L&rsquo;avevamo gi&agrave; visto sfilare sul palco di EICMA, e finalmente ora debutta sul mercato. Il nuovo Piaggio Medley 200 si propone come scooter a ruota alta pronto ad aggredire la citt&agrave; e non solo, grazie all&rsquo;upgrade in termini di cilindrata pu&ograve; infatti anche affrontare ancora meglio autostrade e tangenziali. Un bel vantaggio per chi vive fuori citt&agrave;.    Cuore nuovo  Il nuovo Piaggio Medley 200 pu&ograve; contare su un&nbsp;motore monocilindro raffreddato ad acqua&nbsp;capace di&nbsp;quasi 18 CV (17,7) e una coppia di 16,5 Nm, valori che dovrebbero consentire una guida brillante anche in autostrada. Anche in questo caso, come per il 125, &egrave; presente il sistema Start &amp; Stop. Lo scooter si caratterizza per la ruota di 16 pollici all&rsquo;anteriore e 14 pollici al posteriore; l&rsquo;impianto frenante prevede un disco anteriore da 260 mm e da 240 mm al posteriore. Il vano sottosella pu&ograve; ospitare ben due caschi, mentre la strumentazione LCD si pu&ograve; collegare allo smartphone per gestire le chiamate in entrata.    Piaggio Medley 200: prezzo  Disponibile in due versioni, standard (grigio oppure nero, con finiture alluminio per i cerchi e per il maniglione del passeggero) o S (finiture nere, con colorazioni nero opaco, bianco, blu opaco oppure oro opaco), &egrave; venduto a partire da 3.899 euro, prezzo identico alla versione 125. 

Dopo la presentazione ufficiale a EICMA, arriva finalmente sul mercato il nuovo scooter che si affianca alla versione 125 a un prezzo molto competitivo

Nuovo Piaggio Medley 200: ora &egrave; pi&ugrave; potente

        Correva l&rsquo;anno 1997 quando Piaggio present&ograve; il Liberty. In ventisette anni, questo scooter a ruote alte &egrave; diventatoun&rsquo;icona, con oltre un milione di esemplari venduti in tutto il mondo. Nel tempo, nonostante la crescente concorrenza giapponese e cinese, ha mantenuto il suo ruolo di riferimento. Oggi si rinnova completamente per proseguire il suo successo, restando fedele al suo DNA. Di seguito, l&rsquo;analisi &ldquo;voce per voce&rdquo; nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualit&agrave;/prezzo; sul numero 5 di InMoto, invece, la prova completa con tanti approfondimenti esclusivi.  TEST Piaggio Liberty: design Il Centro Stile Piaggio ha aggiornato il design mantenendo la silhouette snella e compatta che ha sempre caratterizzato il Liberty. Lo scudo pi&ugrave; ampio e affusolato integra la distintiva cravatta con prese d&rsquo;aria a nido d&rsquo;ape. Lo sguardo &egrave; cambiato, il faro sul manubrio lascia posto a un sottile gruppo ottico a LED che si sviluppa in orizzontale. Nella vista laterale il Liberty appare pi&ugrave; slanciato: le plastiche sono ben accordate nella zona della sella e il codino, che ora integra le maniglie del passeggero in alluminio e il portapacchi che pu&ograve; ospitare il bauletto, &egrave; pi&ugrave; snello. Voto: 8,5  TEST Piaggio Liberty: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI La ciclistica del nuovo Piaggio Liberty &egrave; rimasta la stessa: con telaio tubolare in acciaio, forcella telescopica e monoammortizzatore posteriore regolabile nel precarico. Arrivano per&ograve; i nuovi cerchi a razze sdoppiate da 16&rdquo; all&rsquo;anteriore e 14&rdquo; al posteriore, una misura che, grazie ai pneumatici stretti, migliora la maneggevolezza senza sacrificare la stabilit&agrave;.Confermata per l&rsquo;impianto frenante la soluzione mista, con disco anteriore da 240 mm (con ABS sulla ruota anteriore per le versioni 125 e 150) e tamburo al posteriore.Chi bada al sodo trover&agrave; nel Liberty soluzioni pratiche che fanno la differenza nel casa-ufficio: dalla pedana piatta, al gancio portaborse, al sottosella dove si pu&ograve; riporre un casco jet di medie dimensioni, ma non un integrale. Nel vano sottosella si trova anche il tappo del serbatoio, circondato da un bordino alto per evitare fuoriuscite durante il rifornimento.Nel retroscudo c&rsquo;&egrave; un cassettino, diviso in due porzioni, utile per i piccoli oggetti in cui &egrave; inserita la presa USB. Chi desidera pi&ugrave; spazio pu&ograve; optare per il bauletto in tinta, disponibile come optional.Dagli assemblaggi delle plastiche alla verniciatura e alla componentistica, la qualit&agrave; percepita &egrave; elevata. Passo avanti per la strumentazione, elegante e curata con un ampio LCD da 5&rdquo; con modalit&agrave; Day e Night pronto a connettersi per sfruttare le funzioni della Piaggio MIA che consente di visualizzare notifiche e messaggi, o gestire le chiamate e la musica e di sapere sempre dov&rsquo;&egrave; parcheggiato lo scooter. Fra i tanti accessori nel catalogo Piaggio segnaliamo anche il cavalletto laterale.Voto 8 Test Piaggio Liberty: ergonomia e comfort Oltre allo stile, &egrave; stata migliorata l&rsquo;ergonomia: la sella ha una conformazione pi&ugrave; accogliente, per pilota e passeggero. Il manubrio, riprogettato e rialzato, favorisce una posizione di guida pi&ugrave; eretta. Seppur compatto, lo spazio nel retroscudo &egrave; buono per le gambe, mentre i piedi possono muoversi bene sulla pedana piatta.L&rsquo;altezza sella contenuta e la sua conformazione rastremata nella parte centrale permettono, a chi &egrave; alto almeno 1.70 m, di appoggiare bene i piedi a terra e di gestirlo con facilit&agrave; anche nelle manovre a motore spento.Le ruote alte e le sospensioni a punto si rivelano un mix efficace per affrontare le vie cittadine con un buon livello dicomfort. Anche lo scudo, seppur compatto, ripara bene le gambe, certo per aver maggior protezione meglio optare perun parabrezza, disponibile come accessorio.Anche in coppia, il Liberty sorprende: le sospensioni assorbono bene le buche e il comfort resta elevato. Voto 8,5  Test Piaggio Liberty: piacere di guida La sua leggerezza lo rende subito amichevole. Le sue dimensioni compatte sono perfette per muoversi nel trafficocon disinvoltura.Il Liberty si infila rapido nelle curve, l'avantreno preciso garantisce un&rsquo;ottima tenuta, senza scomporsi anche guidando con piglio deciso. Una stabilit&agrave; cos&igrave; non &egrave; scontata su uno scooter di piccola cilindrata, soprattutto alle velocit&agrave; pi&ugrave; elevate.Abbiamo provato la versione 125: la trasmissione ben tarata la rende scattante in partenza e brillante ai medi regimi, senza mai mettere in difficolt&agrave;.I freni hanno una risposta pronta: sono ben modulabili e in particolare il disco anteriore ha un bel mordente. Sapere poi di avere l'ABS (presente solo sulla ruota anteriore) si rivela determinante nelle frenate di emergenza.Voto 8,5  Test Piaggio Liberty: Rapporto qualit&agrave; prezzo Il Liberty si distingue in un mercato sempre pi&ugrave; affollato non solo per il suo stile italiano, ma anche per la qualit&agrave; costruttiva e l'affidabilit&agrave; garantita dalla sua lunga storia.Parlando di prezzi Piaggio ha mantenuto invariato il listino, si va dai 2.599 euro f.c. per il modello 50 cc ai 3.099 euro f.c. del 150 cc, in mezzo, il 125 cc &egrave; venduto a 2.999 euro f.c. Il Liberty &egrave; gi&agrave; in vendita nelle tre cilindrate, oltre che nella versione base (bianca o nera), anche nella versione Sport con dettagli sportivi nelle colorazioni bianco, nero, grigio o blu con un sovrapprezzo di 100 euro. Voto 8 Piaggio Liberty: conclusione Leggero, maneggevole, elegante: tre parole che descrivono perfettamente il Liberty. Ormai parte della storia di Pontedera, con questo nuovo modello raggiunge una maturit&agrave; e un equilibrio perfetti per soddisfare un pubblico di ogni et&agrave;, alla ricerca di uno scooter ben fatto, intuitivo e pratico.Voto finale: 8,5       

Si rinnova completamente, ma resta sempre leggero e facile da guidare. Pi&ugrave; moderno, connesso e curato nei dettagli, &egrave; pronto a sfidare la concorrenza senza perdere la sua identit&agrave;. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo: avr&agrave; meritato la lode?

Test, Piaggio Liberty 2025: i voti del #SottoEsame

Novit&agrave; da casa Piaggio. Il Beverly si evolve e arriva sul mercato nella nuova versione 310, spinta da un motore ancora pi&ugrave; performante e conforme alla normativa Euro 5+.  Piaggio Beverly 310: come &egrave; fatto  Per la nuova stagione il cuore pulsante del Beverly cresce da 278 a 310 cc, offrendo 27,7 CV di potenza e una coppia superiore, per un&rsquo;accelerazione maggiore, perfetta sia per la guida urbana che per i tragitti extraurbani. Progettato per adattarsi a ogni esigenza, il Beverly &egrave; uno scooter adatto per muoversi agilmente nel traffico cittadino, ma anche per affrontare viaggi di medio e lungo raggio con grande comfort, anche in due. Da segnalare anche la versione 400 che mantiene le stesse novit&agrave; del fratello di minore cilibdrata ma con motore ancora pi&ugrave; potente.    PIaggio Beverly 310 (e 400): Prezzi e disponibilit&agrave;  Il Beverly 310&nbsp; &egrave; proposto con un prezzo di partenza di 5.799 euro; mentre per il 400 abbiamo un listino che parte da 6.799 euro. Le colorazioni vedono le opzioni Bianco Luna e Nero Cosmo e, per chi preferisce un look pi&ugrave; sportivo e grintoso, la versione Beverly S si distingue per le finiture opache e le varianti cromatiche Grigio Mercurio, Nero Meteora, Verde Jungle e Blu Zaffiro. 

