacute;&nbsp;non ha vinto? Perch&eacute;&nbsp;la Duke fa esattamente le stesse cose, ma le fa meglio. E aggiungendoci un ingrediente segreto: &ldquo;l&rsquo;ignoranza&rdquo;. In sella hai la percezione di una moto anoressica. &Egrave;&nbsp;pi&ugrave;&nbsp;rigida, svelta, arrabbiata. Giri il gas e vieni lanciato da una fionda.  Dove la Yamaha accelera forte, ma comunque in maniera lineare, la Duke spara come un petardo. Un motore efficace ed esplosivo, che per strada non ha rivali, se parliamo di rapporto cavalli/resa. Tutto &egrave;&nbsp;perfettamente gestito dall&rsquo;elettronica, efficace e poco invasiva. E poi, grazie alle ultime modifiche ha guadagnato un avantreno degno di una vera sportiva. Sembra solcare l&rsquo;asfalto alla ricerca dell&rsquo;ultimo briciolo di grip, come se per le mani non si avesse un manubrio ma le leve di un aratro. Si ha proprio la sensazione di poter mordere le curve, di poter entrare sempre un po&rsquo; pi&ugrave;&nbsp;forte, anche con parecchio freno (frenata che in realt&agrave;&nbsp;&egrave;&nbsp;un po&rsquo; il suo punto debole: il primo attacco non restituisce grande feeling). Con tutta questa stabilit&agrave;, sarebbe lecito aspettarsi una moto quantomeno lenta, nell&rsquo;impostare le traiettorie. E invece no: la Duke si guida con un dito e si fionda verso il punto di corda con una voracit&agrave;&nbsp;disarmante.  Tutto questo concentrato di tecnologia e velocit&agrave;&nbsp;ha per&ograve;&nbsp;qualche limite. In effetti, abbiamo detto che le sospensioni sono piuttosto sostenute; quello che avrebbe aiutato a copiare meglio gli asfalti pi&ugrave;&nbsp;rovinati sarebbe stato un leveraggio al posteriore. Cos&igrave;&nbsp;com&rsquo;&eacute;, la Duke quando incontra un ostacolo o una crepa accentuata tende un po&rsquo; a rimbalzare. La Yamaha si prende una piccola rivincita proprio per quanto riguarda il comfort: grazie a sospensioni un pelo pi&ugrave;&nbsp;sfrenate e al leveraggio sul mono, riesce a essere pi&ugrave;&nbsp;accomodante della vorace Duke.  &nbsp;  KTM 990 Duke vs Yamaha MT-09: i nostri rilevamenti    &nbsp;  &nbsp;  KTM 990 Duke vs Yamaha MT-09: chi ha vinto    &nbsp;  Fuori dai denti  Lasciando un attimo da parte il discorso sulle pagelle, a KTM bisogna riconoscere un merito: &egrave; l&#39;azienda che riesce a miscelare perfettamente efficacia di guida e ignoranza. Come se il rapporto tra questi due parametri fosse un rapporto stechiometrico, e in KTM ne conoscessero esattamente il valore ideale. Basta salire sulla 990 per sentirsi galvanizzati. Difficile spiegarne le ragioni; probabilmente &egrave; per la posizione di guida, molto aggressiva, o forse per l&#39;assoluta mancanza d&#39;inerzia del bicilindrico al richiamo del gas. Sta di fatto che guidare la 990 Duke &egrave; un vero spasso. Impennate, traversi, accelerazioni brucianti: tutto ci&ograve; che uno smanettone pu&ograve; desiderare &egrave; l&igrave;, racchiuso nella manopola destra. E ora c&#39;&egrave; anche un bell&#39;avantreno, solido come una roccia. Se amate la guida, nel pi&ugrave; puro senso del termine, non esistono molte moto in grado di tenerle testa.  ANDARE IN MOTO: QUESTIONE DI VELOCIT&Agrave;, ANCHE PER I &quot;FERMONI&quot;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Con motori che sfiorano i 1000 cc, le naked medie di quest&#39;anno potrebbero tranquillamente definirsi delle maxi. La lotta &egrave; stata serrata, ma alla fine il verdetto &egrave; stato indiscutibile

Alpen Masters 2024: KTM 990 Duke vs Yamaha MT-09

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