Il crossover di Pontedera si evolve e arriva sul mercato nella nuova versione, spinta da un motore ancora pi&ugrave; performante e conforme alla normativa Euro 5+

Nuovo Piaggio Beverly 310: equilibrio tra potenza e agilit&agrave;

Le storie che ci appassionano vorremmo non finissero mai e quella della Vespa Piaggio, iniziata nel 1946, &egrave; una di quelle. Da sempre prodotta a Pontedera nel tempo la Vespa &egrave; cambiata. Si &egrave; evoluta, modelli e serie si sono succeduti, ed &egrave; arrivata a diffondersi in ogni angolo del pianeta. Parliamo di 19 milioni di esemplari nel mondo. E solo nell&rsquo;ultimo decennio sono state oltre 2 milioni quelle arrivate sulle strade. E il suo fascino non accenna a diminuire, anzi&hellip;  La storia prosegue con l&rsquo;arrivo della nuova GTS 310 che al suo debutto fa gi&agrave; segnare un record: &egrave; la pi&ugrave; potente e performante mai prodotta. Una Vespa pronta per offrire ancora pi&ugrave; versatilit&agrave; e capace di soddisfare meglio le esigenze di chi cerca un mezzo da usare ogni giorno in settimana, ma anche con cui concedersi un giro fuori porta nel weekend, magari in coppia.  Evoluzione o rivoluzione? Quale strada avranno seguito i tecnici Piaggio per la Vespa GTS 310 SuperSport? Scopriamolo in questo #Sottoesame.&nbsp;    Test Vespa GTS 310 SuperSport: DESIGN  Il centro stile Piaggio per questa Vespa ha disegnato linee che appaiono senza tempo. Facendo un passo indietro, il progetto del &ldquo;Vespone&rdquo; GTS moderno &egrave; nato nel lontano 2003. Allora si chiamava GT, ed &egrave; stato cos&igrave; centrato, da arrivare fino ai giorni nostri solo con alcuni aggiornamenti e piccole modifiche estetiche che ne hanno accompagnato l&rsquo;evoluzione, mantenendo per&ograve; invariate quelle forme che ne hanno decretato il successo.  Sulla nuova Vespa GTS 310 Piaggio poi ha saputo dare un ulteriore tocco distintivo con dettagli e colorazioni che fanno risaltare ancora di pi&ugrave; la scocca in lamiera di acciaio, che caratterizza la Vespa dal primo esemplare. Nello scudo ampio, spicca il cravattino (in carbon look sulla SuperSport della prova), gli indicatori di direzione a filo, sono a led come il faro circolare che guarda bene la strada. Elegante e curata anche la vista laterale, con il codino in cui sono incastonati il faro a led e gli indicatori di direzione.&nbsp;  Voto: 10    Test Vespa GTS 310 SuperSport: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI  La novit&agrave; pi&ugrave; importante della nuova Vespa &egrave; sotto la scocca, la GTS ha infatti un motore completamente nuovo: un monocilindrico da 310 cc, raffreddato a liquido omologato Euro5 +. Un&#39;unit&agrave; che, partendo dalla base del precedente da 278 cc (ha pi&ugrave; del 70% dei componenti nuovi) offre pi&ugrave; coppia e se la potenza &egrave; salita a 25 CV, consumi ed emissioni sono inferiori.  Squadra che vince, non si cambia. La ciclistica &egrave; rimasta invariata: alla scocca portante in acciaio sono abbinate la sospensione anteriore monobraccio, altro elemento distintivo della Vespa ampiamente rivista sull&rsquo;ultima versione, e al posteriore una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico. I cerchi a razze sono da 12&rdquo; e i freni sono a disco. ABS e controllo di trazione ASR, disinseribile, completano il pacchetto sicurezza.  Fra passato e futuro, la strumentazione &egrave; mista analogico digitale. Chiara e ben leggibile, offre la possibilit&agrave; di connettersi allo smartphone utilizzando l&rsquo;App Vespa MIA e visualizzare notifiche e messaggi, o gestire le chiamate e la musica, utilizzando i comandi sul manubrio. Di serie sulla Super Sport &egrave; optional sulle altre. Per sfruttare al meglio le sue funzionalit&agrave; &egrave; necessario avere un casco con un sistema di comunicazione integrato. Completa la dotazione la smart key, un piccolo telecomando da tenere in tasca che dialoga con il commutatore a manopola nel retroscudo e consente di aprire la sella a distanza e grazie alla funzione bike finder di trovarla pi&ugrave; facilmente in un parcheggio.  Alzando la sella c&rsquo;&egrave; spazio per due caschi jet di piccole dimensioni. Nel retroscudo &egrave; presente il gancio portaborse ed &egrave; ricavato un vano per riporre piccoli oggetti, protetto da uno sportellino, al cui interno &egrave; inserita una presa USB utile per ricaricare lo smartphone o altri device nei trasferimenti.  Per aumentare la capacit&agrave; di carico sono disponibili a richiesta i classici portapacchi in tubi cromati anteriore e posteriore e il bauletto. Fra i tanti accessori nel catalogo Piaggio segnaliamo anche la sella e le manopole riscaldate che possono essere regolate tramite il sistema di connettivit&agrave; Piaggio MIA.&nbsp;  Voto: 7,5    Test Vespa GTS 310 SuperSport: ERGONOMIA E COMFORT  Sulla Vespa si sta comodi. La sella rivista nella sua ergonomia &egrave; ampia, le braccia impugnano il manubrio alla giusta distanza e il busto resta poco caricato in avanti portando ad assumere una posizione di guida attiva, ma al tempo stesso rilassante, che si rivela adatta ai piloti di tutte le taglie, con i piedi che hanno spazio per muoversi sulla pedana, nonostante la presenza del piccolo tunnel centrale. I comandi sul manubrio sono ordinati e facili da raggiungere e i pulsanti rapidi da memorizzare. Comodo per navigare nella strumentazione, e sfruttare le funzioni di connettivit&agrave;, il piccolo joystick sul blocchetto sinistro.  Anche il passeggero si trova a suo agio, siede quasi alla stessa altezza e la porzione di sella di cui dispone &egrave; ampia con maniglie e pedane laterali estraibili facili da raggiungere. Nelle soste la seduta a 790 mm e la conformazione della sella rastremata nella parte centrale permettono, a chi &egrave; alto almeno 1.70 m, di appoggiare bene i piedi a terra e di gestire la Vespa con facilit&agrave; anche nelle manovre a motore spento. Lanciati la protezione offerta dall&rsquo;ampio scudo &egrave; buona anche alle alte velocit&agrave;; ovviamente chi vuole di pi&ugrave; avr&agrave; bisogno del parabrezza, disponibile come optional. Le sospensioni poi, nonostante la corsa corta, copiano bene l&#39;asfalto e sopportano anche le sconnessioni marcate.&nbsp;  Voto: 8    Test Vespa GTS 310 SuperSport: la prova su strada  Il feeling che si crea &egrave; immediato. La Vespa &egrave; intuitiva la prendi e vai&hellip; in questo caso anche pi&ugrave; forte di prima.&nbsp;Il nuovo motore 310 cc offre partenze pi&ugrave; scattanti, si sente che c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; coppia sotto e la spinta, grazie alla trasmissione a punto, &egrave; decisa ma sempre fluida. I suoi 25 CV permettono di muoversi veloci e il buon bilanciamento consente di guidarla con facilit&agrave; divertendosi parecchio. Buono lo spunto e anche l&#39;allungo per chi deve affrontare trasferimenti in tangenziale e autostrada dove resta stabile e sempre prevedibile anche lanciata a 130 km/h indicati.  Nel traffico cittadino i cerchi da 12&rdquo; la rendono agile e maneggevole. &Egrave; svelta e veloce nello scendere in piega, consente di divertirsi e impegna pochissimo. E questo &egrave; un suo grande punto di forza.  Spesso parliamo di piacere di guida e la GTS si guida che &egrave; un piacere, e il comfort in sella invita a stare ore attaccati al manubrio per godersi il paesaggio, la strada o per il puro gusto di guidare una Vespa. I freni non sono aggressivi, ma hanno un buon mordente, e risultano sempre ben modulabili, e l&rsquo;ABS si fa sentire solo quando serve.  Si apprezza poi la presenza del sistema ASR, che impedisce il pattinamento della ruota posteriore intervenendo nel momento giusto, come un buon controllo di trazione deve fare. Il sistema &egrave; comunque disinseribile premendo un pulsantino sul manubrio.&nbsp;  Voto: 9    Test Vespa GTS 310 SuperSport:&nbsp;Rapporto Qualit&agrave;/ Prezzo  La Vespa &egrave; la Vespa, si pu&ograve; dire che non abbia un rivale diretto. Il suo &egrave; uno dei casi dove i confronti servono a poco. Nel tempo altri costruttori hanno provato a intaccare la sua leadership, senza riuscirci. Per quello tutto che rappresenta oggi chi desidera portarla a casa, sa quindi di dover mettere in conto un investimento superiore a quello di uno scooter pari cilindrata.  Si parte dai 7.199 euro f.c. per la GTS e si arriva ai 7.499 euro f.c della GTS SuperSport che offre il sistema di comunicazione multimediale di serie. In mezzo la Super a 7.299 euro f.c.&nbsp;  Voto: 8  Conclusioni  La Vespa GTS 310 &egrave; una cittadina tuttofare, ma grazie al suo nuovo propulsore, ancora pi&ugrave; performante, consente di ampliare gli orizzonti e affrontare anche trasferimenti pi&ugrave; lunghi e perch&eacute; no, qualche viaggio, anche in coppia. La letteratura di viaggi vespistici &egrave; ricca e con la nuova GTS chi vuole scriverne una nuova pagina ha tutto per poterlo fare.  VOTO MEDIO: 8,5   

Su strada va forte, ma si mostra sempre intuitiva e agile. Offre tanto comfort nell&#39;uso quotidiano, ma &egrave; pronta per affrontare anche le gite fuori porta. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo: avr&agrave; meritato la lode?

TEST, Piaggio Vespa GTS 310 SuperSport: i voti del #SottoEsame

        Il 13 dicembre 2024 alle ore 17, la Sala delle Grida del Palazzo della Borsa sar&agrave; il palcoscenico della festa per i 70 anni della Fondazione Carlo e Giuseppe Piaggio e Maria Piaggio Casarsa. L'evento sar&agrave; l'occasione per celebrare il passato e dare uno sguardo al futuro del marchio. Una mostra multimediale sar&agrave; il cuore della giornata, con installazioni che racconteranno la straordinaria eredit&agrave; lasciata dalla famiglia Piaggio. Una tradizione che ha reso grande la Liguria e Genova La Fondazione Piaggio nasce dalla volont&agrave; di onorare la famiglia che ha segnato fortemente l'Italia. "Siamo onorati di poter festeggiare i 70 anni della Fondazione Piaggio che conosciamo per le sue finalit&agrave; di assistenza ospedaliera, sanitaria e sociale e che si &egrave; sempre occupata di istruzione e formazione professionale", ha detto l'assessore Ferro. "Cos&igrave; per celebrare questo traguardo verr&agrave; mostrato l'excursus di questa famiglia che ha reso grande non solo Genova ma il paese occupandosi di cantieristica navale, di aereonautica e di trasporti in generale sino all'iconica Vespa, ancora attuale. Con questo festeggiamento si accender&agrave; un faro su una storia importante che merita di essere conosciuta a fondo". "Una storia che va oltre l'industria..." "La storia della famiglia Piaggio &egrave; legata a stretto giro con la storia stessa del nostro paese e della nostra citt&agrave;", dice in una nota l'assessore alle Pari opportunit&agrave; del Comune di Genova Francesca Corso. "Una storia che ogni giorno ci viene ricordata dall'iconica fontana di piazza De Ferrari, dono proprio della famiglia Piaggio. Ma questa &egrave; una storia che va oltre l'industria, la Vespa, la cantieristica navale: grazie alla Fondazione Piaggio viene portata avanti una tradizione di innovazione, di solidariet&agrave; e filantropia. Un'eredit&agrave; da condividere e di cui andare fieri". "Queste figure, per l'Italia sono un grande vanto" "Abbiamo messo le premesse perch&eacute; la Fondazione possa continuare nel tempo ad operare, avendo garantito il capitale sociale donato nel 1954 dall'ingegner Ugo Piaggio in modo redditizio", ha concluso il presidente della Fondazione Estelio Carpano. "Moltissime sono le richieste che arrivano, tutte sono sempre vagliate con grande attenzione e destinate a enti che possono utilizzarle nel modo migliore. Negli anni ricordare queste figure antiche che hanno rappresentato moltissimo per la nostra regione e per l'Italia intera &egrave; un grande vanto". Con l'Ape ci saluta un pezzo di storia italiana       

L&rsquo;evento &egrave; un momento di riflessione sul passato e dare uno sguardo al futuro della tradizione dl marchio

Fondazione Piaggio compie 70 anni: "Una storia che va oltre l'industria"

Cosa ha tre ruote e un cassone? Tutti, anche i pi&ugrave; piccoli, risponderebbero immediatamente &quot;L&#39;Ape&quot;. Perch&egrave; al di l&agrave; dell&#39;oggettiva diffusione del tre ruote Piaggio ai giorni nostri, il suo rivoluzionario e unico concetto di mezzo di trasporto e lavoro rimane ancorato nell&#39;immaginario collettivo di tutti gli Italiani.    Nei ricordi di tutti  In redazione, tutti abbiamo dei ricordi d&#39;infanzia e adolescenza legati all&#39;Ape, ed &egrave; cos&igrave; per moltissimi nati dagli anni &#39;90 in gi&ugrave;. Lo zio, il nonno, il vicino di casa, le prime e scorrette esperienze di guida a bordo di un mezzo che con le ruote dispari poteva diventare una pericolosa trappola pronta a ribaltarsi in ogni curva o salita.  Nella memoria &egrave; ancora nitido il ricordo di mio padre che, uscendo dal cantiere, mi chiede se voglio provare a guidare la sua Ape TM 703, quella diesel con il volante al posto del manubrio e con capacit&agrave; di carico fino a 9 quintali. Un mulo da lavoro con un motore 422cc dal sound inconfondibile che riconoscerei fra milioni di altri.  Ma perch&egrave; tutto questo affetto? Perch&egrave; il sottoscritto e altri malati di motori sono cos&igrave; legati a questo economico e buffo furgoncino a tre ruote? Forse perch&egrave; il concetto di gran lavoratrice e di compagna fedele dell&#39;Ape - a volte identificata come parte della famiglia - va ben oltre la semplice natura pragmatica del mezzo, ma si lega indissolubilmente a ricordi di famiglia, persone a cui abbiamo voluto bene e che non ci sono pi&ugrave;, o momenti di vita spensierata di bambini curiosi e gi&agrave; appassionati di mezzi di trasporto.  &Egrave; il simbolo di un&#39;Italia che non c&#39;&egrave; pi&ugrave;  &Egrave; nata nel 1948 come una semplice declinazione a tre ruote della Vespa, ma si &egrave; evoluta con un percorso parallelo e tantissime versioni per gli utilizzi pi&ugrave; disparati. Tre milioni di vendite in oltre 100 paesi non sono bruscolini ed &egrave; grazie a lei se i risci&ograve; asiatici a &quot;trazione umana&quot; si sono poi evoluti in tuktuk.  Ogni volta che un&#39;Ape passa davanti ai nostri occhi, ci fa sorridere e ci trasmette un senso di pace e serenit&agrave;, &egrave; il simbolo della vita semplice e del lavoro onesto e di un&#39;epoca che facciamo fatica a metterci alle spalle, nella quale i valori erano strettamente legati alla famiglia e alla dignit&agrave; di lavorare per portare la pagnotta in tavola ogni giorno.  Un concetto che forse non esiste pi&ugrave;, in un mondo dove anche i pi&ugrave; piccoli artigiani hanno pick up e grandi furgoni e dove i ragazzini, piuttosto che guidare le Ape 50, preferiscono sedere su costosissime, comode e tecnologiche microcar. Nell&#39;era dove la semplicit&agrave; e la praticit&agrave; sono state sostituite dall&#39;immagine e dalla necessit&agrave; di ostentare, l&#39;Ape non trova pi&ugrave; spazio.    Finita un&#39;epoca se ne fa un&#39;altra  E nonostante la poco velata critica sociale, non possiamo far altro che accettare la fine di una dinastia come tante. Quando ci affezioniamo a qualcosa o qualcuno vorremmo durasse per sempre, ma la verit&agrave; &egrave; che tutto &egrave; in costante cambiamento e ogni singolo momento &egrave; bello finch&egrave; dura.  Con l&#39;interruzione della produzione di Ape in Italia si chiude una pagina di cultura popolare che l&#39;ha esaltata a vero e proprio pezzo di Italia autentica, simbolo degli anni pi&ugrave; radiosi della nostra storia recente. La palla passa all&#39;India, che continuer&agrave; a produrre lei e tutti i suoi &quot;cloni&quot; fino al giorno in cui anche loro volteranno pagina verso qualcosa di nuovo... magari un po&#39; pi&ugrave; stabile in curva.   

Tutti gli appassionati di motori hanno almeno un ricordo legato al tre ruote da lavoro con il cassone. Con l&#39;interruzione della produzione a Pontedera, si chiude un capitolo culturale importante

Con l&#39;Ape ci saluta un pezzo di storia italiana

        Nel 1948 Piaggio present&ograve; un progetto destinato a fare la storia: si tratta dell'Ape, un tre ruote diventato il simbolo del Made in Italy, proprio come la Vespa. Per molti anni &egrave; stato un supporto, un aiuto, anche un pezzo di storia da ammirare, ma, purtroppo, come ogni cosa, c'&egrave; una fine e anche per questo, &egrave; arrivato.&nbsp; Piaggio non realizzer&agrave; pi&ugrave; l'Ape negli stabilimenti di Pontedera. Nonostante questa triste decisione, l'Ape continuer&agrave; a vivere in India, dove la produzione non si fermer&agrave;.  Capone: "&Egrave; una scelta in qualche modo obbligata" Angelo Capone, segretario Fiom Pisa, ha detto che &ldquo;al di l&agrave; dell'aspetto romantico del legame col territorio &egrave; una scelta in qualche modo obbligata. L'Ape &egrave; un Euro 4 a due tempi, immaginare un due tempi Euro 5 &egrave; una cosa complicata dal punto di vista della meccanica. Sarebbe necessario cambiare la motorizzazione ma a quel punto non sarebbe pi&ugrave; un'Ape.&rdquo; Nacci: "Con le attuali normative non ci sono pi&ugrave; margini per produrre in Italia" Si &egrave; espresso in merito nche per Samuele Nacci, segretario provinciale Uilm, "con le attuali normative non ci sono pi&ugrave; margini per produrre in Italia. Il nostro dispiacere &egrave; per un pezzo di storia di Pontedera che se ne va, con l'Ape che sar&agrave; ancora realizzata in altri stabilimenti di altri Paesi. Forse certe leggi sono state introdotte un po' frettolosamente, sembra che solo l'Europa si preoccupi dell'inquinamento, mentre al resto del mondo non frega nulla". Pur essendo stati messi da oggi in cassa integrazione 1.100 dipendenti della fabbrica, non aleggia uno stato di preoccupazione circa il rischio del loro impiego, segno che dopo queste tre settimane di pausa, dovrebbero tornare senza problemi. Capilli: "Ci sono altri modelli da sviluppare su cui investire" Flavia Capilli segretaria regionale Fim Cisl, ha dichiarato: "Quando ci hanno comunicato la notizia c'&egrave; stata preoccupazione sul momento, per&ograve; abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che ci sono altri modelli da sviluppare su cui investire, le linee saranno riorganizzate, anche se spiace per questo 'pensionamento'". In ogni caso resta "una cauta preoccupazione, che c'&egrave; sempre quando ci sono di mezzo gli ammortizzatori sociali. Tre settimane di cassa integrazione per 1.100 operai hanno comunque un impatto forte. Per&ograve; il vero tema &egrave; sapere quanto prima su quali prodotti saranno fatti gli investimenti, come avverr&agrave; la riorganizzazione. Ancora non lo sappiamo".&nbsp; PIAGGIO, NOVIT&Agrave; 2025: RESTYLING PER LIBERTY, IL MEDLEY SALE DI CILINDRATA COME BEVERLY E VESPA GTS       

Stop alla produzione di uno dei simboli del Made in Italy, "parente" della Vespa. Ecco dove continuer&agrave; a vivere ora

Piaggio: l'Ape vola via dall'Italia, non sarà più prodotta a Pontedera

        Da Piaggio novit&agrave; per il 2025. Per Beverly, Medley e Liberty ecco novit&agrave; che vanno dal motore alle linee, oltre ad una pi&ugrave; ricca gamma di accessori. Lavoro anche sulla Vespa Gts che mostra i muscoli con il motore 310 (stessa unit&agrave; del Beverly e vista sul recente MP3 310) mantenendo intatto lo stile inconfondibile. PI&ugrave; MUSCOLI PER IL VESPONE Per la maxi del catalogo Vespa, un&rsquo;evoluzione significativa: arriva il motore da 310 cc, evoluzione dell&rsquo;unit&agrave; di 278 cc e completamente rivisto. Presenta infatti oltre il 70% di componenti nuovi e sviluppa 25 CV di potenza. Il design e la qualit&agrave; costruttiva della Vespa Gts 310 restano fedeli alla tradizione: la scocca interamente in acciaio che funge da telaio, le ruote da 12&rdquo; abbinate a pneumatici di ampia sezione e freni a disco su entrambe le ruote. La Gts 310 &egrave; dotata, inoltre, del controllo di trazione ASR e dell&rsquo;ABS su entrambe le ruote. L&rsquo;elegante manubrio incorpora il caratteristico faro circolare full LED e comandi che richiamano il cambio manuale dei primi modelli Vespa. Sul retroscudo, ecco la manopola keyless che sostituisce la tradizionale chiave, per maggiore praticit&agrave; nell&rsquo;uso quotidiano. La Vespa Gts 310 &egrave; disponibile in tre versioni: Classica, Super, che richiama i modelli storici come GS 150, 180 SS e T5 &ldquo;Pole Position" del 1985, e la aggressiva SuperSport, con cravattino in &ldquo;carbon look&rdquo; e sistema di connettivit&agrave; Vespa Mia di serie (optional per le altre versioni), che collega dispositivi mobili via Bluetooth. Infine, non manca una vasta gamma di accessori per aumentare comfort e funzionalit&agrave;.  Nuova motorizzazione 310 anche per il Beverly Per questo GT a ruote alte, la potenza sale a quota 27,7 CV. Il design del Beverly 310 vede linee tese e dinamiche con la &ldquo;cravatta&rdquo; Piaggio in evidenza e il sistema full LED per fari e frecce. A livello tecnologico abbiamo un display LCD da 5,5&rdquo; e un sistema keyless che semplifica accensione e accesso ai vani. La ciclistica vede telaio a doppia culla e ammortizzatori Showa, freni supportati da ABS e controllo di trazione ASR. Due allestimenti (base ed S) e nuovi colori per la prossima stagione.  Piggio, il Medley a quota 200 Eleganza e sportivit&agrave; non mancano sul Medley ora tra gli scooter di media cilindrata con la nuova cubatura 200 che porta la potenza a poco pi&ugrave; di 17 CV (13 kW) e a 16,5 Nm di coppia massima. La dotazione tecnologica vede un sistema Start &amp; Stop RISS un frontale con proiettore LED e strumentazione digitale LCD. La sella ampia &egrave; dotata di apertura elettrica, mentre il telaio &egrave; abbinato a ruote da 16&rdquo; e 14&rdquo; (ant/post). La versione Medley S presenta finiture sportive e connettivit&agrave; Piaggio MIA per smartphone di serie.  Ancora pi&ugrave; "stiloso" il Liberty Per il Liberty, nelle sue tre motorizzazioni (50, 125 e 150 cc) ecco l'aggiornamento alla Euro 5+, anche nella grintosa variante Sport (S). Rivisto il frontale con un nuovo faro a LED e una griglia a nido d&rsquo;ape. La vista laterale rivela una linea pi&ugrave; compatta, mentre un nuovo e elegante maniglione in alluminio d&agrave; la possibilit&agrave; di montare anche un bauletto. Il comfort di guida &egrave; stato oggetto di attenzioni con un manubrio pi&ugrave; alto e una nuova strumentazione full LCD con un display da 5&rdquo;. Una gamma di accessori rinnovata e nuove colorazioni, completano la dotazione per il 2025.        

Per la prossima stagione la Casa di Pontedera aggiorna i suoi cavalli di battaglia destinati al commuting urbano

Piaggio, novità 2025: restyling per Liberty, il Medley sale di cilindrata come Beverly e Vespa GTS

        Il sole tiepido della Costa Azzurra a fine settembre &egrave; come l'ultimo abbraccio dell'estate prima dell'arrivo del grande freddo, un ottimo contesto per mettere alla prova il nuovo Mp3 310 di Piaggio, ovvero la versione aggiornata dell'entry level a tre ruote italiano, che con l'adeguamento meccanico alla normativa Euro5+ riceve un sostanzioso restyling sia di estetica che di contenuti, per rimanere al passo con i tempi e confermare la sua posizione di leadership nella nicchia dei tre ruote guidabili con patente B. Il successo di questo scooter (soprattutto in suolo francese) &egrave; dovuto al sistema sospensivo anteriore a quadrilatero articolato che permette grandi pieghe e stabilit&agrave; grazie alla doppia ruota, un "plus" per la sicurezza su strada capace di coprire un buco legislativo che permette di condurre uno scooter di cilindrata media o maxi anche a chi ha la sola patente automobilistica. Indice:  Come cambia (pag.2) Prova su strada: "diavolo mangiarotonde" (pag.3) Quanto costa (pag.4)   &nbsp; Piaggio Mp3 310 2025: Dove e come cambia Ed &egrave; per questo che lo stile anteriore dell'Mp3 310 &egrave; stato rivisto con un occhio di riguardo al mondo delle quattro ruote, grazie a un nuovo proiettore con firma diurna a LED che abbraccia il design automobilistico, lasciando da parte l'aggressivit&agrave; sportiva del precedente modello e sposando un look pi&ugrave; sobrio e tecnologico in linea con il family feeling di 400/530. Il frontale &egrave; stato rivisto anche per migliorare la penetrazione aerodinamica, grazie a un nuovo parabrezza, un nuovo deflettore basso tra le ruote che migliora i flussi fra gli archi passaruota dello scudo e nuovi deflettori laterali che fanno tanto "MotoGP" ma servono per fluidificare il passaggio dell'aria. Risultato? Cx migliorato e quindi minor consumo di carburante, che passa da 31,2 km/l a 32,3 km/l nel ciclo WMTC. La nuova meccanica porta ulteriori benefici sia per il gi&agrave; citato consumo che per le prestazioni generali dello scooter. A Pontedera hanno incrementato il valore della corsa del monocilindrico 4 valvole HPE, portando la cilindrata da 278 cc a 310 cc, aumentando di poco la potenza e arrivando a 26,4 CV a 7500 giri/min, per una coppia massima di 27,3 Nm a 6000 giri/min. Entrambi i valori sono raggiunti a regimi di rotazione inferiori di 250 giri rispetto al passato, migliorando anche il comfort acustico, che giova anche di un nuovo motorino d'avviamento pi&ugrave; grande e silenzioso.  Confermatissimo Mp3 A livello di ciclistica rimane tutto invariato come in passato, con il sistema basculante anteriore che sostiene le due ruote da 13", mentre il gruppo motore-trasmissione posteriore si affida a una doppia molla nel pi&ugrave; classico degli schemi scooteristici, ammortizzando una ruota da 14" e 140mm di sezione. I freni si dividono in doppio disco da 258mm davanti e singolo disco da 240mm dietro. L'unico cambimento &egrave; dovuto al leggero aumento di interasse dovuto al rifacimento del gruppo termico, che allunga l'interasse di 13 mm passando a 1.455 mm e aumentando la stabilit&agrave; sopratutto alle alte velocit&agrave;. Il peso complessivo dichiarato &egrave; di 225 kg, non una piuma ma nella media per quanto riguarda questo tipo di veicoli. E la tecnologia? Cambia poco rispetto al 300, e viene confermato il sistema frenante ABS integrato con il controllo di trazione ASR sviluppato in collaborazione con Continental. La strumentazione &egrave; completamente rinnovata e abbandona gli strumenti analogici per sposare un nuovo display LCD da 5&rdquo; ripreso dalla famiglia Beverly, che fornisce informazioni dettagliate sul veicolo e la possibilit&agrave; di connettere smartphone tramite il sistema Piaggio MIA (di serie nella versione S). La sella &egrave; stata rivista in virt&ugrave; di un migliore supporto lombare grazie ad un nuovo schiumato, e nasconde un vano di carico sufficiente ad ospitare un casco Jet o due demi-jet.  &nbsp; Piaggio Mp3 310 2025: diavolo mangiarotonde! Saliti in sella ci troviamo in un corpo scooter compatto, con le ginocchia a 90&deg; e una posizione eretta del busto. Non sappiamo se &egrave; per via della nuova imbottitura del supporto lombare ma la mobilit&agrave; longitudinale sulla sella &egrave; un po' limitata e non si riesce ad arretrare tanto. Nel complesso, per&ograve;, la triangolazione &egrave; comoda e una volta iniziata la marcia si percepisce un grande controllo del mezzo che ha un manubrio largo ma non troppo, ideale per percepire gli spazi fra le auto e infilarsi con disinvoltura fra le vetture nonostante il largo e profondo scudo. Lo stile di guida &egrave; tipicamente Mp3, con il sistema sospensivo anteriore che si caratterizza in una maggiore inerzia nei cambi di direzione, ma che offre una stabilit&agrave; e confidenza a scendere in piega che gli scooter tradizionali possono solo sognare! Le rotonde si prendono con estrema sicurezza e pinzate in piega su asfalto bagnato non spaventano nemmeno un pochino, cos&igrave; come gli schizzi nei pantaloni dato che con il sistema di blocco del rollio, si possono sempre tenere i piedi in pedana senza mai metterli gi&ugrave;.  &nbsp; Conclusioni&nbsp; Nel complesso il comportamento &egrave; fedele al passato ma con un pelo in pi&ugrave; di stabilit&agrave; nei curvoni veloci data dall'aumento di interasse, e un po' pi&ugrave; di reattivit&agrave; all'anteriore anche alle basse velocit&agrave;. Soltanto la frenata &egrave; un po' "da capire", con l'impianto che interviene in modo soddisfacente solo con delle forti strizzate su entrambe le dure leve al manubrio. C'&egrave; anche il pedale sulla pedana destra che aziona entrambi i freni assieme ed &egrave; un dispositivo necessario per l'omologazione all'utilizzo con patente B. Di fatto &egrave; la complessit&agrave; del sistema che rende il sistema poco modulabile, ma la potenza complessiva di frenata non manca. Piaggio Mp3 310 2025: prezzo Infine, come sempre, i prezzi: 8.099 euro per la versione standard e 8.299 euro per l'S, che al pacchetto base aggiunge verniciatura bicolore sportiva, cuciture blu della sella, parafanghi anteriori in tinta e connettivit&agrave; all'app Piaggio MIA di serie. Gi&agrave; disponibile all'ordine.        

Aggiornamento profondo per l'entry level a tre ruote di Pontedera, che fa debuttare una nuova meccanica e un frontale che sposa il family feeling automobilistico della famiglia

PROVA Piaggio Mp3 310 2025: diavolo mangiarotonde

Il sole tiepido della Costa Azzurra a fine settembre &egrave; come l&#39;ultimo abbraccio dell&#39;estate prima dell&#39;arrivo del grande freddo, un ottimo contesto per mettere alla prova il nuovo Mp3 310 di Piaggio, ovvero la versione aggiornata dell&#39;entry level a tre ruote italiano, che con l&#39;adeguamento meccanico alla normativa Euro5+ riceve un sostanzioso restyling sia di estetica che di contenuti, per rimanere al passo con i tempi e confermare la sua posizione di leadership nella nicchia dei tre ruote guidabili con patente B.  Il successo di questo scooter (soprattutto in suolo francese) &egrave; dovuto al sistema sospensivo anteriore a quadrilatero articolato che permette grandi pieghe e stabilit&agrave; grazie alla doppia ruota, un &quot;plus&quot; per la sicurezza su strada capace di coprire un buco legislativo che permette di condurre uno scooter di cilindrata media o maxi anche a chi ha la sola patente automobilistica.  Indice:    Come cambia (pag.2)  Prova su strada: &quot;diavolo mangiarotonde&quot; (pag.3)  Quanto costa (pag.4)     &nbsp;  &nbsp;  Piaggio Mp3 310 2025: Dove e come cambia  Ed &egrave; per questo che lo stile anteriore dell&#39;Mp3 310 &egrave; stato rivisto con un occhio di riguardo al mondo delle quattro ruote, grazie a un nuovo proiettore con firma diurna a LED che abbraccia il design automobilistico, lasciando da parte l&#39;aggressivit&agrave; sportiva del precedente modello e sposando un look pi&ugrave; sobrio e tecnologico in linea con il family feeling di 400/530.  Il frontale &egrave; stato rivisto anche per migliorare la penetrazione aerodinamica, grazie a un nuovo parabrezza, un nuovo deflettore basso tra le ruote che migliora i flussi fra gli archi passaruota dello scudo e nuovi deflettori laterali che fanno tanto &quot;MotoGP&quot; ma servono per fluidificare il passaggio dell&#39;aria. Risultato? Cx migliorato e quindi minor consumo di carburante, che passa da 31,2 km/l a 32,3 km/l nel ciclo WMTC.  La nuova meccanica porta ulteriori benefici sia per il gi&agrave; citato consumo che per le prestazioni generali dello scooter. A Pontedera hanno incrementato il valore della corsa del monocilindrico 4 valvole HPE, portando la cilindrata da 278 cc a 310 cc, aumentando di poco la potenza e arrivando a 26,4 CV a 7500 giri/min, per una coppia massima di 27,3 Nm a 6000 giri/min. Entrambi i valori sono raggiunti a regimi di rotazione inferiori di 250 giri rispetto al passato, migliorando anche il comfort acustico, che giova anche di un nuovo motorino d&#39;avviamento pi&ugrave; grande e silenzioso.    Confermatissimo Mp3  A livello di ciclistica rimane tutto invariato come in passato, con il sistema basculante anteriore che sostiene le due ruote da 13&quot;, mentre il gruppo motore-trasmissione posteriore si affida a una doppia molla nel pi&ugrave; classico degli schemi scooteristici, ammortizzando una ruota da 14&quot; e 140mm di sezione. I freni si dividono in doppio disco da 258mm davanti e singolo disco da 240mm dietro. L&#39;unico cambimento &egrave; dovuto al leggero aumento di interasse dovuto al rifacimento del gruppo termico, che allunga l&#39;interasse di 13 mm passando a 1.455 mm e aumentando la stabilit&agrave; sopratutto alle alte velocit&agrave;. Il peso complessivo dichiarato &egrave; di 225 kg, non una piuma ma nella media per quanto riguarda questo tipo di veicoli.  E la tecnologia? Cambia poco rispetto al 300, e viene confermato il sistema frenante ABS integrato con il controllo di trazione ASR sviluppato in collaborazione con Continental. La strumentazione &egrave; completamente rinnovata e abbandona gli strumenti analogici per sposare un nuovo display LCD da 5&rdquo; ripreso dalla famiglia Beverly, che fornisce informazioni dettagliate sul veicolo e la possibilit&agrave; di connettere smartphone tramite il sistema Piaggio MIA (di serie nella versione S). La sella &egrave; stata rivista in virt&ugrave; di un migliore supporto lombare grazie ad un nuovo schiumato, e nasconde un vano di carico sufficiente ad ospitare un casco Jet o due demi-jet.    &nbsp;  Piaggio Mp3 310 2025: diavolo mangiarotonde!  Saliti in sella ci troviamo in un corpo scooter compatto, con le ginocchia a 90&deg; e una posizione eretta del busto. Non sappiamo se &egrave; per via della nuova imbottitura del supporto lombare ma la mobilit&agrave; longitudinale sulla sella &egrave; un po&#39; limitata e non si riesce ad arretrare tanto. Nel complesso, per&ograve;, la triangolazione &egrave; comoda e una volta iniziata la marcia si percepisce un grande controllo del mezzo che ha un manubrio largo ma non troppo, ideale per percepire gli spazi fra le auto e infilarsi con disinvoltura fra le vetture nonostante il largo e profondo scudo.  Lo stile di guida &egrave; tipicamente Mp3, con il sistema sospensivo anteriore che si caratterizza in una maggiore inerzia nei cambi di direzione, ma che offre una stabilit&agrave; e confidenza a scendere in piega che gli scooter tradizionali possono solo sognare! Le rotonde si prendono con estrema sicurezza e pinzate in piega su asfalto bagnato non spaventano nemmeno un pochino, cos&igrave; come gli schizzi nei pantaloni dato che con il sistema di blocco del rollio, si possono sempre tenere i piedi in pedana senza mai metterli gi&ugrave;.    &nbsp;  Conclusioni&nbsp;  Nel complesso il comportamento &egrave; fedele al passato ma con un pelo in pi&ugrave; di stabilit&agrave; nei curvoni veloci data dall&#39;aumento di interasse, e un po&#39; pi&ugrave; di reattivit&agrave; all&#39;anteriore anche alle basse velocit&agrave;. Soltanto la frenata &egrave; un po&#39; &quot;da capire&quot;, con l&#39;impianto che interviene in modo soddisfacente solo con delle forti strizzate su entrambe le dure leve al manubrio. C&#39;&egrave; anche il pedale sulla pedana destra che aziona entrambi i freni assieme ed &egrave; un dispositivo necessario per l&#39;omologazione all&#39;utilizzo con patente B. Di fatto &egrave; la complessit&agrave; del sistema che rende il sistema poco modulabile, ma la potenza complessiva di frenata non manca.  Piaggio Mp3 310 2025: prezzo  Infine, come sempre, i prezzi: 8.099 euro per la versione standard e 8.299 euro per l&#39;S, che al pacchetto base aggiunge verniciatura bicolore sportiva, cuciture blu della sella, parafanghi anteriori in tinta e connettivit&agrave; all&#39;app Piaggio MIA di serie. Gi&agrave; disponibile all&#39;ordine.  &nbsp; 

Aggiornamento profondo per l&#39;entry level a tre ruote di Pontedera, che fa debuttare una nuova meccanica e un frontale che sposa il family feeling automobilistico della famiglia

        Si tratta di un aggiornamento profondo per l'Mp3 di partenza, quello con il telaio compatto e le dimensioni pi&ugrave; adatte a un utilizzo quotidiano disinvolto e rapido in mezzo al traffico. Il nuovo 310 sostituisce il 300 e abbraccia la filosofia stilistica del fratellone 530, ispirandosi al mondo delle quattro ruote grazie a un frontale pi&ugrave; sviluppato orizzontalmente e un generale feeling di sobriet&agrave; che sostituisce l'aggressivo muso del modello precedente. L'estetica segue la tecnica Perch&egrave; questo cambio di rotta nello stile? Semplicemente per abbracciare una nuova immagine della famiglia tre ruote Piaggio, ispirata dalla tecnologia che si sta facendo largo nel mondo dell'auto. E se nel 530 l'abbiamo vista gi&agrave; applicata in modo coerente con elettronica avanzata e retro con telecamera integrata, nel 310 arriva pi&ugrave; che altro sottoforma di comfort con sella ridisegnata, strumentazione con connessione bluetooth e minor rumorosit&agrave;. Anche le prestazioni sono aggiornate, perch&egrave; il nuovo motore 310 HPE &nbsp;porta la cilindrata da 278 cc a 310 cc, con la potenza che passa da 26,4 CV a 7500 giri/min e la coppia massima che sale fino a 27,3 Nm a 6000 giri/min. La velocit&agrave; massima &egrave; ora di 129 km/h e consumi dichiarati inferiori rispetto a prima e che passano da&nbsp;31,2 km/l a 32,3 km/l&nbsp;nel ciclo WMTC. Ovvimente lo switch meccanico &egrave; dovuto anche all'adeguamento Euro5+ come previsto dalla legge.&nbsp;   Sguardo pi&ugrave; serio Con la nuova sezione anteriore, l'Mp3 310 prende lo stile dei proiettori dal 530, quindi elementi full LED a sviluppo orizzontale, dando all'intero muso un andamento pi&ugrave; sobrio e meno caricato sull'anteriore. La presa d'aria al centro dello scudo si allunga verso il basso ma non appensantisce grazie all'utilizzo di plastiche non verniciate. Sulla versione S viene utilizzata una banda centrale nera che alleggerisce ancora di pi&ugrave; l'intera parte anteriore. Il contrasto stilistico &egrave; netto, meno aggressivo rispetto al passato ma senza dubbio pi&ugrave; personale e stilisticamente ispirato. La parte posteriore non cambia rispetto al passato e rimane il doppio faro a boomerang all'estremo del codino, che forse avrebbe dovuto ricevere un aggiornamento altrettanto volto alla sobriet&agrave; come successo con il frontale.&nbsp; Voi cosa ne pensate? Meglio prima o dopo il nuovo trattamento Euro5+?  Evoluzione dello scooterone: da divano su ruote a tuttofare automatico         

Si aggiorna il tre ruote compatto di Pontedera, e senza rivoluzioni porta lo stile e la tecnologia a un livello superiore. Lo stile pi&ugrave; maturo gli dona?

Come Cambia: Piaggio Mp3 310 vs. 300

Piaggio d&agrave; il benvenuto nella sua gamma al a tre ruote MP3 310, un modello che unisce tecnologia avanzata e design sportivo che prende ispirazione dai fratelli maggiori 400 e 530. Lo stile prende spunto dal mondo auto, strizzando l&#39;occhio agli automobilisti che cerano un commuter cittadino con il plus di sicurezza della doppia ruota all&#39;avantreno.&nbsp;Il nuovo motore HPE (High Performance Engine) da 310 cc promette prestazioni elevate e una riduzione dei consumi, passando a un&rsquo;unit&agrave; omologata Euro 5+.  Presto lo proveremo e ve ne sapremo dire di pi&ugrave;. Intanto scopriamo come &egrave; fatto il nuovo MP3 310.    Motore e prestazioni  Per quel chje riguarda il motore a Pontedera hanno incrementato il valore della corsa portando &nbsp;la cilindrata da 278 cc a 310 cc; un lavoro che porta la potenza dichiaratasi a 19,4 kW (26,4 CV) a 7500 giri/min e una coppia massima di 27,3 Nm a 6000 giri/min mentre la velocit&agrave; massima &egrave; ora di 129 km/h (dato dichiarato). &nbsp;Sul fornte consumi, nonostante l&#39;aumento delle prestazioin, si registra un calo.&nbsp;Questi ultimi sono dichiarati inferiori rispetto al 300 hpe, con valori di percorrenza che passano da 31,2 km/l a 32,3 km/l nel ciclo WMTC. Gli interventi di manutenzione programmata sono previsti ogni 10.000 km.&nbsp;Si &egrave; lavorato anche sulla rumorosit&agrave;, uno dei paletti della nuova Euro 5+, specie nella fase di avviamento con l&rsquo;eliminazione del decompressore e l&rsquo;adozione di un motorino pi&ugrave; generoso, per un avviamento pi&ugrave; rapido e silenzioso.    Design e aspetto tecnologico  Il design presenta un frontale ridisegnato e un&rsquo;illuminazione a LED, la griglia a nido d&#39;ape e l&rsquo;aerodinamico spoiler, mentre il parabrezza offre protezione senza compromettere l&rsquo;estetica.&nbsp;L&rsquo;interfaccia utente &egrave; completamente rinnovata, con un display LCD da 5&rdquo; che fornisce informazioni dettagliate sul veicolo e la possibilit&agrave; di connettere smartphone tramite il sistema Piaggio MIA. La sella &egrave; stata rivista in virt&ugrave; di un migliore supporto&nbsp;lombare grazie ad un nuovo schiumato.&nbsp;  Sicurezza e accessori  Il Piaggio MP3 310 &egrave; dotato di un sistema frenante ABS integrato con il controllo di trazione ASR, sviluppato in collaborazione con Continental. Questa combinazione garantisce un&rsquo;eccellente sicurezza, evitando il bloccaggio delle ruote durante la frenata. La struttura dell&#39;impianto frenante prevede dischi da 258 mm all&#39;anteriore e 240 mm al posteriore, mentre le ruote anteriori da 13 pollici migliorano la capacit&agrave; di assorbimento delle strade pi&ugrave; irregolari.  Il MP3 310 &egrave; disponibile in due versioni: una standard e una sportiva, quest&#39;ultima caratterizzata da finiture e colori esclusivi. La gamma di accessori comprende un ampio bauletto, parabrezza maggiorato e teli coprigambe.  Gruppo Piaggio: numeri record per Guzzi e Aprilia in Europa 

Il tre ruote del marchio italiano si rif&agrave; il look e adotta il nuovo 310 hpeomologato Euro 5+. Salgono le prestazioni e diminuiscono i consumi dichiarati

Piaggio: arriva l&#39;MP3 310, pi&ugrave; potenza e nuovo design

Arriv&ograve; a casa un pomeriggio di met&agrave; anni &rsquo;80, accolta da una classica famiglia formata da mamma, pap&agrave; e tre figli in et&agrave; variabile tra i 12 e i 20 anni. Lei era destinata al figlio di mezzo, un ragazzo pi&ugrave; o meno sedicenne che la bramava da tempo. E quant&rsquo;era bella: bianca come la neve, la sellona nera, la scritta &ldquo;Vespa&rdquo; davanti e l&rsquo;altra, &ldquo;125 Primavera&rdquo;, sopra la targa. Il ragazzo ci zomp&ograve; sopra all&rsquo;istante e spar&igrave; tra le strade varesine.  Sopra quella Vespa accaddero un miliardo di cose...  ... Alcune delle quali si possono dire e altre invece no, e infatti non ne parleremo. Insieme caddero e insieme si rialzarono, insieme fuggirono e insieme tornarono, insieme piansero e insieme gioirono, in una simbiosi pressoch&eacute; totale. Lei gli insegn&ograve; ad andare in moto, lui le insegn&ograve; a superare i suoi limiti. Lei gli insegn&ograve; a impennare e lui a derapare, lei gli apr&igrave; la strada verso la grande passione per le due ruote e poi lo guard&ograve; allontanarsi materna, consapevole che il suo momento era quasi finito. Lo cap&igrave; quando la sorellina, che aveva cominciato ad usarla senza chiedergli il permesso, fu beccata dal fratellone in pieno furto e lui non disse altro che: &ldquo;Stai attenta, mi raccomando, che frena pochissimo&rdquo;.   Gli anni passarono e la Vespa se ne rimase in garage a vedere i ragazzi diventare sempre pi&ugrave; grandi, come un&rsquo;amica dimenticata. Accanto a lei cominciarono a comparire moto e macchine, cos&igrave; veniva spostata sempre pi&ugrave; in fondo, a far spazio alle nuove passioni familiari. Quando i ragazzi si trasferirono nella grande citt&agrave; visse un nuovo momento di gloria: la sua maneggevolezza era perfetta per intrufolarsi nel traffico e i due fratelli, che vivevano insieme, la usavano con rinnovata allegria. Un amico che aveva una carrozzeria gliela color&ograve; di un bellissimo rosso, e lei torn&ograve; ad essere splendida, forse pi&ugrave; di prima. Lei ancora non lo sapeva, ma stava per diventare un oggetto di culto. Si beava di meravigliose cavalcate al tramonto, sorrideva felice insieme ai nuovi amici che i ragazzi avevano in citt&agrave; quando tutti insieme andavano fuori porta, lei unica Vespa in un nugolo di moto grandi e grosse che le facevano da scorta. Fu una vera rinascita, e quel suo colore rosso fuoco, che mai una Vespa della sua epoca aveva indossato, la faceva sembrare una diva.  Il ritorno a casa della Vespa  Dopo quella stupenda seconda vita se ne torn&ograve; a casa, l&agrave; dove tutto era iniziato. I ragazzi erano troppo grandi per le gite fuori porta in moto, ormai avevano la loro famiglia e lei sembrava uno di quei cagnoni vecchi e un po&rsquo; decrepiti a cui tutti vogliono un bene dell&rsquo;anima, che se ne stanno sdraiati buoni buoni a cuccia ad aspettare una coccola che non arriva. La coccola finalmente arriv&ograve; quando qualcuno decise che era tornato il momento di rimetterla in moto. Tanti, tantissimi anni erano passati dal suo ultimo giretto, ma l&rsquo;amore di quel qualcuno &ndash; e le mani esperte di un bravo meccanico &ndash; la fece ripartire. Fu per un dettaglio formale che la povera Vespa dovette tornare alla sua cuccia: quel meraviglioso rosso, che mai nessuna Vespa di quell&rsquo;anno aveva indossato, fu l&rsquo;impedimento al suo ritorno in strada. E cos&igrave; fin&igrave; la faccenda della Vespa rossa che rossa non poteva essere, in questo nostro strano e talvolta assurdo Paese in cui contano pi&ugrave; le carte delle storie.  GUINNESS DA BRIVIDO, RISCHIA LA VITA PER SMONTARE UNA VESPA SOTT&#39;ACQUA 

La coinvolgente storia di una Vespa. Voluta, cercata, amata, coccolata. Compagna di mille avventure prima di una lunga sosta. Poi la rinascita&hellip; anzi no! Accidenti

Primavera 125: storia di una Vespa rossa che... rossa non poteva essere

Il Gruppo Piaggio continua a registrare segnali positivi. Michele Colaninno, CEO dell&rsquo;azienda, ha annunciato con soddisfazione che la societ&agrave; ha mantenuto una marginalit&agrave; positiva in linea con le previsioni. Nel&nbsp;secondo trimestre dell&rsquo;anno, il brand Aprilia e Moto Guzzi hanno raggiunto un record di vendite in Europa, con un totale negli ultimi tre mesi di 11.888 moto vendute, dimostrando la forza e l&#39;appeal dei loro prodotti sul mercato.&nbsp;  IL DOCUMENTARIO &quot;APRILIA TUAREG QUEEN OF AFRICA&quot; &Egrave; ONLINE  Dati di vendita dal mondo  I mercati asiatici e americani hanno mostrato segni di rallentamento, e le previsioni per il resto dell&rsquo;anno indicano una ripresa moderata in alcune regioni del Sud-est asiatico. L&#39;India ha invece visto performance positive e si prevede un ulteriore miglioramento rispetto al 2023.  Le difficolt&agrave; nella logistica e i necessari destock delle reti globali, dovuti a cambiamenti normativi, potrebbero comportare un aumento dei costi. La gestione operativa del Gruppo ha permesso un miglioramento della produttivit&agrave; e l&#39;obiettivo rimane quello di mantenere le buone marginalit&agrave; anche nel secondo semestre.  I ricavi: numeri alla mano  I ricavi consolidati sono stati pari a 990,3 milioni di euro, segnando una diminuzione del 15,2% rispetto ai 1.167,2 milioni dello stesso periodo dell&rsquo;anno precedente. Il margine lordo industriale ha raggiunto i 295 milioni di euro, con un rapporto al fatturato del 29,8%, in miglioramento rispetto al 28,1% del giugno 2023. L&rsquo;Ebitda si &egrave; attestato a 173,8 milioni di euro, con un margine del 17,5%, rispetto al 16,4% dello stesso periodo dell&rsquo;anno scorso. Il risultato operativo (Ebit) &egrave; stato di 104,1 milioni di euro, con un margine del 10,5%, in crescita rispetto al 10,1% del giugno 2023.  MERCATO MOTO: GIUGNO IN CALO, MA IL 2024 RESTA POSITIVO 

I due marchi ancora in crescita nel vecchio continente. In calo la situazione del Gruppo negli Stati Uniti e in Asia, bene l&#39;India rispetto al 2023

Gruppo Piaggio: numeri record per Guzzi e Aprilia in Europa

        Michele Colaninno &egrave; stato riconfermato alla presidenza dell'Association des Constructeurs Europ&eacute;ens de Motocycles (ACEM), l'organizzazione che riunisce i principali attori del settore motociclistico europeo, per un secondo mandato consecutivo.  Oltre a guidare il Gruppo Piaggio, ricopre anche la carica di CEO e Direttore Generale del Gruppo Immsi, holding quotata alla Borsa di Milano, attiva in diversi settori tra cui il finanziario, immobiliare e industriale, con un fatturato annuo che supera i 2 miliardi di euro. PIAGGIO COMPIE 140 ANNI E FESTEGGIA CON UNA VESPA IN VERSIONE LIMITATA "Le elezioni in Europa, negli Stati Uniti e in India segneranno il percorso dei prossimi decenni" Sono stati nominati anche tre nuovi vicepresidenti ACEM:  Stefan Pierer, CEO di KTM AG, Markus Flasch, CEO di BMW Motorrad&nbsp; Vito Cicchetti, Branch President di Honda Motor Europe Ltd.&nbsp;  "Il mercato e i contesti urbani stanno mutando rapidamente e la mobilit&agrave; sta evolvendo. Questa &egrave; una sfida per il settore, ma anche un'opportunit&agrave; che non vogliamo perdere: sostenibilit&agrave;, connettivit&agrave;, sicurezza e competitivit&agrave; sono i punti principali della nostra agenda e del Manifesto ACEM" ha commentato Michele Colaninno. "La geopolitica render&agrave; il 2024 cruciale in termini di&nbsp; stabilit&agrave; politica e commerciale: le elezioni in Europa, negli Stati Uniti e in India segneranno il percorso dei prossimi decenni. In questo scenario, i trasporti e la mobilit&agrave; sono un fattore determinante per lo sviluppo e la qualit&agrave; della vita. Scooter e moto offrono soluzioni diverse per far fronte alle nuove esigenze della societ&agrave; nelle aree urbane e rurali. Come ACEM continueremo il nostro dialogo con le istituzioni europee, nazionali e locali nell'interesse dei clienti e dei cittadini", ha concluso Michele Colaninno. MADE IN ITALY: LE DUE RUOTE CHE HANNO SEGNATO LA STORIA DEL NOSTRO PAESE       

Triplice incarico per il classe 1976. Nominati nell'associazione anche tre nuovi vicepresidenti

Piaggio, Michele Colaninno riconfermato alla presidenza dell'ACEM

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Peugeot Motocycles SAS e Peugeot Motocycles Italia contro la sentenza della Corte d&#39;Appello di Milano del 16 gennaio 2023. Questa sentenza conferma che il veicolo Peugeot Metropolis ha violato un brevetto europeo di Piaggio.  Il brevetto di propriet&agrave; di Piaggio &amp; C. S.p.A, riguarda, nello specifico, il controllo del sistema che consente a un veicolo a tre ruote, di inclinarsi di lato, come una motocicletta tradizionale, e un sistema antirollio. Lo scooter Piaggio in analisi &egrave; l&#39;MP3 300.    VESPA PRIMAVERA E SPRINT 150 DEBUTTANO IN CINA  La sentenza della Corte di Cassazione: a quanto ammonta il risarcimento  Peugeot Motocycles Italia dovr&agrave;, quindi, interrompere tutte le attivit&agrave; di importazione, esportazione, vendita e pubblicit&agrave; del Metropolis in Italia. Inoltre, Piaggio ha diritto a ricevere un risarcimento per i danni subiti di oltre 1 milione di euro per i danni causati dalla violazione del brevetto.    VESPA PK3: L&#39;ANTENATA DIMENTICATA DELL&#39;MP3 

La Corte di Cassazione ha quantificato l&rsquo;entit&agrave; del danno che l&#39;azienda francese dovr&agrave; risarcire a Piaggio &amp; C. S.p.a.: ecco la somma del risarcimento

Peugeot condannata a risarcire Piaggio: perch&eacute;?

        Quanto importanti sono gli scooter nella storia delle due ruote in Italia? Siamo soliti rircordare con pi&ugrave; frequenza le moto pi&ugrave; iconiche che portiamo nel cuore, ma anche il mondo degli scooter - nato negli anni '50 con la Vespa - condivide una fetta di leggenda che &egrave; diventata sempre pi&ugrave; importante a partire dagli anni '80. Abbiamo fatto un piccolo elenco dei capolavori di praticit&agrave; e performance cittadina che hanno scritto un capitolo della storia italiana a cavallo del millennio, escludendo Vespe e Lambrette che sono rappresentativi soprattutto del periodo storico del boom economico. Aprilia Amico 50 Pariamo dalle basi: il primo cinquantino con carrozzeria in plastica prodotto da Aprilia e uno dei pi&ugrave; grandi successi commerciali italiani degli anni '90. L'Amico 50 &egrave; stato fortemente voluto da Ivano Beggio dopo un viaggio in Giappone, paese dove la moda degli scooterini economici era dominante. Con una linea "amichevole", colorazioni sgargianti e il cambio a variazione continua, questo piccolo concentrato di simpatia entr&ograve; di diritto nell'immaginario collettivo e inizi&ograve; ad invadere le strade dei centri urbani italiani a partire dal 1990, rimanendo un caposaldo del mercato fino a ridosso del nuovo millennio. L'Amico non &egrave; importante solo per essere stato il primo, ma anche perch&egrave; il suo successo ha aperto la strada ad altri due modelli 50 di Aprilia che hanno segnato gli anni '90: lo sportivissimo SR e lo stiloso Scarabeo.  &nbsp; Honda SH Un nome, un'icona. L'SH 50, 125 e 150 &egrave; lo scooter che rappresenta al meglio questa categoria in Italia, perch&egrave; &egrave; il campione di vendite indisturbato e punto di riferimento di tutta la concorrenza ancora nel 2024. &Egrave; vero, il marchio che porta sullo scudo &egrave; giapponese, ma l'SH &egrave; un prodotto italiano costruito ad Atessa e dedicato principalmente al nostro mercato, quindi da considerare come parte della cultura dueruotistica italiana.&nbsp; Nato negli anni '80 con motore 50, ha iniziato la diffusione capillare fra le strade italiane a partire da met&agrave; anni '90, per poi esplodere con i modelli 125 e 150 che rappresentano a oggi il vero successo di questo prodotto. Perch&egrave; &egrave; un mezzo che vende ancora cos&igrave; tanto? Diciamo che si &egrave; meritato questo risultato unendo qualit&agrave; costruttiva ad economicit&agrave; di acquisto e utilizzo, pi&ugrave; un'affidabilit&agrave; degna del marchio giapponese. Negli ultimi anni le sue caratteristiche sono cambiate parecchio, &egrave; supertecnologico e non pi&ugrave; supereconomico, ma rimane uno status symbol conosciuto anche da chi non capisce nulla di moto.  &nbsp; Piaggio Beverly Se l'SH &egrave; dominatore assoluto, c'&egrave; un altro scooter che ha raccolto un successo impressionante diventando di fatto l'unico vero concorrente del giapponese nel segmento degli scooteroni medi, quindi di cilindrata superiore a 200cc. Stiamo parlando del Piaggio Beverly, nato nel 2001 e ancora oggi uno dei capisaldi del listino di Pontedera.&nbsp; La sua forza sta soprattutto nella qualit&agrave; percepita dall'utenza: uno scooterone robusto e affidabile, con linee classiche e moderne che uniscono uno stile raffinato alla praticit&agrave;&nbsp; dello scooterone con grosso vano sottosella e performance adatte anche all'autostrada. Il Beverly &egrave; stato anche uno dei preferiti dalle forze dell'ordine e dalla Polizia Locale di tantissime citt&agrave;, mentre in tempi recenti ha ricevuto un'iniezione di sportivit&agrave; che l'ha portato ad essere lo scooterone medio pi&ugrave; performante del mercato, con una buona dose di elettronica e controlli che lo avvicinano al mondo moto.  &nbsp; Yamaha TMax Quando Yamaha present&ograve; il TMax la maggior parte degli appassionati di due ruote rimase sbigottito, non capendo realmente che razza di mezzo potesse essere con quelle ruote basse da scooter ma un telaio in alluminio da moto e un bicilindrico posizionato al centro. Poi le persone hanno iniziato a guidarlo e tutto ha avuto un senso: il TMax &egrave; lo scooterone pi&ugrave; divertente, veloce e coinvolgente che il mercato abbia mai avuto. Da sempre vittima di campanilismi, il TMax &egrave; inviso alla maggior parte dei motociclisti per questa sua caratteristica di "scooter che vorrebbe essere una moto", ma ha una enorme schiera di appassionati che lo riconoscono realmente per quello che &egrave;: un veicolo che ha fondato una categoria di mezzo e che punta al massimo divertimento e alla massima comodit&agrave;. Negli anni &egrave; diventato una moda e ancora oggi ci sono TMaxisti che non comprano altro. Un fenomeno di costume e un prodotto dalle qualit&agrave; incredibili, che merita un posto speciale in questa Top5.  &nbsp; Honda X-ADV Sar&agrave; anche l'ultimo arrivato, ma l'X-ADV &egrave; diventato un istant classic e segner&agrave; un capitolo importante nella storia di mezzi da mobilit&agrave; urbana in Italia. L'abbiamo visto per la prima volta ad EICMA 2016 e ci ha stupito per le sue caratteristiche tecniche che uniscono il mondo moto (per via del motore bicilindrico della serie NC con cambio DCT a doppia frizione), quello scooter (con la seduta comoda, il sottosella e la conformazione generale tipica del segmento) e quello dell'offroad (grazie a gomme tassellate e sospensioni dalla lunga escursione). Un frankenstein che non solo introduce un nuovo concetto di stile, ma che &egrave; anche tremendamente efficiente sia nell'utilizzo quotidiano che nell'adventouring grazie a prestazioni in fuoristrada decisamente sorprendenti, pi&ugrave; di quanto l'utente medio si aspetterebbe. Ovviamente, &egrave; diventato lo scooterone preferito di chi vive in grandi citt&agrave; con strade dall'asfalto in condizioni pessime e pav&egrave;. Ma si paga anche caro!        

Abbiamo scelto 5 modelli a rappresentare l'evoluzione dei re della mobilit&agrave; urbana in Italia negli ultimi 40 anni

Top 5 scooter moderni che hanno rivoluzionato il mercato italiano

        Di informazioni a riguardo, su Internet, ce ne sono pochissime, ma alcune foto di questo mezzo decisamente particolare girano in rete ormai da anni. Negli anni '80, quando Vespa era al massimo della popolarit&agrave; grazie ai modelli PK e PX, a Pontedera si pensava gi&agrave; a quale sarebbe stato il futuro della mobilit&agrave; in citt&agrave;, e bench&egrave; le prime applicazioni "da scooter" senza marce e con variatore erano ancora lontane, si lavorava in segreto al concetto di tre ruote che avrebbe poi portato - 20 anni dopo - alla nascita del Piaggio Mp3. Questa Vespa del tutto particolare si chiamava PK3, ed &egrave; rimasta soltanto un prototipo utilizzato per fare ricerca.  Vespa PK3: un muso molto strano Non contando la parte posteriore e il manubrio, del tutto fedeli a quella di una PK (ovvero la Vespa con il telaio compatto), davanti cambia tutto. Uno scudo enorme e largo ospita il sistema sospensivo raddoppiato per ospitare due ruote affiancate, con carreggiata tutto sommato contenuta e con un interessante sistema basculante che permetteva alla Vespa di piegare, nonostante la doppia ruota.  Come funzionava il sistema? Molto diverso rispetto a quello dell'Mp3, perch&egrave; in questo caso non compariva una forcella a doppio stelo per ogni ruota ma un sistema pi&ugrave; simile al monobraccio delle Vespa originali, inserite in un quadrilatero deformabile (come si intuisce dalla barra inferiore della foto sotto) che permetteva a entrambe le ruote di rimanere sempre a contatto con il suolo nelle pieghe. Il sistema era gi&agrave; efficiente e innovativo, ma il mondo non era pronto per una tecnologia simile e il progetto rimase, di fatto, un semplice esperimento attuato dal reparto ricerca e sviluppo toscano, salvo poi essere recuperato parecchi anni dopo quando la prima idea di Mp3 balen&ograve; in testa ai tecnici Piaggio.&nbsp; Il progetto della PK3 era, in effetti, molto simile nella logica e nel concetto a quello che poi &egrave; diventato un best seller su alcuni mercati europei e un apripista a una serie di modelli della concorrenza che hanno creato il segmento degli scooter a tre ruote. Quando si dice essere in anticipo coi tempi!        

Due ruote davanti e una dietro: questo &egrave; il successo del tre ruote di Piaggio, che negli anni '80 ha avuto una progenitrice illustre, rimasta solo un prototipo

Vespa PK3: l'antenata dimenticata dell'Mp3

        Dopo il rallentamento del mese scorso, le vendite di mezzi a due ruote sono ripartite con il botto ad aprile, segnando un +21,2% sullo stesso mese dello scorso anno. Un balzo avanti che proietta in decisa crescita anche i primi quattro mesi dell&rsquo;anno, a quota +8,35% rispetto allo stesso periodo del 2023. E pensare che gi&agrave; lo scorso anno faticavamo a trovare gli aggettivi per raccontare un mercato effervescente! Beh, il 2024 si direbbe che va ancora di pi&ugrave;. Due ruote per sognare Il mese scorso avevamo commentato il sorpasso delle moto sugli scooter. Mettetevi l&rsquo;anima in pace: &egrave; passato un mese e gli scooter hanno recuperato, ristabilendo le distanze. Piccole distanze, perch&eacute; nei primi quattro mesi dell&rsquo;anno siamo a 62.332 scooter venduti contro 58.308 moto. 4mila pezzi di differenza. E allora ci troviamo ancora a scrivere che &egrave; come se il mercato delle due ruote avesse due anime. Da una parte gli appassionati, dall&rsquo;altra quelli che cercano il veicolo utile per usarlo tutti i giorni. Che non significa che una fetta consistente di acquirenti compra roba brutta che serve per andare dal punto A al punto B; perch&eacute; se guardate le classifiche dei mezzi pi&ugrave; venduti vi rendete conto che di modelli bruttini ce ne sono veramente pochi. No, si compra il mezzo bello, quello che piace.  Un mercato che fa scelte decise Le tendenze di chi compra le due ruote in questa fase sono assai chiare. Fra gli scooter sta prendendo sempre pi&ugrave; il largo la classe dei 125, che ad aprile ha guadagnato il 22,2% e da sola conta il 40,9% del totale delle vendite. Restano, ovviamente, altissime, anche le vendite della fascia 251-500 cc.  Qualcosa di simile succede anche fra le moto, dove le due categorie Enduro e Naked da sole fanno il 75% del venduto. Per quanto riguarda i modelli di maggior successo, alla fine sono sempre gli stessi, con qualche alternanza nelle posizioni. E se la Honda domina con i suoi scooter SH, e Keeway segue al 4&deg; posto con l&rsquo;Agility 125 con ruota da 16&rdquo;, nelle moto la Benelli TRK 702 sembra sempre pi&ugrave; saldamente sola in vetta alla classifica delle vendite. Le altre, alla fine sono sempre le stesse: BMW GS 1300, Honda Africa Twin, Yamaha Tracer 9. Al 10&deg; posto della classifica riservata alle moto troviamo per&ograve; un&rsquo;altra cinese che probabilmente crescer&agrave;: la Voge 525 DSX (nella foto d'apertura). Guardate i numeri, e scoprirete che &egrave; decima con pochissimi pezzi venduti in meno rispetto ai modelli che la precedono. Ultima considerazione: quante asiatiche (Giappone escluso) ci sono nelle TOP 30? In quella delle moto ce ne sono 7, pi&ugrave; 2 indiane. In quella degli scooter ce ne sono 10. E ora un po&rsquo; di numeri La TOP 30 dei modelli (moto+scooter) pi&ugrave; venduti ad aprile 2024    Rank Marca Modello Segmento Totale Apr 2024   1 HONDA ITALIA SH 350 Scooter 1.490   2 HONDA ITALIA SH 125 Scooter 1.475   3 HONDA ITALIA SH 150 Scooter 1.261   4 KYMCO AGILITY 125 R16 Scooter 1.086   5 BENELLI TRK 702 / TRK 702 X Enduro 978   6 PIAGGIO LIBERTY 125 ABS Scooter 891   7 HONDA X-ADV 750 Scooter 831   8 HONDA ITALIA ADV 350 Scooter 809   9 PIAGGIO BEVERLY 300 ABS Scooter 764   10 YAMAHA XMAX 300 Scooter 676   11 PIAGGIO VESPA PRIMAVERA 125 Scooter 675   12 SYM SYMPHONY 125 Scooter 611   13 PIAGGIO BEVERLY 400 Scooter 584   14 BMW R 1300 GS Enduro 575   15 PIAGGIO VESPA GTS 300 Scooter 551   16 YAMAHA TMAX Scooter 536   17 KYMCO PEOPLE S 125 Scooter 520   18 PIAGGIO MEDLEY 125 Scooter 482   19 HONDA AFRICA TWIN Enduro 461   20 HONDA SH MODE 125 Scooter 413   21 DUCATI MULTISTRADA V4 / MULTISTRADA V4 S Enduro 402   22 HONDA FORZA 350 Scooter 395   23 YAMAHA TRACER 9 Turismo 330   24 YAMAHA MT-09 Naked 322   25 KYMCO PEOPLE S 200 Scooter 319   26 MOTO MORINI X-CAPE Enduro 318   27 VOGE VALICO 525DSX Enduro 300   28 HONDA XL 750 TRANSALP Enduro 291   29 KYMCO PEOPLE ONE 125I Scooter 289   30 YAMAHA TENERE 700 Enduro 288     La TOP 30 delle moto pi&ugrave; vendute nel periodo gennaio-aprile 2024    Rank Marca Modello Segmento Totale Gen-Apr 2024   1 BENELLI TRK 702 / TRK 702 X Enduro 2.870   2 BMW R 1300 GS Enduro 2.146   3 HONDA AFRICA TWIN Enduro 1.923   4 YAMAHA TRACER 9 Turismo 1.245   5 DUCATI MULTISTRADA V4 / MULTISTRADA V4 S Enduro 1.196   6 HONDA XL 750 TRANSALP Enduro 989   7 YAMAHA TENERE 700 Enduro 941   8 MOTO MORINI X-CAPE Enduro 924   9 YAMAHA MT-07 Naked 911   10 VOGE VALICO 525DSX Enduro 901   11 KAWASAKI Z 900 Naked 857   12 YAMAHA TRACER 7 Turismo 842   13 BMW R 1250 GS ADVENTURE Enduro 809   14 MOTO GUZZI V7 Naked 809   15 HONDA NC 750 X Enduro 536   16 ROYAL ENFIELD HUNTER 350 Naked 529   17 DUCATI SCRAMBLER 800 Naked 502   18 YAMAHA MT-09 Naked 502   19 HONDA CB 750 HORNET Naked 493   20 CFMOTO 800MT Enduro 480   21 KEEWAY RKF 125 Naked 480   22 ROYAL ENFIELD METEOR 350 Naked 467   23 KAWASAKI VERSYS 650 Enduro 464   24 MOTO GUZZI V85 TT Enduro 449   25 FANTIC MOTOR CABALLERO 500 FLAT TRACK / SCRAMBLER / RALLY Naked 444   26 FANTIC MOTOR 125 CC ENDURO/MOTARD Enduro 414   27 BENELLI TRK 502 / TRK 502 X Enduro 406   28 TRIUMPH STREET TRIPLE Naked 403   29 DUCATI MULTISTRADA V2 / MULTISTRADA V2S Turismo 385   30 DUCATI MONSTER / MONSTER+ Naked 376    La TOP 30 moto+scooter dei modelli pi&ugrave; venduti nel periodo gennaio-aprile 2024    Rank Marca Modello Segmento Totale Gen-Apr 2024   1 HONDA ITALIA SH 125 Scooter 5.771   2 HONDA ITALIA SH 350 Scooter 4.591   3 HONDA ITALIA SH 150 Scooter 4.530   4 KYMCO AGILITY 125 R16 Scooter 3.023   5 HONDA X-ADV 750 Scooter 3.012   6 BENELLI TRK 702 / TRK 702 X Enduro 2.870   7 PIAGGIO LIBERTY 125 ABS Scooter 2.368   8 HONDA ITALIA ADV 350 Scooter 2.224   9 BMW R 1300 GS Enduro 2.146   10 YAMAHA XMAX 300 Scooter 2.083   11 HONDA AFRICA TWIN Enduro 1.923   12 PIAGGIO BEVERLY 300 ABS Scooter 1.881   13 YAMAHA TMAX Scooter 1.773   14 PIAGGIO VESPA PRIMAVERA 125 Scooter 1.536   15 PIAGGIO VESPA GTS 300 Scooter 1.507   16 KYMCO PEOPLE S 125 Scooter 1.488   17 PIAGGIO BEVERLY 400 Scooter 1.418   18 SYM SYMPHONY 125 Scooter 1.418   19 PIAGGIO MEDLEY 125 Scooter 1.314   20 YAMAHA TRACER 9 Turismo 1.245   21 HONDA FORZA 350 Scooter 1.201   22 DUCATI MULTISTRADA V4 / MULTISTRADA V4 S Enduro 1.196   23 HONDA SH MODE 125 Scooter 1.056   24 HONDA XL 750 TRANSALP Enduro 989   25 KYMCO PEOPLE S 200 Scooter 956   26 YAMAHA TENERE 700 Enduro 941   27 MOTO MORINI X-CAPE Enduro 924   28 YAMAHA MT-07 Naked 911   29 VOGE VALICO 525DSX Enduro 901   30 KAWASAKI Z 900 Naked 857          

Aprile segna sempre l&rsquo;apertura della stagione delle vendite. Quest&rsquo;anno lo fa regalandoci numeri di vendita incredibili. &Egrave; scoppiata la voglia in Italia

Mercato moto aprile: vendite da sogno

        Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato il via libera al Contratto di sviluppo del Gruppo Piaggio, investendo circa 112 milioni di euro per potenziare la produzione di veicoli a zero emissioni nello stabilimento di Pontedera, dove in questi giorni si stanno tenendo i Vespa World Days 2024. Dai componenti al prodotto finale Il polo industriale sar&agrave; il punto centrale del progetto "E-Mobility", con una nuova linea di motori elettrici per modelli inediti. Piaggio inoltre investir&agrave; sull'innovazione digitale, con avanzati sistemi di monitoraggio e assistenza alla guida. Saranno in totale cinque i progetti in programma per il marchio. Un altro aspetto importante emerso dalle comunicazioni del Ministero e dell'azienda &egrave; l'attenzione verso l'origine dei componenti. Piaggio punta a ridurre al minimo l'importazione di parti provenienti dall'Oriente, in particolare dalla Cina, con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e i consumi energetici legati alla produzione dei veicoli nel corso del loro ciclo di vita. Per sostenere questo progetto, Invitalia (l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa) agir&agrave; per conto del Ministero dell'Innovazione e della Transizione Digitale, anche grazie ad un investimento che supera i 38 milioni di euro, provenienti dal Fondo "Sostegno Filiera Automotive". PIAGGIO COMPIE 140 ANNI E FESTEGGIA CON UNA VESPA IN VERSIONE LIMITATA       

Un investimento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che interverr&agrave; dalla ricerca dei materiali allo sviluppo di prototipi 100% elettrici

Il MIMIT investe 112 milioni di euro in Piaggio. Perché?

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